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Supply Chain Management: criticità e aree d’intervento

Supply Chain Management: criticità e aree d’intervento. PIETRO ROMANO Bressanone, 17 settembre 2003. DIP.TO DI INGEGNERIA ELETTRICA GESTIONALE E MECCANICA (DIEGM). UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE. Programma. Cos’è una “ supply chain” supply chain e supply network modelli di SCM

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Supply Chain Management: criticità e aree d’intervento

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Presentation Transcript


  1. Supply Chain Management:criticità e aree d’intervento PIETRO ROMANO Bressanone, 17 settembre 2003 DIP.TO DI INGEGNERIA ELETTRICA GESTIONALE E MECCANICA (DIEGM) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE

  2. Programma • Cos’è una “supply chain” • supply chain e supply network • modelli di SCM • Perché può essere vantaggiosa l’integrazione della supply chain • Come realizzare interventi di supply chain management

  3. Purchasing and Physical distribution supplier management management Logistics Materials management Supply chain management Supply network ‘ Second-tier’ ‘ First-tier’ ‘ First-tier’ ‘ Second-tier’ suppliers suppliers customers customers The operation Fonte: adattato da Slack et al. (2001)

  4. Sviluppo di una supply chain integrata Fonte: Krajewski e Ritzman (2001)

  5. Supply network - Esempio 1

  6. Supply network - Esempio 2

  7. Complessità • Gli attori del supply network sono in generale autonomi o semi-autonomi • Gli attori del supply network svolgono attività differenti ed interagiscono tra loro • I supply network coinvolgono continui flussi fisici (materiali/prodotti), informativi, finanziari e di servizi • I supply network si estendono amonte fino alle materie prime grezze ed a valle fino ai consumatori finali

  8. Oggetto degli interventi di SCM

  9. PART FIVE SUPPLY CHAIN MANAGEMENT • Chapter Twelve Supply Chain Management • Chapter Twelve Supplement Purchasing & Supplier Management • Chapter Thirteen Inventory Management • Chapter Fourteen Aggregate Planning • Chapter Fifteen MRP & ERP • Chapter Sixteen Just-in-Time Systems • Chapter SixteenSupplement Maintenance • Chapter Seventeen Scheduling

  10. Ordini Ordini Ordini Ordini Mercato Fornitore Produttore Grossista Dettagliante Prodotti Prodotti Prodotti Prodotti

  11. Andamento della domanda

  12. Andamento della produzione

  13. Andamento delle scorte

  14. Supply Chain Management Il SCM riguarda l’integrazione dei processi aziendali che rendono disponibili i prodotti, i servizi e le informazioni che aggiungono valore per i clienti, a partire dai consumatori finali risalendo fino ai produttori di materie prime (Cooper, Lambert e Pagh, 1997)

  15. Un modello di SCM (Adattato da Cooper, Lambert e Pagh, 1997)

  16. FIRM vs FIRM SUPPLY CHAIN vs SUPPLY CHAIN SCM: perché? • Clienti sempre più esigenti • Esteso ricorso all’outsourcing • Globalizzazione • Nuove tecnologie

  17. BusinessUnit Consumatori Finali Flusso di prodotti e materiali Dettaglianti Flusso informativo/finanziario Gestione delle relazioni Distributori Assemblatori/Produttori Fornitori di 1° livello Fornitori di 1° livello Fornitori di 2° livello Fornitori di 2° livello Fornitori di 2° livello HandfieldeNichols Fonte : adattatoda (1999) Figura 1.15 – Il modello di Handfield e Nichols. Il modello di Handfield e Nichols

  18. SCM: dove agire?

  19. Pipeline mapping

  20. Il modello di Fisher (1997) • PRODOTTI FUNZIONALI • Soddisfano bisogni fondamentali che non cambiano molto nel tempo, hanno una domanda stabile e cicli di vita di lunga durata; la stabilità della domanda porta alla concorrenza sul prezzo, la quale a sua volta erode i margini di profitto (es. acqua minerale) • PRODOTTI INNOVATIVI • Caratterizzati da una domanda instabile e non prevedibile e da un ciclo di vita di breve durata; in questo breve lasso di tempo sono però ottenibili elevati margini di profitto (es. occhiali moda)

  21. Differenze nella domanda

  22. Gestione della domanda • PRODOTTI FUNZIONALI • Supply chain efficiente: minimizzare i costi “fisici” (es. trasformazione, trasporto, materie prime, scorte) • Agevole allineamento domanda-offerta (ridotta incertezza) • PRODOTTI INNOVATIVI • Capire se la varietà immessa sul mercato risponde effettivamente alle esigenze dei consumatori • Sapere interpretare i dati sulle “early sales” e reagire velocemente nel breve volgere del ciclo di vita dei prodotti • Ricercare il posizionamento ottimale degli stock e della capacità produttiva all’interno della supply chain per fronteggiare l’incertezza sulla domanda • Supply chain reattiva: essere rapidi e flessibili nel rispondere ai mutamenti della domanda del consumatore finale

  23. Efficienza vs. Flessibilità

  24. PRODOTTI FUNZIONALI PRODOTTI INNOVATIVI SUPPLYCHAINEFFICIENTE MATCH MISMATCH SUPPLY CHAIN REATTIVA MISMATCH MATCH Mettere a punto la strategia di filiera ideale Fonte: adattato da Fisher (1997)

  25. Relazioni cliente-fornitore Fonte: adattato da Ellram (1991)

  26. F F F F F F F F OWN P P P P C C C C C C C C Modelli di collaborazione per il SCM SW DIADICO INTEGRATORE DI CANALE KEIRETSU OTTIMIZZAZIONE ANALITICA Fonte: adattato da Ellram, Cooper e Gardner (1997)

  27. alta Consegna JIT Partnership Integrazione operativa Relazione Alleanza bassa tradizionale tecnologica bassa alta Integrazionetecnologica Fonte : adattato da De Maio e Maggiore (1992). Figura 4.3 – Tipologia di rapporti cliente-fornitore. Forme di cooperazione

  28. Flusso dei materiali CANALE TRADIZIONALE DELLE INFORMAZIONI Ogni componente della supply chain riceve informazioni solo dallo stadio a valle Clientifinali Rivenditore Distributore Magazzino Produttore Tutti i partner della supply chain utilizzano le informazioni sulle vendite ai clienti finali. CANALE DELLE INFORMAZIONI ARRICCHITO Flusso delle informazioni Flussi informativi per il SCM Fonte: adattato da Mason-Jones e Towill (1998)

  29. Alcune linee guida...

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