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ESERCITO ROMANO. ESERCITO ROMANO. Età “romulea”. Contingenti: una legio (legione da l ě gere =scegliere) Modello: falange greca Scaglioni: fanti e cavalieri Reclutamento: dalle tre tribù gentilizie ( Ramnes Tities Luceres )
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ESERCITO ROMANO ESERCITO ROMANO
Età “romulea” Contingenti: una legio (legione da lěgere=scegliere) Modello: falange greca Scaglioni: fanti e cavalieri Reclutamento: dalle tre tribù gentilizie (Ramnes Tities Luceres) Effettivi: 1000 pedites e 100 equites per tribù per un totale di 3000 fanti e 300 cavalieri. Schieramento: fanti su tre file - cavalieri ai lati Comandante: rex Ufficiali - Fanti: tribuni Cavalieri: tribuni celerum
Età “serviana” • contingenti: una legione • Modello: falange greca • Scaglioni: fanti e cavalieri • Reclutamento: • dalle classi censitarie (centurie) • mobilitabili: 17.000 pedites (170 centurie) 1.800 equites (180 decurie) • Schieramento: • fanti su tre file - cavalieri ai lati • Comandanti: - Fanti: tribuni • Cavalieri: tribuni celerum
Qui arma ferre possunt • Gellio, Notti Attiche, X, 28 • I limiti delle età: fanciullezza, giovinezza, vecchiaia, come si ricavano dalla Storia di Tuberone. • Scrive Tuberone nel primo libro delle Storie che il re Servio Tullio nell'istituire, al fine di organizzare il censo, le cinque classi degli anziani e dei giovani, giudicò «fanciulli» (pueri) i minori di 17 anni; arruolò soldati quelli dai 17 anni in su, cioè dall' età in cui li riteneva ormai idonei a servire lo stato; e fino ai 46 anni li chiamava «giovani» (iuniores), oltre tale età «anziani» (seniores)! • Tanto ho voluto annotare perché si sapesse quali erano, nel giudizio e nella prassi dei nostri antenati, i confini della fanciullezza, della gioventù, della vecchiaia, secondo quanto si ricava dal suddetto censimento di quel re molto saggio che fu Servio Tullio.
Armamento della I classeDocumenti archeologici a partire dal XI-X sec. a.C. (I periodo della civiltà laziale) Roma, Museo nazionale romano da Via Tuscolana, loc. Quadrato Corredo miniaturizzato di armi: spada, lancia, doppio scudo, schinieri
Alta repubblica509 a.C. - Guerre Sannitiche (I metà III sec. a.C.) • Contingenti: due legioni • Scaglioni: fanti e cavalieri • Reclutamento: dalle classi censitarie (centurie) • Effettivi: ogni legione 4.200 pedites 300 equites • Comandanti: consoli • Ufficiali - Fanti: tribuni • Cavalieri: tribuni celerum
Il guerriero di Lanuvio Panoplia composta da una corazza anatomica in bronzo, un elmo, un disco da lancio, uno strigile, un vaso per unguenti e varie armi Roma, Museo Nazionale Romano
Schieramento Modello oplitico (falange greca) 3000 uomini su 6 righe di profondità Principes: formavano la prima linea (ma solo in origine) da cui il nome, mantenuto successivamente Hastati: armati di lunga lancia (hasta) Triarii: la terza linea formata daveterani più robusti ed esperti
Media repubblicaDopo le guerre sannitiche (II metà III sec. a.C.) • Contingenti: due legioni • Unità tattica: manipolo (due centurie) • Scaglioni: fanti e cavalieri • Reclutamento: dalle classi censitarie (centurie) • Effettivi: ogni legione 4.200 pedites 300 equites • Comandanti: consoli • Ufficiali: • Fanti: tribuni e centurioni (due per manipolo prior e posterior) • Il centurio primus pilus, il centurio prior del primo manipolo dei Triarii, è il più alto in grado
Legione manipolare • Modello: romano Primus pilus
La guerra annibalica e le riforme di Scipione Napoli, Museo Archeologico Nazionale Da Ercolano, Villa dei Papiri
Cohors (da chors cfr. gr. chortos =recinto) • reparto più serrato e numeroso del manipolo (1 coorte=3 manipoli) • Ogni coorte è composta da circa 600 uomini • Ogni legione è composta da 10 coorti per un totale di circa 6000 uomini • Abolizione dei velites e delle truppe leggere • I soldati della prima fila tornano ad essere dotati di lunghe lance da urto. • le truppe erano addestrate a passare, se necessario, da uno schieramento di tipo manipolare ad uno coortale e viceversa.
Struttura • 10 coorti: circa 5000/6000 uomini • 1 coorte = 3 manipoli: circa 500/600 uomini • 1 manipolo = 2 centurie: circa 175 uomini
Comandi • 6 Tribuni militum a capo della legione (1 laticlavio = senatore; 5 angusticlavii = equestri) • 1 praefectus equitum a capo della cavalleria equestre • 60 centurioni: uno per centuria (prior e posterior)
Organizzazione militare • Polibio, VI 19-40 • Lungo excursus sull’organizzazione militare presso i romani • L’esposizione più completa e organica pervenuta
19 Scelta dei tribuni • 20 arruolamento dei fanti • 21 giuramento • 22-23 armamento • 24 nomina dei centurioni • 25 organizzazione della cavalleria (arruolamento e armatura) • 26 raduno
27 accampamento (“la divisione in quartieri e la disposizione generale lo rendono simile a una città”) • 28 tende (numero e disposizione) • 29-32 alloggi dei cavalieri alleati • 33 giuramento: “i soldati si impegnano a non rubare nulla… a consegnare ai tribuni tutto ciò che trovano. Due manipoli sorvegliano lo spiazzo dinanzi ai tende dei tribuni ( principia), lo scopano e lo annaffiano… • 34 parola d’ordine
35-36 turni di guardia • 37 Punizioni • 38 Decimazione • 39 dona militaria, paga e approvvigionamenti (orzo, frumento, vestiti e armi) • 40 partenza dal campo
Disciplina Augusta Sesterzio di Adriano (134-138 d.C. circa). D/: HADRIANVS AVG COS III P P testa di Adriano R/: DISCIPLINA AVG. Adriano con in mano un rotolo precede un ufficiale e tre soldati con stendardi
Riforma dell’esercito Legiones Esercito legionario stanziale e reclutato su base volontaria Durata della ferma: prima 16 poi 20 anni di servizio attivo Soldo (225 denari all’anno) e praemia militiae (3000 denari) Indennità: Foraggio per i cavalli Clavarium (per i chiodi delle scarpe) Calciarium (per le scarpe)
Organizzazione degli spazi • Flavio Giuseppe, Guerra Giudaica, III 5 • 5, 2. L'interno (dell’accampamento) lo dividono in varie file di tende, mentre all'esterno il recinto presenta l'aspetto di un muro, munito di torri a regolari intervalli. In questi intervalli collocano i lanciamissili e catapulte e baliste e ogni ordigno da getto, tutti pronti a tirare. • Nel recinto si aprono quattro porte, una su ciascun lato, comode per l'ingresso delle bestie da tiro e spaziose per le sortite degli uomini in caso di emergenza. L'accampamento, poi, è intersecato da strade che s'incrociano ad angolo retto, e nel mezzo pongono le tende degli ufficiali con al centro quella del comandante, che assomiglia a un tempio. • All'improvviso appare come una città con la sua piazza, le botteghe degli artigiani e i seggi destinati agli ufficiali dei vari gradi qualora debbano giudicare in occasione di qualche lite. • Il recinto e tutto ciò che esso racchiude viene costruito in men che non si dica, così numerosi ed esperti sono quelli che vi lavorano. Se è necessario, all'esterno si scava anche una fossa profonda quattro cubiti e larga altrettanto.
Insegne legionarie Denario di Cn. Nerius, L. Lentulus, Claudius Marcellus (49 a.C.) D/ NERI Q VRB Testa di Saturno con erpice. V/ L. LENT C. MARC, sotto CO S aquila legionaria tra uno stendardo di h(astati) a sin., e uno standardo di p(rincipes), a dex.
aquilifer Verona, Museo Maffeiano
AQUILA: simboleggiava l'intera legione; VEXILLA: 10 bandiere per 10 coorti; SIGNA: 60 bandiere minori per le 60 centurie, 10 bandiere minori per le 10 turmae. • Le bandiere servivano a trasmettere degli ordini sul campo di battaglia • Il signifer portava il signum e indicava ai fanti il cammino da seguire nella marcia e in battaglia • Il vexillarius portava il vexillum e indicava la direzione ai cavalieri
Strumenti legionari TUBA (tromba dritta) Era usata per dare il segnale della partenza dal campo e in battaglia il momento dell'assalto o quello della ritirata. CORNU (una tuba ricurva e rinforzata da una barra metallica) Veniva suonato in battaglia per i portatori di signa. BUCCINA (tuba piu' corta e leggermente arcuata). Roma, Colonna Traiana
Vita militare • Flavio Giuseppe, Guerra Giudaica, III 5 • 5, 3. Costruito l'accampamento, i soldati si sistemano in bell'ordine ognuno nel suo reparto. E anche tutte le altre operazioni vengono da loro compiute con disciplina e in sicurezza, e cosi ai rifornimenti di legna e di vettovaglie e di acqua, quando ne hanno bisogno, provvedono con apposite squadre. • Nessuno è libero di pranzare o cenare quando vuole, ma si rifocillano tutti insieme, e così dalle trombe viene impartito l'ordine di dormire, dei turni di guardia e di svegliarsi, e non v'è operazione che si compia senza comando. • All'alba, tutti i soldati si presentano ai centurioni, e poi questi alla lor volta vanno a salutare i tribuni e insieme con costoro tutti gli ufficiali si recano dal comandante in capo; questi, come di consueto, dà loro la parola d’ordine e le disposizioni da impartire ai dipendenti,
Attività militari • Servizi di sicurezza (tutela delle insegne, dell’armeria, dei granai, dei registri, della cassa militare) • Esercitazioni militari • Approvvigionamento • Edilizia • Laboratori (mattoni, armi, macchine da guerra) • Sanità (uomini e animali) • Vita religiosa
Il pasto dei legionari • In marcia: lardo , formaggio, gallette • Al campo: carne, alimenti sotto sale, condimenti e salumi (meridiatio) • posca: acqua con aggiunta di aceto.
Vitruvio, De Architectura, VII, I "Stabilito con cura il tracciato da seguire, si scavava il terreno fino a trovare un fondo solido e lo si rafforzava adeguatamente. Dopodiché su questo si sovrapponevano quattro strati di materiale: il primo detto "statumen" era composto di sassi mescolati con argilla, il secondo, "rudus", di pietre e frammenti di mattoni e sabbia legati da calce, il terzo, "nucleus", di pietrisco con frammenti di mattoni fortemente battuti, l'ultimo, "summum dorsum", di massi poligonali di pietra dura (basalto), ben levigati e ben combacianti. Al centro, per permettere lo scolo delle acque, la strada era leggermente arcuata". Capolavori di ingegneriaLe strade
Per vias excisas Via Appia presso Terracina (Pesco Montano) Strada delle Gallie
Valetudinarium Ospedale militare di Xanten ric. Roma, Museo della civiltà romana
Punizioni Svetonio, vita di Augusto, 24 Poiché la X legione obbediva con un atteggiamento di insofferenza, egli la licenziò con ignominia tutt'intera, e così pure, siccome altri reclamavano il loro congedo con un'insistenza eccessiva, li lasciò liberi senza dar loro le ricompense dovute ai loro servizi. Una volta che delle coorti erano fuggite, le fece decimare e poi le fece alimentare con orzo. Una volta che dei centurioni disertarono abbandonando il loro posto, li punì con la morte, come dei semplici soldati, e, per altre mancanze, inflisse diverse pene infamanti, condannandoli per esempio a rimanere in piedi un'intera giornata davanti alla tenda del generale, a volte vestiti con una semplice tunica, senza cinturone, a volte tenendo in mano una pertica di dieci piedi o persino una zolla d'erba.