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Provincia di Chieti. Monitoraggio della Costa Teatina. Ortona, 23 Luglio 2002 Ex Convento Sant’Anna. Centro di Salute Ambientale. Consorzio Mario Negri Sud. Monitoraggio biologico e chimico della costa teatina.
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Provincia di Chieti Monitoraggio della Costa Teatina Ortona, 23 Luglio 2002 Ex Convento Sant’Anna Centro di Salute Ambientale Consorzio Mario Negri Sud
Monitoraggio biologico e chimico della costa teatina Il litorale in contatto con la costa è quella particolare porzione di ambiente marino ove si svolgono intense attività turistiche e balneari e pervengono le acque dei fiumi. Si tratta di un un ecotono, ovvero di un ambiente di confine fra il mare aperto e le acque interne, la cui qualità riflette il livello di sostenibilità delle attività che si svolgono sulla terraferma. Pertanto, la fascia costiera è generalmente vulnerabile al degrado ambientale, con particolare riguardo all’inquinamento delle acque, e merita una particolare sorveglianza. A tale riguardo, la Provincia di Chieti ha avviato dal 2000 il monitoraggio biologico e chimico della costa teatina, per il secondo anno consecutivo svolto dal Consorzio Mario Negri Sud. Il programma prevede il prelievo di campioni di acque, sedimenti e bivalvi in corrispondenza delle foci dei principali corsi d’acqua (in totale 11 fiumi) fino alla distanza di 300 metri dalla battigia, lungo transetti perpendicolari alla linea di costa. Lo scopo del monitoraggio è quello di individuare lo stato di qualità delle acque fluviali a livello delle foci e di determinare l’entità dell’influenza dei fiumi sulla fascia costiera.
Si è scelto di studiare gli ambienti acquatici sotto tre profili principali: livello trofico (concentrazione di sostanze nutrienti), contaminazione batteriologica (presenza di batteri provenienti dagli scarichi civili) e presenza di sostanze xenobiotiche (ricerca di metalli pesanti in tutte le matrici ambientali). I monitoraggi condotti dal CMNS sono stati programmati rispettivamente nei mesi di agosto 2001 (massima presenza turistica, assenza di precipitazioni,) e di giugno 2002 (scarsa presenza turistica, moderate precipitazioni, condizioni climatiche di tarda primavera). Pertanto, i relativi risultati devono essere confrontati tenendo conto di tali differenze. I dati conclusivi con le relative elaborazioni verranno pubblicati sui siti web ufficiali della Provincia di Chieti e del CMNS (www.negrisud.it/Ambiente/). Per un’ampia fruizione di questa linea di ricerca ambientale si è ritenuto opportuno realizzare uno specifico sistema informativo territoriale mediante tecnologia GIS, anch’esso in via di inserimento nei citati siti web. I programmi di monitoraggio con i relativi risultati rappresentano infine un punto di forza nella realizzazione dello stato dell’ambiente in Provincia di Chieti, che costituisce l’evento culminante del processo di Agenda 21 Locale.
Sintesi dei risultati Nell’arco del biennio 2001-2002 è stato rilevato nei fiumi della Provincia di Chieti un inquinamento generalizzato, dovuto essenzialmente alla scarsa efficienza dei sistemi di depurazione dei liquami di origine civile. Tale situazione si riflette sulle acque costiere in funzione del livello di inquinamento nonché delle portate dei fiumi in esame. I composti dell’azoto e del fosforo sono responsabili del livello trofico delle acque naturali. Per quanto riguarda la concentrazione delle sostanze azotate (ammoniaca, nitriti e nitrati), si rileva un sensibile calo dei valori medi dal 2001 (14.03 mg/l) al 2002 (13.04 mg/l). Ancor più evidente è la diminuzione del tenore di fosforo totale (14.95 mg/l nel 2001; 9.20 mg/l nel 2002). La contaminazione microbiologica delle acque fluviali e costiere è dovuta alla presenza di batteri provenienti dagli scarichi civili. Da questo punto di vista, la differenza fra le due campagne di monitoraggio è oltremodo evidente: la carica batterica totale nel 2001 risulta più che dimezzata (71300 UFC/100 ml nel 2001; 31000 UFC/100 ml nel 2002).
Anche la concentrazione dei metalli pesanti (rame, nichel, ferro e manganese) risulta inferiore nel 2002 rispetto all’anno precedente, sia nelle foci (0.97 mg/l nel 2001; 0.27 mg/l nel 2002) sia nei mitili (260.1 mg/kg nel 2001; 161.4 mg/kg nel 2002). Dunque, il monitoraggio appena concluso indica un sostanziale miglioramento delle condizioni dei fiumi e del mare prospiciente le foci rispetto alla situazione riscontrata nel 2001. Si ritiene che la circostanza sia da attribuire al diverso periodo di campionamento. Infatti, nel 2001 i prelievi sono stati effettuati in agosto, ovvero nel momento di massima presenza turistica, precipitazioni scarse o assenti e temperatura elevata, condizioni che aggravano lo stato d’inquinamento dei fiumi. Invece, il monitoraggio del 2002 ha avuto luogo nel mese di giugno, quando normalmente gli afflussi turistici sono ancora moderati e le condizioni meteoclimatiche sono relative alla tarda primavera. Pertanto, è opportuno ripetere il monitoraggio alla fine dell’attuale stagione estiva, in modo da ottenere nuovi risultati più direttamente confrontabili con quelli relativi al 2001 e che, al contempo, permetteranno di stimare il livello dell’impatto provocato dagli afflussi turistici sui fiumi e, quindi, sulle acque costiere.
Agenda 21 per il Mediterraneo Dopo due anni dal Summit delle Terra, i paesi della regione Mediterranea hanno voluto offrire un contributo aggiuntivo agli impegni assunti a Rio dalla comunità mondiale. Il 1º Novembre 1994, la Conferenza Ministeriale sullo sviluppo sostenibile del Mediterraneo concordò un pacchetto di misure integrative all'Agenda 21, mirate alle particolari condizioni socio-ambientali dell'area. Nel giugno 2001, l'Agenda 21 per il Mediterraneo (Agenda Med 21) è stata adottata quale documento programmatico della Commissione sullo Sviluppo Sostenibile nel Mediterraneo. L'Agenda Med 21 e' composta da 41 capitoli, di cui 12 dedicati alla conservazione ed alla tutela delle risorse. Anche qui, il richiamo a politiche incentrate sulla eliminazione a monte degli apporti inquinanti nell'ambiente marino e sulla necessità di riconvertire processi produttivi e tecnologie inquinanti verso sistemi di produzione e tecnologie pulite, emerge con chiarezza.
Brevemente, in diversi suoi capitoli viene richiesto agli Stati di: • · adottare programmi d'azione per eliminare entro il 2005 l'uso delle sostanze organoclorurate e organofosforiche; • · attuare le decisioni della Convenzione di Barcellona relative al divieto di scarico in mare; • · dare priorità a strategie tese a vietare e sostituire cloro e sostanze clorurate; • · promuovere pratiche agricole prive di apporti chimici; • ·sviluppare un piano d'azione regionale sull'inquinamento marino da fonti terrestri; • · promuovere l'applicazione, l'informazione, la cooperazione, il trasferimento di tecnologie pulite e l'istituzione di centri di produzione pulita.
Piano Strategico di Attività Il 22 giugno si è tenuta la 1° Riunione tra i responsabili del Programma Ambiente delle Nazioni Unite ed i responsabili dei Comuni italiani con l’obiettivo di difendere l’ambiente marino e le zone costiere del Mediterraneo. In tale occasione è stato presentato il Piano Strategico di Attività (SAP), illustrate le iniziative di competenza dei Comuni, approfondite le opportunità economiche offerte dalle istituzioni internazionali in sostegno degli enti locali, attraverso la partecipazione al progetto Amici per la Vita (http://www.anci.it/amiciperlavita). Il progetto Amici per la Vita è realizzato in collaborazione con l'UNEP/MAP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite, Piano d'Azione Mediterraneo) e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), con il supporto economico delle Amministrazioni Comunali di Catania e Venezia e l'auspicio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dell’Ambiente. Il progetto Amici per la Vita è aperto a tutte le istituzioni interessate a cooperare per lo sviluppo e il consolidamento degli scopi previsti dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite. Il Piano Strategico di Attività (SAP) del Programma Ambiente delle Nazioni Unite, realizzato con i Governi europei e mediterranei, prevede che i Comuni siano chiamati a contribuire direttamente all'eliminazione dal Mediterraneo di oltre due milioni di tonnellate di scarichi civili ed industriali inquinanti.
In particolare sono state definite tre date fondamentali e improcrastinabili: • il 2003 è la data entro la quale i Comuni dovranno contribuire alla stesura del "budget nazionale", cioè di un rapporto dettagliato che fotografi la situazione di partenza di ogni singolo Comune, indicando la quantità delle sostanze inquinanti emesse e la qualità degli impianti di depurazione, e che comprenda le azioni specifiche che il Comune intende applicare per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel 2005, data a partire dalla quale ogni Comune deve impegnarsi a presentare periodiche relazioni sullo stato di avanzamento delle misure adottate; • entro il 2005 tutte le città al di sopra dei 100 mila abitanti dovranno avere impianti di depurazione pienamente funzionanti e tutti i Comuni dovranno ridurre del 50% l'emissione di sostanze organiche persistenti (POP) e di metalli pesanti; • entro il 2010 e’ prevista, insieme all'eliminazione totale dei POP, la riduzione del 50% delle sostanze tossiche biopersistenti ed accumulabili. • Il Fondo Mondiale per l’Ambiente ha già stanziato 6 milioni di Euro, che serviranno a finanziare nel prossimo triennio i piani di disinquinamento e ad individuare gli hotspot, zone maggiormente inquinate, approntando piani di investimento adeguati alla loro risoluzione. Al fine di integrare le risorse economiche messe a disposizione dai Governi è previsto il coinvolgimento delle istituzioni internazionali e organizzazioni economiche mondiali, che in veste di sponsor collaborino alla realizzazione dei singoli piani di disinquinamento.
Foce del fiume Sangro Foto aerea - anno 2000
Staff: Domenico Rotilio Responsabile Centro di Salute Ambientale Tommaso Pagliani Consulente Roberto Calabrese Francesco Di Carlo Daniela Sciarra Personale Barbara Raffaelli Giovanna Dragani Tirocinanti Si ringraziano per la fattiva collaborazione il Patto Territoriale Sangro Aventino, le Capitanerie Portuali di Ortona e di Vasto, il Circolo Sub di Ortona