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“IL POPOLO DEL BLUES”. Blues :arte e denuncia. Tesina di maturità. Marzolo Elenia ,5^sf Liceo Artistico “P.Candiani”,Busto Arsizio(Va) Anno Scolastico 2003/2004. “Introduzione” “The Blues is a feeling”…
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“IL POPOLO DELBLUES” Blues :arte e denuncia Tesina di maturità Marzolo Elenia ,5^sf Liceo Artistico “P.Candiani”,Busto Arsizio(Va) Anno Scolastico 2003/2004
“Introduzione” “The Blues is a feeling”… ...Portatevi una mano al petto e ascoltate il ritmo del vostro cuore:tu tum-tu tum-tu tum...ci avevate mai pensato?Il vostro cuore “batte in Blues”! A maggior ragione si può dire che il blues è musica di vita,è musica dell’anima.Ma,da dove viene quest’anima,e dove è diretta?Quali strade a percorso?Quali rotte ha seguito il Blues per diventare musica contemporanea? Vi svelo un segreto,la musica che tutti noi oggi possiamo ascoltare,accendendo la radio e sintonizzandoci sulla prima stazione,neppure esisterebbe se prima non fosse esistito il Blues e la musica nera.Potrei anche forzare la mano e dire che tutta la musica che ascoltiamo oggi è comunque musica nera,perché nera è l’idea di suono che abbiamo ereditato.Ma ,tornando al Blues,se si legge la risposta di qualsiasi musicista alla domando cos’è per lui il Blues,la risposta è sempre la stessa:”The blues is a feeling”.Il Blues è un sentimento di rabbia,dolore,passione,onore,odio,speranza,di pena,…. La musica nera è una realtà viva e per capirla è necessario comprenderne le contraddizioni inerenti l’esperienza nera,poiché la musica nera è allo stesso tempo sociale e politica.Sociale perché è una ribellione artistica contro l’umiliante indifferenza della cultura occidentale,è politica, invece,nel suo respingere i valori culturali bianchi che afferma l’essere altro della gente nera.Attraverso il canto una nuova coscienza politica viene continuamente creata,antitetica ai valori della società bianca. “Tesi” Con questa tesina-approfondimento,voglio dimostrare quanto i ritmi del Blues affondino le loro radici nella schiavitù,(nonostante ,effettivamente si sviluppino a seguito dell’emancipazione)e quindi possono essere considerati l’emblema della denuncia di una pagina atroce della nostra storia:”Il Colonialismo”.
La Colonizzazione in Africa Da prima del Congresso di Berlino(1884-85) Al periodo pre 2^Guerra Mondiale
Paesi colonizzati prima del 1884 EGITTO : Inghilterra Francia Portogallo Spagna Olanda
Paesi colonizzati Tra il 1884 e il 1885 I Francia Inghilterra Germania Belgio Portogallo Olanda
Paesi colonizzati Tra il 1886 e il 1898 Francia Inghilterra Germania Belgio Olanda Portogallo Italia
Paesi Colonizzati Tra il 1899 E il 1940 Francia Inghilterra Germania Olanda Portogallo Italia
“Colonialismo” (dal XV al XX sec.) Il Colonialismo,come assoggettazione di un territorio,da parte di uno Stato,tramite vincoli militari,politici,giuridici ed economici,caratterizzò gli anni a partire dal 1500 fino la seconda guerra mondiale sotto due diverse forme: • COLONIZZAZIONE • (XV-XVII) • Oppressione di un territorio circoscritto da parte del sistema politico europeo. • Caratteristiche: • Stanziale • Di popolamento • Lento processo di sottomissione di zone circoscritte • Conquista economica • Data fondamentale che segnò l’avvio della colonizzazione in Africa è il 1505 con l’occupazione del Mozambico da parte del Portogallo. • IMPERIALISMO • (XIX-XX) • Corsa alle colonie in risposta alla depressione economica europea(1873). • Caratteristiche: • Temporanea • Di sfruttamento • Rapido processo di sottomissione dell’intero globo(1870-1914) • Conquista politico-militare • Data fondamentale è il 1884 con il Congresso di Berlino in cui si definirono le sfere d’influenza,sull’Africa, di Francia,Germania,Belgio,Italia,Portogallo e Inghilterra,riconoscendo l’autorità del Belgio sul Congo e sancendo l’occupazione di fatto. (Lenin definì il colonialismo come:” la 1^ dinamica del capitalismo”) MOTIVI CHE SPINSERO AL COLONIALISMO: I Coloni furono spinti dalla convinzione di avere la responsabilità morale di guidare i popoli arretrati(colonizzati)e di recare loro,i frutti della cultura occidentale.Tale atteggiamento è definibile come “eurocentrismo politico-psicologico” giustificato ,dai Colonizzatori,dalla pretesa di diffondere la civiltà europea,la vera civiltà,e d’innalzare la bandiera della vera religione.In realtà poneva i paesi extraeuropei nelle condizioni di terre da sfruttare economicamente e i loro abitanti in quelle di servi da dominare. CONSEGUENZE SUI COLONI: §BENEFICI: SOCIALI:Possibilità di emigrazione; ECONOMICHE:espansione del commercio,risorse strategiche;POLITICHE:prestigio e potenza internazionale.. §IMPEGNI PER I COLONI: amministrazione,difesa e assistenza tecnica delle colonie. CONSEGUENZE SUI COLONIZZATI: §BENEFICI:Sanità ,istruzione,tecnologia EFFETTI NEGATIVI:cancellazione delle tradizioni,delle culture e d’interi popoli,economie estrovertite e SCHIAVISMO(tratta degli schiavi).
(La colonizzazione nella voce dei filocolonialisti) “IL FARDELLO DELL’UOMO BIANCO” Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco disperdi il fiore della tua progenie obbliga i tuoi figli all’esilio per servire le necessità dei tuoi prigionieri; per svegliare pesantemente bardati su gente inquieta e selvaggia popoli da poco sottomessi,riottosi. Metà demoni,metà bambini. Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco le guerre feroci del tempo di pace riempi la bocca degli affamati e prometti la fine delle malattie; e quando il tuo traguardo è più vicino il fine per altri cercato, osserva la Pigrizia e la Follia pagana annientare la tua speranza. Raccogli il Fardello dell’Uomo Bianco e ricevi la sua antica ricompensa: il biasimo di coloro che fai progredire,l’odio di coloro su cui vigili il pianto delle moltitudini che indirizzi (Ah lentamente)verso la luce: “Perché ci hai strappato alla schiavitù , la nostra dolce notte egiziana?” (keepling) Keepling ,eponente della letteratura filoimperialistica,nel suo racconto,affida al bianco “civilizzato”un importante dovere morale(“il fardello dell’Uomo Bianco”),ovvero il compito di proteggere i popoli “arretrati culturalmente”che lui definisce perenni fanciulli.Dunque ci mostra la nuova figura del Colono europeo come un eroe, il cui vero mestiere è la conquista e il soggiogamento dei popoli, ma del quale vengono sempre negati gli intenti commerciali e d’interesse.
(la colonizzazione nella voce degl’africani) “AVVOLTOI”: A quel tempo tra gl’inni alla civiltà, aspergendo d’acqua santa le fonti assoggettate, celando le unghie nel buio, gli avvoltoi alzarono l’edificio di sangue dell’epoca coloniale. A quel tempo il sorriso dell’uomo morì nell’inferno [Ferrato delle strade] e i monotoni ritmi delle preghiere coprirono il lamento degli schiavi nelle piantagioni. Che amaro ricordo,conservi i baci briganteschi e le promesse spazzate via dal vento delle mitraglie. Stranieri,non eravate uomini! Conoscevate tutti i libri del mondo ma non l’amore. Non sapevate che le vostre mani fecondano il seno della terra, non sapevate che le vostre mani hanno radici profonde,come la rivolta. Non sapevate,macellai,che sotto le vostre boriose [Canzoni] nei villaggi neri che predavate, nell’Africa squartata maturava la speranza,nostra sola fortezza. Non sapevate che dalle miniere di Svasilenda alle officine d’Europa,ove scorre il nostro sudore, sotto il nostro passo chiaro nasce il corpo della primavera. (David Diop-Senegal) Diop,come Achebe ,Pedro Miguel ,Ki –Zerbo e gl’intellettuali africani, sottolinea la negatività della colonizzazione sull’Africa in quanto l’intromissione europea accantonò la vita dignitosa e morale africana, strutturata sulla base di regole giuridiche religiose e di comportamento umano ben precise,introducendo norme estranee alla società africana che non portarono ne luce ne pace nel continente,ma soltanto caos e confusione .I popoli africani,per la prima volta non sentirono parlare di cultura dagli europei i quali ,come dice Diop,conoscevano tutti i libri del mondo ma non l’amore. Al contrario gli africani avevano un’anima,una filosofia di grande profondità,valori e bellezza,poesia ,dignità una propria storia e una propria identità civile dalla quale furono sradicati forzatamente subendo un processo di omologazione alla cultura occidentale,la quale aveva peccato nel diffondere la concezione di un popolo( quello africano)come civiltà “senza cultura”.
“La Tratta degli Schiavi” “SCHIAVITù:rapporto di dominio del padrone che tramite forza e minacce assoggetta uno schiavo al suo potere per sottolineare la sua condizione di schiavo e quindi di persona senza onore.” “PIANGI,AMATO FRATELLO” “Piangi ,amato fratello negro, le tue ceneri furono sparse per la terra dal simun e dall’uragano… tu,che non hai mai innalzato piramidi, tu,catturato nelle razzie,tu,battuto in ogni battaglia in cui trionfa la forza, tu,che hai imparato in una scuola secolare una sola frase:schiavitù o morte, tu,che ti sei nascosto nelle jungle spietate, che hai affrontato tacendo migliaia di morti, sotto la maschera della febbre delle paludi, o sotto la maschera della tigre che azzanna, o degli abbracci delle sabbie mobili, che soffocano a poco a poco come il boa. E venne il giorno in cui comparve il bianco. Fu più astuto e cattivo di ogni morte. Barattò il tuo oro Con uno specchietto,una collana,ninnoli, corruppe con l’alcool i figli dei tuoi fratelli, cacciò in prigione i tuoi bimbi. Allora tuonò un tam-tam per i villaggi E gli uomini seppero che salpava Una nave straniera per lidi lontani, dove il cotone è un dio. Condannato a una prigionia senza fine, lavorando come una bestia da soma, tutto il santo giorno sotto un sole spietato..[…] (Patrice lumumba)
1615:Prima tratta ad opera dei portoghesi 1650: Olandesi,Inglesi e Francesi svilupparono vaste piantagioni agricole nelle Americhe e gli schiavi sostituirono l’oro come principale prodotto di esportazione,nel commercio della costa occidentale africana perché: §Gli Indios erano considerati scarsamente adatti al lavoro,di salute troppo cagionevole per reggere i ritmi a cui li costringevano i “conquistadores” nelle miniere e nelle piantagioni di zucchero ,tabacco,di cotone e di altri prodotti da esportare nella ricca Europa. §I Neri d’Africa invece erano robusti,forti e resistenti alla fatica come muli e cavalli da tiro(tra il 1501-1888 furono commerciati 9.475.000di schiavi) Quattro erano i modi con cui i mercanti si procuravano schiavi: 1.dalle scorrerie 2.con i rapimenti 3.criminali condannati 4.prigionieri di guerra (a volte le guerre venivano create appositamente ,quando si svuotavano i serbatoi umani) Il Golfo di Guinea venne ribattezzato “GOLFO DEGLI SCHIAVI”: qui arrivavano i convogli europei partiti da Nantes o Liverpool carichi di mercanzie,e sempre da questo golfo, partivano navi stracariche di schiavi destinati a lavorare nelle coste antilliane o del Nord America e a morire.Incatenati in lunghissime file,camminavano per chilometri verso il golfo.Arrivati venivano puliti,cosparsi di oli ed essenze per poi essere venduti ai mercanti i quali,una volta acquistati li, marchiavano a fuoco sulla carne viva per poi imbarcarli,legati per lunghi catenacci,sulle stive delle “navi negriere”(delle quali il 50-70 % non arrivavano in America). Una volta giunti in America: §“Negli Stati Uniti gli schiavi venivano trattati con barbara ferocia,sfruttati all’eccesso,denutriti,miserabilmente vestiti e alloggiati,ed avevano un numero insufficiente di ore di sonno;che spesso dovevano portare intorno al collo collari di ferro irti di punte,trascinare pesanti catene e pesi ai piedi mentre lavoravano nei campi.Spesso erano tenuti in ceppi giorno e notte per settimane insieme,obbligati a portare il bagaglio per ore e giorni.Gli venivano strappati o spezzati i denti frontali per essere facilmente scoperti quando fuggivano,venivano flagellati con terribile durezza e le loro ferite cosparse di pepe rosso,acqua salata,trementina,etc..,per accrescere il tormento.Li denudavano e li colpivano con coltelli nelle membra e nelle spalle,pestati e e lacerati da centinaia di colpi di remo,orribilmente feriti da artigli di gatti scagliati su di loro dai seviziatori.Gli davano la caccia con cani assetati di sangue e li uccidevano come le bestie o fatti a pezzi dai cani.Spesso li sospendevano per le braccia e li frustavano fino allo svenimento e,una volta fatti rinvenire,li sommergevano di percosse fino,talvolta,alla morte.Gli tagliavano le orecchie,gli strappavano gli occhi e frantumavano loro le ossa,oltre che ustionargli la carne con ferri incandescenti.Dunque storpiati,mutilati,bruciati a fuoco lento fino a morire”. (D.T.Weld-1839:”La schiavitù qual è”)
§“Il mio padrone metteva gli schiavi in gattabuia per frustarli il mattino seguente.Si limitava a dare loro 5000 frustate.Dopo averli fustigati,spargeva sale e pepe sulle ferite,li metteva davanti al fuoco finchè la pelle si riempiva di vesciche,poi prendeva il gatto perché graffiasse quelle vesciche fino a farle scoppiare” (Robert Burns-schiavo) §“[...] I contratados dovevano lavorare senza fermarsi.Tagliare l’erba alta,preparare la terra,piantare il caffe,piantare,piantare,piantare [….] I contratados non potevano tossire ne parlare [….] Ai contratados non era concesso riposare […]! (Boaventura Cardoso-“Il canto della fame”) §“Sebbene il padrone fosse un predicatore metodista,frustava i suoi schiavi e li cospargeva di pece e trementina con una torcia infiammata…La domenica mattina il padrone pronunciava il sermone per i bianchi.Poi tutti i padroni dei dintorni inviavano i loro schiavi e allora pronunciava il sermone anche per noi.Prediligeva due testi per queste occasioni:uno era “Servitori obbedite ai vostri padroni”in cui diceva poco o nulla circa il “Padrone del Paradiso”,però ci parlava sempre dell’obbedienza al nostro padrone sulla terra.L’altro testo era “Non rubare”.predicava questo con frequenza ai neri.” (Jack White-schiavo) §“Ricordo di aver visto una mattina una crosta di pane.La stavo gettando ai cani e io l’afferrai prima di loro..” (Alex Mckinney,schiavo) NELL’Età MODERNA:la tratta non nasceva più da un sentimento di razzismo ma rispondeva ad esigenze economiche.. §Il !700 rappresentò l’apogeo degli schiavi in quanto nonostante il periodo illuminista era a favore dei diritti umani,rimaneva comunque indifferente alla tratta allo schiavismo.(lo stesso Voltaire investiva i suoi guadagni in compagnie schiaviste e accettò addirittura che una nave negriera portasse il suo nome)
“La Schiavitù nelle motivazioni degli Americani in epoca Pre- Rivoluzionaria” (pre-1773) “Gli americani durante la Rivoluzione,non erano il solo popolo che adorasse la libertà mentre traeva profitto dalla schiavitù.Nel mondo antico,uno degli elementi della libertà era la libertà di rendere schivi gli altri”. (E.Foner:”Libertà e schiavitù”) Al tempo della rivoluzione,la schiavitù era un’istituzione già vecchia in America infatti durante il XVIIIsec.,Gran Bretagna,Francia e Olanda erano tutti coinvolti nel commercio atlantico di schiavi . La schiavitù dei neri non era comunque in contraddizione con l’interpretazione della libertà degli americani bianchi in quanto per molti americani,possedere schiavi,apriva la strada all’autonomia economica,giudicata indispensabile per una vera libertà. Adam Smith sottolineava che sarebbe stato difficile abolire la schiavitù in quanto “le persone che scrivono leggi in quel paese sono tutte persone che possiedono a loro volta degli schiavi”-quindi la “libertà dei liberi” aiutava a produrre “la grande oppressione degli schiavi”.Togliere a un uomo la sua proprietà(gli schivi) senza il consenso,rappresentava una violazione della libertà,chiedere ai proprietari di rinunciare al possesso dei propri schiavi avrebbe ridotto loro in schiavitù.
“Emancipazione dalla schiavitù” Alla fine del 1700 durante l’epoca rivoluzionaria ,la schiavitù divenne per la prima volta in America,il punto focale del dibattito pubblico. §Il patriota della Pennsylvania,Benjamin Rush,nel 1773 fece appello ai “sostenitori della libertà americana”perché abbracciassero la causa della libertà generale”facendo notare che la schiavitù era uno dei “crimini nazionali” §Il ministro del Massachusetts,John Allen,nel1774 lamentò che gli americani si stavano facendo “beffe”del loro sbandierato amore per la libertà “calpestando i diritti e le prerogative sacre e naturali degli africani”. Il linguaggio della libertà cominciò a risuonare nelle comunità di schiavi. Ma la strada verso l’emancipazione era ancora lunga: §Nel 1787 fu stabilita la “fine delle importazioni dei neri,”legge che non fu osservata fino al 1808 in quanto,in quel periodo,si puntò all’incremento delle nascite per salvaguardare l’economia dal momento in cui sarebbe stata abolita l’importazione. §1789 Rivoluzione Francese abolì la schiavitù( alimentò il traffico clandestino) §Nel 1802Napoleone ripristinò la tratta degli schiavi(nelle colonie francesi) §Nel 1808 in USA:”Abolizione della schiavitù” (ma lo schiavismo continuò imperterrito). §Nel1815 il Congresso di Viennavietò ufficialmente il traffico atlantico di navi negriere. Tale provvedimento portò gli sfruttatori a esercitare una politica a favore della natalità divenendo veri e propri allevatori di schiavi(“salvaguardia delle partorienti”).Il blocco non pose fine all’aumento di schiavi il quale traffico illegale aumento il loro prezzo sul mercato. §Nel 1860 Guerra civile ,di Secessione:tra la Confederazione degli stati del sud e il nord,e”Proclama di emancipazione”che dichiarava liberi gli schiavi della Confederazione sudista.Tale provvedimento fu una mossa strategica per provocare una rivolta degli schiavi contro i loro padroni e quindi indebolire l’economia sudista,la quale prosperità(abbondante manodopera a basso costo) minacciava l’economia nordista.Al contrario la liberazione a Nord sarà lenta e dolorosa. §1865 “L’Abolizione della schiavitù”(definitiva) vide la dichiarazione dei neri come cittadini americani.Il problema dei neri americani,tuttavia,non era affatto risolto.Dal punto di vista economico,infatti,non furono create le condizioni perché gli schiavi emancipati potessero avviare attività lavorative autonome(molti di loro tornarono a lavorare nelle piantagioni alle dipendenze dei padroni bianchi).Dal punto di vista giuridico,la fine della schiavitù non comportò l’uguaglianza fra bianchi e neri,infatti,in molti stati del sud,si avviò un regime di sfruttamento e segregazione razziale per cui i neri erano esclusi dalle scuole,locali pubblici e dal diritto al voto.Contemporaneamente si diffusero nel sud organizzazioni terroristiche razziste,come il Ku Klux Klan(1866).Anche al nord l’emancipazione economica e sociale rimase un problema irrisolto. Con l’abolizione al Nord,l’emancipazione volontaria nella parte settentrionale del Sud e la fuga di migliaia di schiavi crearono,per la prima volta nella storia americana,nasceva una comunità nera libera.Da quel momento la schiavitù fu vista,da molti americani,come un oltraggio all’ideale di libertà americana,una “disgrazia per un governo libero”.
“CRONOLOGIA DELLE ABOLIZIONI UFFICIALI DELLA SCHIAVITù”(in Africa e in America) §1793: Santo Domingo(Haiti) §1794:colonie francesi §1807:Gran Bretagna-Danimarca:proibiscono il commercio di schiavi sulle loro navi §1808:USA §1822:Santo Domingo §1823:Cile §1826:Bolivia §1829:Messico §1833-38:colonie britanniche §1846:Tunisia §1846-48:isole Vergini danesi(Saint Croix-Saint John-Saint Thomas) §1847 :Golfo dell’impero ottomano ;chiusura mercati pubblici di schiavi a Costantinopoli §1848:Colonie francesi §1851:Colombia e Equador §1853:Argentina §1854:Venezuela §1855:Perù §1863:Colonie olandesi dei Carabi §1865:USA §1869:Portogallo §1873.Puerto Rico §1880-86:Cuba §1885:conferenza di Berlino :grandi potenze decidono di contribuire alla “soppressione della schiavitù”,non prendendo,però,alcuna misura concreta contro lo schiavismo in Africa §1888:Brasile §1896:Sierra Leone §1896:Madagascar §1897:Zanzibar §1900:Nigeria britannica §1926:a Ginevra,44 paesi ratificano la Convenzione della Lega delle Nazioni relativa alla schiavitù §1942:Etiopia §1981:Mauritania
La Decolonizzazione da prima del Congresso di Bandung(1955)a dopo il 1976
Paesi decolonizzati Prima del 1955 Prima del 1955
Paesi decolonizzati Tra il 1956 e il 1959 Prima del 1955 1956-1959
Paesi decolonizzati nel 1960 Prima del 1955 1956-1959 1960
Paesi decolonizzati tra il 1961 e il 1970 Prima del 1955 1956-1959 1960 1961-1970
Paesi decolonizzati Tra il 1971 e il 1976 Prima del 1955 1956-1959 1960 1961-1970 1971-1976
Paesi decolonizzati dopo il 1976 Prima del 1955 1956-1959 1960 1961-1970 1971-1976 Dopo il 1976
“Decolonizzazione” “La Decolonizzazione vuol dire liberarsi dalla malattia del colonialismo venendone via.La malattia originaria dello spirito europeo,è il colonialismo.Da questa malattia,gli europei, possono guarire solo con l’aiuto dai popoli ex-colonizzati”. (Albert Memmi-Tunisia) §Per Decolonizzazione intendiamo il processo di liberazione nazionale dei popoli oppressi dalla dominazione coloniale di paesi ,soprattutto europei quali: Gran Bretagna , Francia , Portogallo , Spagna , Paesi Bassi , Belgio).E’ un fenomeno i cui inizi non sono anteriori alla prima guerra mondiale e riguarda essenzialmente il dominio coloniale in Africa e in Asia.Essa ha posto fine all’età coloniale,caratterizzato dalla spartizione del mondo da parte di nazioni già pienamente entrate nell’era industriale. §Principali cause della Decolonizzazione: 1.La debolezza dell’Europa devastata dalla seconda guerra mondiale,con la relativa crisi delle potenze coloniali europee le quali non hanno più mezzi e capitali per mantenere le colonie. 2.L’emergere di un mondo bipolare controllato dalle 2 potenze uscite vincitrici dalla guerra:USA e URSS. 3.La posizione di principio anticolonialista degli USA e dell’URSS che difende il principio di autodeterminazione dei popoli e che spinge tutte le colonie a lottare per l’indipendenza. 4.L’affermarsi di un’idealogia e di una cultura che non tollera più l’occupazione militare e politica di uno Stato verso l’altro:movimenti interni nazionalisti e indipendentisti. 5.Il sostegno dell’Onu all’autodeterminazione dei popoli “La violenza che ha presieduto all’assetto del mondo coloniale,sarà rivendicata e assunta dal colonizzato quando,decidendo di essere la storia in atto,si riverserà nelle città proibite […].Disgregare il mondo coloniale non significa che dopo l’abolizione delle frontiere si creeranno vie di passaggio tra le due zone.[…]Lasciamo quest’Europa che non la finisce più di parlare dell’uomo pur massacrandolo dovunque lo incontra,a tutti gli angoli delle sue strade ,a tutti gli angoli del mondo […].Allora compagni il gioco europeo è definitivamente terminato,bisogna trovare altro.Possiamo far tutto,oggi,a condizione di non essere ossessionati dal desiderio di raggiungere l’Europa. […]Decidiamo di non imitare l’Europa e tendiamo i nostri muscoli e i nostri cervelli in una direzione nuova.Cerchiamo d’inventare l’uomo totale che l’Europa è stata incapace di far trionfare […]ricominciare una storia dell’uomo che tenga conto delle tesi prodigiose dell’Europa ma anche dei suoi delitti:odi razziali,schiavitù,sfruttamento e genocidio.Dunque non paghiamo tributo all’Europa creando Stati,costituzioni e società che se ne ispirano.L’umanità aspetta altro da noi. […] Se vogliamo trasformare l’Africa e l’America in una nuova Europa allora affidiamogli le sorti del nostro paese,ma se vogliamo rispondere all’attesa dei nostri popoli,bisogna rinnovarsi,sviluppare un pensiero e un uomo nuovo” (F.Fanon-“I dannati della terra”)
MANIFESTO PROGRAMMATICO DI BANDUNG: La Conferenza di Bandung si tenne in Indonesia nell’aprile 1955,vi parteciparono i rappresentanti di 29 nazioni dell’Africa e dell’Asia.In essa fu proclamata la condanna del colonialismo,delle armi atomiche,della discriminazione razziale e la neutralità dal blocco capitalista(primo mondo:USA)e da quello comunista(secondo mondo:URSS)blocchi contrapposti che in quegl’anni alimentavano la Guerra Fredda.Con tale Conferenza cominciò a diffondersi il temine di “Terzo Mondo” che indicava i paesi che non si riconoscevano ne occidentali ne filosovietici.Ben presto la definizione di Terzo Mondo assunse una connotazione di tipo economico divenendo”Sud del Mondo”(Asia-Africa-America Latina:ex colonie). • ””Dichiarazione riguardante i problemi dei popoli dipendenti” • La conferenza afro-asiatica,dopo aver discusso i problemi dei popoli dipendenti e del colonialismo ed i mali che ne derivano,si è trovata d’accordo: • nel dichiarare che il colonialismo in tutte le sue manifestazioni è un male a cui si deve porre fine al più presto; • nell’affermare che la soggezione dei popoli al giogo straniero,la dominazione e lo sfruttamento che costituiscono la negazione dei diritti fondamentali dell’uomo,sono in contraddizione con la Carta della Nazioni Unite e sono di ostacolo alo sviluppo della pace e della cooperazione mondiale; • nel dichiarare il suo appoggio alla causa della libertà e dell’indipendenza di tutti i popoli dipendenti ;e infine, • nel fare appello alle potenze interessate affinché concedano libertà e indipendenza a questi popoli. • “Dichiarazione in favore dello sviluppo della pace e cooperazione mondiale” • La conferenza afro-asiatica ha prestato seria attenzione al problema della pace e della cooperazione mondiale.Ha esaminato con profonda preoccupazione l’attuale stato di tensione internazionale con il conseguente pericolo di una guerra atomica mondiale.Il problema della pace è legato al problema della sicurezza internazionale.A questo proposito tutti gli Stati devono cooperare soprattutto attraverso le Nazioni Unite nel realizzare la riduzione degli armamenti e l’eliminazione delle armi atomiche.In questo modo si può promuovere la pace internazionale e l’energia atomica può essere usata solo per scopi pacifici.Questo contribuirebbe a soddisfare le necessità specialmente dei popoli dell’Asia e dell’Africa,poiché ciò di cui essi hanno maggiormente bisogno è il progresso sociale e un più elevato tenore di vita in un clima di maggiore libertà.Libertà e pace sono interdipendenti.Tutti popoli devono godere del diritto di autodecisione,e la libertà e l’indipendenza devono essere • accordate senza indugio a tutti quei popoli che ancora ne sono privi.Tutte le nazioni dovrebbero avere il diritto di scegliere liberamente i loro sitemi politici e economici e il loro diritto di vita in conformità agli scopi e ai principi delle Nazioni Unite..Libere da sospetto e da paura e animate da fiducia e buona volontà l’una verso l’altra,le nazioni dovrebbero praticare la tolleranza e vivere insieme in pace e da buoni vicini e sviluppare una cooperazione amichevole sulla base dei principi seguenti: • Rispetto per i diritti fondamentali dell’uomo e per gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. • Rispetto per la sovranità e l’integrità territoriale di tutte le nazioni. • Riconoscimento dell’uguaglianza di tutte le razze e di tutte le nazioni,grandi e piccole. • Astensione da interventi o interferenze negli affari interni ad altri paesi. • Rispetto per il diritto di ogni nazione a difendersi da sola o in collaborazione con altri Stati,in conformità alla Carta delle Nazioni Unite. • a]Astensioni dal partecipare ad accordi di difesa collettiva volti a favorire gli interessi particolari di una delle grandi potenze. b]Astensione daparte di ogni paese dall’esercitare pressioni su altri paesi. • Astensione da atti o da minaccie di aggressione e dall’uso della forza nei confronti dell’integrità territoriale o dell’indipendenza politica di qualsiasi paese. • Composizione di tutte le vertenze internazionali con mezzi pacifici. • Promozione dell’interesse e della cooperazione pacifica • Rispetto per la giustizia e per gli obblighi internazionali.
“Il Blues” “The Blues is a feeling…il Blues è un sentimento di dolore, rabbia,passione, amore e speranza” Il Blues è un genere musicale nato come strumento del popolo nero per lenire il loro dolore in seguito allo sradicamento dall’Africa Occidentale,la loro terra madre,e per l’essere stati trasformati in schiavi nelle colonie americane a Sud degli stati uniti. “La gente continua a domandarmi dove nacque il Blues.Tutto quello che posso dire è che,quando io ero ragazzino,nelle campagne,cantavamo sempre.In realtà non cantavamo,gridavamo,però inventavamo le nostre canzoni raccontando le cose che ci stavano succedendo in quel momento.Credo che fu allora che nacque il Blues.”(Eddie Son House) La data di nascita dell’incontro tra espressione poetica e musicale va collocata verso il 1870,quando una vasta comunità di neri trovò all’improvviso la forza e il coraggio di esprimere la propria angoscia in un lamento di dolore,che si traduce talvolta in un impetuoso inno di guerra,in un grido provocato dal dolore della loro anima,strappata dalle capanne,dall’intrico di una jungla dove avevano organizzato la loro esistenza in armonia con le forze della natura. “Oh.Lawd,I’m tired uuh/ “Oh,Signore,sono stanco,uuh Oh, Lawd Iìm tired,uuh Oh,Signore sono stanco,uuh Oh,Lawd,I’m tired,uuh Oh ,Signore sono stanco,uuh Oh,Lawd I’m tired, a dis mess” Oh,Signore sono stanco di questo schifo.” Accade infatti nel XVIII secolo che alcuni negrieri,possessori di colonie sulle coste d’Africa avviarono il trasporto dei neri da vendere nei territori dell’America dove era richiesta mano d’opera a basso costo la quale veniva offerta dal mercato degli uomini di colore sulle africane: “Il blues risale ai tempi della schiavitù.Quando eravamo schiavi mangiavamo ossa e cotenna di maiale:la carne andava ai bianchi.Erano tempi duri;ci si faceva sopra delle canzoni per consolarsi,ma la vita era un inferno” (James Butch Cage) “Il blues viene dal culo del mulo.Oggi puoi avere il blues anche seduto al ristorante o in un hotel,ma il blues è nato camminando dietro 1 mulo ai tempi della schiavitù” (Bukka White)
“Origini musicali, territoriali e sociali del Blues” Il Blues primitivo era una musica prevalentemente vocale in cui i cantanti si affidavano all’imprevedibilità e alla mobilità della voce umana per dar vita alle loro immagini improvvise.Ma il crescente uso di strumenti europei(ance e ottoni) tendeva a mettere da parte il canto,relegandolo all’accompagnamento e all’interludio.. Per lo più costruito su tre versi di dodici battute(di cui i primi due ripetuti),ma senza esclusione di altri schemi,si basa su una scala tonale oscillante fra il modo maggiore e minore a causa delle cosiddette blue note (o note incerte:note del terzo e settimo grado della scala diatonica,abbassate di un semitono ovvero,bemollizzate),scaturite dall’incontro tra la scala pentatonica africana e quella eptatonica europea. Origini musicali: Le radici artistiche del Blues sono riscontrabili nella tradizione africana,nei work song,holler,shout e spiritual: §Riguardo la tradizione africana,il contesto geografico,storico e sociale è diverso ma uguale è l’idea di suono…..uguale è il sudore e il sangue,uguale è l’anima nera e analoghe sono le figure del bluesman e del griot africano: entrambi nelle loro canzoni fanno riferimento all’albero principalmente al “the weeping willow tree”(salice piangente)il quale con il suo aspetto triste e ricurvo rappresenta la tristezza ,la sofferenza e la solitudine del blues man: “The weeping willow blues”: “I went down to the river there beneath the willow tree the dew dropped on those willow leaves and it rolled right down on me,and that’s the reason i’ve got those weeping willow blues” (“Sono andato giù al fiume e mi sono fermato sotto il salice,la rugiada si posava sulle sue foglie e mi scivolava addosso e questa è la ragione per cui mi sono venuti in mente questi weepin willow blues”). ma,mentre con il Griot vi è il fluire delle tradizioni(“quando muore un Griot è una biblioteca che brucia”),nel Bluesman vi è la frustrazione per la negazione dell’identità.Infatti lo schiavo deportato non aveva alcun diritto,nemmeno quello della sua esistenza fisica.Nelle canzoni le punizioni corporali sono riportate ,come ad esempio gli accenni alle frusta: “No more auction block” “No more auction block of me,no more,no more; No more auction block of me many thousands gone. No more driver’s lash for me No more peck of corn for me.” (“Mai più il ceppo dlelle aste pubbliche su di me,mai più,mai più; Mai piùil ceppo delle aste su di me, a migliaia se ne sono andati. Mai più la frusta del sorvegliante su di me. Mai più il grano d’orzo per me.”)
§Predecessore diretto del Blues è il WORK SONG,ovvero il canto di lavoro degli schiavi africani. E’ un canto cadenzato la cui funzione era di coordinare i movimenti del lavoro nelle piantagioni di cotone o per la ricostruzione della rete ferroviaria,rendendolo così meno faticoso,ma anche di mantenere il contatto del singolo col gruppo.Il work song è perciò un canto collettivo la cui struttura è quella tradizionale africana del “call and response”.Era l’alba del “double talking”. “IL canto cresceva.Ogni volte che le vanghe scavavano la terra,le voci si facevano più forti.Dissodando la terra i contratados cantavano.La frusta marcava il ritmo del canto sulle schiene negre. “Canto.Lavoro.Canto.Lavoro.Canto.Lavoro.Canto.Forza!Forza!Lavoro!Lavoro forzato!Forza! (Boaventura Cardoso:”Il canto della fame”) “Il blues è nato nei campi di cotone dove si lavorava duro e il padrone non pagava.Così si cantava:”Ohhh,uno di questi giorni lascerò questo posto per non tornare mai più,ohhh,yeah!”era un modo per alimentare la speranza” (Sonny Terry) Il linguaggio utilizzato nei work song era incomprensibile per i bianchi,una sorta di lamento o ululato ,e solo in questo modo gli schiavi potevano comunicare tra loro.Uno dei più conosciuti e suggestivi work song si intitola:”GO DOWN OLD HANNAH”dove “old Hanna”è il sole che gli schiavi invitavano ad andare a coricarsi per non levarsi più,perchè troppo cocente per loro che lavoravano tutto il giorno nei campi. “GO DOWN OLD HANNAH” “Why don’t you go down old Hannah don’t you rise no more oh,go down,old Hannah,well,well,well, don’t you rise no more...” Con il passare del tempo,però,il padrone bianco vietò agli schiavi l’utilizzo dei messaggi cifrati tipico del work song e quindi iniziarono a comparire parole straniere,anche se le parole che nei canti invitavano alla intemperanza rimasero in dialetto africano restando incomprensibili ai bianchi mentre i segmenti di canto che elaboravano modi di esistenza garbata,erano nella lingua dei padroni: “Ouendè,ouendè,macaca “ Dai ,dai,mangia a crepapelle MO PAS BARRASSE,macaca! Che me ne importa,mangia come un porco ! Ouendè,ouendè,macaca! Dai, dai,mangia da scoppiare ! MO BOIS BON DIVIN,macaca! Io bevo del buon vino,mangia come un lupo ! Ouendè,ouendè,macaya ! Dai, dai sempre a bocca piena ! MO MANGE BON POULET,macaya ! Io mangio un buo pollo,tanto da dballare ! Ouendè,ouendè,macaya ! Dai, dai mangia a crepapelle ! MO PAS BARRASSE,macaya ! Che me ne importa ,mangia come un porco ! Ouendè,ouendè,macaya ! Dai,dai mangia da scoppiare ! Macaya ! “ Dai,dai ! “
E’ dal work song che nascerà il “BLUES DEL MISSISSIPI”in quanto nell’intorno del Delta la terra era fertile e richiedeva maggior lavoro,soprattutto nelle fattorie, il quale vide l’affluire di un gran numero di afroamericani i quali interagivano nel canto basandolo prima di tutto sulla componente ritmica e in secondo luogo si cambiamenti di tonalità mai coincidenti.Il Blues del Delta risentì molto della fruttuosità della musica africana. §Accanto il work song va collocato l’HOLLER o SHOUT ovvero il grido angoscioso e solitario dello schiavo che da solo lavora nei campi.Queste urla generalmente hanno un ritmo libero e semplice con strofe brevi ed una o due frasi melodiche .Gli holler rappresentano una delle prime risposte all’ambiente oppressivo del Sud.Questi “richiami nei campi”avevano il compito di incitare gli schiavi al lavoro e dimostravano,con il loro suono atonale la netta provenienza dal continente nero. “…Qualcuno emise improvvisamente un suono come non avevo mai udito prima,un lungo grido musicale che si levò e finì per spegnersi rompendosi nelle note più acute;la voce risuonò nei boschi nell’aria chiara e glaciale della notte,come il richiamo di una tromba.” Gli holler &shout sono alla base del cosiddetto:”BLUES TEXANO”.Infatti nel Texas,la terra era arida e poco fertile il che determinava scarso lavoro e minor numero di afroamericani i quali si trovavano a lavorare in solitudine dando voce alla loro sofferenza tramite elevati urli che partivano da una nota acutissima e scendevano a intervalli di terze. §Contemporaneamente a work song e shout nacque un’altra espressione musicale che venne definita SPIRITUAL (la quale diverrà Gospel dallo storpiamento della parole God e Spell=lo scritto di Dio). Prima che gli schiavi fossero convertiti dai bianchi al cristianesimo per il timore,di questi ultimi,nei confronti dei riti pagani e tribali africani,clandestinamente,nel cuore della notte gli schiavi si riunivano per leggere e ascoltare la Bibbia e celebrare riti vudù.Alla base dello spiritual c’è l’idea che la schiavitù contraddica la volontà di Dio,per cui essi si identificavano con il popolo ebraico alla cui liberazione era dedicato il capitolo dell’Esodo.Lo stesso fiume Mississipi era identificato con il fiume Giordano citato nella Bibbia, La musica nero cristiana divenne un’espressione dell’anelito ad “attraversare il Giordano e “vedere il signore” e quindi ad entrare nel più reale dei paradisi per liberarsi dalla costrizione sociale. :“DEEP RIVER”(Zùgj Hullàm) “Deep River,my home is over Jordan/Deep River,Lord/I want to cross over into camp ground./Oh, don’t you want to go/to that gospel feast/That tpromised land,where all is peace?” (“O Fiume Profondo,la mia casaè sul Giordano/O Fiume Profondo,Dio/voglio attraversarti per andare nel campo./Oh,non vuoi andare a quella festa gospel/in quella terra promessa,dove tutto è pace?”) Le parole cantate negli Spiritual servirono anche e soprattutto da protesta,come critica sociale,parole forti che potevano simbolicamente spezzare le catene con cui erano legati gli schiavi:
“Gonna shout trouble over “Caccerò ogni dolore When I get home, quando sarò a casa, Gonna shout trouble over caccerò ogni dolore When I get home. quando sarò a casa. No mo’ prayin,no mo’ dyin’ Nom dovrò più pregare When I get home. quando sorò a casa. No mo’ prayin an’ no mo’ dyin’ Non dovrò più morire When I get home. quando sarò a casa. Meet my father Incontrerò mio padre When I get home. quando sarò a casa. Meet my father Incontrerò mio padre When I get home.” quando sarò a casa.” Le prime Chiese cristiane nere ,dove venivano cantati gli Spiritual,avevano una funzione meramente sociale in quanto erano gli unici luoghi dove gli schiavi potevano svolgere un’attività vagamente umana e dove ,attraverso il canto,potevano,come nel Blues, operare una fuga dalla realtà, affidata alla speranza nel Signore con gli Spiritual,e con una musica sboccacciata,esclusivamente laica nel Blues.Se pur con elementi e intenti diversi queste due espressioni musicali diedero voce e sfogo alla frustrazione che generava la dura vita dei neri. Dunque il Blues parla del potere della musica nella lotta per la sopravvivenza nera e della propria identità.Questa musica va vissuta prima che capita,in quanto non si tratta di un semplice genere musicale ma le sue radici sono profondamente intrecciate con quelle di un popolo,in quanto è stata la sola via d’uscita dalla triste vita degli schiavi nelle piantagioni,il solo modo per riaffermare la propria condizione di uomini e la sola cosa che nessuno ha mai potuto togliere alla gente di colore. “……e presso il fuoco ,nei confusi sogni, ti sfogavi in canti di dolore, semplici e senza parole,come l’angoscia. Accadde persino Che tutta una giovane volontà risuonasse, che su corde di rame,su tamburi di fuoco, crebbe il suo ritmo come un tifone, e gridò alto agl’uomini bianchi che non tutto il pianeta appartiene a loro. Musica,tu hai consentito anche a noi di sollevare il volto e di guardare negli occhi la futura liberazione. Che le rive dei vasti fiumi che portano Verso l’avvenire le loro onde vive Siano tue! Che tutte le ricchezze di questa terra siano tue! Che il caldo sole di mezzogiorno allievi le tue pene. Si asciughino ai raggi del sole Le lacrime che il tuo avo versò,tormentato in queste lande luttuose! Il nostro popolo libero e felice, vivrà e trionferà nel nostro Congo. Qui nel cuore della grande Africa. (Patrice Lumumba)
Nascita e collocazione geografica del Blues: La musica del diavolo trova le sue radici nella prima metà dell’800, nell’area circostante il delta del Mississipi.Ciò che suggerirebbe il fatto che il Mossissimi sia il luogo di nascita del Blues è il numero di cantanti provenienti dalle contee del Delta che per prima registrarono il loro repertorio e le fonti dalle quali tale materiale musicale originò,cioè le grandi fattorie dove si coltivava cotone e i gruppi carcerati lavoravano lungo le strade in regime di lavori forzati e cantavano per sfuggire all’affanno.. “Il padrone mi maltrattava ma noi non potevamo cantare contro di loro e allora alludevamo alla società e alle donne”. “I don’t want you to be no slave, “Non m’importa se sei schiava, I don’t want you to work all day, non m’importa se lavori tutto il giorno I don’t want you to be true non m’importa se sei sincera, I just to make love to you” voglio solo fare l’amore con te” (B:B KING)”WHY I SING THE BLUES”“PERCHé IO CANTO IL BLUES” “You all have been wonderin’ “Tuttu ciò che hai avuto è stato meraviglioso, Wonderin’ why I sing the blues(x2) é meraviglioso perchè canto il blues Yeah you just listen yeah tu questo ascolti And say you0re me instead of you e tu dici che sei me invece di te Ah you won’t to pr you do get married se ti sposi o no. To someone for the rest of your life(x2) con qualcuno per il resto della tua vita Yes and there is always someone else si e là è sempre qualcun altro Whenever you out of sight ogni volta che sei fuori di vista You get the affection of a servant tu ottieni l’affetto di un servitore The kindess of a slave(x2) la gentilezza dello schiavo Yeah you get the love of a dog yeah,tu ottieni l’amore di un cane That can’t even hear a word you say quello che non puoi aver sentito dire I try to say something people provo a dire quache cosa alla gente Something just to pacify(x2) qualche cosa di giusto per la pace I might not have lived right all of my life credo di non aver vissuto bene la mia vita But people please believe me I’ve tried”. Ma la gente,per piacere,deve provare a credermi.” Un contributo significativo al consolidamento dello stile rurale del Blues arrivò ,oltre che dallo scempio della schiavitù,da un’altra delle tante vergogne del Sud segregazionista:le sue prigioni.L’ambiente che si veniva a creare nelle durissime carceri e negl’infami istituti per i lavori forzati,rappresentò l’humus ideale per amalgamarci in quello che sarebbe diventato il blues con le sue mille storie di lavoro,puttane,amore e morte,vendetta e privazione della libertà.Le celle malsane e i lavori forzati incatenati gli uni agli altri(chain gang)furono per lungo tempo fonte d’ispirazione per i bluesman.. I geni musicali usciti da quell’arena sono spesso stati di umilissime origini,come Son House o Muddy Waters,i quali hanno abbandonato le piantagioni di cotone solo quando sono riusciti a pubblicare il primo disco.
Se l’orrore della schiavitù e delle prigioni portarono al Blues,la nascita vera e propria è determinabile a partire dalla seconda metà dell’800in seguito all’abolizione della schiavitù dei neri d’Africa,nel sud degli Usa,quando iniziò il loro esodo nelle città del Nord(St.Louis,New Orleans)in cerca di lavoro,affrontando nuovi problemi come l’emarginazione,la segregazione razziale,la ghettizzazione e la solitudine..L’emancipazione ,teoricamente, rese possibile agli schiavi un’esistenza più”normale”.Era la prima esperienza in cui il nero si trovava da solo in America.Molti neri che erano riusciti a comprare piccolissime fattorie nelle fertili terre del Sud avevano riiniziato a lavorare nei campi ma erano soli come mai erano stati durante la schiavitù.Insieme al tempo libero venne per tutti la libertà di condurre o rovinare la propria vita come meglio si credeva. “THE TRAVELING COON” “IL NERO VAGABONDO” “Once there was a traveling coon “C’era una volta un nero vagabondo Who was born in Tennessee. Nato nel Tennessee He made his living stealing chickens Campava rubando galline ...And everything else he could see. ...e tutto quel che vedeva. Well,he traveled and he was known for miles around, Bè viaggiava e lo conoscevano tutti And he didn’t get enough,he didn’t get enough, e non ne aveva mai abbastanza,mai abbastanza Till the police shot him down. Finchè la polizia lo fece fuori. Taluni conducevano una vita di spostamenti di fattoria in fattoria. Altri presero imboccarono la direzione che li portò nelle grandi città a Nord del Mississipi: “My home’s in Texas,what am I doin’ up here? My home’s in Texas,what am I doin’ up here? Yes,my goos corn whisky,baby,and women brought me here”. (“La mia casa è nel Texas,cosa ci faccio quì? La mia casa è nel Texas,cosa ci faccio qui? Si,il mio buon whisky e le donne,bambina mi hanno portato qui”) Il nero si trovò quindi solo e,più che mai,ad aver bisogno di denaro per vivere: “I never had to have no money befo’/And now they want it everywhere I go” (“Non ho mai avuto bisogno di denaro prima/e ora ne vogliono ovunque io vada”). ( di BLIND LEMON JEFFERSON) “Woke up dis morning feelin’ sad and blue “Mi sono svegliato questa mattina triste e blu Woke up dis morning feelin’ sad and blue, mi sono svegliato questa mattina triste e blu Didn’t have nobody to teel my trouble to.” Non avevo nessuno a cui raccontare i miei problemi.” Si può concludere affermando che con l’emancipazione iniziò a svilupparsi un “blues individuale”,la quale divenne l’espressione più evidente dell’individualità del nero all’interno della sovrastruttura della società americana.Anche la tecnica,nonostante subì un processo di standardizzazione si dimostrò sempre arbitrale e personale in quanto nacque come musica che si cantava per diletto,senza regole.Questa fu la sua forza e al tempo stesso la sua debolezza.
Gli strumenti del bluesman: Compagna inseparabile del bluesman,è la chitarra che veniva suonata facendo scivolare sulle corde un collo di bottiglia(bottle-neck)il quale produceva lunghe note strazianti che imitavano i lamenti degli schiavi nelle piantagioni di cotone. In seguito il bluesman iniziò,casualmente,a suonare anche l’armonica a bocca,che qualche immigrato olandese o tedesco gli aveva dato.Anche l’armonica veniva suonata in modo particolare,facendola quasi gemere per riprodurre il pianto disperato degli schiavi;altre volte imitava il rumore del treno a vapore delle campagne del Delta,con un suono molto ritmico e frenetico. (Recensione):”BLUES:DAL MALI AL MISSISSIPI” M.SCORSESE “Non potrei immaginare la mia vita o quello di nessun altro senza la musica.E’ come una luce nell’oscurità che non si spegne mai”.La luce eterna,di cui parla Scorsese ,che non si spegne mai,è il Blues.Così si apre ,il film.La Struttura del lavoro è costituita da interviste girate recentemente a protagonisti della scena blues attuali e del passato:nomi come John Lee Hooker,Son House,Muddy Waters o Robert Johnson.La pellicola si sviluppa attraverso un viaggio che prende inizio dal delta del Mississipi,la culla del blues da dove questo genere aha iniziato a diffondersi in tutta l’America,e che ci porta sulle sponde del fiume Niger in Mali,la terra dove ricercare la sua vera origine.Un percorso a ritroso nel passato perché:”per sapere dove si stà andando bisogna sapere da dove si viene2”come precisa Corey Harris giovane guida del video viaggio attraverso il Blues., bluesman che.”Si può sottrarre tutto a un africano ma non la sua cultura:se perdi il passato perdi te stesso.”Martin Scorsese è riuscito in questo film a far capire quanto l’Africa sia solo a un battito del cuore dal Blues e quanto sia importante per un nero d’America poterla visitare perché, come dice Salif Keita,in Africa anche la natura è musica.”Le radici sono qui”,sulle rive del fiume Niger,la cui acqua ha portato il suono del Blues fino al Delta del Mississipi.
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