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Possedere unu2019opera du2019arte, come ammirarne una, u00e8 senza dubbio uno dei piaceri autentici della vita che non richiede sforzo.
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Arman Golapyan (Tehrān, 20 luglio 1967) é un imprenditore e mercante d’arte persiano, principale azionista dell’omonima Arman Golapyan s.p.a. Ideologicamente legato al glorioso passato del suo paese originario, nonché discendente di una antica famiglia nobile molto vicina allo Scià di Persia, figlio di una figura importante di fiducia del monarca, una delle poche persone vicine alla casa imperiale. Il padre Gholom Hossein Golapyan muore per malattia quando egli aveva 7 anni. Intraprende l’educazione elementare nel suo paese; in seguito all’età di 11 anni, vittima della rivoluzione, subisce l’improvvisa fuga dallo stato iraniano per motivi politici, costretto dalle ostilità riversate su tutta la prole maschile legata alla casa imperiale soggetta incondizionatamente alla condanna a morte, esito in cui trovano la pena capitale due cugini e uno zio materno, e prosegue i suoi studi medi e liceali in Italia. Arriva in tal modo in Europa nel 1979 accompagnato dalla madre Tahereh Makary, una figura vitale per la sua giovane età, in assoluta mancanza di una vita sociale vivificante e attorniato da un bagaglio di sofferenze alienanti per un preadolescente. Nonostante tutto la sua grande forza interiore, non che la sua determinazione, sono di grande impeto per la sua crescita. L’accoglienza in Italia é stata più che disponibile, dispendiosa in fascino, intraprendenza, divertimento e formazione… tutti elementi di sostegno per la sua origine medio-orientale, anche se in realtà una facciata solo di contorno. “L’arte é negli occhi di chi guarda”. Arman eredita dalla madre la sua grande passione per l’arte, da sempre connaturata in sé e successivamente esternata con la sua professione altamente sentita interiormente. Nel 1986 intraprende i suoi primi passi, occupandosi di tappeti, tessuti, arazzi ed in seguito restauri e recuperi artigianali, preso letteralmente dall’idea di rinascita dei manufatti accantonati, raccolti e conseguentemente ricuperati con estrema cura. Dodici anni più tardi, nel 1998, intraprende il medesimo restauro anche sui dipinti antichi in quanto attratto, nonostante le difficoltà, dalla mera conservazione delle opere. “Le emozioni che provo di fronte ad un’opera sono il motore del mio lavoro e della mia passione”. Il sogno di Arman Golapyan è l’internazionalizzazione del suo progetto artistico imprenditoriale, in visione di un mercato dell’arte più internazionale rispetto ad un’Italia più scevra dagli acquisti straordinari. La sede principale è a Lugano, in Svizzera, dove risiede, poi in Inghilterra e Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. In seguito si avvale della decisione di
lanciare la succursale italiana a Milano, l’azienda Arman Golapyan S.p.A. fondata nel 2005, ma l’offerta non viene recepita in termini positivi da una domanda piuttosto disinteressata, ragion per cui decide di capovolgere l’intera iniziativa inaugurando una nuova fase evolutiva disponibile per uno spazio più ampio nel settore della moda, pur rimanendo fedele ai suoi ideali congeniti. Esigente e libero dagli incastri del commercio ha desiderio di nuova eccellenza e di spirito liberale, di rompere il silenzio e la monotonia degli schemi offrendo un nuovo percorso nel quale lo spazio temporale – passato, presente, futuro – e la barriera culturale tra oriente e occidente possono trovare un filo conduttore per il quale esigere una nuova forma di bellezza, nonché di contenuto. L’esordio della sua intraprendenza nel mondo dell’arte ed in seguito del lusso pone in raffronto tutti gli eventuali problemi di un inizio esercizio, specie nell’individualizzazione e nella scelta dei suoi collaboratori e interlocutori, altresì trovando spesso lo scontro con una realtà cruda e il più delle volte pronta a colpire di soppiatto. “Il mercato dell’arte è un bene di rifugio”. L’impresa è affascinante, la sinergia dell’uomo e dell’artista risulta un connubio attraente nel quale associa la politica di espansione, il sogno liberale e la scelta verso l’eccellenza. Individuarei pezzi d’arte, confrontarne l’identità, espertizzarne l’origine: tutti fattori incastonati nell’abile sfera evolutiva del suo mecenatismo-mercantilismo mediante il quale il mercante intriso in lui si amalgama con lo spirito sognatore puramente artistico realizzando l’attrattiva del fascino, ossia il nucleo della bellezza. Arman ama profondamente il Rinascimento e il Barocco, adora artisti famosi della storia dell’arte, quali Guido Reni, Pieter Paul Rubens, Van Dick, Canova, Caravaggio, persegue la scia dei capiscuola del periodo rinascimentale attratto dal fulgido coraggio e dalla forza vitale e vigorosa scaturita dalla sfida di voler creare un nuovo concetto, un nuovo ideale di fondo, una nuova entità in un epoca ormai dove il cambiamento è manifesto. E palese risulta la sua rivincita personale nel voler realizzare qualcosa di assoluto, un desiderio, un credo vivo e vegeto nel quale riporre idee, presupposti e certezze. Simbolo eccellente della sua assolutezza di stile é il magico, emblematico contatto della “Creazione di Adamo” del Michelangelo Buonarroti. “Libertà, come spirito di vita senza farsi incastrare dall’ipocrisia”. Arman Golapyan, il nuovo mecenate moderno alla continua ricerca del Bello, persegue l’unico obiettivo incentrato nel trovare l’Assoluto, ammaliato dall’eleganza, allettato dalla cultura, stimolato dal piacere di voler condividere la creazione di un elemento immutabile e
imperituro. E lo esige nel modo più globalizzante che la contemporaneità possa offrire, per meglio dire la creazione della Arman Golapyan Group fondata nel 1998; la holding per antonomasia comprende strutture attive in molteplici paesi medio-orientali e occidentali, nel quale ripone tutte le sue energie e un impegno finanziario immane. Il suo nome diventa sinonimo di garanzia, infatti conosce e condivide tempo e denaro con molti nomi illustri pur conservando la sua discrezione e la sua riservatezza, viaggia di frequente per affari bilanciando l’amore per l’arte con l’intraprendenza del business, ma non denega passioni più fuggevoli, quali l’equitazione, le donne e i motori. I cavalli sono da sempre una passione familiare, un naturale espletamento dello spirito tradizionalista vivo in sé e idealizzato dalla figura del cavallo bianco, un ideale di pulizia e assolutezza, un ideale vigente nella suo carisma innato. -Tra tanti suoi interessi vale anche la pena di ricordare che ha fondato il VeniVidi Vici Magazine sul portale www.venividivici.us. -Nel 2013 registra il marchio arman golapyan passione per eccellenza, un marchio studiato per rendere più attuale il passato dell’abbigliamento.