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Laguna di Venezia. Un ambiente da valorizzare. I.T.T.S Andrea Gritti cl. 4^ A a.s. 2005/2006. 4^ A A. Gritti.
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Laguna di Venezia Un ambiente da valorizzare I.T.T.S Andrea Gritti cl. 4^ A a.s. 2005/2006 4^ A A. Gritti
Il biotopo lagunare si configura come un habitat di straordinaria importanza dal punto di vista ecologico, ma rappresenta anche un luogo di popolamento umano dove si è storicamente evoluta la civiltà di Venezia. Un simile tesoro va innanzitutto salvaguardato (anche con la realizzazione di un Parco, da tempo previsto nella Laguna Nord), ma anche valorizzato per orientare le nuove forme di turismo sostenibile, più attente ai molteplici valori del territorio e meno concentrate nei consueti e sovraffollati santuari di visita.
Le Isole della Laguna veneziana Le principali isole della Laguna di Venezia che attraggono maggiormente i turisti sono senza dubbio le isole di Murano, Burano e Torcello. Ma oltre a queste ce ne sono altre altrettanto spettacolari e importanti, quali San Francesco del Deserto, Sant’Erasmo, San Lazzaro degli Armeni, San Giorgio Maggiore, Mazzorbo, La Certosa e Vignole.
Mappa • Presentazione… Caratteristiche dell’ ecosistema lagunare Problematiche ambientali e possibile soluzioni Valenze Turistiche • morfologia del territorio • le isole e gli aspetti artistici • subsidenza ed erosione • evoluzione geografica e interventi umani • marea e acqua alta • l'ambiente naturale e le aree protette • dinamiche ambientali • inquinamento idrico -le attività e le tradizioni tipiche dell'area • Realizzato da… • Sitografia
L'isola di Murano è situata a nord-est di Venezia, lungo il canale dei Marani, è totalmente urbanizzata, ospita 7mila abitanti, e conserva ben poco del suo aspetto naturale.Venne fondata dagli Altinati, che le attribuirono il nome di Ammurianum, da una delle porte della loro città. Da subito si caratterizzò per le proprie funzioni economico-produttive: già nell'Alto Medioevo era nota per il porto, per la presenza di mulini ad acqua e per la pesca. Divenne talmente importante che per secoli le venne tributata la possibilità di coniare moneta e di emettere leggi proprie, con un governo, il Maggior Consiglio, formato da 500 nobili del luogo. Nel XVI secolo si potevano contare circa 30 mila abitanti. MURANO Il Canale di Murano
Ma il "destino" dell'isola venne segnato da una bolla che nel 1295 vi impose il trasferimento da Venezia di tutte le fornaci per la lavorazione del vetro, per scongiurare il pericolo di incendi. Il materiale, che già vi veniva prodotto, divenne il marchio di fabbrica di Murano.Il vetro è tuttora il segno distintivo, tanto da aver spinto alla costituzione di un museo dell’arte vetraria, senz’altro meritevole di una visita. Secondo le fonti storiche, nel XII secolo a Murano esistevano otto chiese: solo una di esse è giunta fino a noi. Si tratta della chiesa dei Santi Maria e Donato, in perfetto stile bizantino. Delle vestigia dell’arte sacra del passato a Murano restano anche la facciata della chiesa di S.Chiara, che dopo la soppressione napoleonica assunse la funzione di vetreria, e resti della cappella della chiesa di S.Stefano. Negozio del Vetro
Collocata a Sud-est di Mazzorbo, con i suoi 5mila abitanti è il più importante centro della laguna nord. Densamente urbanizzata, l'isola conserva poco del suo aspetto naturale.Burano, o la Boreana, deve il nome ad una delle porte di Altino, da cui venne fondata. Quando Torcello era una città, Burano ne era un vicus, ovvero una borgata. Case di Burano Burano offre spunti di assoluto interesse per i cromatismi delle sue abitazioni popolari, dipinte con colori vivaci e contrastanti e per le sue attività economiche, la produzione di merletti e la pesca.La leggenda narra che proprio grazie ad un pescatore sia nata la tradizionale produzione tessile artigiana. Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene in nome della sua bella, che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa. Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando così inizio ad una scuola di tradizione centenaria. BURANO
A Burano vi sono anche importanti anche gli esempi di architettura sacra, che sopravvivono solo in parte. Erano quattro le costruzioni religiose esistenti fino all`età napoleonica che cadevano sotto la diocesi di Torcello: Santa Maria delle Grazie, detta le Cappuccine, ancora esistente ma sconsacrata, San Mauro, San Vito e San Martino Vescovo, chiesa parrocchiale ancora esistente, che contiene tele del `600 e del `700 tra cui un`interessante opera giovanile del Tiepolo, "La crocifissione". Tutte queste costruzioni sono da ritenersi di costruzione molto antica, poiché, da fonti del XII secolo, risultano già tutte esistenti. Merlettaie al lavoro
TORCELLO Quella che un tempo fu la "capitale" della laguna nord è delimitata a Sud-ovest dal canale di Burano, a Nord e a Est confina con le formazioni paludose della Rosa e della Centrega.L'isola ha una forma vagamente trapezoidale ed è al centro di quello che fu in passato il cuore della vita economica e sociale della civiltà veneziana. L'antica Dorceum o Turricellum al massimo del suo splendore arrivò ad ospitare alcune decine di migliaia di abitanti. Veduta dell’Isola di Torcello dalla Laguna
Sede vescovile dal 638 al 1689 vide il suo fiorire nell'Alto Medioevo quando divenne un porto di assoluta rilevanza, con i tre canali che si aprivano al mare, nonché sede di laboriosissime officine metallurgiche, vetrarie e di lavorazione della lana.E` del 1272 la deliberazione che consentiva la lavorazione di quest'ultima solo a Torcello e nelle sue contrade. Nel racconto che nel X secolo ne fece l'imperatore bizantino Costantino Porfirogenito, Torcello viene definita un grande emporio. Per avere un idea delle ricchezze che l`isola alimentò, basta pensare che ancora nel 1795 esistevano qui 737 casate nobiliari, di pari dignità di quelle veneziane. Case di Torcello Già nel XV secolo l`isola aveva comunque cominciato la sua fase di lenta decadenza. Resistevano sedici monasteri e numerose chiese, per un totale di dodici parrocchie. Alle origini della crisi l'interramento parziale prima, totale poi, che occluse le bocche portuali, quindi l'avanzamento dei sedimenti apportati dal Sile e dal Dese, l'impaludamento, il predominio delle acque dolci su quelle salate e il flagello della malaria.
Attualmente di tanta magnificenza resistono solo poche decine di abitanti e il complesso monumentale composto dalla Cattedrale, dal Battistero e dal Martyrium di S.Fosca.S. Maria Assunta è il monumento più antico di Venezia. Deve l'attuale struttura alla parziale ricostruzione voluta nel 1008 dal vescovo Orso Orseolo, figlio del doge Pietro II. Vi si possono leggere i rapporti con Ravenna e, per tramite di quella città, con l'Oriente. La chiesa è di tipo basilicale divisa in tre navate, con 18 colonne in marmo greco, ripartita in dodici moduli e ha portale marmoreo con stipiti del IX secolo e architrave decorato da bassorilievi a tralci dell`XI secolo. Grandiosi mosaici veneto-bizantini impreziosiscono l'interno, a partire da quello del pavimento, continuando con quello che orna il catino dell'abside e l'arco trionfale, raffiguranti i Dodici apostoli, l'Annunciazione e la Vergine Teotoga. Chiesa di S.ta Maria Assunta, S.ta Fosca ed il Trono di Attila
SANT'ERASMO L'isola di Sant'Erasmo si trova nel bacino centro-settentrionale ed è la più grande della laguna. Fino all’800 si trattava di un lido vero e proprio, posto di fronte al mare Adriatico. Poi, con la realizzazione delle dighe alle bocche del porto, l'azione di deposito delle correnti creò la duna di Punta Sabbioni.E` un'isola atipica, essendo stata fino al secolo scorso un lido, ed essendo tuttora raggiunta dalle correnti marine, sia pure deviate dalla bocca del Lido. Il litorale di fronte al canale di Treporti è tipicamente marino e le sue dune sabbiose hanno difeso per secoli l'assetto lagunare retrostante. Campo di carciofi a Sant’Erasmo
Prima del 1000 fu fondata la chiesa parrocchiale dei SS. Erme ed Erasmo, che nel 1120 fu riedificata per essere infine demolita al tempo delle soppressioni napoleoniche. Vi era anche un monastero che venne distrutto nel 1380 dalle invasioni dei Genovesi. Ma le sue funzioni furono soprattutto agricole e difensive. Ha svolto per secoli e ancora in parte svolge la funzione di "orto" di Venezia, specializzandosi nella produzione di carciofi ed uve da cui viene tratto un vino dal sapore salmastro del tutto particolare. L'installazione difensiva più evidente è il forte di S. Erasmo che faceva parte di una linea di fortificazioni la cui realizzazione si deve al governo napoleonico dopo il 1797 alla caduta della Serenissima. La costruzione venne poi proseguita dagli austriaci, che la completarono edificando nel 1832 anche la torre Massimiliana collocata all'estremità sud-occidentale dell'isola. Ora la struttura è abbandonata, ma di proprietà demaniale. L'associazione Torre Massimiliana S. Erasmo si sta impegnando da alcuni anni per il suo recupero. Torre Massimiliana
SAN FRANCESCO DEL DESERTO L'isola di San Francesco del Deserto si trova di fronte a S. Erasmo e a sud di Burano. L'insediamento è costituito da un convento che qui è posto al centro dell`isola ed è raggiungibile attraverso il canale che separa l`isola in due parti distinte, anche se sempre collegate tra loro. Il resto è in parte coltivato e in parte tenuto a giardino con alberi ad alto fusto.Esternamente l'isola si presenta con il suo inconfondibile profilo di cipressi che lasciano a malapena intravedere parte del monastero e il campanile. Veduta dall’alto di San Francesco del Deserto
Di certo si sa che nel 1228 il patrizio Jacopo Michiel, proprietario dell’isola, accordandosi con Sant’Antonio da Padova, ministro provinciale, fece erigere una chiesa a nome di San Francesco. Questa risulta essere la prima chiesa dedicata al Santo. Poco più tardi il Michiel donò in perpetuo l`isola ai frati minori del convento francescano dei Frari di Venezia che vi edificarono il convento. La denominazione dell’isola deriva dal fatto che un paio di secoli dopo l`insediamento dei frati, il deperimento dell’isola li indusse ad abbandonarla. La fondazione dell’eremo viene tradizionalmente fatta coincidere con il soggiorno in laguna di San Francesco d`Assisi di ritorno dall’Egitto, ma rimangono ancora molti dubbi sia sulla veridicità del fatto, sia su un eventuale ruolo attivo del Santo nella creazione dell’insediamento. Il Convento di San Francesco del Deserto
Nel 1453 Pio II concesse l`isola ai frati Minori Osservanti che restaurarono la chiesa e il convento edificando il chiostro rinascimentale. Quarant’anni più tardi Clemente VIII vi insediò i frati Minori Riformati che la abitarono ininterrottamente fino al 1806, anno fatale durante il quale le soppressioni napoleoniche li obbligarono a ritirarsi nel convento di San Bonaventura a Venezia. Chiostro del Convento Con la secolarizzazione, il convento, composto di trentuno cellette, venne adibito a deposito di esplosivi e l`isola intera a caserma militare.Nel 1856, l`imperatore d`Austria Francesco I donò l`isola al Patriarca di Venezia che a sua volta la concesse in perpetuo ai frati Minori francescani che vi ritornarono quindi dopo più di seicento anni. Dal 1858 si susseguirono i lavori di restauro dell’intero complesso, che portarono alla luce oltre alle absidi dell’oratorio anche le fondamenta dell’antica chiesa.
L'ITINERARIO Campanile di Burano Uno degli itinerari lagunari più suggestivo e più conosciuto è quello attraverso le isole di Murano, Burano e Torcello, che può avere luogo in giornata e usando i mezzi pubblici.
Murano è il principale centro vetrario in Europa e tutt’oggi è possibile ammirare alcuni maestri vetrai all’opera, tramite la Visita ad una fornace per delle dimostrazioni delle tecniche di soffiatura del vetro con l’eventualità poi di acquistare dei pezzi originali. Successivamente, si può attuare una visita di una delle attrattive architettoniche dell’isola: la Basilica dei Ss. Maria e Donato che, sebbene, i lavori di restauro fatti nel XIX, conserva tutt’oggi la sua bellezza originaria e lo stesso abside si riflette nel Canale di San Donato. Elementi caratterizzanti della basilica sono le colonne veneto-bizantine, il tetto gotico a chiglia, il meraviglioso mosaico a fondo d’oro della Madonna del XIII sec e lo splendido pavimento che risale al 1140, composto da figure geometriche, uccelli esotici, simboli indecifrabili, frammenti di vetro e figure geometriche. Da non dimenticare è la visita del famoso faro. Murano
Partenza da Murano alla scoperta dell’isola di Burano, la più pittoresca delle isole lagunari. A differenza delle altre due isole che sono desolate, Burano, è la più popolata ed è caratterizzata da innumerevoli case dipinte con i colori più svariati. Nel cuore dell’isola è possibile acquistare merletti e biancheria e mangiare del buon pesce fresco all’aria aperta. Nel primo pomeriggio, si potrà fare una visita della famosa Scuola dei Merletti dove è possibile vedere le donne di Burano all’opera nel creare dei meravigliosi merletti con i loro attrezzi. La visita successiva sarà quelle del Museo Del Merletto dove è possibile ammirare la testimonianza dell’antica arte del merletto. Burano
L’itinerario si conclude con la visita della tanto famosa quanto antica isola di Torcello che tutt’oggi ospita 11 abitanti e gli unici monumenti rimasti sono la Cattedrale Bizantina e La Chiesa Di Santa Fosca. La chiesa, costruita nei secoli XI e XI a croce greca, presenta al suo interno e una decorazione tipicamente bizantina. Proprio a pochi passi dalla chiesa si può vedere il trono di Attila, un seggio in marmo che, secondo le leggende, veniva usato come trono da Attila, re degli Unni del V secolo Quanto alla Cattedrale Bizantina risalente al 1008, conserva, al suo interno, elementi ben più antichi. Testimonianza di ciò è l’ambone marmoreo fatto di frammenti della prima chiesa (VII sec.).Di notevole suggestione, sempre all’interno della chiesa, è l’enorme mosaico ornamentale del Giudizio Universale che occupa l’intera parete occidentale e il Campanile sul quale è possibile salire in cima per ammirare il meraviglioso panorama. Torcello
L'Itinerario Naturalistico Uno degli itinerari naturalistici maggiormente apprezzati è quello che permette la visita delle isole di Sant’Erasmo, Burano e Torcello, passando per Mazzorbo. Questo giro congiunge aspetti storici ad altri naturalistici della laguna di notevole importanza, il tutto praticabile in una giornata con partenza attorno alle ore 9 o 10 da Fondamenta Nuove con il vaporetto.
Sant'Erasmo La nostra prima tappa è l’isola di Sant’Erasmo, dove si potrà visitare la magnifica Torre Massimilana, una delle costruzioni difensive fatte costruire dal governo napoleonico dopo la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia. Successivamente si dovrà prendere un altro vaporetto per recarsi a Murano dove ci sarà la coincidenza con un’altra imbarcazione che ci porterà alla nostra seconda tappa: Mazzorbo.
Mazzorbo L’isola di Mazzorbo è solo un punto di passaggio per poi spostarsi nella pittoresca isola di Burano, ma qui si può sostare per il pranzo, nelle varie aree verdi, e ammirare resti di importante rilevanza storica. Veduta delle Isole di Mazzorbo e Torcello
L’Isola di Burano è una delle mete più ambite dai vari turisti per la famosa tradizione del merletto, ma in pochi sanno ammirare le sue peculiarità naturalistiche. Burano colpisce subito per i colori sgargianti con cui sono dipinte le case e per i suoi vari ambienti naturali. Burano Il canale che attraversa Burano
Veduta aerea di Torcello Torcello Torcello è l’ultima tappa del nostro itinerario alla scoperta dei diversi ambienti naturali presenti nella Laguna veneziana. In questa bellissima isola, che conta meno di 5 abitanti, si potrà fare una bella passeggiata e la visita ai monumenti principali: la Cattedrale Bizantina e La Chiesa Di Santa Fosca, oltre al così chiamato “Trono di Attila”.
Sitografia • Istituto Veneto • Magistrato alle Acque • Forum per la Laguna • Comune di Venezia • Provincia di venezia • APT Venezia • APT Cavallino • APT Jesolo • Wikipedia • Salvaguardia di Venezia • La laguna in sintesi • Le isole