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Università degli Studi di Trieste

Università degli Studi di Trieste Dottorato di ricerca in Medicina materno infantile, Pediatria dello sviluppo e dell’educazione, Perinatologia. Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività. Effetti dell’ADHD sulla percezione di sé e sulla relazione con gli altri. Maddalena Vulcani.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Trieste Dottorato di ricerca in Medicina materno infantile, Pediatria dello sviluppo e dell’educazione, Perinatologia Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività Effetti dell’ADHD sulla percezione di sé e sulla relazione con gli altri Maddalena Vulcani

  2. Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD) é un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da deficit di attenzione, impulsività e iperattività. (APA, DSM IV, 1994) Il DSM-IV distingue tre forme cliniche: inattentiva, iperattiva, combinata I sintomi devono • essere presenti in almeno due contesti • durare da più di sei mesi • compromettere significativamente la funzionalità del bambino • presentarsi prima dei 7 anni di età

  3. Obiettivo della ricerca Valutare gli effetti dell’ADHD sulla percezione di sé e sulla relazione con gli altri Viene considerata la fascia di età della scuola secondaria di primo grado (11 - 14 anni) In particolare si analizzano • l’autostima • le relazioni interpersonali dei ragazzi con diagnosi di ADHD e si confrontano con i dati di un gruppo di controllo Sui soggetti con ADHD verrà effettuato un retest dopo un anno

  4. I soggetti della ricerca • Circa 50 ragazzi (tra gli 11 e i 14 anni) con diagnosi di ADHD effettuata presso l’Istituto per l’Infanzia I.R.C.C.S. Burlo Garofolo di Trieste - Criteri del DSM IV (APA; 1994) - Scala SNAP-IV (Swanson 1992; Conners et al. 2001) - Livello intellettivo adeguato (QI > 70) • Gruppo di controllo (circa 50 alunni delle scuole medie di Trieste)

  5. Bassaautostima La scarsa opinione di sé, legata alle ripetute esperienze di insuccesso ed alla difficoltà di valutare i propri risultati in base allo sforzo compiuto, porta a: • Demoralizzazione • Difficoltà di rendimento scolastico • Solitudine • Emozionalità poco controllata • Senso di colpa • Rischio di un disturbo ansioso o depressivo (Vio, 1999)

  6. Difficoltà relazionali I problemi di autocontrollo comportamentale caratteristici degli adolescenti con ADHD si ripercuotono sulle relazioni interpersonali e provocano: • Emarginazione da parte dei coetanei • Scarse amicizie durature • Tendenza all’isolamento • Rapporti instabili o con bambini più piccoli • Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali

  7. Metodi e strumenti Si utilizzeranno: Il test CBCL (Child Behaviour Checklist) nella versione YSR di Achenbach che consente di indagare le competenze sociali e i problemi comportamentali Il test TMA (test di valutazione multidimensionale dell’autostima) di Bracken che valuta l’autostima del ragazzo interpretandola come un sistema multidimensionale Il test SDQ (questionario sulle capacità e difficoltà) di Goodman che indaga sulla presenza di difficoltà emotive e di problemi comportamentali del ragazzo

  8. Scopi dello studio • Individuare le tendenze e le caratteristiche della popolazione giovanile • Dare indicazioni a insegnanti e genitori su alcune aree di difficoltà • Prevenire comportamenti a rischio • Orientare interventi psicologici e didattico educativi I risultati della ricerca, combinati con altre informazioni, potranno: “Le possibilità di apprendere una visione migliore di sé ci sono sempre, dalla nascita in poi, non è mai troppo tardi. Una persona può cominciare a sentirsi meglio in qualsiasi momento della sua vita” (Satir, 1972).

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