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Bitcoin e riciclaggio

Explore the origins of Bitcoin and the Cypherpunk movement, challenging misconceptions about Bitcoin's ties to crime and highlighting key figures who shaped the cryptocurrency landscape.

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Bitcoin e riciclaggio

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Presentation Transcript


  1. Bitcoin e riciclaggio Avv. Gaspare Jucan Sicignano gaspare.sicignano@gmail.com

  2. 1. Nascita dei bitcoin • 2. Cosa sono i bitcoin? • 3. Acquisto dei bitcoin con denaro provento di reato

  3. Nascita dei bitcoin • Nell’immaginario collettivo, i bitcoin rappresentano una tecnologia esoterica, creata da una entità misteriosa e utilizzata dalle organizzazioni criminali per l’acquisto di droga e per il riciclaggio del denaro sporco. - è così? NO

  4. 1) La cypherpunksmailinglist • I bitcoin sono stati presentati per la prima volta all’interno della comunità dei cypherpunk. • Il termine cypherpunk è stato coniato da JudeMilhon, editorialista di Mondo 2000. Quest’ultimo scherzosamente ebbe a chiamare cypherpunk i partecipanti ai primi incontri, combinando i termini "cipher" e "cyberpunk". “Cipher” in crittografia rappresenta l’algoritmo utilizzato per crittografare e decrittografare una determinata comunicazione; cyberpunk, invece, è la corrente letteraria degli anni ’80, che auspica il cambiamento della società attraverso la tecnologia e la cibernetica.

  5. I cypherpunk sono nati negli anni novanta, quando Eric Hughes, Timothy C. May e John Gilmore hanno fondato un piccolo gruppo di ricerca, che si incontrava mensilmente presso la società Cygnus Solutions di Gilmore, nella zona della baia di San Francisco In poco tempo, il gruppo è cresciuto sensibilmente. Le riunioni presso la Cygnus Solutions di Gilmorenon erano più possibili, per motivi di spazio. Hughes, quindi, ha creato una mailing list e ha spostato ogni comunicazione su internet, mediante un sistema che permetteva di inviare una email ad un server, che poi provvedeva a reinoltrare automaticamente il messaggio in multicast ad un gruppo di destinatari accreditati.

  6. Eric Hughes è stato un matematico presso l’Università della California di Berkeley e un imprenditore con un profondo interesse per i sistemi di pagamento. • Timothy C. May, dopo la laurea in fisica presso l’Università della California di Santa Barbara, è stato assunto dall’Intel Corporation, ovvero dalla multinazionale statunitense leader nella produzione di microprocessori. In questa azienda ha fatto una brillante carriera, progettando le schede di memoria dei computer e diventando in poco tempo il capo della divisione tecnica. Aveva accumulato talmente tanta ricchezza, da potersi permettere di andare in pensione a 34 anni. • John Gilmoreè stato un importante dirigente della SunMicrosystems, un’azienda della Sicilon Valley leader nella produzione di software. Nel 1985, si è ritirato dalla Sun, portando con sé un patrimonio di 10.000 dollari e una significativa partecipazione societaria. L’anno successivo è divenuto milionario, vendendo le sue azioni.

  7. Julian Assange, ovvero il controverso giornalista australiano fondatore del sito Wikileaks, ovvero della piattaforma on-line che nel 2010 è salita alla ribalta della cronaca mondiale per aver pubblicato numerosi documenti riservati del governo statunitense. • Adam Back è un brillante crittografo inglese, inventore di Hashcash, ovvero del sistema proof – of - work usato per limitare le email di spam e gli attacchi “denial of service”.

  8. Phil Zimmermann è il più importate crittografo moderno, creatore di PrettyGood Privacy (PGP), ovvero del software libero di crittografia e firma digitale più usato al mondo. • HalFinneyera un ingegnere informatico americano, deceduto nel 2014, noto per essere stato il primo utente a ricevere una transazione in bitcoin. Era uno sviluppatore per la PGP Corporation, ovvero per l’azienda che si occupava della vendita del software inventato da Zimmermann. Finney era malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ed è deceduto il 28 agosto 2014. Poco prima della sua morte ha deciso di farsi ibernare, nella speranza che un giorno la tecnologia potesse resuscitarlo.

  9. Di cosa si occupavano i cypherpunk? Nei vari incontri discutevano di crittografia e delle sue implicazioni politiche e sociali. Alla fine degli anni ‘70, infatti, due importanti studi avevano impressionato molti operatori del settore: si trattava della pubblicazione del governo americano “Data Encryption Standard (DES)” e del primo lavoro pubblicamente disponibile sulla crittografia a chiave pubblica, di WhitfieldDiffie e Martin Hellman. Queste ricerche avevano teorizzato, per la prima volta, la possibilità di effettuare comunicazioni criptate su internet, in maniera sicura e anonima. Prima di allora, la crittografia era un argomento di nicchia, conosciuto solo in ambienti militari, non accessibili ai privati cittadini.

  10. A) l’anonymous remailer • Uno dei primi progetti elaborati dal movimento è “l’anonymous remailer”, ovvero un programma che permette di nascondere il nominativo del mittente di una email. Quando Hughes ha elaborato il primo programma per remailer anonimi, Finney – come prassi della community – ha lavorato per correggere alcuni difetti e successivamente ha pubblicato la sua versione migliorata. • Tale programma, come con bitcoin e con tutti i successivi progetti dei cypherpunk, si basa sulla fiducia distribuita e sulla crittografia a chiave pubblica.

  11. B) BlackNet • Un’ altra idea elaborata dal movimento è BlackNet, ovvero un sistema che permette l’acquisto, la vendita, e la negoziazione di ogni informazione in totale anonimato. Secondo i suoi creatori, BlackNet era interessato principalmente a trattare informazioni inerenti i segreti commerciali, le nanotecnologie, la produzione chimica, la droga, e i nuovi piani di prodotto (dai giocattoli dei bambini ai missili da crociera). Il progetto è stato presentato sulla mailing list di cypherpunk da un utente anonimo il 18 agosto 1993. • Come per bitcoin e remailer, BlackNet utilizza la crittografia a chiave pubblica e promette il totale anonimato agli utenti

  12. C) E - cash • Nel 1990 David Chaum ha deciso di mettere in pratica le sue idee fondando la DigiCash, ovvero una azienda che si occupava della commercializzazione di una moneta elettronica chiamata ECash. Il sistema predisposto da Chaum era facile da utilizzare: innanzitutto, occorreva scaricare gratuitamente da internet il software di istallazione; poi, era necessario aprire un conto presso una delle banche convenzionate; successivamente, occorreva caricare sul conto corrente bancario denaro contante; in questo momento, la banca emetteva denaro digitale, in misura equivalente al deposito versato; tale somma poteva essere spesa presso tutti i negozi che accettavano ECash

  13. In un suo lavoro del 1982, Chaum ha creato la prima forma di denaro digitale, introducendo la tecnica crittografica della “BlindSignature” nei sistemi di pagamento. • La “blindsignature” è una forma di firma digitale in cui il contenuto di un messaggio viene nascosto prima di essere firmato. Tale schema, in genere, è utilizzato nei protocolli dove il firmatario e l’autore del messaggio sono differenti. Il messaggio infatti viene firmato da un terzo, che non conosce il suo contenuto

  14. D) B-money • Nell’ambito del suo progetto, Wei Dai ha ipotizzato due protocolli: • 1) nel primo, l’utilizzo della funzione “proof of work”. Ogni volta che il computer risolve un determinato algoritmo, il sistema attribuisce all’utente una cifra di digital cash. Il denaro, poi, viene trasferito, solo dopo che gli altri utenti della piattaforma hanno convalidato l’operazione; in caso di contestazioni, interviene un arbitro che ha il compito di risolvere le eventuali dispute. • 2) Nel secondo protocollo, invece, è prevista l’esistenza di un sottoinsieme di partecipanti, chiamato server, che tiene i conti delle transazioni. I partecipanti al server, per garantire la loro buona fede, devono depositare una determinata quantità di denaro, che perdono in caso di condotta fraudolenta

  15. E) Bit Gold • Seguendo questa linea di ricerca, nel 1998, Nick Szabo, un altro dei partecipanti storici della mailing list cypherpunk, ha presentato un progetto di moneta digitale decentralizzata, denominato “Bit Gold • Anche tale sistema si fonda sul concetto di proof-of-work, ovvero su quel meccanismo che consente di coniare moneta virtuale risolvendo un problema crittografico. Nel lavoro di Szabo, è presente anche il concetto di chain, ovvero di struttura che lega la verifica di ogni una transazione alla successiva. In questo modo, non è più necessario il ricorso ad una autorità centrale che intervenga per evitare il rischio della “doppia spesa

  16. 2) La nascita di Bitcoin • Il 31 ottobre del 2008, alle 2:10 p.m. (ora di New York), un certo SatoshiNakamoto ha inviato una mail alla mailing list di cypherpunk, in cui ha annunciato di aver lavorato «ad un nuovo sistema di contanti elettronico, che è completamente “peer to peer”, senza la necessità di una terza parte fiduciaria». • Haindicato poi un link del sito bitcoin.org, da cui scaricareun documento dal titolo“Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System” .

  17. Il documento di presentazione è redatto in perfetto inglese e secondo uno stile prettamente accademico. In esso, l’Autore spiega il nuovo sistema di moneta digitale, in un linguaggio chiaro e asciutto, accompagnato da illustrazioni, equazioni, codici e note a piè di pagina

  18. Immediatamente dopo la sua presentazione, bitcoin è stato accolto con molto entusiasmo. • Nakamoto è stato sommerso dalle domande degli altri utenti della mailing list. Le sue risposte sono state sempre attente, controllate e rispettose. Ha dimostrato una stretta comprensione delle caratteristiche più importanti del denaro e della crittografia.

  19. Il primo utilizzo pubblico del sistema bitcoin è avvenuto il 3 gennaio 2009, ad opera dello stesso ideatore. Nakamoto ha estratto personalmente il primo blocco di moneta virtuale. Tale operazione è definita “genesisblock” e sono stati rilasciati in favore del suo utilizzatore ben 50 bitcoin. In tale occasione, Nakamato ha riportato sul database pubblico in cui sono registrate le transazione anche una dicitura: «Chancellor on brink of secondbailout for banks». E’ iltitolo della prima pagina del quotidiano inglese “The Times” del 3 gennaio 2009.Inserendo questo messaggio, Nakamoto ha dimostrato di aver estratto il primo bitcoin dopo tale data.

  20. Nakamoto era consapevole di aver realizzato un software rivoluzionario. In data 17 gennaio ha sostenuto: «sarei sorpreso se tra 10 anni da oggi non stessimo usando la moneta elettronica in qualche modo, adesso che conosciamo un modo per farlo senza che crolli tutto quando l’intermediario scompare». E poi: «tra vent’anni bitcoin sarà scomparso o sarà un evento universale».

  21. La prima transazione in bitcoin è avvenuta il 12 gennaio 2009, quando Nakamoto ha trasferito ad HalFinney, uno dei più attivi utenti cypherpank, 10 bitcoin. Nella stessa giornata, Nakamoto ha effettuato altre quattro transazioni. • HalFinney ha più volte sostenuto di aver avuto con Nakamoto una fitta corrispondenza. Con lui prevalentemente ha discusso dei problemi tecnici del nuovo software. Finney, in quel periodo, non immaginava minimamente che bitcoin nel tempo avrebbe avuto anche un significativo valore economico. Lui era solo interessato agli aspetti tecnici

  22. Dopo alcuni mesi, il valore economico di bitcoin ha iniziato ad essere evidente. Il 5 ottobre del 2009, la New Liberty Standard ha pubblicato un tasso di cambio della nuova moneta digitale. Il valore di un bitcoin è stato determinato in “US $ 1 = 1.309.03 BTC”. Il tasso è stato calcolato utilizzando un'equazione che include il costo dell'elettricità necessario per generare un bitcoin.

  23. Nel febbraio del 2010 è nato il primo sito per scambiare bitcoin: Bitcoin Market. Il creatore era un utente anonimo che si nascondeva dietro lo pseudonimo dwdollar. «Sto cercando di creare un mercato in cui i bitcoin siano trattati come merce – spiega dwdollar sul forum di Bitcointalk - . Le persone potranno scambiare bitcoin per dollari e speculare sul valore. In teoria, questo stabilirà un tasso di cambio in tempo reale in modo che tutti avremo un indizio su quale sia il valore attuale di un bitcoin rispetto a un dollaro» conclude.

  24. In data 22 maggio 2010 è avvenuto anche il primo acquisto in bitcoin. • Un certo Laszlo Hanyecz ha offerto sul forum bitcointalk 10mila bitcoin a chi gli avesse recapitato due pizze presso la sua casa in Florida. La richiesta di Laszlo è stata soddisfatta da un inglese, che ha ordinato le pizze online presso un Papa John’s in Florida. Il conto era di 25$, e dato che i bitcoin all’epoca avevano una quotazione di circa 0,003 dollari l’uno, i 10mila bitcoin che lo sconosciuto ricevette valevano qualcosa come 30 dollari

  25. L’ultimo messaggio pubblico di SatoshiNakamoto risale a dicembre 2010, in occasione di una diatriba con Wikileaks. • La creatura di Assange non riusciva più a reperire risorse economiche tra i suoi sostenitori. Visa, MasterCard e PayPal – su pressione del governo americano - avevano chiuso il flusso di denaro verso Wikileaks, e impedivano al pubblico di fare donazioni. Così, quando WikiLeaks ha iniziato ad accettare donazioni in bitcoin, Nakamoto si è opposto pubblicamente. • Sul forum di bitcointalk ha sostenuto: «il progetto deve crescere gradualmente in modo che il software possa essere rafforzato lungo la strada. Faccio questo appello a Wikileaks per non tentare di usare bitcoin. Bitcoin è una piccola comunità beta nella sua infanzia. Non potresti avere più che un cambio, e l’attenzione che ci potresti portare probabilmente ci distruggerà in questa fase». Successivamente ha commentato: «WikiLeaks ha dato un calcio al vespaio e lo sciame si sta dirigendo verso di noi».

  26. L’ultima notizia pubblica di Nakamoto risale al 2014, quando, dopo anni di silenzio, è intervenuto su P2PFoundation.org per dichiarare di non essere Dorian Nakamoto, uno dei tanti su cui si erano concentrate le ricerche dei media. • Dal 2010 il supervisore del progetto bitcoin è diventato Gavin Andresen uno sviluppatore di software del Massachusetts, con cui Nakamoto aveva intrattenuto una fitta corrispondenza

  27. A fine 2010, Andresen ha scritto sul forum di bitcointalk: «è con grande riluttanza e con la benedizione di Satoshi che mi preparo a seguire più attivamente il progetto di Bitcoin…». Secondo il “Mit Technology Review”Andresen è il vero “costruttore” di Bitcoin, considerato che meno di un terzo Bitcointalk, del codice originale è rimasto inalterato

  28. Il 17 luglio del 2010 è nato Mt.Gox. • Si tratta di uno dei più importanti bitcoinexchangemai esistiti. JedMcCaleb ha creato Mt.Gox quasi per scherzo. Inizialmente, Mt.Gox non si occupava di bitcoin. Era un sito dedicato agli utenti del servizio di gioco di carte “Magic: The Gathering Online”. Lo stesso nome di dominio mtgox.com è un acronimo che deriva da "Magic: The Gathering Online eXchange". Il progetto sulle carte da gioco, tuttavia, non ha mai avuto molto successo e molto presto il sito è stato chiuso. Nel 2010 è stato riaperto e si è occupato solo di bitcoin • Nel 2014 è successo l’irreparabile. Mt.Gox ha dichiarato fallimento e ha annunciato l’improvvisa sparizione di 850.000 bitcoin dal sito. In realtà, ancora oggi non è ben chiaro cosa sia accaduto

  29. Silk Road • Contemporaneamente all’ascesa di Mt.Gox, un’altra piattaforma on line comincia a interessarsi ai bitcoin. Si tratta di Silk Road, ovvero di un sito di e-commerce attivo nell’ambito del “Dark Web”. • Secondo una indagine di Reason Magazine, su Silk Road, tra il 2011 e il 2013, sono stati effettuati scambi commerciati per 1,2 milioni di dollari in droga, con migliaia di chili di sostanze illegali cedute, e con quasi 80 milioni di commissioni

  30. Il 2 ottobre 2013 l'FBI ha arrestato RossUlbricht e ha chiuso definitivamente Silk Road, sequestrando anche 3,6 milioni di dollari in bitcoin. Successivamente, il Tribunale Federale di New York ha condannato all’ergastolo Ulbricht, ritenendolo responsabile di traffico di droga, conspiracy, e riciclaggio di denaro.

  31. BitInstant • Nel 2011 nasce BitInstant, una startup con sede a New York, creata da Gareth Nelson e Charlie Shrem, e dedicata allo scambio di bitcoin. Si tratta di una evoluzione di Mt.Gox, in quanto permette di effettuare gli scambi di bitcoin in maniera immediata. Con Mt.Gox , invece, erano necessari anche due/tre giorni. • Tra gli investitori di BitInstant ci sono personaggi importanti del mondo fintech, tra cui i gemelli Winklevoss, ovvero due imprenditori statunitensi famosi per una lunga controversia giudiziaria con MarckZuckerberg, l’inventore di Facebook. • Il 27 gennaio 2014, tuttavia, Charlie Shrem è stato arrestato per riciclaggio di denaro. Era accusato di aver venduto più di 1 milione di dollari in bitcoin agli utenti di Silk Road.

  32. 3) SatoshiNakamoto • SatoshiNakamoto è la figura leggendaria che si cela dietro l’invenzione di bitcoin. Nessuno sa se si tratta di un uomo o di una donna, oppure di un gruppo di persone. Il fatto stesso di riferirsi a SatoshiNakamoto con il singolare maschile è solo una convenzione.

  33. Nel suo profilo su P2P FoundationNakamoto ha sostenuto di essere un uomo giapponese di 42 anni. Ma non c’è alcuna certezza sulla veridicità di tale affermazione. Anzi, il sospetto è che si tratti di una dichiarazione di comodo. • Nakamoto infatti ha sempre utilizzato un inglese perfetto, tipico di un madrelingua, sebbene il suo paper del 2008 riflettesse uno stile più americano. Il suo software non è mai stato documentato o etichettato in giapponese. E’ estremamente improbabile quindi che sia giapponese. .

  34. 1 • Secondo gli utenti di bitcointalk, il nome SatoshiNakamoto indicherebbe un team di esperti appartenenti a quattro società tecnologiche: SAmsung, TOSHIba, NAKAmichi e MOTOrola.

  35. 2 • La prima indagine ufficiale è quella condotta dal quotidiano New Yorker nel 2011. Secondo il reporterJoshua Davis la vasta pubblicazione on-line di Nakamoto avrebbe alcune caratteristiche distintive. Innanzitutto, l'inglese perfetto. Nakamoto, in due anni, ha digitato circa ottanta mila parole e ha fatto solo pochi errori di battitura. Ha usato l'ortografia britannica (“favour,” “colour,” “grey,” “modernised”) e ad un certo punto ha descritto qualcosa come "bloodyhard". Un appartamento era "flat", la matematica era "maths" e i suoi commenti apparivano quando le normali ore lavorative nel Regno Unito erano terminate. Inoltre, quando ha creato i primi cinquanta bitcoin, Nakamaoto ha menzionato nella blockchain il titolo di un quotidiano londinese. • Su queste basi, Davis ha individuato Michael Clear, uno dei più noti esperti inglesi di criptografia, interessati ai bitcoin.

  36. 3 • Adam Penenberg di Fast Company ha ipotizzato che dietro bitcoin potrebbe esserci un team di tre ricercatori: Neal King, Vladimir Oksman, e Charles Bry. Questi ultimi, 72 ore prima che Nakamoto registrasse il dominio bitcoin.org, avevano presentato una domanda di brevetto di un progetto simile. Nello stesso – tra l’altro - era replicata una frase utilizzata nel documento presentato da Nakamoto.

  37. 4 • Di tutto altro avviso il Cia Project, ovvero un gruppo dedicato a scoprire tutti i progetti segreti del governo americano. Secondo questi ultimi, SatoshiNakamoto non sarebbe altro che la US National Security Agency

  38. 5 • Nel 2014, è stato pubblicato l’articolo che ha avuto più successo tra l’opinione pubblica Si tratta del lavoro di Leah McGrathGoodman su Newsweek. L’Autore ha trovato un uomo che si chiama Satoshi Dorian Nakamoto, che vive in California e che ha lavorato come ingegnere informatico per le società di servizi tecnologici e finanziari. • Inizialmente, secondo Goodman, Nakamoto avrebbe anche confermato la sua identità come fondatore dei bitcoin affermando: «Io non sono più coinvolto in questo e non posso parlare». Successivamente, tuttavia, Nakamoto ha negato ogni connessione con bitcoin, dicendo che non aveva mai sentito parlare della valuta virtuale e che aveva erroneamente interpretato la domanda di Goodman

  39. 6 • Per Andy Greenberg di Forbes, invece, Nakamato è HalFinney, uno dei più attivi cypherpunk e la prima persona ad utilizzare bitcoin, dopo Nakamoto

  40. 7 • L'8 dicembre 2015, Wired ha scritto che Craig Steven Wright, «ha inventato il bitcoin». Lo stesso giorno, Gizmodo, utilizzando alcune prove fornite da un hacker, ha sostenuto che SatoshiNakamoto è lo pseudonimo di Craig Steven Wright

  41. Cosa sono i bitcoin? • I bitcoin (BTC) sono una moneta virtuale, decentralizzata, parzialmente anonima, che si basa sulla crittografia e sulla tecnologia peer-to-peer

  42. Rientrano nel più ampio genus delle criptovalute, ovvero delle unità di scambio create digitalmente e implementate con la scrittura in codice. Sono ricondotte nell’ambito delle criptovalute “open-flow", in quanto possono essere utilizzate anche in ambienti diversi da quelli virtuali e possono essere riconvertite in denaro avente corso legale in qualunque momento. Ciò, al contrario delle criptovalute “closed-flow", che sono utilizzabili solo in ambito virtuale, e di quelle "hybrid-flow", che, pur essendo spendibili al di fuori del mondo virtuale, non sono riconvertibili in moneta avente corso legale

  43. A) Natura virtuale • I bitcoin sono una entità virtuale. Esistono solo nel mondo digitale e non sono stampati o distribuiti in forma fisica • Sono generati da un softwareopen source, disponibile per tutti sulla piattaforma on lineGithub. Qui un team di programmatori è continuamente al lavoro per operare miglioramenti e per correggere eventuali errori.

  44. Il protocollo può generare un numero predeterminato di bitcoin ogni anno, seguendo un ordine decrescente. Ogni anno, infatti, il numero di nuovi bitcoin in circolazione è inferiore a quello dell’anno precedente. Nel 2013 è stata generata la metà delle possibili monete e nel 2017 tre quarti. Il numero massimo di bitcoin in circolazione sarà di 21 milioni e questo limite sarà raggiunto nel 2140

  45. mining • Il sistema elargisce nuovi bitcoin attraverso un processo che si chiama mining. Il termine evoca l’attività dei minatori che estraggono le pepite d’oro dalla roccia • Attraverso questo meccanismo, il software distribuisce, mediante il protocollo proof of work, nuovi bitcoin agli utenti della rete (cd. miner) che utilizzano la loro potenza di calcolo per risolvere l’algoritmo crittografico posto a base del sistema • Generalmente questi calcoli matematici servono per convalidare le transazioni. Ogni transazione in bitcoin, infatti, deve essere ratificata dal 50% più uno dei nodi della catena. miner, come ricompensa per il loro servizio, guadagnano i nuovi bitcoin. In alcuni casi, posso incassare anche delle commissioni.

  46. Attualmente, è praticamente impossibile che un unico processore possa risolvere con successo la procedura di mining. Non basta più nemmeno un buon computer. E’ necessario possedere alcuni processori particolari, dotati di un sistema ASIC. Questi computer, da una parte, garantiscono una elevata riduzione dei consumi di energia elettrica, dall’altra, assicurano una potenza computazionale molto elevata. • Recentemente, per velocizzare il mining, sono state create le cosiddette "mining pool", ovvero gruppi di utenti il cui scopo è di cooperare per risolvere l’algoritmo. Il problema matematico da risolvere, in questo caso, è suddiviso in parti e risolto da più computer. Ovviamente, ogni ricompensa è ripartita tra tutti i computer che hanno partecipato.

  47. wallet • Una volta in possesso dei bitcoin, gli utenti ottengono un “portafoglio elettronico”, chiamato wallet. • I “portafogli elettronici” sono meri file di dati, in cui sono contenute le informazioni sull’account, sulle transazioni registrate e sulle chiavi crittografate necessarie per spendere o trasferire la moneta. • E’ bene chiarire che nel portafoglio non è presente alcun bitcoin. Nello stesso è conservata semplicemente una coppia di chiavi crittografiche. La coppia è formata da una chiave pubblica e una chiave privata

  48. Nel mondo bitcoin esistono varie tipologie di portafogli elettronici

  49. Ogni singolo bitcoin è divisibile in otto posizioni decimali. La frazione minima è il “satoshi”, che è pari a 0,00000001 bitcoin (1 bitcoin = 100 milioni di satoshi). Esiste poi il centi – bitcoin (cBTC), che è pari a 0,01 bitcoin, il milli-bitcoin (mBTC), che è pari a 0.001 bitcoin, e il micro – bitcoin (μBTC), che è pari a 0,000001 bitcoin. Il mega bitcoin (MBTC), invece, corrisponde 1.000.00 di bitcoin, il kilo – bitcoin (KBTC) è par a 1.000 bitcoin

  50. transazioni • Le transazioni sono quasi istantanee. E’ necessario solo attendere la verifica e la convalida dei pagamenti da parte della rete. Questa operazione generalmente occupa una decina di minuti. Quando sono verificate e incluse in un blocco, le transazioni entrano a far parte del libro mastro condiviso. • I bitcoin non hanno limiti di spendibilità. Possono essere utilizzati anche per effettuare dei micropagamenti. Attualmente, su internet è praticamente impossibile effettuare un micropagamento con una carta di credito, perché le commissioni richieste sono più alte della cifra impiegata. Con i bitcoin non vi sono di questi problemi.

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