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3. Temporanei o Permanenti?

3. Temporanei o Permanenti?. Perché è importante?. Due motivi che rendono la distinzione tra temporanei e permanenti importante: Legislazione per la protezione dell’impiego : terminare un rapporto di lavoro è costoso, terminare un contratto a termine costa zero.

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3. Temporanei o Permanenti?

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Presentation Transcript


  1. 3. Temporanei o Permanenti?

  2. Perché è importante? • Due motivi che rendono la distinzione tra temporanei e permanenti importante: • Legislazione per la protezione dell’impiego: terminare un rapporto di lavoro è costoso, terminare un contratto a termine costa zero. • Incertezza sul ciclo economico: in periodi di espansione le imprese necessitano lavoratori aggiuntivi e tendono a ridurre la mano d’opera in recessione • Oggi studiamo la scelta ottimale della forza lavoro in presenza di • Costi per terminare un rapporto di lavoro • Condizioni economiche che possono essere buone o cattive

  3. Sommario • Scelta ottimale dell’occupazione senza costi di licenziamento (impresa flessibile) • Scelta ottimale dell’occupazione nell’impossibilità di licenziare (impresa rigida) • Scelta ottimale dell’occupazione se è possibile combinare temporanei e permanenti (buffer stock) • Evidenza empirica per l’Italia

  4. L’impresa flessibile

  5. Impresa flessibile • Funzione di produzione Y = Ai log L • Ai indica il ciclo economico ed influenza la produttività del lavoro: • In espansione Ai = Ah • In recessione Ai = Al • Naturalmente Ah > Al

  6. Impresa flessibile • La produttività marginale del lavoro quindi è: • Ai indica il ciclo economico ed influenza la produttività del lavoro: • In espansione YL= Ah / L • In espansione YL= Al / L

  7. Impresa flessibile • Semplifichiamo: • Il salario w è fisso (mercati del lavoro competitivi) • Il prezzo di vendita dell’output è 1 • Non esistono costi per licenziare (o assumere) i lavoratori  La distinzione tra temporanei e permanenti è inutile!

  8. Impresa flessibile • Come sceglie l’occupazione l’impresa flessibile? • La condizione di ottimalità è sempre la stessa: YL = w • In espansione: • In recessione:

  9. Impresa flessibile: un esempio • Fissiamo i seguenti parametri: • w = 1 • Ah = 10 • Al = 4 • Quanto assume l’impresa flessibile in espansione e in recessione? • Lh = Ah / w = 10 • Ll = Al / w = 4

  10. Impresa flessibile: un esempio

  11. L’impresa rigida

  12. Impresa rigida • L’impresa rigida sa che non potrà licenziare in recessione… • Non può massimizzare i profitti in ogni periodo • La cosa migliore che può fare è massimizzare i profitti attesi • Per questo è necessario sapere con che probabilità ci si troverà in recessione o espansione • p = probabilità di trovarsi in espansione • 1 –p = probabilità di trovarsi in recessione

  13. Impresa rigida • L’impresa flessibile sceglie L massimizzando • L’impresa rigida massimizza i profitti attesi:

  14. Impresa rigida • La condizione di ottimalità in questo caso è: • Nel nostro esempio numerico, se p = 0,5: LR = (0,5 x 10) + (0,5 x 4) = 7

  15. Confronto impresa flessibile vs. impresa rigida

  16. Impresa flessibile vs. impresa rigida • Implicazioni di quanto visto fino ad ora: Implicazione 1: l’occupazione media nell’impresa flessibile e in quella rigida è la stessa. Ovvero, in paesi con EPL molto forte l’occupazione non è necessariamente inferiore all’occupazione in paesi con EPL molto debole Implicazione 2: la volatilità dell’occupazione è maggiore nell’impresa flessibile che in quella rigida. Implicazione 3: i profitti dell’impresa flessibile sono maggiori di dei profitti dell’impresa rigida. L’impresa rigida non sta massimizzando i profitti in nessuno periodo!

  17. Implicazione 1

  18. Implicazione 2

  19. Implicazione 3

  20. Buffer-stock model

  21. Buffer-stock model • Cosa accade se l’impresa può usare insieme contratti permanenti e temporanei? • Manteniamo le ipotesi che • Non è possibile licenziare i permanenti • Il ciclo economico è incerto

  22. Buffer stock model • La scelta ottimale consiste nell’assumere un numero di lavoratori permanenti pari all’occupazione ottimale in recessione e espandere la forza lavoro con temporanei in espansione:

  23. Buffer stock model • Limitazioni: • Non sempre i contratti permanenti si possono rinnovare più volte (se si susseguono periodi di espansione) • Assumere lavoratori temporanei spesso richiede costi aggiuntivi (formazione, agenzie, salari, etc.) • Lavoratori temporanei spesso cercano occupazioni permanenti altrove e potrebbero andarsene autonomamente

  24. Buffer stock con costi aggiuntivi • Proviamo a capire cosa succede togliendo la limitazione 2. • Assumere lavoratori temporanei costa di più che assumere i permanenti (salario più alto, costi di agenzia, etc.) • Salario dei permanenti = w • Salario dei temporanei = w (1+μ)

  25. Buffer stock con costi aggiuntivi • La strategia occupazionale dell’impresa è sempre assumere uno stock fisso di permanenti da completare con temporanei in espansione:

  26. Buffer stock con costi aggiuntivi • In espansione si assumono permanenti fino a che la produttività marginale del lavoro è uguale al costo marginale, che ora è w (1+μ) • In recessione quanti permanenti si assumono? • Esiste un incentivo a assumere più permanenti del necessario per non dover assumere troppi temporanei (più costosi) in espansione

  27. Buffer stock con costi aggiuntivi

  28. Le riforme del lavoro in Italia

  29. Contratti temporanei: le riforme al margine • Numerosi interventi dalla metà degli anni 90: • Treu 1997; • Salvi 2000; • Contratti a termine 2001. • Sicuramente la flessibilità ha un ruolo importante nella creazione di posti di lavoro

  30. Contratti temporanei: evidenza empirica

  31. Contratti temporanei: evidenza empirica

  32. Riforme dei contratti “tipici”

  33. Riforme dei contratti temporanei

  34. Growthless job creation vs. jobless growth

  35. The honeymoon effect

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