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2. Il piano strategico non è un piano per la città, realizzato dalla amministrazione locale, ma è un PIANO DELLA CITTA’, realizzato attraverso un processo di ampia partecipazione cittadina
3. Che cosa è il Piano strategico un PROCESSO VOLONTARIO che mobilita tutti coloro che si vogliono impegnare nella costruzione di una visione condivisa che proietta la città in un futuro possibile;
un PATTO fra amministratori, cittadini e attori diversi per realizzare tale visione con una strategia e una serie di progetti condivisi.
4. La VISIONE CONDIVISA
è una immagine futura del territorio, costruita attraverso la cooperazione di tutti, tale da diventare una cornice che inquadra i diversi punti di vista, le azioni e gli attori;
permette agli operatori di presentare, come interconnessi, progetti spesso limitati, parziali e disconnessi
5.
6. La pianificazione strategica in Italia? Le esperienze di pianificazione strategica sono molte e si collocano quasi tutte nel nord del paese. Possiamo distinguere tre classi* in funzione del periodo di avvio:
1. I “pionieri” - Torino, La Spezia, Varese – che hanno iniziato le attività negli anni 1998-1999. I primi due sono già al loro secondo Piano Strategico
2. Gli “innovatori” - Firenze, Piacenza, Trento, Pesaro, Venezia – che hanno intrapreso il percorso a partire dal 2000-2001
3. Gli “altri sperimentatori” – Bolzano, Cuneo, Gorizia, Perugia, Vercelli, Verona che hanno avviato le attività dal 2002-2004
* ricerca VVA-Valdani Vicari & Associati S.r.l.
7. Con Accordi di Programma Quadro (Del. Cipe 20/04) si sono avviati nel Mezzogiorno* :
8. La costruzione del Piano strategico territoriale rappresenta un’occasione per:
PROPORRE, CONFRONTARE E COORDINARE idee e progetti sul futuro del territorio
RIDARE QUALITA’ E SVILUPPO con politiche innovative in grado di dare impulso al progresso sociale, economico e civile
individuare un PORTAFOGLIO DI PROGETTI INTEGRATI condivisi e coerenti cui dare priorità di realizzazione
9. Chi interviene?
12. Una Campobasso:
Solidale
Sostenibile
Sorprendente
13. Solidale Solidale inteso come:
sentimento di appartenenza insieme al riconoscimento della differenza e dunque come capacità di “tenuta” della società, nelle sue differenti componenti sociali, economiche, culturali;
sostegno e impegno reciproco e dunque come capacità di risposta collettiva a problemi anche individuali;
risorsa in grado di costruire e mantenere qualità e sicurezza urbana.
14. Un territorio solidale è quello che
punta su tutte le sue risorse endogene e le valorizza mettendole in rete,
cura i deboli e si occupa delle diverse forme di disagio,
sollecita e fertilizza percorsi di autosviluppo e autopromozione,
favorisce l’inclusione sociale, è una città che pratica la sicurezza attiva (e non quella passiva delle telecamere, dei cancelli e delle barriere).
15. Promuovere nuove opportunità di lavoro per i giovani
Favorire nuovi modelli di sviluppo locale basati sull’autopromozione sociale e su nuovi stili di vita
Contrastare le povertà ed implementare i servizi alla persona
Favorire la qualità urbana diffusa e la costruzione di uno spazio pubblico accogliente e sicuro
Sostenere l’associazionismo e le reti sociali
Migliorare la capacità tecnico-gestionale dei servizi
16. Sostenibile Sostenibile inteso come:
capacità di mantenere, rinnovare le risorse e promuovere nuove reti infrastrutturali (ambientali, di mobilità, …) in equilibrio tra sviluppo economico ed equità sociale;
capacità di generare risorse economiche e finanziarie proprie diminuendo la dipendenza da quelle esterne.
17. Un territorio sostenibile è quello che
cura i beni comuni, risparmia quelli scarsi e irriproducibili;
attiva, a partire da singoli interventi, il rinnovo di risorse, soprattutto ambientali e sociali;
articola e favorisce innovative forme di finanziamento;
promuove nuovi standard.
18. Promuovere nuove centralità urbane
Favorire l’accessibilità alle reti materiali e immateriali
Innovare le attività produttive tradizionali
Rigenerare gli spazi abbandonati
Promuovere la governance della rete urbana
Promuovere sistemi integrati di eccellenza
19. Sorprendente Sorprendente inteso come:
“inatteso” che mette al lavoro la serendipity (come esperienza che, partendo dall’imprevisto, provoca curiosità e stimola a ricercare un senso nuovo alla realtà osservata) e dunque come capacità di ridefinire e mettere in discussione immagini consolidate;
innovazione e dunque come capacità di generare prodotti e processi nuovi e diversi soprattutto nelle forme di governo del territorio. .
20. Un territorio sorprendente è quello
dove si trova ciò che non ci si aspettava,
che intraprende percorsi nuovi e singolari poco frequentati,
che trova soluzioni non convenzionali a problemi comuni
21. Sviluppare la filiera eno-gastronomica
Accrescere e connettere l’offerta museale
Incrementare la creatività giovanile
Strutturare un’accoglienza diffusa
22. Vision, assi, azioni, progetti