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Connessioni Reti da svelare, trame da tessere

Roma, 4, 5, 6 NOVEMBRE 2004. Connessioni Reti da svelare, trame da tessere. Elena CAMINO & Giuseppe BARBIERO Gruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze Naturali IRIS – Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità Università di Torino.

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Connessioni Reti da svelare, trame da tessere

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Presentation Transcript


  1. Roma, 4, 5, 6 NOVEMBRE 2004 Connessioni Reti da svelare, trame da tessere Elena CAMINO & Giuseppe BARBIERO Gruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze Naturali IRIS – Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità Università di Torino

  2. Le ‘richieste’ di una parte dell’umanità al pianeta sono aumentate bruscamente con lo sviluppo della scienza e della tecnologia moderna • straordinario aumento della potenza impiegata (Energia /t) • attivazione di scambi planetari di merci e di informazioni • squilibri crescenti di ricchezza, salute e potere • conflitti distruttivi • perdita di contatto con la natura Come mai? E come ritrovare una relazione sostenibile con la Terra? Evoluzione del sapere scientifico Ricomposizione dei saperi e delle saggezze E l’educazione?

  3. Una traccia del percorso… 1 • Le scienze dei ‘sistemi naturali’ hanno messo in evidenza: • I confini spaziali e funzionali del Pianeta Terra, e i limiti delle prestazioni – dei ‘servizi’ - che la natura può fornire • Il lentissimo percorso evolutivo dell’evoluzione biologica dell’umanità, seguita da una evoluzione culturale a ritmi accelerati • Due aspetti problematici: • L’eccesso di richieste (di E, M, servizi) alla natura • La perdita di contatto (e di conoscenza) con la natura PROBLEMATICI PERCHE’? perché noi siamo INCLUSI nella natura

  4. Una traccia del percorso… 2 ne dipendiamo per ogni funzione vitale (aria, cibo, acqua, calore, protezione, materiale da costruzione, energia…) INCLUSI nella natura vuol dire che… ne dipendiamo per lo sviluppo della nostra identità Siamo co-evoluti, e stiamo co-evolvendo con il Pianeta che ci ospita

  5. Una traccia del percorso… 3 Una Scienza ‘oggettiva’ ‘neutrale’ e ‘decontestualizzata’ ha fornito nozioni e alimentato applicazioni tecnologiche e scelte economiche e politiche ambientalmente insostenibili. e la scuola ha contribuito … Una varietà di nuovi sguardi e chiavi interpretative, la rivalutazione del contesto, una nuova umiltà delle molte scienze aprono opportunità di dialogo e di riflessione alla ricerca della sostenibilità Il ruolo della natura Strumenti concettuali Saperi antichi e la scuola ha un ruolo cruciale…

  6. Una traccia del percorso… 4 … e straordinarie opportunità… e la scuola ha un ruolo cruciale… • … nel promuovere un’educazione • che ci aiuti CONCRETAMENTE a vivere bene nella nostra Terra, sviluppando competenze cognitive, emotive, relazionali adeguate alla sostenibilità • che RICONCILI conoscenza e azione, fatti e valori RETI DA SVELARE & TRAME DA TESSERE nelle grandi tradizioni spirituali con altri sguardi e conoscenze

  7. RETI DA SVELARE Schemi concettuali della scienza moderna riprendono modi di vedere e di interpretare già presenti in antiche culture e tradizioni – elaborate a contatto con la natura Cicli nella tradizione hindu Energia nella cultura africana Inter-essere nella tradizione buddhista

  8. I cicli della materia, i ritmi del vivere e del morire Energia è materia, materia è energia. Shiva come Nataraja, Signore della danza, esegue la danza cosmica che esprime il ritmico movimento dell’universo. Il cerchio che si sprigiona dalla base del loto, simbolo della manifestazione, è inanellato di fiamme – simbolo delle energie cosmiche. Nella mano destra superiore Shiva tiene il tamburo, che rappresenta la vibrazione nello spazio (akasa), il primo dei cinque elementi che annuncia la creazione, e sul palmo della mano sinistra superiore esibisce una fiamma – simbolo della conflagrazione finale del mondo presentemente creato.

  9. I flussi di Energia … Le forze dei diversi mondi, quello spirituale, umano, animale, vegetale e minerale, agiscono continuamente le une sulle altre. Il pensiero africano […] considera l'essere un processo, non uno stato. La natura delle cose viene rappresentata concettualmente come forza o energia, non come materia. William Fogg, Die Afrikanische Plastik, 1958

  10. I sistemi complessi, le causalità circolari.. Quando guardiamo una sedia vediamo il legno, ma non riusciamo a osservare l’albero, la foresta, il carpentiere o la nostra stessa mente. Quando meditiamo su ciò, possiamo vedere l’intero universo in tutte le sue relazioni e intrecci di interdipendenza nella sedia. La presenza del legno rivela la presenza dell’albero. La presenza delle foglie rivela la presenza del sole. La presenza dei fiori di melo rivela la presenza del frutto. La sedia non è separata, esiste solo nelle relazioni di interdipendenza con ogni altra cosa nell’universo. Thich Nhat Hahn, 1990.

  11. Ikebana significa non semplicemente ‘composizione floreale’ ma ‘dare espressione alla vita dei fiori’. […] La pratica di ikebana significa approfondire la conoscenza di se stessi entrando in armonia con il ciclo della natura.

  12. TRAME DA TESSERE Modi di essere, di sentire, di comportarsi possono emergere dalla relazione profonda con la natura e con gli altri viventi • L’esperienza di natura • La pratica del silenzio Sguardi intrecciati e condivisi con altri • L’economia ecologica • La gestione nonviolenta dei conflitti • La comunicazione artistica • L’approccio trans-disciplinare

  13. Esperienze di natura Le radici della nozione del senso del luogo si fissano durante la media infanzia. I bambini lasciano la sicurezza della casa per scoprire un nuovo mondo Nel processo creano nuove case, case lontano da casa. E queste case diventano i nuovi posti sicuri, un piccolo mondo che essi creano con i materiali grezzi del mondo naturale e con la loro immaginazione. Come eravamo legati ai nostri genitori nella prima infanzia, ci leghiamo con la Madre Terra negli anni successivi (Sobel D. Children’s special places).

  14. Pratica del silenzio “ Come acqua nell’acquami dissolvo in te. ”Zazen in riva al fiume Varaita (CN) monaca D. Doju.

  15. Pratica del silenzio Quando si parla di silenzio, bisogna intendere subito che esso è, fondamentalmente, una esperienzaovvero un vissuto reale e concreto. Poi, a partire dalla esperienza vissuta, il silenzio può diventare argomento di discussione o di ricerca, di ispirazione per una varietà di applicazioni creative.

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