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Eschilo. “ I PERSIANI ” (472). Vita. Eschilo, figlio di Euforione , nacque nel 525 a.C. ad Eleusi. L’aver militato come oplita suggerisce che la famiglia, anche se di origine aristocratica, appartenesse al ceto medio.
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Eschilo “ I PERSIANI ” (472)
Vita Eschilo, figlio di Euforione, nacque nel 525 a.C. ad Eleusi. L’aver militato come oplita suggerisce che la famiglia, anche se di origine aristocratica, appartenesse al ceto medio. Eschilo si formò ad Atene e partecipò come combattente alle grandi battaglie di Maratona e di Salamina contro i Persiani. Nel 499 partecipò per la prima volta ai concorsi drammatici e nel 484 ottenne la prima vittoria, che fu seguita da altre dodici. Resta incerta la cronologia dei viaggi compiuti dal poeta in Sicilia.
La Vita, che accompagna il testo delle opere nella tradizione manoscritta, afferma che quando si recò per la prima volta nell’isola, il tiranno di Siracusa Lerone aveva fondato la città di Etna: per l’occasione Eschilo compose le Etnee, augurando vita felice ai fondatori della città. Allestì a Siracusa una nuova rappresentazione dei Persiani, già portati con successo sulla scena in Atene nel 472. In Sicilia trascorse gli ultimi anni (dopo il 458, anno in cui avvenne la rappresentazione dell’Orestea).
Morì e fu sepolto a Gela nel 456 e sulla sua tomba venne inciso un epigramma, che la tradizione gli attribuisce: “Eschilo, figlio di Euforione, copre questo sepolcro. E’ morto a Gela feconda di messi. Il suo strenuo coraggio può dichiarare il bosco di Maratona e il Medo chiomato, che ne fece esperienza”.
Opere A noi ci sono pervenute solo 7 tragedie. Tutte queste opere appartengono alla fase finale della sua vita, ovvero dal 472 i Persiani, al 458 l’Orestea. • I Persiani • I Sette contro Tebe • Le Supplici • Il Prometeo incatenato Agamennone Coefore Eumenidi L'Orestea:
Nel 472, Eschilo ottenne la vittoria con una tetralogia di cui faceva parte anche «I Persiani» ; la più antica tragedia greca superstite e l’unica con argomento storico. TETRALOGIA ORIGINALE Tragedie La trilogia fu rappresentata 8 anni dopo la battaglia di Salamina del 480, che rappresenta lo sfondo storico de «I Persiani». Glauco Potnieo I PERSIANI Fineo Dramma Satiresco Prometeo incendiario
I Persiani Presso Susa, capitale dell’impero persiano ormai è trascorso molto tempo da quando l’immensa armata di Serse ha intrapreso la spedizione contro la Grecia; ma nessuna notizia arriva per rassicurare coloro che sono rimasti in Persia. SERSE ARMATA SPEDIZIONE CONTRO GRECIA
La loro ansia aumentò dall’arrivo della regina Atossa, madre di Serse, vedova di Dario, turbata da un sogno premonitore di sventura, in cui le apparvero 2 donne in lite fra loro, e in seguito Serse che cerca di placarle; mentre la donna persiana si tranquillizzò, quella greca si ribellò violentemente rovesciando il carro del re. SOGNO PREMONITORE DI SVENTURA Regina Atossa Sacrificio agli Dei per evitare la sventura. Una volta sveglia, la regina volle allontanare il funesto presagio con un sacrificio agli dei;
Ma durante la cerimonia, le apparve un altro segno di cattivo augurio: Un’aquila, uccello che simboleggia la legalità, era piombata dal cielo, inseguita da un avvoltoio che, dopo averla raggiunta, ne lacerò il capo. Mentre i consiglieri confortavano la regina, giunse un messaggero di Serse con conferma dei presagi: la flotta del re fu distrutta a Salamina e morirono tutti tranne Serse che fuggì.
Atossa confortata dalla certezza che il figlio era sopravvissuto, si chiese se la disfatta persiana fosse opera dell’intervento divino. Si decise perciò di evocare lo spettro di Dario affinché desse una risposta. Ombra di Dario Lo spettro criticò il comportamento di Serse che con la sua arroganza aveva suscitato l’ira degli dei e per realizzare il suo sogno di potere forzò la natura perforando il monte Athos per abbreviare il percorso. Dario concluse dicendo che i dolori dei persiani non fossero ancora finiti…sofferenza e morte attendono il resto dell’esercito sulla via del ritorno.
All’improvviso apparve Serse, tornato in patria sano e salvo, ma senza alcun segno della sua regaltà, distrutto più che dalla guerra dal rimorso e dalla disperazione, coperto da un velo di disonore per essere fuggito… La Battaglia era terminata e i Persiani ne erano usciti sconfitti… La tragedia si conclude con il lamento del sovrano sconfitto accompagnato dal dolente ma severo commento del Coro.
La politica Ateniese: La politica ateniese andava man mano mutando e l’atteggiamento antispartano cedeva di fronte alla ripresa del partito conservatore, campeggiato da Cimone figlio di Milziade. Egli riuscì ad eliminare le ultime guarnigioni di persiani dalla costa meridionale della Tracia. Con l’ascesa di Cimone, temistocle fu bandito da Atene con la procedura dell’ ostracismo.
Tema e Stile 1. Il tema del teatro di Eschilo è quello della giustizia divina. L’eroe può redimere le colpe commesse, anche quelle che pesano sulla sua stirpe, però riconoscendo la giustizia divina e opponendo la forza della pietà e del pentimento. L’azione drammatica di Eschilo è articolata da uno schema ben preciso: a) PROLOGO: recitato da uno più personaggi; b) PARODO: cioè il canto d’ingresso del coro; c) EPISODI: costituiti da una o più scene e intervallati da STASIMI; d) ESODO: corrispondente ad una o più scene finali. 2. Lo stile della tragedia è solenne e molto elaborato artisticamente, specialmente nelle parti che vengono cantate, con l’utilizzo di tutte le figure di parole e suono, che hanno lo scopo di elevarlo al di sopra del linguaggio ordinario e a renderlo efficace, incisivo e patetico, cioè capace di esprimere, suscitare allo stesso tempo affetti, sentimenti ed emozioni.
Caratteristiche tragedia Eschilo Eschilo nelle sue tragedie usa un linguaggio difficile e articolato, poiché intende impressionare emotivamente il pubblico suscitando forti emozioni e sentimenti, che la tragedia deve provocare come: paura e pietà. Questi sentimenti hanno origine dall’immedesimazionenell’azione drammatica, indotta dall’imitazione artistica di fatti commoventi e terribili; a questo si accompagna un processo attraverso il quale la tensione, dopo essere giunta al culmine, si allenta provocando a chi assiste alla fine dello spettacolo un senso di liberazione rasserenante.
Realizzato da: Andrea Lo Piccolo & Giuseppe Cocimano A.S. 2011/12 II A
Ostracismo. • Ostracismo è una parola derivante dal greco ostrakismós, che indica una istituzione giuridica della democrazia ateniese volta a punire con un esilio temporaneo di 10 anni coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la città.