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Scooter a metano: nuove prospettive per i trasporti ecologici

La terza giornata del Metano per Autotrazione è finalizzata a definire gli attori del cambiamento: chi fa cosa ”. Scooter a metano: nuove prospettive per i trasporti ecologici. Istituto Professionale di Stato “Leon Battista Alberti” RIMINI ROBERTO ROSSI

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Scooter a metano: nuove prospettive per i trasporti ecologici

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Presentation Transcript


  1. La terza giornata del Metano per Autotrazione è finalizzata a definire gli attori del cambiamento: chi fa cosa” Scooter a metano: nuove prospettive per i trasporti ecologici

  2. Istituto Professionale di Stato “Leon Battista Alberti” RIMINI ROBERTO ROSSI ingegnere e docente con la passione per l’innovazione

  3. “LEON BATTISTA ALBERTI”: IL NOSTRO FUTURO, VIENE DAL PASSATO! Le origini dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e Artigianato “L.B. Alberti” risalgono alla scuola serale Arti e Mestieri fondata a Rimini, nel 1882 in applicazione della legge Cairoli per l’istruzione degli operai. Un contratto d’affitto per l’uso di due locali adibiti ad officine, datato 31/12/1910, regolarmente registrato (18/01/1911), stipulato tra le ‘Opere Pie riunite Biasini-Belisardi per l’Infanzia Abbandonata’ e i signori Ulisse Pecorelli, falegname-ebanista e Piero Nucci, fabbro ferraio meccanico (dove i due “capi d’arte” si impegnano ad istruire i ricoverati accolti nell’Istituto nel mestiere di ebanista e di fabbro), potrebbe attestare, se accertata, la presenza di un primo nucleo della scuola Arti e Mestieri in un edificio della piazzetta Teatini. Il D.L. 30/01/1919 trasformò la scuola serale in diurna, con orario completo e con la qualifica di Scuola Popolare Operaia. Primo direttore fu il professor Vincenzo Spazi. La sede, stabilita nella piazzetta Teatini (angolo via Francolini), fu dotata di un nuovo locale officina per l’istruzione pratica degli alunni. Ciò nonostante il progresso incalzava e la città richiedeva la presenza di una Scuola Industriale. Con l’avvento del Fascismo, grazie all’interessamento del nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, Avv. Cosimo Maria Pugliesi, la scuola fu riordinata in Regia Scuola Industriale di Tirocinio “Alessandro Mussolini” (padre di Benito che fu fabbro-ferraio; R.D.25/09/1924). Il nuovo Istituto era articolato in 4 sezioni: Aggiustatori, Tornitori meccanici, Fabbri, Falegnami-Ebanisti. Successivamente la scuola venne ulteriormente completata, con l’attivazione dei corsi per Muratori e Cementisti, Motoristi e Montatori per Aviazioni, Motoristi e Montatori per Trattrici Agricole. Alle sezioni regolari fu poi aggiunto un corso preparatorio di Avviamento di un anno. Questi furono anni di grande sviluppo per la scuola industriale che nel 1927 venne ristrutturata e ampliata. Il progettista fu il professor Luigi Campanini, già insegnante nell’Istituto, che diede un’impronta tipicamente neo-gotica alla nuova scuola, forse per riprendere gli elementi architettonici dei resti malatestiani qui ritrovati. Nel 1933, con R.D. la Scuola Industriale di Tirocinio venne trasformata in Scuola Tecnica Industriale, con un corso preparatorio di avviamento di tre anni e un corso superiore di due anni. Vennero inoltre aggiunte le sezioni perMotoristi, Radiotelegrafisti, Marconisti e ulteriori Corsi di Specializzazione post-qualifica. Negli anni Quaranta, la Scuola Industriale di Rimini poteva vantare oltre mille iscritti e la fama di una delle migliori Scuole Professionali della Romagna. Durante la guerra la Scuola subì gravissimi danni e ciò che non fu distrutto dai bombardamenti, lo fu dai sabotatori tedeschi, che minarono le officine con le attrezzature meccaniche.

  4. Con la fine del conflitto, la Scuola riprese subito la sua attività e nel 1949/50, le Industriali poterono riavere la loro sede ricostruita com’era prima della guerra. Nel 1956/57 la Scuola Industriale, che contava nuovamente un migliaio di iscritti, fu trasformata in Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “L.B. Alberti” e nel 1962 l’avviamento divenne autonomo per dare vita, l’anno dopo, alla Scuola Media Statale “L.B. Alberti”. Negli anni successivi, dopo il calo numerico degli alunni dovuto alla separazione dell’Avviamento, il “L.B. Alberti” riprese consistenza per merito della sua fama di Scuola Professionale altamente qualificante (in quel tempo ebbe il corso di specializzazione Assistenti Edili che, per tre anni, fu l’unico in Romagna e che rilasciava la qualifica di Capo Cantiere) e nel 1970 il corso triennale fu completato con la parte quarta e quinta sperimentali. “La Scuola Arti e Mestieri la considero la mia Università. Frequentandola ho conosciuto tutti i materiali e le tecniche di lavorazione. Era una scuola molto severa, altamente formativa. Valorizzava chi meritava e dava prestigio“.Così ricorda lo scultore Guido Angelini che fu versatile ed ingenioso allievo nel ’20 del corso Aggiustaggio di Precisione (al centesimo di millimetro) poi Assistente di Laboratorio e, dopo trentadue anni trascorsi in Libia (durante i quali ha diretto con successo la scuola Orafi e Argentieri di Tripoli), nuovamente insegnante al “L.B. Alberti” dal 1971 al ’74. Il primo Direttore, l’ing. Vincenzo Spazi, insegnante di matematica, viene ancora ricordato come colui che qualificò la scuola impegnandola nell’esecuzione di lavori di altissima precisione questi divennero noti in tutta Italia per le commesse, che le officine della scuola eseguivano su ordinazione delle Ferrovie dello Stato. Figura indubbiamente caratterizzante per le industriali fu l’ing. Vincenzo Fiume che rimase alla guida dell’Istituto per 40 anni (dal 1933 al 1973), durante i quali la fama della Scuola fu riconfermata sia dai lavori speciali, sia dalla affermazione nel mondo del lavoro industriale ed artigiano cittadino, dei suoi ex alunni. Uno degli assi portanti dell’Istituto “L.B. Alberti” è da sempre lo staff dei suoi insegnanti delle materie tecniche e pratiche. Molti di essi hanno lasciato un’impronta indelebile, basti pensare ai professori Renato Mazza, Ivo Innocenti, Elvio Bronzetti, Riccardo Bacchini, capo ebanista dal 1923: i mobili eseguiti nel laboratorio di falegnameria-ebanisteria, oggi soppresso, sono stati oggetto di varie mostre e molti arredano ancora alcuni locali della scuola. Per il settore Radiotelegrafisti, l’unico che aveva tra gli iscritti due ragazze e che fu chiuso nel ’68, molti ricordano il professor Roberto Bognetti, o il Comandante di Lungo Corso Lorenzo Piccinini, famoso anche per l’abilità nel convincere i giovani ad iscriversi al suo corso. E non si può non ricordare un altro professore che insegnò alle Industriali negli anni della guerra: Alberto Marvelli, nato a Ferrara il 21/3/1918 e rimasto ucciso a Rimini la sera del 5/10/1946 dopo essere stato travolto da un camion alleato, beatificato nel 1968. Marvelli insegnò nella scuola Tecnica Industriale dal 1942-1943. In quel tempo i professori, a turno, commentavano, alla radio della scuola, gli avvenimenti settimanali di maggior rilievo e Marvelli era solito leggere gli articoli di Manzini pubblicati sull’Avvenire d’Italia. Ma il “L.B. Alberti” è anche stato fatto dagli insegnanti dell’Avviamento come il professor Amedeo Montemaggi o il professor Edoardo Pazzini, noto pittore, e tanti altri ancora. Non si può dimenticare la signora Franca Casadei Minelli applicata di segreteria per venticinque anni, una delle “memorie storiche” dell’Istituto. “Dal ’68 in poi la scuola ha assunto anche una funzione sociale – racconta l’insegnante ing. Eraldo Olmeda, insegnante dal ’68 al ’96, oggi in pensione, e intesa come recupero di ragazzi con alle spalle precedenti esperienze scolastiche negative e che, qui da noi, attraverso la manualità sono stati recuperati sul piano umano. Infatti il lavoro pratico ha dato loro la possibilità di esprimersi”.

  5. 1995

  6. 1999

  7. 2001

  8. 20026° anno finanziato dalla Comunità Europea attraverso la Provincia di Rimini

  9. 2004Nuova sede

  10. IL TUTTO CON L’AIUTO DEGLI ALLIEVI

  11. NASCE L’IDEA DI UN TEAM

  12. per “NUOVI PROGETTI”

  13. PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA E DELL’ACQUA:1) motivare gli allievi a scegliere la ns. scuola 2) rendere vivo il lavoro dei docenti

  14. VEICOLI FOTOVOLTAICI

  15. 25

  16. MOTORI MARINI

  17. EMISSIONI DI SOSTANZE ORGANICHE NELL’ACQUA

  18. SCOOTER A METANO

  19. GRUPPI ELETTROGENI

  20. TOTEM

  21. CI SONO RISULTATI?

  22. Scooter Benelli “ADIVA” a METANO Caratteristiche tecniche del prototipo: • Motore: 4 tempi • Cilindrata: 150 cc • Serbatoi: n° 2 Bombole in acciaio ad alta resistenza • Capacità: 7 litri x 2 = 14 litri • Riduttore di pressione: Mini Φ 230 a 3 stadi • Commutatore e indicatore di livello: Car-safety 198/C • Autonomia: 100 km circa • Costo del carburante per 100 Km: 1 €uro • Velocità: 93 Km/h

  23. Scooter Malaguti “MADISON” a METANO Caratteristiche tecniche del prototipo: • Motore: monocilindrico a 4 tempi, 4 valvole • Cilindrata: 200 cc • Serbatoio: n° 1 Bombola in acciaio ad alta resistenza • Capacità: 16 litri • Riduttore di pressione: Mini Φ 230 a 3 stadi • Commutatore e indicatore di livello: Car-safety 198/C a 4 led luminosi • Autonomia: 115 km circa • Costo del carburante per 100 Km: 1,20 €uro • Velocità: 115 Km/h

  24. I VEICOLI FUNZIONANO!

  25. CREIAMO INIZIATIVE PER PROMUOVERLI E VAI…

  26. LA STAMPA NE PARLA

  27. SI VA IN RAI

  28. PREMIO INNOVAZIONE AMICA DELL’AMBIENTE: FIERA CAMPIONARIA DI MILANO 2007

  29. I PROTOTIPI SONO RICHIESTI IN FIERE INTERNAZIONALI

  30. E RISCUOTONO GRANDE SUCCESSO

  31. A Rimini

  32. IN REGIONE A BOLOGNA

  33. FINO A QUANDO SI PARTE PER ROMA…

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