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Ion Stoica, Robert Morris, David Karger, M. Frans Kaashoek, Hari Balakrishnan MIT and Berkeley

Chord: A Scalable Peer-to-peer Lookup Service for Internet Applications. Ion Stoica, Robert Morris, David Karger, M. Frans Kaashoek, Hari Balakrishnan MIT and Berkeley. Outline. Motivazioni Consistent hashing Chord Valutazione delle prestazioni Conclusioni e Discussioni. N 1. N 2.

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  1. Chord: A Scalable Peer-to-peer Lookup Service for Internet Applications Ion Stoica, Robert Morris, David Karger, M. Frans Kaashoek, Hari Balakrishnan MIT and Berkeley

  2. Outline • Motivazioni • Consistent hashing • Chord • Valutazione delle prestazioni • Conclusioni e Discussioni

  3. N1 N2 N3 N5 N4 Motivazioni Come trovare dati in un sistema distribuito di File Sharing? Publisher Key=“LetItBe” Value=MP3 data Internet ? Client Lookup(“LetItBe”) • il Lookup è il problema fondamentale

  4. N1 N2 N3 N5 N4 Solutioni Decentralizzate • Routing di messaggi (Freenet, Tapestry, Chord, CAN,…) Publisher Key=“LetItBe” Value=MP3 data Internet Client Lookup(“LetItBe”) • matching esatto !?!?!

  5. Routing • Definire una metrica (utile!!!!) • Mantenere basso il numero di hop • Mantenere bassa la dimensione della tabella di routing • Mantenere le caratteristiche in presenza di una variazione rapida del numero di nodi Per gli autori: • Chord: efficienza e semplicità

  6. Chord Overview • Fornisce un servizio di lookup peer-to-peer: • Lookup(key)  Indirizzo IP • Chord non memorizza dati • Come trova un nodo? • Come mantiene le tabelle di routing ? • Come gestisce l’ingresso e la uscita di nodi?

  7. Caratteristiche di Chord • Efficiente: O(Log N) messaggi per lookup • N è il numero totale di nodi presenti • Scalabile: O(Log N) stati per nodo • Robusto: mantiene le performance anche in presenza di variazioni notevoli del numero di nodi. • Assume che non ci siano partecipanti maliziosi

  8. SHA-1 chiave=“LetItBe” ID=60 SHA-1 IP=“198.10.10.1” ID=123 Identificatori in Chord • spazio degli identificatori a m bit sia per le risorse (Chiavi) che per i nodi • identificatore di Chiave = SHA-1(Chiave) • identificatore di Nodo = SHA-1(indirizzo IP) • Entrambi sono distribuiti uniformemente • Come si associano gli ID di Chiave agli ID di nodo?

  9. Consistent Hashing [Karger 97] 0 5 IP=“198.10.10.1” 123 20 ID a 7-bit 101 32 Chiave=“LetItBe” 90 60 • Una chiave (risorsa) è memorizzata nel primo nodo che segue in senso orario

  10. Consistent Hashing

  11. Consistent Hashing • Le funzioni Hash mappano chiavi in interi. • Sono utilizzate, ad es, per memorizzare dati in un pool di cache • Con p cache una possibile funzione è x -> ax+b (mod p) Cosa accade se varia p ? Se la usassimo in un sistema P2P ?

  12. Consistent Hashing • In particolare se varia p: • è assicurato un Bilanciamento sul numero di dati per posizione • Molti dati devono cambiare posizione • Il numero di posizioni che un dato può potenzialmente raggiungere non è limitato

  13. Consistent Hashing • Per definizione un Consistent Hashing deve godere di opportune proprietà: • Bilanciamento • Monotonicità • Spread • Carico

  14. Consistent Hashing • Bilanciamento: Per ogni sottoinsieme V di posizioni (nodi) ed n dati, il numero di dati per ogni posizione è O(n/|V|) con alta probabilità. • Monotonicità: Se al variare di p le posizioni (i nodi) disponibili passano da V1 a V2 con V1 V2, la migrazione dei dati deve avvenire solo verso posizioni appartenenti a V2 , ma non a V1 .

  15. Consistent Hashing • Spread: Al variare di p il numero di posizioni che un dato può assumere è limitato. • Carico: Al variare di p il numero di dati che una posizione accoglie è limitato.

  16. Consistent Hashing • Funzioni Hashing Consistenti esistono ? Siano K(x) ed N(x) due funzioni casuali che hanno come codominio l’intervallo [0,1). Definiamo la seguente funzione Hash: • Utilizziamo K(x) per mappare le chiavi • Utilizziamo N(x) per mappare i nodi La chiave i viene memorizzata nel nodo j se la differenza |K(i)-N(j)| è la minima su tutti i nodi j.

  17. Consistent Hashing 1 0 • Bilanciamento ? • Monotonicità ? • Spread ? • Carico ?

  18. Lookup • Supponiamo che ogni nodo ha informazioni su tutti gli altri • richiede informazini globali • Tabelle di routing O(N) • la Lookup O(1) 0 10 Dove è “LetItBe”? Hash(“LetItBe”) = 60 123 32 “90 ha 60” 60 90 55

  19. Chord: Lookup di Base • Ogni nodo conosce il successore 0 10 Dove è “LetItBe”? 123 Hash(“LetItBe”) = 60 32 “90 ha 60” 55 60 90 • La Lookup O(N)

  20. Tavola dei Finger • Ogni nodo conosce altri m nodi nell’anello • la distanza cresce esponenzialmente 16 112 80 + 25 80 + 26 96 80 + 24 80 + 23 80 + 22 80 + 21 80 + 20 80

  21. 120 16 112 80 + 25 80 + 26 96 80 + 24 80 + 23 80 + 22 80 + 21 80 + 20 80 Tavola dei Finger • il Finger i del nodo n punta alla posizione n+2i-1 • Se non c’è, punta al nodo subito successivo

  22. Tavola dei Finger

  23. successor(0)=0 0 1 14 successor(1)=1 0 15 1 successor(14)=15 2 successor(2)=3 14 10 2 13 3 12 4 5 11 6 10 successor(6)=6 6 successor(10)=13 7 9 8 successor(9)=9 9

  24. 0 1 14 0 15 1 2 14 10 2 13 3 12 4 5 11 6 10 6 7 9 8 9

  25. Algoritmo Lookup

  26. 14 0 15 1 2 14 13 3 12 4 5 11 6 10 7 9 8

  27. Lookup • Vale la seguente proprietà: Per il protocollo Chord ad m bit in un qualunque intervallo di ID di ampiezza 2m/N, il numero di ID di nodi atteso è 1 e O(log N) con alta probabilità

  28. Lookup • E’ possibile mostrare il seguente teorema: Il numero di nodi che deve essere contattato per trovare un successore in una rete con N nodi è O(log N) con alta probabilità. A partire da questo risultato si può affermare che il numero di Hop necessari per effettuare una query è O(log N)

  29. Lookup Supponiamo che il nodo n debba trovare il successore di k. Sulla dase dell’algoritmo viene prima cercato l’immediato predecessore, chiamamolo p, di k e poi viene chiesto a p di cercare il successore di k A tale scopo il nodo n contatta il più vicino predecessore di k a lui noto. Supponiamo il nodo sia f ≠ n e sia l’i-esimo finger per n. Per definizione di finger, f è a distanza almeno 2i-1 da n. Poichè l’(i+1)-esimo finger di n supera k, n è a distanza al più 2i da p ed f è a distanza al più 2i-1 da p. La distanza tra il nodo che sta processando la query ed il predecessore p dimezza ad ogni passo.

  30. Lookup • La Lookup impiega O(Log N) hop 5 10 110 19 20 99 32 Lookup(19) 80 60

  31. Lookup Poichè la distanza iniziale è al più 2m, in m passi raggiungiamo p In log N passi la distanza tra il nodo che sta processando la chiave ed il nodo p si riduce a 2m /N. Poichè le chiavi sono distribuite in maniera uniforme, il numero di chiavi in un intervallo di ampiezza 2m /N è O(log N) con alta probabilità. Sono quindi necessari, con alta probabilità, altri O(log N) passi per raggiungere p e quindi il successore di p

  32. Join • Processo in tre passi: • Inizializza tutti i finger dei nuovi nodi • Aggiorna i finger dei nodi esistenti • Trasferisci le chiavi dal successore ai nuovi nodi • lazy finger update: • Initializza solo i finger al nodo successore • Periodicamente verifica il successore ed il predecessore • Periodicamente rinfresca il contenuto della tavola dei finger

  33. Joining the Ring - Step 1 • Inizializza la nuova tavola dei finger • individua un nodo nella rete • Chiedi al nodo di di cercare i finger del nuovo nodo • Raccogli i risultati 5 20 99 36 1. Lookup(37,38,40,…,100,164) 40 80 60

  34. Joining the Ring - Step 2 • Aggiorna i finger dei nodi esistenti • il nuovo nodo chiama una funzione di aggiornamento sui nodi esistenti • I nodi esistenti possono ricorsivamente aggiornare i finger di altri nodi N5 N20 N99 N36 N40 N80 N60

  35. 30 38 Joining the Ring - Step 3 • Trasferisci le chiavi dal successore al nuovo nodo • Vengono trasferite solo le chiavi nel range 5 20 99 36 Copia le chiavi 21..36 da 40 to 36 40 30 38 80 60

  36. Join di un nodo 26.join(friend) -> 26.successor = 32 26.stabilize -> 32.notify(26) 21.stabilize -> 21.successor=26 -> 26.notify(21)

  37. Analisi del protocollo Vale il seguente lemma: Se al tempo t esiste un arco tra p ed s, allora per ogni t’>t ci sara’ un arco tra p ed s Per induzione sul tempo. Suppopniamo che dopo t avvenga una join. L’arco tra p ed s non viene toccato dalla join e quindi permane. Supponiamo avvenga una stabilize. Consideriamo il momento in cui il nodo p cambia successore da s ad a. Questo avviene perchè p ha contattato s ed s gli ha detto di a. Inoltre p<a<s.

  38. Analisi del protocollo s ha saputo di a ad un tempo precedente e questo può essere avvenuto solo perchè s è stato un successore diretto di a. Per ipotesi induttiva se esisteva un arco (il successore) tra a ed s, esiste un arco tra a ed s in tutti gli istanti successivi. In particolare nell’istante in cui p cambia il successore. Essendo p<a<s il cambiamento del successore di p non influisce in alcun modo sull’arco tra a ed s. Inoltre anche dopo il cambiamento esiste un arco tra p ed s.

  39. Analisi del protocollo Tutti gli archi tra x ed y, che utilizzavano l’arco tra p ed s, erano tali che p ed s erano interni ad x y. Ma tutti i nodi aggiunti all’arco p s sono interni a p s ed a maggior ragione interni ad x y. Se un nodo è capace di risolvere una query, sarà sempre capace di farlo in futuro Ad un tempo prefissato dopo l’ultima join i puntatori al successare saranno corretti per tutti i nodi

  40. Analisi del protocollo E’ possibile mostrare il seguente teorema: Se ogni operazione di join e` alternata con quella di stabilizzazione, allora dopo un fissato tempo dall’ultima join i puntatori al successore formano un ciclo su tutti i nodi della rete.

  41. Analisi del protocollo Se due nodi condividono il successore, uno dei due cambierà il puntatore al successore. Il suo nuovo successore sarà più vicino del nodo cui puntava in precedenza. Ogni operazione di stabilizzazione potrebbe richiedere al più n passi. Dopo n2 passi siamo quindi certi che tutti i nodi puntano al successore ed i puntatori formano un unico ciclo con tutti i nodi.

  42. Join di un nodo • E’ possibile mostrare il seguente teorema: Se abbiamo una rete stabile con N nodi ed effettuiamo N join alla rete, Se tutti i puntatori ai successori sono corretti, Allora il Lookup di una risorsa avrà necessità di O(log N) hops con alta probabilità.

  43. Join di un nodo Se utilizziamo i vecchi finger arriviamo in O(log N) hops al vecchio predecessore della risorsa. Con alta probabilità tra due vecchi nodi ci saranno al più O(log N) nuovi nodi. Se i successori dei nuovi nodi sono corretti, in al più O(log N) passi la risorsa sarà raggiunta.

  44. Gestione dei Fallimenti • I fallimenti dei nodi possono causare lookup scorretti 120 10 113 102 Lookup(90) 85 80 • 80 non conosce il corretto successore e quindi il lookup fallisce

  45. Gestione dei Fallimenti • Usa la lista dei successori • Ciascun nodo conosce r successori • Dopo il fallimento si utilizza il primo successore rimasto • Si correggono i successori per garantire un corretto lookup • La lookup è corretta con alta probabilità • r può essere scelto in modo da rendere la probabilità di fallimento della lookup arbitrariamente piccola.

  46. Valutazione • lookup veloci in sistemi di grandi dimensioni • Variazione contenuta del costo di lookup • Robusto rispetto a molti fallimenti • Gli Esperimenti confermano i risultati teorici

  47. Costo del lookup • il costo è O(Log N) come previsto dalla teoria • la costante è 1/2 Average Messages per Lookup Number of Nodes

  48. Implementazioni attuali • Libreria Chord: 3,000 linee di C++ • Include: • concurrent join/fail • Proximity-based routing • controllo di carico per nodi eterogenei • Resistente a spoofed node IDs

  49. Pro • Based on theoretical work (consistent hashing) • Proven performance in many different aspects • “with high probability” proofs • Robust (Is it?)

  50. Contro • NON semplice (confrontato con CAN) • join è complicato • richiede molti messaggi ed aggiornamenti • il meccanismo di aggiornamento leggero non è chiaro con che velocità converge • La tabella di Routing cresce con il numero di nodi • Il caso peggiore di lookup può essere molto lento

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