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Le Ciliegie in…. Indice. 1. Storia (Sara Pacconi ) 2. Arte (Emilia Pucci ) 3. Cinema (Emilia Pucci ) 4. Letteratura (Lucia Testa) 5. Musica (Lucia Testa) 6. Geografia/fotografia (Marta Maerini). Pacconi Sara. … Storia. Quadro storico dalla preistoria a Linneo
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Indice 1. Storia (Sara Pacconi) 2. Arte (Emilia Pucci) 3. Cinema (Emilia Pucci) 4. Letteratura (Lucia Testa) 5. Musica (Lucia Testa) 6. Geografia/fotografia (Marta Maerini)
Pacconi Sara … Storia
Quadro storico dalla preistoria a Linneo Caratteristiche e proprietà nutrizionali Tradizioni e curiosità Sommario
Nella preistoria Giunte in Europa fin dalla preistoria, erano già apprezzate durante il periodo Neolitico. Ma furono gli agricoltori primitivi del Caucaso a selezionare i tipi più grossi. A portarle in Italia dalla Cappadocia fu il console Lucullo. Diverse lapidi, ritrovate in tutta Europa, ricordano questo di storia dell'agricoltura e dell'alimentazione. http://www.cucinanaturale.it/prodotti_di_stagione
Nell’Antico Egitto Nei frutteti venivano coltivati cocomeri, meloni, fichi, palme da dattero, e fra il XVI e il X sec. a.C., a seguito dei contatti commerciali con il Mediterraneo orientale, arrivarono sulle tavole egiziane meli, melograni e olio. Si raccoglieva e apprezzava anche la frutta selvatica, come le giuggiole (simili alle ciliegie) e le noci di palma dum. Negli orti abbondavano numerose varietà di verdure, tra cui cipolle, porri, aglio, sedano, cetrioli e soprattutto ceci, fave e lenticchie. Particolarmente coltivata era la lattuga, i cui cespi raggiungevano grandi dimensioni: forse per questo motivo la lattuga era sacra al dio Min, protettore della fecondità. Lessi o arrostiti erano gustati anche alcuni tipi di tuberi e rizomi. http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/usi---curiosita/print/Storia-dellalimentazione-nellAntico-Egitto.html
In Grecia La prima coltivazione ufficiale del ciliegio si ebbe nel IV secolo a.C. in Grecia, mentre in Italia si diffuse solo alla fine del secolo successivo.Il primo autore che cita questo albero e ci parla della sua presenza in Italia fu Varrone, il quale ne descrisse le tecniche per la coltivazione e le modalità per ottenere le qualità più pregiate. Ma colui che gli dedicò più spazio fu Plinio il Vecchio, parlando degli esatti tempi in cui il ciliegio fece la sua comparsa, le varietà di ciliegie esistenti e le più pregiate, nonché della grande rapidità con cui questo albero si diffuse. Pare infatti che nel giro di 120 anni la sua coltivazione iniziò a essere praticata in tutta Europa. In età romana le ciliegie erano un frutto pregiato, mangiato fresco o lasciato essiccare, durante gli anni non ha mai perso né il suo buon gusto, né tanto meno i suoi amatori, sempre assidui in ogni epoca storica http://www.ciliegio.it/
Plinio il vecchio Plinio il Vecchio distingue tra Prunus, l'albero, e Cerasus, l'albero delle ciliegie. Plinio aveva già descritto un certo numero di coltivazioni ed alcune specie citate, Aproniana, Lutatia, Caeciliana, ecc. Plinio le distingue per il sapore da dolce a aspro. La ciliegia nasce sia dal prunus avium, che è il ciliegio dolce, sia dal prunus cerasus, detto anche agriotto o visciolo. Egli afferma che prima che il console romano Lucius Licinius Lucullus sconfiggesse Mithridates nel 74 a.C., Cerasia ... non fuere in Italia, "Non vi erano ciliegie in Italia". Secondo lui fu Lucullus ad introdurle da Pontus, l’attuale Turchia, e nei 120 anni trascorsi da allora il ciliegio si era espanso attraverso l'Europa fino alla Britannia.
I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell'età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa. Il riferimento a "dolce" e "aspro" sostiene la moderna teoria che "dolce" fosse riferito al Prunus avium; non vi sono altri candidati trovati tra le ciliegie. Nel 1882 Alphonse de Candolle affermò che semi di Prunus avium furono ritrovati nella Cultura Terramare del nord Italia (1500-1100 a.C.) e in alcuni villaggi archeologici svizzeri di palafitte. De Candolle riguardo Plinio afferma: «Poiché questo errore è perpetuato dalla sua ripetizione incessante nella scuola classica, si deve affermare che gli alberi di ciliegio (almeno quelli di Prunus avium) esistevano in Italia prima di Lucullus, e che il famoso gourmet non ha bisogno di andare così lontano per cercare le specie dai frutti con il sapore amaro» De Candolle suggerisce che quello che Lucullus portò era un particolare tipo di Prunus avium del Caucaso. L'origine del P. avium è ancora una questione aperta. http://it.wikipedia.org/wiki/Prunus_avium (visitato il 06/05/2012)
Quindi le ciliege sono il frutto di due specie di alberi della famiglia delle Rosacee, la stessa a cui appartengono le rose. Dalla specie Prunus avium nascono le ciliege dolci, sia quelle a polpa tenera (tenerine) che quelle a polpa dura (duracine). Dalla specie Prunus cerasus nascono invece le amarene e le marasche. Per il loro sapore acidulo, queste varietà non sono molto apprezzate come frutta fresca, ma le si impiega soprattutto per produrre sciroppi, marmellate e liquori come il maraschino, il cherry brandy e il ratafià.
Nomenclatura La storia della classificazione è piuttosto confusa. Nella prima edizione del suo Species Plantarum (1753), Linneo trattò il ciliegio come una varietà singola, citando il testo di Gaspard Bauhin del 1596 Pinax theatri botanici come riferimento; la sua descrizione, Cerasus racemosa hortensis ("Il Ciliegio dei giardini con racemi") lo mostra descritto come una pianta coltivata. Linneo poi cambiò da una varietà ad una specie Prunus avium nella seconda edizione del suo Flora Suecica del 1755. Nomenclatura attuale Prunus avium significa "Ciliegio degli uccelli" in Latino, una traduzione fatta da Linneo dei nomi dati dai danesi e dai tedeschi alla specie (Fugle-Kirsebær, Vogel-Kirsche, rispettivamente). In inglese, il nome Bird Cherry si riferisce al Prunus padus. http://it.wikipedia.org/wiki/Prunus_avium (visitato il 06/05/2012)
Caratteristiche Il frutto, normalmente sferico, di 0,7-2 centimetri di diametro, può assumere anche la forma a cuore o di sfera leggermente allungata. Il colore, normalmente rosso, può spaziare, a seconda della varietà, dal giallo chiaro del graffione bianco piemontese al rosso quasi nero del durone nero di Vignola. Anche la polpa assume colorazione e consistenza diverse a seconda della varietà e passa dal bianco al rosso nerastro nel primo caso e dal tenero al croccante nel secondo caso. Il gusto è dolce, mai stucchevole, con punte di acidulo. http://www.ciliege.com/laciliegia.htm (visitato il 06/05/2012)
Proprietà nutrizionali Il frutto contiene un solo seme duro, color legno. Le ciliegie contengono una discreta quantità di vitamina C, ne occorrono circa 500 g per soddisfare il fabbisogno giornaliero; e sono anche una discreta fonte di potassio, fibre, calcio, fosforo e vitamine A. La ciliegia è ricca di flavonoidi utili contro i radicali liberi. Sono un frutto particolarmente dissetante, soprattutto le varietà più aspre, e hanno un indice di sazietà mediamente elevato. Il frutto fresco, consumato a digiuno serve a depurare l’organismo, ottimo in caso di stipsi. Grazie all’equilibrio tra acidi e sali minerali, ad esempio l’acido malico, favorisce la digestionedegli zuccheri e l’attività del fegato. La sua polpa è un rivitalizzante della pelle del viso e si può usare per questo scopo o sottoforma di maschera o seguendo per un periodo una cura alimentare con questo frutto.
E’ anche molto conosciuta la “cura della ciliegia” che viene proposta per lenire disturbi articolari dovuti ad un eccesso di acido urico (gotta). La ciliegia è anche un ottimo tonico, diuretico, lassativo e ha un ruolo anticarie grazie ad alcuni elementi presenti nella buccia. Ma non viene usato solo il frutto, i peduncoli dei frutti fatti essiccare, vengono usati come decotto drenante. Queste caratteristiche, associate al fatto che non si possono mangiare molto in fretta a causa delle piccole dimensioni e del nocciolo, rende le ciliegie molto utili negli spuntini, quando si ha voglia di sgranocchiare qualcosa ma non si possono assumere troppe calorie. http://www.sabinaagricoltura.it/index.php?option=com_content&view=article&id=129:la-ciliegia-storia-e-proprieta nutrizionali&catid=1:approfondimenti&Itemid=76 (visitato il 06/05/2012) http://www.radio24.ilsole24ore.com/blog/carbone/?p=827 (visitato l’ 08/05/2012)
Le moderne ciliegie coltivate differiscono da quelle selvatiche per la dimensione del frutto più grande, 2–3 cm di diametro. Gli alberi sono spesso coltivati in terreni duri per mantenerli più piccoli e per facilitare il raccolto.
Il Santo protettore: San Gerardo dei Tintori La ciliegia ha anche un suo Santo protettore: San Gerardo dei Tintori, Patrono di Monza che si festeggia il 6 giugno. L'origine dell' attributo è una leggenda.Si narra che in una sera di dicembre Gerardo, il quale si recava spesso in Duomo a pregare, voleva restarvi per tutta la notte ma i custodi non glielo permettevano. Per convincerli promise loro un cestello di ciliegie nonostante che fosse inverno.La mattina seguente il santo donò a ciascuno di loro un cestello con i frutti maturi.In ricordo di quell'episodio, una volta, alla festa del santo che cade il 6 giugno, l'amministrazione dell'Ospedale di Monza, dedicato proprio a Gerardo Tintore, era solita offrire ai canonici del Duomo un'abbondante colazione a base di ciliegie. A Monza, il 6 giugno, giorno della morte di San Gerardo Tintore, si svolge una grande sagra delle ciliegie per ricordare il miracolo del Santo.
… proverbi “Di maggio ciliegie per assaggio, di giugno ciliegie a pugno" , afferma un proverbio, perché in effetti nel mese appena iniziato i rossi e dolcissimi frutti abbondano e nei banchi del mercato il loro prezzo diminuisce sempre di più. Un altro proverbio però ci ricorda che giugno è anche il mese della mietitura: "Dice giugno: io mieto il grano e di ciliegie mi riempio la mano". Ma nelle ultime ciliegie potrebbe nascondersi il vermetto, il baco, che i toscani chiamano "il marito", "l'amico" oppure "Gigi" . Invece i piemontesi il "giuanìn", il "giovannino" in onore di san Giovanni Battista la cui festa cade il 24 di giugno quando ormai le ciliegie stanno per finire. In Veneto sono ancora più prudenti tant'è vero che sostengono che: "San Vito le sarièse ga el marìo", cioè "per San Vito le ciliegie hanno il marito"; e san Vito, che è il patrono di Mazara del Vallo, si festeggia il 15 di questo mese. E quando le ciliege sono tante e possono avere le "sorpresine" costano meno e così un altro proverbio dice che "Per San Paolino ciliege a quattrino",san Paolino, che è il santo patrono di Nola, si celebra al 22 giugno!
Una ciliegia, lo sappiamo bene, ci induce a mangiare un'altra, e perciò si dice che "Le bugie son come le ciliegie, una tira l'altra". Ma attenzione, quando ne mangiate tante perché sono molto diuretiche: anzi sono soprattutto i suoi peduncoli in infuso o decotto quelli che svolgono una intensa azione depurativa. Si consigliano perciò nell'insufficienza renale, nell'iperuricemia, nelle infezioni delle basse vie urinarie, nella cellulite e negli edemi anche di natura cardiaca. http://www.marinacepedafuentes.com/2009/06/il-santo-delle-ciliegie-san-gerardo.html (visitato il 07/05/2012)
Curiosità Quello che segue è il racconto di un religioso italiano ospite di una cena di magro nel refettorio di un convento di Sens in Francia: "Dapprima ci diedero delle ciliege, poi del pane molto bianco e ci servirono a volontà del vino eccellente... Poi ci diedero delle fave novelle cotte nel latte, pesci e gamberetti, riso al latte di mandorla e, infine, una grande quantità di frutta.“ Nella cena medioevale la frutta fresca veniva servita all'inizio del pasto, praticamente come antipasto. http://www.nettunocitta.it/OPERE/storia%20alimentazione/08.htm
..Geografia e foto.. Maerini Marta
Geografia della ciliegia e feste in Italia L’Associazione Nazionale Città delle Ciliegie si raduna quest’anno a Lari a festeggiare, per la cinquantesima volta, la bella ciliegia insieme ad alcuni degli altri Comuni associati: Bagnaria (PV), Bracigliano (SA), Casamassima (BA), Castegnero (VI), Celleno (VT), Civitella di Romagna (FC), Maser (TV), Palombara Sabina (RM), Pastena (FR), Poggio Nativo (RI), S.Angelo di Viterbo (VT), Siano (SA), Vignola (MO), Comunità Montana “Astico-Brenta” e Comunità Montana “Valle dell’Irno” (SA). http://www.travelblog.it/post/3556/geografia-della-ciliegia-e-feste-in-italia (visitato il 3/05/12)
Una minuscola geografia cerasicola italiana, per far festa anche se quest’anno non si è tanto vicini alla Toscana nelle date ufficiali delle due Domeniche 27 Maggio e 3 Giugno per Ciliegia di Lari. A Marostica la 63° Mostra provinciale delle ciliegie è nella stessa data del 27 maggio, a Vignola è dal primo al 10 giugno mentre in Puglia le sagre della ciliegia sono nella celebre Turi in provincia di Bari per la Sagra della Ciliegia Ferrovia e a Conversano dall’1 al 3 giugno 2007, mentre Bisceglie ha un programma organizzato con pacchetti in diversi fine settimana del mese di giugno. Chiude la stagione delle feste a Chiampo in provincia di Vicenza, il 16 e 17 giugno, la 46 Mostra provinciale delle Ciliegie. http://www.travelblog.it/post/3556/geografia-della-ciliegia-e-feste-in-italia (visitato il 3/05/12)
Sagra delle Ciliegie a Chiusa Sclafani Al via la 42° edizione della Sagra delle Ciliegie.La sagra è, tra quelle dedicate a questo purpureo frutto, una delle più antiche in Italia. Sagra di Villacidro
Una curiosità: Secondo la tradizione Giapponese la ciliegia è simbolo di prosperità mentre, in Inghilterra sognare la pianta della ciliegia indica che è vicina una disgrazia.
La ciliegia viene coltivata in Europa, America, Australia e Asia. L’Italia è produttrice di ciliegie a livello mondiale e le varietà più coltivate sono: Bigarreau: ciliegie la cui raccolta comincia a meta maggio, fino al principio di giugno Duroni: sono le ciliegie, rinomate, di Vignola (Modena); dal colore rosso intenso o nero, di grande dimensione, molto dolci, la cui raccolta è fatta nel mese di Giugno Ferrovia: diffuse in Puglia, hanno una polpa molto succosa e la loro raccolta inizia a Giugno Marca: queste ciliegie vengono utilizzate per la produzione di conserve come le ciliegie sotto spirito e sciroppate, il loro colore è giallo-rosso Anella: ciliegie la cui caratteristica è data da una polpa succosa e croccante e da un colore rosso scuro, la possiamo trovare dal mese di giugno. http://agronotizie.imagelinenetwork.com/vivaismo-e-sementi/consorzio-della-ciliegia-d-italia-tra-sogni-e-realta-05710.cfm (Visitato il 3/05/12)
Esiste il Consorzio della Ciliegia d'Italia a Bisceglie (Bari), un Consorzio nazionale volontario senza fini di lucro che nasce per promuovere, tutelare, valorizzare ed estendere la produzione e il commercio della ciliegia dei soci aderenti. Da tempo era forte la necessità di istituire un organismo consortile nazionale in grado di raggruppare i consorzi, le associazioni e gli organismi ai quali aderiscono i produttori di diverse regioni d'Italia per promuovere la ciliegia italiana, provvedendo a migliorarne i sistemi di immissione e di commercializzazione sul mercato. In questo modo il prodotto cerasicolo italiano di qualità avrà l'opportunità di distinguersi anche all'estero grazie ad un marchio comune. Il Consorzio opererà nella ricerca di risorse per la promozione e la valorizzazione della ciliegia italiana sul mercato nazionale ed estero. http://www.radio24.ilsole24ore.com/blog/carbone/?tag=ciliege (visitato il 3/05/12)
I soggetti coinvolti sono il Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola e il Consorzio di tutela e valorizzazione della Ciliegia di Bisceglie. All'evento hanno partecipato come rappresentanti della città di Vignola e del Consorzio della Ciliegia Tipica Roberto Adani, sindaco di Vignola, Andrea Bernardi e Walter Monari rispettivamente presidente e coordinatore del Consorzio. Presidente del Consorzio della Ciliegia d'Italia è Walter Monari, vice presidente Gianni Porcelli, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione della Ciliegia di Bisceglie. http://www.radio24.ilsole24ore.com/blog/carbone/?tag=ciliege (visitato il 3/05/12)
Una curiosità: Secondo la tradizione Giapponese la ciliegia è simbolo di prosperità mentre, in Inghilterra sognare la pianta della ciliegia indica che è vicina una disgrazia.
Ancora curiosità.. Attenzione quindi a non sognare l'albero delle ciliege, perché per la tradizione inglese è un presagio di sfortuna! Che fare però se ciò vi accade? Beh, sfidate la fortuna e giocate un terno al lotto: 73, 79, 6: -il 73, perché per la "Smorfia napoletana" è "albero con frutti"; -il 79, le "ciliege"; -il6 , è il "mese digiugno" . E la ruota dove giocare questi numeri? Naturalmente quella di Torino, perché i torinesi sono i più simili agli inglesi: parsimoniosi e cortesi!
Il Giappone e i ciliegi in fiore In primavera, si sa, la natura si risveglia con i suoi fiori, i suoi colori, i suoi profumi. In Giappone c'è una vera e propria festa per ammirare la fioritura dei ciliegi, conosciuta con il nome di Sakurà, e che viene onorata da tutti i giapponesi con picnic in famiglia o con amici e intere giornate all'aperto, sotto i ciliegi in fiore. Quel colore tra il bianco e il rosa ha una magia unica, soprattutto se ammirato nei grandi parchi dove la quantità di fiori è enorme. http://elisacarriero.blogspot.it/2012/04/il-giappone-e-i-ciliegi-in-fiore.html (visitato il 3/05/12)
Il ciliegio è un simbolo per il Giappone e soprattutto per i samurai e tutti i guerrieri in generale: esso è il simbolo della bellezza della vita, ma anche della sua fragilità. Ogni samurai si riconosce nel ciliegio: rivede la grandiosità della sua figura, protetta dall'armatura, ma anche la facilità con cui può morire per un colpo di spada così come un temporale può spazzare via tutti i fiori. Un antico verso giapponese recita "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero": proprio a sottolineare quanto bello sia considerato il ciliegio tra i fiori così come il guerriero tra gli uomini. E' sempre meraviglioso confrontarsi con altre culture e vedere quanto siano rispettosi della natura e dell'ambiente circostante, attenti a ogni cambiamento, quasi a vederci un'anima, la vita nei fiori, negli alberi, nel vento. Tutto ciò che noi occidentali non facciamo più: forse perchè troppo distratti dalla routine quotidiana o forse perchè nelle nostre città, soprattutto in quelle italiane, sono pochi i parchi e gli spazi verdi in generale. http://elisacarriero.blogspot.it/2012/04/il-giappone-e-i-ciliegi-in-fiore.html (visitato il 3/05/12)
Talmente belle da essere utilizzate per accessori ed abbigliamento alla moda http://bags.stylosophy.it/foto/borse-con-ciliegie-by-sonia-rykiel_8433.html (visitato il 3/05/12)
…arte Emilia Pucci
Fin dal rinascimento all’epocamoderna alcuni pittori sono stati attratti dal colore e dalla bellezza di questo frutto tanto da volerlo raffigurare con modi e stili diversi …
Tiziano La Madonna delle Ciliegie 1516-1518 circa e conservato nel KunsthistorischesMuseum di Vienna La Madonna delle Ciliege è un dipinto a olio su tela trasportata su tavola (81x99,5 cm) di Tiziano, Una tenda rossa, damascata di oro, fa da sfondo alle mezze figure della Madonna col Bambino tra santi. Gesù si dimena su un parapetto offrendo ciliegie alla madre, richiamo al Peccato originale e al colore rosso del sangue della Passione, mentre dall'altra parte si sporge san Giovannino. Chiudono ai lati i santi Giuseppe e Zaccaria. Si tratta di una composizione abbastanza tradizionale in area veneziana, riferibile a prototipi di Giovanni Bellini, ma anche alla Madonna del Lucherino di AlbrechtDürer, eseguita proprio a Venezia nel 1506. Tiziano attualizzò comunque il tema con un maggiore senso di movimento che anima i personaggi, ora rivolti verso il basso ora verso l'alto, e con la cromia accesa e corposa, all'insegna del superamento del tonalismo. http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_delle_Ciliege
Rodolfo II in veste di Vertunno - 1591Stoccolma - SkoklostersSlott - StyrelsenVertunno era il dio delle mutazioniGli si attribuiva la facoltà di trasformarsi in qualsiasi cosa desiderasse Giuseppe Arcimboldo Teste composte Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, come è nominato in diversi documenti d'archivio (Milano, 1526 – Milano, 11 luglio 1593) è stato un pittore italiano, noto soprattutto per le sue grottesche "Teste Composte", ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di Trompe-l'œil, oggetti o elementi dello stesso genere (prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli, libri, ecc) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato, in modo da desublimare il ritratto stesso. Le sue opere più celebri sono in effetti le otto tavole di contenute dimensioni (66 x 50 cm) raffiguranti, in forma di ritratto allegorico, le quattro stagioni(Primavera, Estate, Autunno e Inverno) in ognuna delle quali si ammira la cura lenticolare dei particolari di evidente ascendenza nordica e la varietà cromatica della sua brillante tavolozza, ogni stagione rivolta ad un elemento, secondo quelle corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo care alla filosofia aristotelica. Estate - 1573Parigi - Louvre http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Arcimboldi
Fede Galizia Fede Galizia (Milano, 1578 – Milano, 1630) è stata una pittrice italiana attiva durante il Rinascimento che si distinse nel genere delle nature morte. http://www.medical-answers.org/hd/index.php?t=Fede+Galizia Alzata con ciliegie Wallace e Wilhelmina Cole Holladay Collection, Washington DC
BalthasarvanderAst Natura morta di ciliegie e pesche BalthasarvanderAst (Middelburg, 1593-94 – Delft, 1657) è stato un pittore olandese. Van derAst si specializzò in nature morte aventi fiori e frutti come soggetti, anche se ne dipinse un considerevole numero con conchiglie; a tal proposito è considerato un pioniere nella rappresentazione di questo genere. http://en.wikipedia.org/wiki/Balthasar_van_der_Ast
Louise Moillon Louise Moillon(Francia, 1610–1696) Une coupe de cerises, prunesetmelon, 1633 Parigi, Museo del Louvre Louise Moillon Nature morte avec cerises, fraises et groseilles, 1630 Norton Simon Museum of Art, Pasadena http://giardinofiorito.wordpress.com/2011/06/11/rossociliegia-il-tempo-delle-ciliegie/
Cézanne Cézanne si dedicò all'arte sin dalla giovinezza, superando l'opposizione del padre che era un agiato banchiere. Inizialmente dipinse opere dai colori cupi e contrastanti, legati alla tradizione romantica. In seguito si avvicinò agli impressionisti e gradatamente adottò colori sempre più schiariti. In questo quadro troviamo sul tavolo un piatto di ciliegie e uno di albicocche. I colori pastosi modellano i frutti e le cose, come se li costruissero, li modellassero con la spatola. L'intento di semplificare la forma lo portò a costruire i volumi degli oggetti con semplici piani di colore. Per molti anni le sue opere furono rifiutate dalle esposizioni, e il successo arrivò solo verso la fine del secolo Natura morta con piatto di ciliegie, 1885-87 County Museumof Art, Los Angeles http://rieti.tesoridellaterra.it/index.php?option=com_content&view=article&id=110:cezanne-il-colore-e-le-ciliegie&catid=1:approfondimenti&Itemid=76
Edouard Manet "Ragazzo con ciliegie" è un dipinto autografo di Edouard Manet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1859 , misura 65 x 55 cm. ed è custodito nel FundacaoCalousteGulbenkian, Oeiras. Attraverso un appunto della pittrice di BertheMorisot (fonte J.-W.), cognata dell'artista, si è arrivati all'identificazione del ragazzo che posò come modello; si trattava di Alexandre, appartenente ad una famiglia assai povera, che aiutava spesso Manet nella sistemazione dell'atelier. Un triste destino però pendeva sul ragazzo che, preso dalla disperazione, si impiccò proprio nella bottega dell'artista. Più tardi Baudelaire, ispirandosi alla triste vicenda, scrisse un racconto (in Le spleen de Paris). È molto espressivo l’atteggiamento del ragazzo ritratto, che nella furia di impossessarsi delle ciliegie se ne lascia sfuggire alcune. http://www.frammentiarte.it/dall'Impressionismo/Manet%20opere/73%20Ragazzo%20con%20ciliegie.htm "Ragazzo con ciliegie" è un dipinto autografo di Edouard Manet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1859 , misura 65 x 55 cm. ed è custodito nel FundacaoCalousteGulbenkian, Oeiras
Franz Defregger Franz Defregger, dal 1883 von Defregge (30 aprile 1835 – Monaco di Baviera, 2 gennaio 1921), è stato un pittore austriaco. Rapidamente le sue opere cominciarono ad avere successo di pubblico. I suoi soggetti preferiti furono i ritratti, le scene di vita contadina ma dipinse anche numerosi quadri di soggetto storico, in particolare sulla resistenza antifrancese in Tirolo nel 1809. Defregger, Kinder beimKirschenessen(Bambini che mangiano ciliegie), 1869 http://it.wikipedia.org/wiki/Franz_von_Defregger
Giuseppe Pellizza Giuseppe Pellizza (Volpedo, 28 luglio 1868 –Volpedo, 14 giugno 1907) è stato un pittore italiano, dapprima divisionista, poi esponente della corrente sociale, autore del celeberrimo. Il Quarto Stato, vera allegoria del mondo del lavoro subordinato e delle sue battaglie politico-sindacali. Volpedo è un paese noto per la produzione frutticola e con questo quadro lui vuole omaggiare la sua terra. http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Pellizza_da_Volpedo • Le ciliegie 1888-1889 • Torino, collezione privata
Pablo Picasso Pablo Diego José Francisco de Paula Juan NepomucenoMaría de losRemedios Cipriano de la SantisimaTrinidàdRuiz y Annibali Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973) è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo. (questi dipinti fanno parte di collezioni private). http://it.wikipedia.org/wiki/Pablo_Picasso
KatsushikaHokusai KatsushikaHokusai (葛飾北斎; Edo, 23 settembre 1760 – 10 maggio 1849) è stato un pittore e incisore giapponese realizzatore di Ukiyo-e. I suoi lavori furono un'importante fonte di ispirazione per molti impressionisti europei come Claude Monet e Vincent Van Gogh. Quest’opera sembra sottosopra per come è rappresentato in bilico il cardellino, è rappresentato il ciliegio perché è un fiore tipico giapponese. Cardellino e ciliegio piangente, 1834 http://it.wikipedia.org/wiki/Hokusai
Eugène Boudin Eugène Boudin (Honfleur, 12 luglio 1824 – Deauville, 8 agosto 1898) è stato un pittore francese. Nel 1855 a Le Havre e si specializza nei paesaggi della costa del Nord, ispirati a Corot, il quale soprannomina Boudin il "re dei cieli", sottolineando la pregevole tecnica con cui dipinge le nuvole e le sfumature di azzurro che occupano buona parte dei suoi quadri. Per ottenere i suoi caratteristici effetti di immediatezza e spontaneità, pone sulla tela una sostanza a base di ocra chiaro e biacca, una sostanza colorante bianca, servendosi poi di pennelli a setola dura per sovrapporre i colori: in questo modo emergono dal fondo, con pennellate rapide e discontinue, delle zone con maggiore luminosità. http://it.wikipedia.org/wiki/Eug%C3%A8ne_Boudin
Carlo Lanini Carlo Lanini è nato a Poppi (Arezzo) nel 1949.Autodidatta, si è sempre dedicato alla pittura, espone ed insegna. Rivolgendo lo sguardo alle ultime creazioni pittoriche di Carlo Lanini è possibile rimanere suggestionati da tanta lucidità di visione e di segno. I soggetti ritratti restano quelli abitualmente affrontati - figure, nature morte, paesaggi - ma il linguaggio ha acquisito maggiore intensità. Galleria d’arte contemporanea di Firenze http://rielaborandoarte.altervista.org/?page_id=86