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Anthony Collins a 1676 – 1729 W

Anthony Collins a 1676 – 1729 W. Pensatore di rilievo fra i cosiddetti freethinkers Amico di Locke, bibliofilo, lettore di testi ‘clandestini’ e della filosofia europea più radicale Si è occupato di filosofia e di critica biblica

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Anthony Collins a 1676 – 1729 W

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Presentation Transcript


  1. Anthony Collinsa 1676 – 1729 W • Pensatore di rilievo fra i cosiddetti freethinkers • Amico di Locke, bibliofilo, lettore di testi ‘clandestini’ e della filosofia europea più radicale • Si è occupato di filosofia e di critica biblica • Filosofo non di ‘professione’, giudice e tesoriere, viveva di rendita

  2. Anthony Collinsdimostrazione della non esistenza di Dio • Alcuni studiosi (cfr. David Berman) ritengono indiziaramente che Collins abbia prodotto una vera dimostrazione della non-esistenza di Dio (testimonianze di Berkeley nell’Alcifrone ed una lettera di un amico dello stesso) • Ipotesi interessante ma non fondamentale • Nel testo ‘pubblico’ non troviamo la dimostrazione della non-esistenza ma la corrosione degli argomenti a favore della sua esistenza

  3. Anthony Collinsruolo della retorica • Lettura del testo collinsiano deve essere molto attenta alla sua parte retorica. Impossibilità di affermare apertamente tutto ciò che pensava (cfr. Discourse on Ridicule and Irony) • Più che dissimulazione si tratta di una ‘insinuazione’ continua e sistematica • Utilizzo delle controversie per esposizione di un pensiero organizzato e coerente (sistematico)

  4. Anthony Collinspremesse • Premesse iniziali • L’onere della prova ricade sui teisti (cfr. Letter to the Author of Grounds &c.) [txt1] • Oltre ragione è contro ragione: una idea può essere inadeguata (non cogliere la totalità dei dettagli) ma deve essere chiara e distinta (anche l’idea di Dio) [txt2]

  5. Collins – insinuare l’ateismoquadro iniziale • Tre principali percorsi nei quali si snoda l’ateismo collinsiano • Problema degli attributi divini • Necessitarismo • Unicità della sostanza • Il procedere mina alle fondamenta le pretese dei teisti

  6. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • Vindication of Divine Attributes (1709). Pamphlet rivolto contro William King e il suo De origine mali • Contro il libro di King (che voleva risolvere il problema della teodicea) si era già espresso Pierre Bayle, evidenziando l’impossibilità di risolverlo in senso razionale • King sostiene che gli attributi di Dio sono di un genere totalmente diverso dai nostri. Non corrisponde la nostra bontà/saggezza/intelligenza/etc con quella di Dio

  7. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • Collins afferma che tutto deve essere dimostrato (anche l’idea di Dio [txt3]) ma, paradossalmente, imputa a King di risvegliare problemi che non dovevano essere destati (fideismo [txt4]) • Infatti la soluzione razionalistica di King solleva: • Problemi morali (come possiamo ispirarci a Dio per la nostra condotta se sua bontà/saggezza/etc è incommen.? [txt5]) • Problemi teologici (incapacità di pensare questi attributi, quindi di dimostrare un Dio intelligente e dotato di finalità...)

  8. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • Cosa dice Collins riguardo alla moralità? Davvero consiste nella imitazione di quella divina? • Nella Inquiry (1717) che riprende e sviluppa il determinismo accennato nel dibattito propone una morale strettamente edonistica • Sia nel movente che nelle ragioni a guidare l’uomo è la ricerca del piacere e il rifiuto del dolore [txt6] • Non solo: tornando alla Vindication Collins afferma che la morale fondata sul piacere e il dolore è ATEA [txt7]

  9. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • Come leggere il primo corno della critica a King (deriva morale)? • In senso controversistico • Per ‘assurdo’. Contestare il teismo con i suoi stessi argomenti e mostrare come non regga neppure a quelli • Sotto il profilo teologico, volendo percorrere l’argomento di King, si arriva ad una definizione minimale di Dio come causa prima

  10. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • King dimostra solo che Dio è una causa prima di tutti gli effetti • Infatti: • O Dio ha attributi simili ai nostri (ma allora razionalmente non si può superare il problema della teodicea) • O Dio ha attributi che non possiamo dimostrare, che non sono né chiari né distinti e che dunque sono contro ragione

  11. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • In conclusione, l’unico modo di riconciliare la dimostrazione di King in senso razionale è di ridurre Dio a mera causa prima • Concezione che non solo non è di aiuto ai teisti ma che può essere sottoscritta senza problema anche dagli atei [txt8] • Questa è la sola concezione davvero intelligibile e razionale (chiara e distinta), dunque solo questa concezione può essere sostenuta dallo stesso Collins

  12. Anthony Collins1. il problema degli attributi divini • Possiamo credere solo a ciò che possiamo concepire con idee chiare e distinte • Oltre ragione = contro ragione • Ma... si accusa King di avere risvegliato col suo razionalismo un problema che andava lasciato stare • Sola soluzione valida per salvare gli attributi ‘analoghi’ sarebbe il fideismo (Bayle), altrimenti irrisolvibile il problema della teodicea • Seguendo al dimostrazione di King che vede attributi privi di analogia, Dio è sola causa prima • Questa posizione è valida per dimostrazione • Ma... può essere accettata anche dagli atei

  13. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • Collins sostiene fin dall’inizio della usa produzione filosofica una posizione deterministica (sia nel carteggio con Clarke, sia nell’Essay on the Use of the Reasons (1707)) • Con A Philosophical Inquiry concerning Human Liberty (1717) dedica un’opera intera alle tematiche del determinismo e radicalizza la sua posizione fino al necessitarismo

  14. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • Determinismo • Ad ogni causa segue un determinato effetto • Non ci posso essere eventi ex abrupto • La natura segue una catena di eventi determinati • MA: è possibile ammettere delle leggi di natura differenti/una catena di eventi diversa/una pluralità di mondi possibili. Tutto queste opzioni non sono attuali ma sono logicamente possibili • Voltaire, Locke, Leibniz...

  15. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • Necessitarismo o determinismo logico • La natura segue una catena determinata di relazioni causa-effetto • Inoltre: non è possibile un altro mondo/altre leggi/altre catene causali • Concepire un evento diverso da come è stato è logicamente contraddittorio come concepire 2+2=5 • Spinoza (?), Hobbes (?), Collins (?) • Posizione difficilmente accettata e riconosciuta, come l’ateismo

  16. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • Collins come reputa si collochi il determinismo in relazione alla religione? • Riconosce che spesso si assegna alla necessità delle caratteristiche atee [txt9] - ma lui afferma il contrario: è la libertà ad essere atea [txt10] • Nel dibattito con Clarke cita e plaude R. South • Esiste un determinismo buono (quello cristiano) che lascia Dio libero; ed uno cattivo (quello stoico) che sottomette Dio alla necessità [txt11]

  17. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • Rispetto alla stessa categorizzazione di South Collins come si colloca? • Dio stesso è determinato nel suo agire da ciò che reputa migliore [txt12] (e tutto ciò che è necessitato è contraddittorio sia in modo diverso) [txt13] • Gli stoici erano atei? • Assolutamente no: nella Inquiry Collins dice che gli Stoici col loro determinismo sono assolutamente religiosi – e i libertari atei [txt14]

  18. Anthony Collins2. determinismo e necessitarismo • In conclusione: • Collins sostiene il necessitarismo (o determinismo logico) • Anche Dio è sottomesso alla necessità (non può non agire per ciò che reputa essere il meglio – ma cos’é questo meglio? Il piacere. Dio = natura/materia?) • Gli Stoici sono i più religiosi (ma South, che lui stesso citava, diceva che gli Stoici erano atei perché sottomettevano Dio alla necessità...)

  19. Anthony Collins3. unicità della sostanza • Materialismo e problemi connessi, Collins li affronta nella terza risposta a Clarke • Diversi aspetti problematici • Materialità del pensiero/anima • Principio di individuazione della persona • Immortalità dell’anima • Distinzione uomo/animale • Aspetto ontologico: esiste un’unica sostanza?

  20. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (1) Materialità del pensiero • L’anima è materiale e il pensiero nasce dalla organizzazione della materia in pattern • In termini moderni il pensiero è una proprietà emergente della materia • Non è nelle singole parti della materia ma nel suo tessuto • Quindi, non è necessario supporre una seconda sostanza

  21. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (2) Principio di individuazione della persona • Se il pensiero/anima è una proprietà emergente della materia e se la materia è in costante flusso, cosa individua la persona? • Ad individuare la persona è il ricordo (ripresa parziale della soluzione di Locke) • La costante ripetizione dei ricordi genera la memoria e individua l’unità della persona • Quindi, non è necessaria una seconda sostanza

  22. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (3) Immortalità dell’anima • La risposta in questo caso è in negativo: • Riprende Bayle: supporre l’immortalità dell’anima umana significa ammettere l’immortalità anche di tutti gli altri esseri (degli animali) [txt15] • Ma allora non c’è nulla che differenzia animali e uomo e l’immortalità è inutile • Quindi la supposizione di una seconda sostanza porta con sé conseguenze sgradite

  23. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (4) Distinzione uomo/animale • Esiste una distinzione fra l’interiorità dell’uomo e quella dell’animale? No, sotto diversi punti di vista: • Sotto il punto di vista morale entrambi mossi da piacere/dolore • Sotto il punto di vista intellettivo entrambi calcolatori di conseguenze • Anche i valori sono simili [txt16] • Ancora una volta non è necessario supporre una seconda sostanza

  24. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (5) Aspetto ontologico: aspetto centrale, Collins non si esprime mai apertamente ma affila le armi dell’insinuazione • Premessa: la sostanza materiale non è, come vuole Locke, qualcosa che “non conosco cosa sia”, ma la conosco nella sua caratteristica essenziale: la solidità [txt17] • Collins adotta un duplice approccio • Indebolisce la prospettiva dualista • Lega al dualismo le sorti del teismo

  25. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (a) Indebolisce la posizione dualista • Clarke sostiene che la sostanza immateriale è inconoscibile • Ma come si può dunque parlarne o affermarne l’esistenza? • Infatti non si può dire che esiste partendo dalla ipotesi della dualità (petizione di principio) [txt18] • Questo indebolimento non è casuale: Clarke faceva dipendere dalla ipotesi dualista la dimostrazione dell’esistenza di Dio

  26. Anthony Collins3. unicità della sostanza • (b) Carica di aspettative la posizione dualistica • Nella parte finale della terza risposta a Clarke Collins dice di voler dimostrare l’esistenza di Dio (ironia) [txt19] • Tutti gli atei partono dalla concezione di una sola sostanza (la materia) [txt20] • Per avere ragione degli atei, dunque, bisogna dimostrare due sostanze • Non solo, perché una sia ‘divina’ è necessario provare la creazione ex nihilo (sennò politeismo) [txt21]

  27. Anthony Collins3. unicità della sostanza • Collins, dunque, dice che proverà questo punto per salvare i presupposti del teismo... • ...ma, dopo aver montato l’attesa, alla fine dice che è cosa troppo difficile per l’uomo, sicché lascerà che lo facciano i partecipanti delle Boyle’s Lectures [txt22] • Il punto è che Clarke era uno di questi... e nel resto del testo Collins ha confutato proprio la dimostrazione del dualismo clarkiano e, di conseguenza, la dimostrazione del teismo

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