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Dharma, il nostro posto nell’ordine universale

Dharma, il nostro posto nell’ordine universale. Dharma : dalla radice sanscrita dhr fornire una base fondamento della realtà verità obbligo morale come le cose sono come le cose dovrebbero essere

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Dharma, il nostro posto nell’ordine universale

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Presentation Transcript


  1. Dharma, il nostro posto nell’ordine universale

  2. Dharma: dalla radice sanscrita dhr fornire una base fondamento della realtà verità obbligo morale come le cose sono come le cose dovrebbero essere ciò che è coerente con l'ordine dell'universo ciò che consente al cosmo di mantenere il proprio ordine

  3. Bhagavad Gita “Il Canto del Beato” componimento di 700 versi, attribuito a Vyasa, autore anche del poema epico sanscrito Mahabharata, di cui la Bhagavad Gita fa parte, costituendo i capitoli dal 18° al 25° di 42.

  4. “Meglio per me se quei di Dhrtarāstra, con le armi in pugno, me senz’armi e indifeso uccidessero in battaglia!” Canto I, 46

  5. “Buddhi è la facoltà della cognizione, il canale attraverso cui la divina sapienza raggiunge l’Ego, il discernimento del bene e del male, come pure è la divina coscienza e Anima spirituale, che è il veicolo dell’ātma”. H.P. Blavatsky, La Dottrina Segreta, Vol. I, Cosmogenesi

  6. L’universo può guadagnare in perfezione solo se ciascuna delle sue parti adempie alla propria funzione.

  7. E’ vitale individuare e sintonizzarsi con la propria natura essenziale, per quanto difficile appaia rispondere alla sua chiamata e per quando attraenti ed appaganti sembrino i sentieri altrui. Non possiamo comunque seguirli, poiché non vi è vera liberazione se non attraverso la nostra via interiore, nostra e di nessun altro.

  8. “L’uomo che compie il proprio dovere consegue la perfezione. Ascolta in qual maniera quegli che compie il suo dovere raggiunge la perfezione. L’uomo raggiunge la perfezione adorando, con (il compiere) il proprio dovere, Colui da cui provengono tutte le creature e da cui tutto l’universo è compenetrato. Meglio il proprio dovere, quantunque imperfettamente compiuto, che il dovere di un altro bene eseguito. Colui che compie il dovere assegnato dalla propria natura non incorre in peccato”. Canto XVIII, 45-47

  9. La compassione è la radice del dharma.

  10. Possiamo considerare tutto ciò che aiuta l’essere umano a realizzare la sua unione con il divino come dharma.

  11. Vivere secondo il dharma presenta quattro aspetti: austerità purezza compassione veridicità

  12. Le 10 regole essenziali per l’osservanza del dharma: pazienza indulgenza autocontrollo onestà sacri principi controllo dei sensi ragionevolezza conoscenza veridicità bontà

  13. Il primo dharma o dovere è quello del servizio a tutti gli esseri, come disciplina, e non importa in quale luogo geografico un essere umano si trovi a nascere.

  14. “Il pensiero plasma il carattere, il desiderio, l’opportunità; l’attività modifica l’ambiente” A. Besant

  15. Ma vi è una provvidenza nella “compensazione” dei nostri debiti karmici, che arriva nel momento in cui siamo forti abbastanza da sopportarne le conseguenze e magari imparare la lezione.

  16. Il karma ci “lega” alle nostre azioni, (anche se in realtà dovremmo dire che siamo noi che lo produciamo, nel bene e nel male) e ci libera dagli effetti del nostro comportamento, perché ci insegna al tempo stesso come uscire dalla ruota dell’illusione.

  17. “Signore, dammi la forza di cambiare le cose che si possono cambiare, il coraggio di accettare quelle che non si possono cambiare e la saggezza di distinguere le une dalle altre”.

  18. Anche la serena accettazione dei fatti della vita ci aiuta a compiere al meglio il nostro dharma, con l’altruismo di chi fa il bene per il bene del Tutto e non per salvarsi dai debiti karmici.

  19. “Ti ho insegnato la conoscenza più profonda, più segreta, di ciò che è segreto, medita su tutto ciò e quindi agisci secondo il voler tuo”… Canto XVIII, 63

  20. “Abbandonando tutti i doveri religiosi vieni a Me come l’unico rifugio; io ti libererò da tutti i peccati. Non affliggerti …” “Hai tu ascoltato questo con la mente concentrata, o Pārtha? La tua illusione prodotta dall’ignoranza è stata distrutta, o Dhanañjaya?” Canto XVIII, 66, 72

  21. Allora rispose Arjuna: “Distrutta è l’illusione. Per Tua grazia, o Imperituro, mi risovvengo della vera natura dell’anima. Dileguatisi i dubbi io fermo resto. Seguirò la Tua parola”. Canto XVIII, 73

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