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I progetti Interreg IIC nella fase di programmazione 1994-1999

I progetti Interreg IIC nella fase di programmazione 1994-1999. Peculiarità di interreg. Il concetto di cooperazione transnazionale e il parternariato transnazionale

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I progetti Interreg IIC nella fase di programmazione 1994-1999

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Presentation Transcript


  1. I progetti Interreg IIC nella fase di programmazione 1994-1999 Peculiarità di interreg Il concetto di cooperazione transnazionale e il parternariato transnazionale Nel panorama dei programmi e dei progetti finanziati e promossi dall’Unione Europea Interreg si colloca come il complesso dei programmi di cooperazione tra stati europei. I programmi Interreg nella loro seconda fa1se di programmazione, cioè nell’arco temporale 1994-99 hanno avviato la sperimentazione del parternariato transnazionale all’interno di spazi geografici comuni, dotati nel proprio interno di forti eterogeneità dei contesti territoriali. Il parternariato transnazionale può essere considerato come la costruzione e la gestione di progetti e azioni miranti a realizzare comuni e condivisi obiettivi di rilevanza territoriale in aree di diversi paesi Membri.

  2. La costruzione e la gestione comune del progetto comporta la messa in condivisione dei saperi e tecniche di intervento ciò può assumere diverse forme e diversi connotati: • Condivisione degli obiettivi: La messa a punto di strategie congiunte • Il progetto tende conseguire uno o più obiettivi condiviso da più stati membri per un territorio (transfrontaliero, transnazionale) o per un set di temi strategici specifici PMI, Sviluppo locale etc…. fanno capo a questa famiglia i progetti ti tipo strategico come si vedrà in seguito. • Condivisione delle metodologie definizione di percorsi comuni la definizione di metodi e standards • Il progetto tende a costruire o mettere in comune dei metodi o a sviluppare metodologie innovative sull’analisi territoriale o su temi di sviluppo del territorio. Il progetto tende attraverso le attività previste a predisporre metodi efficaci di intervento oppure a definire uno standard di riferimento per attività di gestione o di utilizzo delle risorse territoriali. (Valutazione degli interventi VIA; definizione di standard delle tecniche di protezione e intervento sul patrimonio) etc…. • Condivisione della gestione delle politiche e del territorio • La gestione congiunta di temi e problemi tende a superare l’ottica dei singoli sistemi locali, pervenendo alla concezione di una gestione coordinata delle dinamiche e dei problemi (rischi, economia gestione del patrimonio naturale e culturale) in reti di sistemi locali o di enti settoriali (reti di comuni Alleanza nelle alpi reti di Parchi naturali ) In alcuni casi la strategia è un elemento noto, in altri, la ricerca di strategie efficaci diviene l’essenza stessa del progetto • Condivisione delle tecniche di intervento sul territorio: scambio di esperienze • La condivisione di saperi e tecniche può avvenire anche attraverso processi di tipo empirico su sperimentazioni nei contesti locali che vengono valutate ex post rispetto ad una possibile generalizzazione ed una riproposizione in contesti analoghi o differenti.

  3. Caratteri del progetto interreg • La costruzione comune di progetti, operata da attori e strutture di Paesi diversi, tende a rivelare: • da un lato una diversità ed eterogeneità di approccio ai temi • dall’altro una certa ricorrenza o equiparabilità su alcuni aspetti e caratteristiche sia procedurali che sostantive.

  4. L’attività di coordinamento e i risultati come esito della cooperazione transnazionale • Va osservato che in questo contesto le risorse impiegate nei progetti, e nella loro gestione, sono fortemente assorbite dallo sforzo di coordinamento necessario. • In alcuni casi, sia a causa della natura del progetto , sia a causa della complessità ed estensione del parternariato, il coordinamento tra partners è l’elemento più rilevante e significativo del progetto • Rispetto a questo tema l’efficacia dei progetti va valutata essenzialmente rispetto alla capacità di un progetto di produrre risultati di cooperazione oltre che alla valutazione di ricaduta effettiva misurabile con gli indicatori di risultato e di impatto convenzionali • La valutazione di un progetto Interreg infatti sarebbe sicuramente sbilanciata se non venissero presi in considerazione questi aspetti – peraltro non facilmente o univocamente misurabili. • La valutazione di un prodotto o di un risultato derivante dai Progetti interreg deve dunque tenere conto in primo luogo dei caratteri di processo con cui si è arrivati al perseguimento degli obiettivi, ed in secondo luogo della validità del risultato come prodotto di una azione di cooperazione transnazionale.

  5. i caratteri peculiari del progetto interreg • Transnazionalità • L’azione deve avere rilevanza transnazionale: cioè deve porre in condivisione temi, problemi obiettivi, percorsi di lavoro costruiti insieme agli altri stati membri. Questo comporta che la formazione del progetto debba interpretare il concetto del lavoro comune attraverso lo sviluppo di attività e prodotti che siano il frutto di un processo di cooperazione. • Rilevanza territoriale • La rilevanza territoriale è un fattore fondante, tuttavia tale concetto può essere interpretato in diversi modi, nella scorsa fase di programmazione questo concetto ha avuto un accezione “debole” in quanto • Innovatività • L’innovazione in questo caso è legata fondamentalmente, oltre che all’uso delle nuove tecnologie, alla capacità di interpretare le politiche territoriali e gli interventi sul territorio in forma congiunta, come ad esempio, la gestione integrata delle risorse idriche, forestali e del paesaggio o l’attuazione di strategie congiunte di intervento sui piccoli centri nei contesti rurali. • Coerenza con i grandi obiettivi dello SDEC • L’elemento di riferimento principale è lo Schema di sviluppo dello spazio Europeo ESDP che propone obiettivi generali per lo sviluppo armonico dello spazio europeo.

  6. Descrizione della tipologia dei progetti • In INTERREG si possono riconoscere, in maniera indipendente dall’area tematica di intervento, diverse “famiglie” di progetti che presentano dei caratteri confrontabili per tipo di approccio. • · In funzione dell’oggetto specifico del progetto, • · la modalità del “lavorare insieme” struttura del parternariato, • Ne deriva che all’interno dei progetti, sono individuabili degli specifici contenuti, che corrispondono a diverse forme di cooperazione; in alcuni casi si riscontra la netta prevalenza di un contenuto sugli altri, in modo da caratterizzarne fortemente il progetto (ad esempio uno studio d’area, o analisi sperimentali o lo sviluppo di un sistema informativo ; in altri casi, all’interno dello stesso progetto convivono diversi contenuti (studi d’area, metodologie, azioni pilota). • Si potrebbe affermare dunque che la prevalenza o la compresenza di diverse modalità di cooperazione determina una specifica “forma-progetto”.

  7. Progetti di tipo strategico • progetti che tentano di delineare e articolare strategie congiunte di sviluppo territoriale, con l’approfondimento di possibili temi e interessi comuni in aree con dinamiche territoriali più o meno simili; • AMI (MEDOCC) o Vision Planet o (CADSES) 2.2 (Archimed), o REGIONALP (Alpine Space), tuttavia, la componente strategica è molto diversamente interpretata nelle varie forme-progetto. • diversi aspetti e significati: • strategico sulle politiche condivise, volto a creare, come detto, un campo di interesse comune; • culturale, di tipo tecnico-disciplinare, volto a costruire linguaggi comuni tra i diversi attori coinvolti nel processo di gestione del territorio, dai circoli delle decisioni nei contesti locali, ai settori tecnici delle amministrazioni preposte al governo ed alla programmazione, agli enti di ricerca settoriali pubblici e privati. • Prodotti: • produzione di documenti strategici di indirizzo delle politiche come per i Progetti Vision Planet, Regionalp o Alleanza nelle Alpi o degli studi di contesto territoriale, come ad esempio prospettive di sviluppo sostenibile o modelli di sviluppo in grado di utilizzare al meglio le risorse locali. • Questo tipo di approccio, indubbiamente tra i più suggestivi e ambiziosi, chiaramente comporta una cospicua componente di difficoltà e di incertezza sulla produzione di risultati, della valutazione della loro efficacia e della portata degli impatti che, evidentemente, è misurabile nel tempo lungo. L’esito di questi studi dunque si risolve nella produzione di ampi studi di contesto su temi specifici o di documenti strategici sottoscritti da un certo numero di soggetti.

  8. Progetti di tipo metodologico • progetti che tentano di delineare e articolare strategie congiunte di Cooperazione di tipo metodologico • L’obiettivo in questo caso, diviene il cercare i punti di condivisione sulle modalità di agire sul territorio • L’attività principale è la costruzione o l’applicazione di una metodologia che ha avuto applicazioni settoriali o in contesti locali nazionali. • I progetti in cui è presente questo tipo di cooperazione, mirano a generalizzarne l’applicazione o a sperimentarne l’efficacia in campo transnazionale su altri contesti locali. • L’esito progettuale è generalmente la costruzione (o la riproposizione) di un metodo di intervento e la verifica sulla validità transnazionale tramite l’applicazione sperimentale in diversi contesti. • In altri casi la metodologia viene costruita con procedimento induttivo, elaborando sia dalla sperimentazione diretta, sia da contributi esterni alla sperimentazione nel progetto, un corpus di metodi ritenuti validi (Come ad esempio i manuali di buone pratiche)

  9. Progetti su metodologie: dagli studi di area ai sistemi integrati di gestione • Si possono individuare due livelli di sperimentazione: quello degli strumenti e quello dei contenuti. • Al primo livello di sperimentazione corrisponde l’estesa gamma di progetti che propongono sistemi di gestione integrata a livello transnazionale; • i sistemi riguardano generalmente le infrastrutture, il flusso di informazioni, il coordinamento delle attività. Afferiscono a questa tipologia i diversi progetti di gestione delle infrastrutture, G.I.L.D.A, (Cadses), Arc Sud Ferroviare, Port Net Med, (Med-Occ), 1.1 e 1.2 (Archimed). • Al secondo fa riferimento il complesso degli studi di area condotti dai vari paesi attraverso un metodo di lavoro comune su temi a rilevanza ambientale, economica e territoriale . • a questo tipo di forma appartengono i progetti Preparity, IPPP, o Intemigra (Cadses), Accessibilità e Medair sul fronte della logistica, Biodiversitè, Falaises per il patrimonio naturale e la protezione dai rischi (Medocc). • Altri temi sono: • la gestione integrata del paesaggio; • il tema delle zone sensibili, non solo dal punto di vista ecologico ma anche insediativo, rispetto al quale l’esperienza italiana ha sviluppato approfonditamente il tema, dal punto di vista culturale, disciplinare e normativo. • Let’s Care Method,(Cadses), D2 (Spazio Alpino) Carta del Rischio e Restauro (Med-occ), progetto 3.1 (Archimed) Paesaggi Mediterranei e Alpini (Med-occ), Wetlands (Cadses) è rivolto alla gestione integrata delle zone umide .

  10. I progetti e le reti di comunicazione • Cooperazione sul tema della comunicazione tematica-telematica • Molti progetti nascono e si sviluppano in base all’esigenza di mettere in comunicazione esperienze su temi e problemi comuni in atra e territori geograficamente e culturalmente distanti. • Il progresso delle comunicazioni telematiche e la natura stessa di Interreg favoriscono la presenza questa componente della cooperazione,nella quasi totalità dei progetti. • La rete informativa telematica tuttavia, si distingue da progetto a progetto: • a) come mezzo per veicolare i risultati delle sperimentazioni, • b) come l’essenza stessa del progetto. la rete è l’ oggetto specifico dei progetti in SOL, PAN e Reti Laboratori (Med- Occ) o RDA NET CEDA (Cadses) • c) come messa in comunicazione di diversi territori. • Tra “territori in rete” si segnalano i progetti “I Porti di Ulisse” (Archimed), “porte telematiche” o nodi di informazione dei territori accomunati da relazioni di sistema o da specificità territoriali Reti Spazi Fragili, Vie Romane (Medocc), le reti telematiche - tematiche permanenti tra città o enti territoriali (UTN) • “reti di parchi naturalistici” (PAN), ai forum permanenti e gli osservatori sull’ambiente forestale (FORET) . • Il semplice confronto diretto tra politiche di assetto territoriale o urbano operate in paesi diversi, che viene consentito dalla “messa in rete” può essere molto significativo, potendo evidenziare sorprendenti diversità di approccio nella concezione e nella filosofia di gestione.

  11. La costruzione del progetto attraverso la sperimentazione di azioni sul territorio • Progetti di tipo sperimentale • Un cospicuo numero di progetti ha costruito dei programmi di lavoro congiunto incentrati a predisporre azioni ed interventi sul territorio, rispetto ad un tema o problema comune. L’approccio al progetto in questo caso non ha comportato necessariamente una condivisione “forte” ex ante sul piano metodologico o delle tecniche di intervento, ma piuttosto, il procedere più empiricamente sulla realizzazione di azioni pilota, sulle quali operare un confronto ed una analisi comparata degli esiti attraverso una valutazione dei risultati. • Tra i progetti che ruotano intorno alle azioni sperimentali, si ricordano i progetti B1, C1, C2, D1 sui trasporti compatibili, la protezione civile l’ efficienza dei servizi locali (Spazio Alpino), l’ inquinamento idrico: D3 (Spazio Alpino), Ewacq - Ewat, Kater (Cadses), Contaminazione marina, (Med Occ). • Questo tipo di approccio, indubbiamente consente di ottenere delle maggiori garanzie sui risultati fisici, poiché non affronta il difficile e incerto percorso della ricerca del metodo comune, che può rivelarsi una pratica molto onerosa ed a volte poco efficace. • Tuttavia il rischio è quello della produzione di progetti “paralleli” a livello dei diversi Stati membri, che non realizzano l’auspicabile messa in comune dei saperi sulle tecniche di intervento sul territorio

  12. La struttura del progetto INTERREG • Il parternariato • Il ruolo del project leader • il progetto interreg è coordinato dal LEAD PARTNER o TRANSNATIONAL PROJECT LEADER ovvero l’ente o l’associazione che agisce da referente nei confronti del Comitato Transnazionale di Gestione e nei confronti della Commissione Europea per il progetto • Il coordinamento è una attività molto onerosa che comporta: • l’organizzazione dei flussi informativi sullo stato di implementazione del progetto, • il coordinamento e delle attività svolte da ciascun partner nei tempi dovuti • la gestione di eventuali scostamenti o variazioni dalla programmazione iniziale • il coordinamento e la gestione dei flussi finanziari erogati ai vari partners • la verifica dello stato di avanzamento e l’organizzazione dei flussi informativi relativi al monitoraggio e la rendicontazione

  13. La struttura del progetto INTERREG • Gli elementi definitori del progetto • I progetti vengono costruiti sulla base di idee progetto che vengono sviluppate da un soggetto proponente che generalmente si propone come LEAD PARTNER. Sulla base delle idee- progetto vengono raccolte le adesioni dei vari partner transnazionali. • Il progetto viene presentato ad un comitato di valutazione transnazionale con un formato specifico (application form) contenente la descrizione del progetto, • l’illustrazione dei requisiti di ammissibilità definiti in ciascun Documento di Programmazione, • la definizione del quadro parternariale • la definizione delle attività • Il quadro finanziario suddiviso in voci di spesa: • Il cronoprogramma delle attività • all’atto della presentazione ciascun partner sottoscrive una lettera di impegno (letter of commitment) ad attuare il progetto secondo le modalità illustrate nell’application form • Il Comitato di Valutazione transnazionale indice diversi bandi (call for proposals) in cui le risorse del programma vengono utilizzate fino ad esaurimento delle stesse.

  14. La struttura del progetto INTERREG • Le strutture di gestione del progetto • Il Gruppo tecnico di coordinamento transnazionale • L'organismo di gestione a livello del progetto è il Gruppo Tecnico di Coordinamento transnazionale • periodiocamente il LEAD Partner convoca il GTCT per gli aggiornamenti sullo stato di attuazione del progetto , per la verifica sui tempi di attuazione , per il controllo sulla attinenza delle attività in via di svolgimento con le attività programmate, per l’eventuale decisione di variazioni del progetto: • sia del tipo di attività svolte, • sia del cronoprogramma delle attività, • sia della distribuzione delle risorse per voce di spesa definite nel progetto

  15. La struttura del progetto INTERREG • Le fasi di attuazione del progetto • Il monitoraggio finanziario, procedurale, fisico. • La rendicontazione finanziaria.

  16. ALPINE SPACE • Minimum requirements : • projects should have a transnational character, that is to say at least two co-operating partners from different states must participate in a project (either two Member States or one Member State and one non-Member State) and each partner has to contribute financially to the project. The form of co-operation, the content of the project and the distribution of work must be the subject of a written agreement between the partners which will include the amounts of the funds (national funds only or national and EU-funds) that each partner contributes. For each project there is a project co-ordinator who is responsible for reporting to the funding authorities on progress in implementation, • projects should have a link to spatial planning and contribute to economic and social development; • projects selected must be completed before 2001; • projects must respect national and EU environment legislation; • projects must not be funded by other EU programmes (double financing must be avoided); • duplication of existing work (studies, collection of data, networking) must be avoided.

  17. ALPINE SPACE • Priority criteria • projects should contribute to an improvement in the institutional setting, that is relations between the authorities, institutions and organisations involved in spatial planning issues; • projects should provide for a continuation of transnational activities beyond 2001 (e.g. by secure future funding during the project); • projects should produce tangible and visible results; • projects should have a trans-sectoral approach; • projects should contribute to the cohesion of the programme and/or produce synergies and/or complementarities with other projects; • projects should have an innovative approach (new thematic studies, new forms of information generation, of communication or dissemination, etc.); • projects should contribute as far as possible to preserving and improving the environment with a view to sustainable development

  18. ALPINE SPACE A1 • Measure A: Transnational spatial development policies • Project A1: Transnational spatial development and spatial planning in the alpine area (RegionAlp) • Transnational coordinator: Austria: Austrian Federal Chancellery • Regions participating in the project: • Austria: Vorarlberg, Tyrol, Salzburg, Carinthia and Upper Austria • Germany : Laender Bavaria and Baden-Wuerttemberg • Italy: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardy, autonomous province of Bolzano/South Tyrol) • Switzerland: canton of the Grisons, Glarus, St. Gallen, Appenzell-Innerrhoden, Appenzell-Ausserrhoden, Thurgau, Schaffhausen and Zurich • Liechtenstein, • Slovenia. • Financial Plan and expenditure incurred (in EURO):

  19. ALPINE SPACE A1 • Short project description • REGIONALP is a political and strategic project that has the objective of helping the Alpine space (with its special development requirements and challenges of the future) to gain a better position at the EU regional policy level, but also within the countries concerned. • This project promotes the lively exchange of information and opinions between the representatives at the regional and national administrative offices, spatial planning and regional development experts and the Alpine organisations from the entire (Eastern) Alpine space (). • Objectives • Political and strategic aims: • To strengthen inner-Alpine co-operation and integration by setting up and establishing a transnational information and co-operation network • to promote the exchange of information and opinions on the topic of spatial development in the Alps. • The development of a common understanding of the Alpine space and of a common vision for the future should lead to a more influential position of the Alpine space within European spatial development policy. • The Specific objective regarding the issues are carried out by analysing: • spatial structures and development trends in the (Eastern) Alps within the European context, • the relevance of the EU for the spatial development in the Alpine space up until now and the possible way of optimising the integration of the Alpine space into EU policies with a spatial impact (ESDP application); • a differentiated and more concrete picture of the Alpine region should emerge that can be used for joint actions in the future. • The REGIONALP network will help to create a more accurate picture of the situation in the Alps. • That will allow discussing the different views and interests and to make a first draft of a joint vision for the Alps in the Europe of tomorrow and thus incorporate these findings into the EU's current and future policies with spatial impact. • This vision will at the same time also be linked to concrete proposals for an improved and forward-looking co-operation structure and improved quality at the transnational level (agreement on the common mode of action in the future INTERREG IIIB - Programme Alpine Space).

  20. ALPINE SPACE A1 • Activities carried out • The "Working Group REGIONALP" has met within the scope of five seminars to discuss, exchange information and reach decisions. The basis of the discussions was documents prepared on specific topics by experts in Alpine issues and spatial planning ("team of experts") in a transnational co-operation (among others within the scope of workshops). • Seminar 1 on 2 and 3 November 1998 in Salzburg (A) • Project REGIONALP: orientation and structure • Topic: Alpine organisations. The current and future role of the Alpine Convention, CIPRA, ARGE Alp, ARGE Alpen-Adria, ARGE Alpinstädte (Alpine cities) and the network of municipalities "Allianz in den Alpen" (Alliance in the Alps) for Alpine-related spatial development issues • Seminar 2 on 19 and 20 April 1999 in Belluno (I) • Project REGIONALP: definition of objectives, publicity and information campaign (InfoNET) • Topic: the EU Structural Fund. Experience to date and impacts on the Alpine space. Role of the new structural fund and Agenda 2000 for the Alpine Space. • Seminar 3 on 2 and 3 September 1999 in Chur (CH) • Project REGIONALP: Future issues and incentives for the political implementation of project results. • Topic: the Alps and ESDP: The future potential and requirements to be met by INTERREG IIIB on the basis of the ESDP and from the perspective of the Alpine countries. • Seminar 4 on 1 and 2 February 2000 in Villach (A) • Working topic: Joint implementation of the results with a view to future trends and the establishment of cooperation basis within the scope of the INTERREG IIIB Programme Alpine Space. • Finalisation of the REGIONALP outputs • Seminar 5 on 13 and 14 March 2000 in Como (I) • Presentation of REGIONALP results • The transnational co-operation in the Alpine Space – Perspective for the future (Discussion platform with representatives of the whole Alpine area)

  21. ALPINE SPACE • Activities carried out • Outputs and results obtained • Subject-specific documents for the REGIONALP seminars (was published in the final papers: Documentation Part B): • A "true" picture of the Alps _ Theses on the starting situation of spatial development in the Eastern Alps") • The EU Structural Fund and AGENDA 2000 - Their role in the development of the (Eastern) Alpine space • Principles for the INTERREG IIIB programme Alpine Space basing on the ESDP INTERREG IIIB Programme in the Alpine space - A contribution to the strategic discussion • The main results of the subject-specific documents and discussion results within the scope of the seminars are summarised in the final report under the title: • "Spatial Planning and Spatial development in the (Eastern) Alpine Area – Spatial diagnosis, discussion on future developments in the Alps and proposals for intensifying co-operation within the framework of EU spatial development policies". • A "special product" of REGIONALP is the website (www.alp-info.net), which was originally intended as a tool to support project work. This website covers the entire scope of information available through the Internet on the subject of spatial planning and regional policy in the Alps and also provides links to such information. InfoNET will be continued in the future INTERREG IIIB Programme and will provide information, offering support for the co-ordination and exchange of information. • co-operation in the Alpine Space – Perspective for the future (Discussion platform with representatives of the whole Alpine area)

  22. ALPINE SPACE A2 • Project A2: “Good practice guide“ for the implementation of programmes and projects concerning sustainable spatial and regional planning • Transnational coordinator: Austria Bundesministerium für Land - und Forstwirtschaft, Umwelt und Wasserwirschaft • Regions participating in the project: • Austria: Bundesministerium Land - und Forstwirtschaft, Umwelt und Wasserwirschaft • Germany: Bayerisches Staatsministerium Für Landesentwicklung Und Umweltfragen, CIPRA-Deutschland e.V. (Deutsche Vertretung der Internationalen Alpenschutzkommission e.V.) • Italy: Autonomous province of Trento (National co-ordinator), Region Friuli Venezia Giulia, ANPA – national agency for environmental protection • Financial plan and expenditure incurred (in Euro): • COUNTRY TOTAL COST COMMUNITY CONTRIBUTION (ERDF) NATIONAL FUNDING OTHER FUNDS AT NATIONAL LEVEL EXPENDITURE % EXPEND. • Austria 60,676.00 28,970.00 31,706.00 60,604.71 99.88% • Germany 30,000.00 15,000.00 15,000.00 22,503.07 75.01% • Italy 308,800.00 73,000.00 73,000.00 162,800.00 307,302.99 99.52% • Total 399,476.00 116,970.00 119,706.00 162,800.00 390,410.77 97.73%

  23. ALPINE SPACE • Short Project description • Objectives • The aims of this project are: • to undertake, communicate and exchange experiences of sustainable territorial planning in the Alpine area; • to help increasing the efficient propagation of concepts and criteria for sustainable spatial and regional development through examples of good planning practice from a broad range of thematic issues; • to offer promoters of local and regional planning and development practical examples and experiences of planning for sustainable territorial development in a mountain environment. As experience has shown, the practical example is the best illustration to mediate adequate know-how for these important actors; • to encourage the implementation of transnational concepts of sustainable spatial development like the ESDP (European Spatial Development Perspective), the Alpine Convention and, of course, the Agenda 21; • to diffuse concepts and practices of sustainable territorial development in the Alpine area and to create networks for the exchange of experiences. • Expected results • A good practice manual for sustainable mountain development with a transnational focus, the examples brought in order according to the themes mentioned for example in the Alpine Convention. • Beside the documentation of existing examples of "good practice, contributed by the Italian partner, German and Austrian partners the Italian contributions concentrate on the following: • A reporting model on the state of the environment capable of interpreting progress towards sustainability. • A model for a sustainable development plan at regional level; • A model for sustainable forestry planning; • An innovative model for realising town-planning schemes based on the application of Agenda 21; • An innovative model how to operationalise the Agenda 21 contents at the level of groups of small local entities in Alpine regions; • The other project partners provided further innovative contributions. A transnational network of active organisations trained for the promotion of sustainable planning processes. • Enhancement of promoters of sustainable development and planning (e.g. officials, politicians, NGO and interests representatives, active citizens), especially on a regional and local level

  24. ALPINE SPACE • Activities carried out • Already existing good practices were collected and analysed by all project partners from Italy, Germany and Austria. Criteria were fixed together on the basis of an outline done by the Austrian partner and reflected with the other partners. Pilot projects were undertaken, analysed and documented by the two Italian partners and the Austrian partner. • Within the overall framework of the general project, the partners individually emphasised national elements, according to their respective ecological and socio-economic necessities. • The Austrian part of the general project contains: • International co-ordination as lead country concerning the application of formerly agreed criteria, analyses and framework of presentation • Organisation of 4 meetings of project partners to co-ordinate and exchange the status quo of the project • on a national basis, the activities comprise as follows: • research and representation of criteria for sustainable spatial planning • compilation and documentation of good practice examples (e.g. correlation of selected examples corresponding to the protocols of the Alpine Convention: Spatial Planning, Tourism, Nature Protection etc.) • accompanying and documenting of pilot projects • report of successful activities and possible failures • compilation of good practice examples of all project partners in a handbook. • The German contribution to the project contains: • participation in the elaboration of the contents of the "Good Practice" handbook through the collection and compilation of good practice examples corresponding to the protocol themes of the Alpine Convention, their documentation along the common criteria and their translation • financial participation in the production and printing of the handbook and the creation of a homepage.

  25. ALPINE SPACE • The Italian part of the project is framed in four specific pilot projects. The results of these pilot projects was utilised for implementing the Good Practice Guide. • An supervision activity and general control was carried out by Provincial Environmental Protection Agency (APPA-TN). • pilot project 1 sustainable development plan for the province of trento • - Setting out of the methodology and objectives of Plan trough the production of report on the state of the environment (underway); the adaptation of the indicators of environmental space to the context of the Province of Trento and the definition of the final objectives and of sustainability programmes; • - Carrying out of the plan trough the survey of data necessary for the application of methodology; research into the current state and trends of Trentino society with regard to a sustainability scenario. • - Elaboration of the document containing proposals (policies, tools, operational proposals) of a general and sectoral nature to pursue the objectives of sustainability. • pilot project 2 new models for sustainable forestry planning • - Setting out of the methodology and objectives of forestry planning for the sustainability of management trough study trips, and seminars among the partners (including Switzerland and Slovenia). • - Carrying out of the pilot plan: local vegetation analysis; data collection, surveys, countryside visits; elaboration of the pilot plan first draft and evaluation of the pilot plan and standardisation of the methodology. • - Diffusion of the results in a seminar between the partners for the common definition of proposals for best practices for forestry planning and a meeting took place to evaluate the co-operation which and the possible start up of a network of Alpine forestry planners. • pilot project 3 participatory town-planning scheme in an alpine local community • - Recognition of the Local communities which are at the point of drawing up their urban plan or the general variant of the existing one and a Local community suitable for the projects application and presenting the characteristic features of the mountain area will be selected. • - An expert in new methods of spatial planning was selected and consequent contract was signed. • - Promotion actions of the initiative and a series of conferences with local organisations and citizenship to define a project path were held in the selected local municipality of Sutrio • - Drawing up of Regulating plan by the person in charge and presentation of results. • pilot project 4 agenda 21 in the alps clearing house • This project foresees the diffusion of the progress of the work and the results of the whole project. The activities are aimed to promote local and transnational networks trough the following actions: • - Creation of a transnational competition for ideas for the project logo between the areas • - Inventory of the active parties and their proposals for sustainable development • - Inventory of experiences of innovative and sustainable territorial planning in a mountain and Alpine environment • - Implementation and maintenance of an Internet site - Intervention on media. • - Translation of books and material on sustainable development, available in other languages

  26. ALPINE SPACE • The Italian part of the project is framed in four specific pilot projects. The results of these pilot projects was utilised for implementing the Good Practice Guide. • An supervision activity and general control was carried out by Provincial Environmental Protection Agency (APPA-TN). • pilot project 1 sustainable development plan for the province of trento • - Setting out of the methodology and objectives of Plan trough the production of report on the state of the environment (underway); the adaptation of the indicators of environmental space to the context of the Province of Trento and the definition of the final objectives and of sustainability programmes; • - Carrying out of the plan trough the survey of data necessary for the application of methodology; research into the current state and trends of Trentino society with regard to a sustainability scenario. • - Elaboration of the document containing proposals (policies, tools, operational proposals) of a general and sectoral nature to pursue the objectives of sustainability. • pilot project 2 new models for sustainable forestry planning • - Setting out of the methodology and objectives of forestry planning for the sustainability of management trough study trips, and seminars among the partners (including Switzerland and Slovenia). • - Carrying out of the pilot plan: local vegetation analysis; data collection, surveys, countryside visits; elaboration of the pilot plan first draft and evaluation of the pilot plan and standardisation of the methodology. • - Diffusion of the results in a seminar between the partners for the common definition of proposals for best practices for forestry planning and a meeting took place to evaluate the co-operation which and the possible start up of a network of Alpine forestry planners. • pilot project 3 participatory town-planning scheme in an alpine local community • - Recognition of the Local communities which are at the point of drawing up their urban plan or the general variant of the existing one and a Local community suitable for the projects application and presenting the characteristic features of the mountain area will be selected. • - An expert in new methods of spatial planning was selected and consequent contract was signed. • - Promotion actions of the initiative and a series of conferences with local organisations and citizenship to define a project path were held in the selected local municipality of Sutrio • - Drawing up of Regulating plan by the person in charge and presentation of results. • pilot project 4 agenda 21 in the alps clearing house • This project foresees the diffusion of the progress of the work and the results of the whole project. The activities are aimed to promote local and transnational networks trough the following actions: • - Creation of a transnational competition for ideas for the project logo between the areas • - Inventory of the active parties and their proposals for sustainable development • - Inventory of experiences of innovative and sustainable territorial planning in a mountain and Alpine environment • - Implementation and maintenance of an Internet site - Intervention on media. • - Translation of books and material on sustainable development, available in other languages

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