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variabile casuale di Bernoulli. Supponiamo di fare un esperimento con appena 2 risultati possibili. Gli esempi comuni sono: passare/fallire un esamevincere/perdere al giocoOsservare testa/croce lanciando una monetaincludere una persona in una lista [fumatori | non fumatori]vivere/morire a caus
E N D
1. DISTIBUZIONE BINOMIALE Probabilità di un numero limitato di successi
2. variabile casuale di Bernoulli Supponiamo di fare un esperimento con appena 2 risultati possibili.
Gli esempi comuni sono:
passare/fallire un esame
vincere/perdere al gioco
Osservare testa/croce lanciando una moneta
includere una persona in una lista [fumatori | non fumatori]
vivere/morire a causa di un ricovero in ospedale
Si consideri una variabile casuale dicotomica.
La variabile deve assumere uno di due possibili valori; questi risultati mutuamente esclusivi possono essere, ad esempio:
[maschio o femmina], [salute o malattia].
Per semplicità, vengono spesso indicati come
[“insuccesso” e “successo”].
Una variabile di questo tipo è nota come
variabile casuale di Bernoulli.
3. La distribuzione binomiale La distribuzione binomiale {x} è la distribuzione di probabilità di una variabile casuale discreta… tale che …
Il valore della variabile casuale sia il “numero di successi in una serie di esperimenti identici ed indipendenti”,
Se, per esempio,l’esperimento consiste nel lancio di una moneta.
Sia X = il numero di teste che deriva da una serie di n=10 lanci.
Allora la variabile casuale X segue una distribuzione binomiale.
La distribuzione binomiale più semplice deriva da un singola lancio di una moneta.
Un tale esperimento è denominato una “prova di Bernoulli” e la variabile casuale che corrisponde al numero di successi è denominata una variabile di Bernoulli.
4. Le prove di Bernoulli e la distribuzione binomiale Un esperimento che consiste di singolo lancio di una moneta, o una singola classificazione è denominato una prova di Bernoulli.
Se l'esperimento (o prova) è ripetuto piò volte e le ripetizioni sono indipendenti tra loro, allora la distribuzione di probabilità della variabile casuale
X= # dei successi in n prove indipendenti di Bernoulli è denominata “distribuzione binomiale”.
5. Una distribuzione è binomiale quando: Il risultato di ogni prova è uno di 2 risultati, riferito spesso come un successo|fallimento.
La probabilità p di successo è la stessa in ogni prova.
Le prove sono indipendenti: il risultato di una prova non ha influenza sul risultato di un'altra prova.
6. Studiamo la distribuzione binomiale La distribuzione binomiale è semplicemente una distribuzione discreta di probabilità.
Possiamo studiare la distribuzione scrivendo i risultati possibili nello spazio dei campioni e determinando la loro probabilità. Cominciamo con un esempio semplice nel quale una moneta è gettata due volte.
Poi studiamo la possibilità di gettare la moneta n=3 volte. Ciò induce a provare a generalizzare la probabilità di quale risultato avremmo se la moneta fosse lanciata n=4 volte, o persino di più volte.
7. Esempio 1 Assumiamo …
di eseguire un esperimento che consiste nel lancio una moneta n=2 volte e contare le teste {H},
che i lanci siano indipendenti.
la moneta non sia viziata,
che P(H)=0.5 = probabilità di una testa in un lancio.
Rappresentiamo
il risultato di 2 lanci come {esito 1°lancio esito 2°lancio}.
lo Spazio dei Campioni: ({ HH }, { HT }, { TH }, { TT }).
Per l’indipendenza: P({HH})=P(H nel 1°lancio)P(H nel 2°lancio) =0.25.
Definiamo la variabile casuale X pari al numero di teste osservate. Allora:
8. Esempio 2: Un esperimento consiste nel selezionare due allievi di una classe (n=2) ed osservare quanti di loro hanno ricevuto A in un esame.
Sia che il secondo allievo selezionato abbia o non abbia ricevuto A questo evento non dipende dal risultato del il primo allievo (i risultati sono indipendenti). Inoltre si supponga che la probabilità di ricevere A sia P(A)=0.2.
Determiniamo la distribuzione binomiale per il numero di A ?.
Rappresentiamo il risultato delle due selezioni come {1° alunno, 2° alunno }.
Rappresentiamo il grado A con la lettera A ed il “not A” con la lettera B
9. Esempio 2 Spazio dei campioni: ({AA}, {AB}, {BA}, {BB}). Poichè i lanci sono indipendenti :
P({AA}) = P(A 1° alunno ) P(A 2° alunno) = 0.04.
P({AB}) = P(A 1° alunno ) P(B 2° alunno) = 0.16.
P({BA}) = P(B 1° alunno ) P(A 2° alunno) = 0.16.
P({BB}) = P(B 1° alunno ) P(B 2° alunno) = 0.64.
Definiamo una variabile casuale X pari alllo score A osservato. Allora:
Evento.
x Risultati P(X=x) P(X¡?x).
0 {BB} 0.64 0.64.
1 {AB, BA} 0.32 0.96.
2 {AA} 0.04 1.00.
10. Esempio 3 Un esperimento consiste nel selezionare a caso n=3 annotazioni in un pronto soccorso d'ospedale e vedere se il paziente ha una polizza di assicurazione contro le malattie.
Poniamo che le selezioni siano prove di Bernoulli con la probabilità P=0.6 di avere una polizza di assicurazione contro le malattie. Q=0.4 = probabilità che un paziente non abbia assicurazione contro le malattie. Rappresentiamo il risultato delle tre selezioni come {1° risultato di selezione, 2° risultato di selezione, 3°risultato di selezione }.
In fine, sia:
X= numero di pazienti con polizza di assicurazione, e rappresentiamo gli eventi:
Y= il paziente con polizza di assicurazione.
N= il paziente senza polizza di assicurazione.
11. Distribuzione Binomiale di X Poiché le prove sono indipendenti :
P(YYY)=P(Y) P(Y) P(Y) =PPP=(0.6)(0.6)(0.6)=0.216
P(YYN)=P(Y) P(Y) P(N) =PPQ=(0.6)(0.6)(0.4)=0.144
P(YNY)=P(Y) P(N) P(Y) =PQP=(0.6)(0.4)(0.6)=0.144
P(NYY)=P(N) P(Y) P(Y) =QPP=(0.4)(0.6)(0.6)=0.144
P(YNN)=P(Y) P(N) P(N) =PQQ=(0.6)(0.4)(0.4)=0.096
etc.
Lista di tutti i possibli pz , e, Prob(#pz con polizza).
x Risultato P(X=x)
0 {NNN} 0.064
1 {YNN} 0.096
1 {NYN} 0.096
1 {NNY} 0.096
2 {YYN} 0.144
2 {YNY} 0.144
2 {NYY} 0.144
3 {YYY} 0.216
x Risultato P(X=x) P(X¡?x)
0 {NNN} 0.064 0.064
1 {YNN},{NYN},{NNY} 3(0.096)=0.288 0.352
2 {YYN},{YNY},{NYY} 3(0.144)=0.432 0.784
3 {YYY} 0.216 1.000
12. Esempio 4a. Supponiamo che una “NEVICATA” capiti prima del 10 settembre circa una volta ogni 10 anni.
Durante i prossimi 5 anni, quante volte si verifi- cherà una NEVICATA prima del 10 settembre ?
Sia X = # di annate con una NEVICATA durante prossimi 5 anni.
Assumiamo per X una Distribuzione Binomiale, con n=5, P=0.10, Q=0.9.
Qual è la distribuzione di X?
Possiamo generalizzare i risultati?
(Sia Y= NEVICATA, N= NEVICATA assente.).
Ci sono due fattori che agiscono sulle probabilità.
A. Un fattore è la probabilità del risultato.
B. L'altro fattore è il numero di possibili risultati differenti.
13. Esempio 4a. A. La probabilità dei risultati :
{YNYNN} allora X=2, P(YNYNN)=PQPQQ=(PP)(QQQ)= P2Q3
{NNYYN} allora X=2, P(NNYYN)=QQPPQ=(PP)(QQQ))= P2Q3
In generale, con n prove, la probabilità di un risultato è :
Px Q(n-x)=Px (1-P)(n-x)
B. Quanti risultati differenti possono verificarsi? Ogni tipo di evento x può accadere … un numero di volte = nCx
14. Teminologia Notazione Fattoriale: N! si legge: N fattoriale ed è uguale a:
N! = N(N-1)(N-2)(N-3)…(4)(3)(2)(1). Ad esempio, 3!=3(2)(1)=6.
Nota: Per definizione 0!=1.
15. Esempio 1a: Supponiamo che ci siano 4 sedie nella prima fila in un'aula. ? Quattro allievi entrano nell’aula e ciascuno si siede in una delle sedie. ? In quanti modi differenti possono sedere gli allievi nelle sedie? ? Questo numero è il numero di permutazioni. ? Riferiamo gli allievi come: A, B, C e D ed elencano tutte le permutazioni.
16. Esempio 4a. Si suppone che una NEVICATA si presenti circa una volta prima del 10 settembre ogni 10 anni. Durante i 5 anni futuri, quante volte si verificherà una NEVICATA prima del 10 settembre?
Sia X = # di annate con una NEVICATA durante prossimi 5 anni.
Assumiamo per X una Distribuzione Binomiale, con n=5, P=0.10, Q=0.9.
Qual è la distribuzione di X? (Sia Y= NEVICA , N= NON NEVICA.).
Le probabilità binomiali sono date da …
17. la fluttuazione casuale in un campione e la distribuzione binomiale CAMPIONAMENTO DA UNA POPOLAZIONE CON DISTRIBUZIONE BINOMIALE
18. la fluttuazione casuale in un campione e la distribuzione binomiale
19. Ora ci poniamo la domanda:conoscendo P, cioè la proporzione effettiva della popolazione di origi-ne, che cosa possiamo prevedere circa la proporzione p che incontre-remo in un campione estratto a caso?
20. In un’estrazione di 10 individui sono possibili 11 risultati:
22. Binom(x,p=0.3;n=10)
23. Binom(x,p=0.3;n=10)
24. Somma[Binom(x,p=0.3;n=10)] per {7 ? x ? 10}
25. Somma[Binom(x,p=0.3;n=10)] per {0 ? x ? 6}
27. Regione critica di rifiuto Nell’esempio citato abbiamo stabilito la regione critica al livello di probabilità di 1,06%.
Se accettiamo qualche rischio supplementare, possiamo include-re nella regione di rifiuto il campione contenente 0 individui di tipo A, campione che ha 2,82% probabilità di presentarsi.
In questo caso, la regione di “non significatività” sarà rappresen-tata dai campioni comprendenti fra 1 e 6 individui di tipo A.
La regione di “significatività” sarà rappresentata dalle 2 “code” della distribuzione, l’una a sinistra (0 di tipo A) e l’altra a destra (da 7 a 10 di tipo A).
28. Stima dei parametri A ciascuno dei 50 polli di un allevamento furono somministrate sei uova infettate da heterakis gallinarum. La tabella mostra i dati dell’esperimento dopo che i polli furono sacrificati.
29. Bontà di adattamento