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SSIS CORSO SOSTEGNO 400H SEDE DI LECCE Lezioni di PSICOPEDAGOGIA DELLE DIFFERENZE INDIVIDUALI prof.ssa Antonella Vacca Psicologa psicoterapeuta Specialista in psicologia clinica. Antonio Rampino.
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SSISCORSO SOSTEGNO 400H SEDE DI LECCELezioni diPSICOPEDAGOGIA DELLE DIFFERENZE INDIVIDUALIprof.ssaAntonella VaccaPsicologa psicoterapeutaSpecialista in psicologia clinica Antonio Rampino
Obiettivi del corsoIl corso si propone l'analisi dello sviluppo dell'identità personale, con l'approfondimento dei fattori che determinano la variabilità individuale
In tal senso verranno indagate le variabili potenzialmente implicate nei processi di Identità personale da cui partire per improntare programmi educativi personalizzati.
Variabili implicate nei processi di identità personale • Temporalità • Post-modernità • Linguaggio ed esperienza umana • Medesimezza, ipseità ed identità narrativa • Il sé e l'altro • L'attaccamento e sviluppo del sistema del sé • Interno-esterno • Dipendenza-indipendenza dal campo • Continuità-discontinuità
Variabili implicate nei processi di identità personale • L'unità narrativa della vita • Gli stili di personalità • Ruolo delle emozioni • Aspetti cognitivi (memoria, intelligenza, funzioni esecutive, attenzione) • Contributo delle neuroscienze (es. neuroni mirror) • Il cambiamento personale
Bibliografia • “Studi e dialoghi sull'identità personale. Riflessioni sull'esperienza umana” di Giampiero Arciero, ed. Bollati Boringhieri, 2002 • “Sulle tracce di sè” di Giampiero Arciero, ed. Bollati Boringhieri, 2006 • Lezioni di Guidano: www.ipra.it
1°quesito: come facciamo a rimanere noi stessi, individui unici e diversi, nonostante i cambiamenti a cui continuamente siamo sottoposti? 2°quesito: come comprendersi e comprenderel’altro?Come cercaredi dare un sensoagliatteggiamenti, aicomportamenti, aimodidiesseredellepersone con cui sicondivide la propria vita ed a se stessi? Identità personale
Identità e temporalità • Tempo: presente indifferente dell’orologio • Temporalità: presente continuo in cui tutti viviamo La temporalità struttura l’esperienza stessa della vita 1) “Permanenza di me” 2) “Coesione di me”
Esperienza umana • Livello di esperienza immediata • Livello di spiegazione Ruolo del Linguaggio Classificazione e riclassificazione dell’esperienza (categorie) Fissare il significato della propria esperienza attraverso un senso condiviso
Identità e linguaggio la costituzione dell'identità è contemporanea al processo di costruzione del significato Base della costituzione dell’identità personale : Partire da sé (immediatezza esperenziale) Tornare a sé (significato dell’esperienza)
L’identità di ciascuno di noi si costruisce a partire dal rapporto originario che ci lega da sempre al nostro simile, nei termini di una reciprocitàche però è anche “asimmetria” L’identità è una struttura storica, ordinata attraverso il racconto Attraverso il racconto “mi riapproprio della mia esperienza”
Aspetti fondamentali dell’identità - Riconfigurazione ed integrazione (racconto) • Ripetizione Costruzione di una continuità: Attraverso la natura (naturale modo di essere) Attraverso la cultura (modo di raccontare le storie)
Unicità dell’individuo • Nella temporalità dell’esperienza c’è il mio accadere di volta in volta, nella strutturazione del sistema simbolico c’è la costruzione della narrativa, c’è il mio appropriami dell’esperienza, per cui “l’esperienza diviene la mia esperienza, il tempo diviene il mio tempo”
Struttura dell’identità Medesimezza: polarità della ripetizione, ricorsività di un ordine emozionale (carattere di una persona indipendente dal contesto) IDENTITA’ NARRATIVA Ipseità: polarità dell’accadere, l’esserci di volta in volta, come la persona sente la situazione, l’emozione dipende dal contesto
La medesimezza è connessa alla persona • L’ipseità è correlata alla situazione L’ipseità si può soprapporre alla medesimezza, però le persone possono essere collegate più alla ricorrenza, oppure alla variabilità
La medesimezza e l’ipseità rappresentano la costituzione ontologica • La medesimezza e l’ipseità sono i due modi di strutturare l’esperienza, quindi la visione ontologica che guarda l’essere
LO SVILUPPO INDIVIDUALE • è processo molto complesso che ha un insieme di variabili distinte fra loro, anche se tutte intercorrelate • tradizionalmente è stato trattato secondo un approccio psicodinamico (1950-1960) • oggi le teorie di base sono influenzate da cinquanta anni di Psicologia Evolutiva Sperimentale
“Lo sviluppo individuale” LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
Perché consideriamo la Teoria dell’Attaccamento • Pone l’accento sulla relazione affettiva. • I costrutti della teoria sono facilmente e chiaramente osservabili nella realtà. • I comportamenti, le reazioni emotive ed i modelli mentali che descrive guidano la vita psichica dell’individuo durante l’intero ciclo di vita.
John Bowlby (Londra, 1907-1990) L’interesse primario è per lo sviluppo relazionale. La sua teoria parte dalla psicoanalisi, ma è una sintesi critica dei risultati della ricerca psicologica e biologica moderna sullo sviluppo
Bowlby e il suo tempo Bowlby attinge a molte delle discipline che si occupano del comportamento umano: teoria dei sistemi, teoria dell’informazione, l’approccio di Piagetallo studio della psicologia cognitiva. Soprattutto fa rifermento all'etologia ed alla teoria evoluzionistica. In tutta la sua ricerca egli però si è sempre servito della psicoanalisi come schema di riferimento, ma si stacca da quest’ultima nel momento in cui considera l’organismo un “elaboratore di informazioni” MONDO PSICOANALITICO = MONDO ENERGETICO
Bowlby e il suo tempo Bowlby rifacendosi al concetto etologico di imprinting (Lorenz) e agli esperimenti di Harlowsulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria.
J. Bowlby, 1988 “ Si ritiene essenziale per la salute mentale che l'infante e il bambino sperimentino un rapporto caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nel quale entrambi possano trovare soddisfazione e godimento ”. “ Nel bambino piccolo la fame dell’amore e della presenza materna non è meno grande della fame di cibo ”.
Definizione L’ attaccamento può essere definito come un legame di lunga durata emotivamente significativo con una persona specifica, in modo che il legame sia emotivamente significativo per entrambi. L’attaccamento = relazionee può essere inferito dal comportamento di attaccamento = interazione.
L’attaccamento è: • un sistema comportamentale che ha una lunga storia evolutiva • è finalizzato al mantenimento di una prossimitàalla “Base Sicura” che, all'inizio, è solo fisica, ma che poi diventa sia fisica che emotiva • è un “basic drive”, geneticamente determinato (Lorenz) • è un “vincolo negativo” (Hayek)
Caratteristiche • È selettivo • Implica la ricerca di vicinanza fisica • Fornisce benessere e sicurezza attraverso la vicinanza • Se interrotto, implica l’angoscia da separazione • Fornisce una base dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno.
Funzione L’ attaccamento può essere compreso solo in un contesto evoluzionistico. Ha delle basi biologiche trasmesse al bambino per via genetica. Confrontando le modalità di allevamento della prole in varie culture e in varie specie di animali, è possibile ritrovare delle modalità comuni che permettono al piccolo di mantenere la vicinanza con la madre e ottenere le necessarie cure per la crescita. La funzione del comportamento di attaccamento risulta essere quindi la protezione dai predatori.
Funzione Funzione biologica Protezione Funzione psicologica Sicurezza Per Bowlby il legame che unisce la madre ed il bambino non è basato ed instaurato sulla base del soddisfacimento del bisogno, ma piuttosto sulla base di predisposizioni innate. Il bisogno di attaccamento è un bisogno primario I comportamenti di attaccamento (piangere, attaccarsi) sono innati.
Vicinanza e cura della madre Comportamento di attaccamento Sopravvivenza/successo riproduttivo Sistema di attaccamento materno complementare Garantire Protezione e sicurezza Circolo virtuoso
Quando ? Il comportamento di attaccamento viene attivato dall'allontanamento della madre o da esperienze paurose e ha lo scopo preciso di mantenere il contatto con la madre. Gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la vista, la voce o il contatto fisico con la madre. Verso i due anni nella maggior parte dei bambini è possibile riscontrare un comportamento di attaccamento abbastanza tipico.
Modelli operativi interni I comportamenti di attaccamento sono inizialmente indifferenziati, successivamente si indirizzano verso persone specifiche e con lo sviluppo dell’intenzionalità si attivano in funzione dell’obiettivo. Inoltre il bambino sviluppa dei modelli operativi interni che gli permettono di rappresentarsi mentalmente il legame di attaccamento. Il bambino diventa capace di tollerare livelli di separazione progressivamente più lunghi; diventa sempre più capace di tener presente le intenzioni degli altri e di formare legami più equilibrati e flessibili.
Modelli operativi interni • Rappresentano le caratteristiche proprie delle figure di attaccamento e del tipo di relazione che si è sviluppato con quella persona • Sono rappresentazioni mentali che comprendono sia le componenti emozionali che quelle cognitive • Una volta formati sono al di fuori della coscienza
Modelli operativi interni Il loro sviluppo è modellato dalle esperienze di ricerca della vicinanza vissute dal bambino, in particolare di come l’adulto di riferimento ha risposto al suo bisogno di vicinanza. I modelli degli individui i cui tentativi di ricerca di vicinanza sono stati frequentemente accettati differiscono da quelli dei soggetti rifiutati, bloccati o accettati solo talvolta. Tendono ad essere stabili dopo il primo anno di vita sebbene possano ancora essere influenzati da esperienze successive
Modelli operativi interni FUNZIONE • Fornire regole che guidino il comportamento ed i sentimenti dell’individuo in relazione a persone significative. • Mettere in grado di prevedere ed interpretare il comportamento degli altri e dunque pianificare il proprio comportamento. • Aspetto adattivo importante per l’essere umano caratterizzato dalla “neotenia” (immaturità nello sviluppo e nella vita adulta)
Funzioni principali dell’attaccamento 1) Fornire un contesto protetto per l'esplorazione, dove esplorazione significa la possibilità di apprendimento attraverso l’esperienza diretta del bambino 2) E’ il sistema autoreferenziale che la specie umana usa per costruirsi un senso di sé
Attaccamento ed identità • L’incremento del senso di sé è legato all’intensificarsi dell’attaccamento (differenza con il passato: medioevo, rinascimento, settecento, dopoguerra) • Discrepanza odierna tra aumento di complessità strutturale di stimoli ed “impoverimento” dell’attaccamento
Attaccamento ed identità • Rapporto tra base sicura e delinquenza giovanile (Ribble, 1042) • Problema dei baby-killer • Emergenza psicologico-psichiatrica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Attaccamento e costruzione del SéOrigini storiche • Studi sperimentali di Bowlby. • Pragmatismo americano (William James) • Studi di Cooley: “il Sè si riconosce attraverso lo specchio che gli altri sono” (LookingGlass-Self) • Popper: “Al bambino, quando nasce, tutto è sconosciuto, non solo il mondo esterno, ma soprattutto lui stesso; non si riconosce neanche il proprio corpo, impiega molto tempo per scoprirsi il piede…” (Il sé, il cervello e il suo io)
Attaccamento e costruzione del Sé • Il rapporto qualitativo con i genitori sviluppa il senso di sé Es. personalità depressa, personalità fobica in rapporto a madri rifiutanti o controllanti
Attaccamento e costruzione del Sé • Rapporto tra base sicura ed esplorazione (lavori di Bowlby sui bambini al parco) • Studi sulla SocialReference: l’espressione facciale del sorriso dà al bambino il Senso di Sè Importanza del sorriso (Lavori di Blurton-Jones, del 1972)
Attaccamento e costruzione del Sè • Attaccamento e separazione: aspetti in stretta relazione • Evoluzione dall’attaccamento in senso di accudimento fisico ad attaccamento in senso relazionale • Permanenza della figura di attaccamento anche attraverso la sua assenza
Attaccamento e costruzione del Sé Problema della separazione nell’adolescente • L’adolescente pur presentando un notevole slancio verso l’autonomia, continua a considerare il rapporto con il genitore come un “porto sicuro” nei momenti difficili. • Le crisi adolescenziali sono in parte riconducibili alla difficoltà a separarsi dalle figure di attaccamento. • Gli intensi legami con i pari costituiscono una fase di transizione dell’attaccamento.
Attaccamento e costruzione del Sè Il sistema di attaccamento è continuo ed unitario per tutto il ciclo della vita, ma cambiano i contenuti e le figure di riferimento Corrisponde al modo con cui l'individuo si costruisce un senso di sé definito durante il ciclo di vita. Il senso di sé definito può essere confermato ed ulteriormente articolato Il rapporto tra attaccamento e senso di sé viene mantenuto per tutta la vita
Attaccamento e costruzione del sè I bambini ad un anno hanno già un’ immagine coordinata del genitore: WorkingModel (Bowlby) L’immagine che noi ci facciamo della figura di Attaccamento corrisponde sempre ad un modo di sentirci, al modo con cui ci sentiamo Al costruirsi dell'immagine di una persona corrisponde sempre un modo di sentirsi e questo è ciò che accade anche nella vita adulta Esclusività ed unicità
Attaccamento e costruzione del Sè • Ruolo attivo del feto: movimenti fetali • Ruolo attivo del neonato: sincronia di ritmi con la madre (sonno/veglia, attenzione/non attenzione) • Capacità narrativa (“sequenzializzazione”) precocissima: es. Baby song a 5-6 mesi • Passaggio dal pianto e sorriso generalizzato (fino ai 6 mesi) al pianto orientato e sorriso congiunto (studi della Ainsworth) • Fase di “Permanenza dell’oggetto” Piaget
Una “insolita situazione” Per cogliere il legame di attaccamento è particolarmente utile “osservare” le reazioni del bambino alla separazione dalla madre ed al ricongiungimento. Mary Ainsworth(1978) ha predisposto la StrangeSituation, una procedura sperimentale che ha permesso di individuare pattern di attaccamento stabili nel bambino di due anni e mezzo Attaccamento insicuro ansioso o coercitivo (Crittenden) Attaccamento insicuro evitante Attaccamento sicuro Attaccamento insicuro ambivalente
Attaccamento e costruzione del Sè • Differenziazione tra Sé e non Sé, tra Sé ed il mondo esterno (fine del 1° anno) • Differenza tra Sè e l’altro (secondo anno): attribuzione di intenzionalità, distinzione tra mondo animato ed inanimato, senso di conservazione nel tempo e nello spazio (Lewis) • Differenza tra sé e l’immagine di Sé già a due anni e mezzo
Tipo di attaccamento a 4-5 anni Caratteristiche generali del bambino Sicuro B Ricerca la madre ma non in maniera “urgente”. È turbato alla separazione ma contento al ricongiungimento; si lascia consolare. Insicuro evitante (si differenziano 7-8 tipologie) A Mostra poca ricerca della madre, indifferenza alla separazione e evita il contatto al ricongiungimento. Insicuro Coercitivo (si differenziano 8-9 tipologie) C Molto turbato alla separazione e difficilmente consolabile al ricongiungimento. Contemporaneamente cerca e rifiuta il contatto. Insicuro disorganizzato (studi di Mary Main) U Grave disorganizzazione del comportamento I tipi di attaccamento nel tempo
Chi sono i bambini sicuri? “Mostrano un equilibrio ottimale tra la capacità di risposta al genitore e le attività intraprese autonomamente; un tale comportamento è legato ad un atteggiamento affettivamente positivo” “Rispondono spesso ai tentativi di interazione del genitore ma senza alcun senso di urgenza o necessità” “Mostrano piacere e desiderio di prestare attenzione ai commenti, suggerimenti, domande e dimostrazioni del genitore ma talvolta, se impegnati in esplorazioni autonome, possono non rispondere” “Appaiono felici e sereni”(?) Sono aspetti legati alla cultura ed all’idealizzazione
Bambini insicuri A Mostrano un’indifferenza verso il genitore inadeguata rispetto all’età. Sono fisicamente scostanti e non rispondono ai tentativi di coinvolgimento. Mostrano un tono dell’umore neutro. Non ricercano aiuto o stimolazione dai genitori e non condividono spontaneamente le attività di loro interesse.