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AGATA CALVARIO

UOC MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA Laboratorio di Virologia Diretta Cellulare e Molecolare Policlinico Bari. AGATA CALVARIO. LA GRANDEZZA DEI … piccoli. La grandezza dei piccoli.

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Presentation Transcript


  1. UOC MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA Laboratorio di Virologia Diretta Cellulare e Molecolare Policlinico Bari AGATA CALVARIO

  2. LA GRANDEZZA DEI … piccoli

  3. La grandezza dei piccoli • Si parla spesso delle piccole e medie imprese italiane, senza tuttavia raccontare mai chi sono davvero i nostri piccoli imprenditori: sei milioni di italiani che non si rassegnano di fronte alle difficoltà e a un contesto che pare congiurare contro di loro. Intraprendenti, orgogliosi del lavoro ben fatto, capaci di coniugare funzionalità e bellezza come nessun altro al mondo. Il libro racconta di loro: un universo di lavoratori, che rischia in proprio e del proprio e, in questo modo, produce valore per sé, per la famiglia, per il territorio, per l’Italia tutta

  4. … di virus

  5. "The Mirror Crack'd from Side to Side" Agatha Christie 1980Guy Hamilton ROSOLIA Norman McAllister Gregg (1892-1966).

  6. War of the worlds “Poiché gli uomini non vivono e non muoiono invano” Steven Spielberg 2005

  7. DNA e GENI

  8. RNA STRUTTURA

  9. RNA VIRUS - Poliovirus - Virus Influenza DNA VIRUS - Herpesvirus HSV EBV CMV

  10. Poliovirus in Egitto Egyptian mummies have been found who were thought to have paralysis from polio, and a stone tablet from 15th century B.C. contains a picture of an Egyptian man with a withered limb. Polio was noticed in the late 1700's by a British doctor, Michael Underwood, who described it as"debility of the lower extremities".

  11. Picornavirus piccoli virus ad RNA Enterovirus • Poliovirus 1,2,3 Molecular surface of Poliovirus Type 1 Mahoney, radially depth cued, as solved by X-ray crystallography • Coxsackievirus A,B Echovirus 11 • Echovirus • Enterovirus tipo 68-71 La poliomielite tra passato e futuro

  12. AFP Sistema di rivelazione per i virus enterici/poliovirus • Inoculo di monostrati cellulari subconfluenti con il campione • 2. Incubazione 37°C, 5% CO2 in EMEM, 2% S.F. 3. Osservazione giornaliera per 7 giorni con esame miscroscopio standard 4. Annotazione di tossicità, degenerazione, contaminazione CPE Presenza di effetto citopatico (da 1+ a 4+) con l’indicazione delle percentuale di cellule affette. Misura virologica convenzionale correlata con il VIRAL LOAD del campione La poliomielite tra passato e futuro

  13. adenovirus IFMAb Poliovirus 1 La poliomielite tra passato e futuro

  14. 2003784 bambini6 paesi Eradicazione della Polio 1988 - 2003 1988350 000 bambini 125 paesi

  15. 2002 Europa POLIO free • Il 21 giugno 2002, l'Ufficio regionale Europeo dell'OMS, a Copenhagen, ha ufficializzato l'eradicazione della poliomielite nella regione Europea (dal Portogallo alla Siberia- Israele Turchia, gli Stati caucasici ed asiatici, un tempo facenti parte dell'URSS), affiancandosi alla Regione delle Americhe (1994) e Regione del Pacifico occidentale (2000).

  16. Regione Europea OMS Zone Sub-Regionali Centrale Central Est MECACAR Baltico Sud Ovest

  17. Sorveglianza sierologica Risultati • In italia • Paesi terzo mondo • E’ proprio l’insufficienza e l’irregolarità delle coperture vaccinali a provocare l’emergenza di ceppi di poliovirus di derivazione vaccinali (VDPV) che, circolando diffusamente e a lungo in popolazioni con protezione immunitaria distribuita a macchia di leopardo possono riacquisire caratteristiche proprie dei ceppi selvaggi: • elevata trasmissibilità da persona, • significativo tasso di attacco paralitico, • proprietà antigeniche non “vaccine-like”. La poliomielite tra passato e futuro

  18. Diffusionedi poliovirus selvaggio 2004-2005 . . Angola: importatione di poliovirus dall’ India

  19. Correlazione genetica tra polio selvaggi importati in Bulgaria (2001) e Georgia (2001) e virus circolanti in India 7TAJ91 CHN99C 98 CHN99 2000022715 60342SYR 2000022678 100 69 UPMRD00018 100 306BUL01 100 478BUL01 100 61 99 239BUL01 100 378BUL01 2000022688 2000022677 95 2000022718 99 99010388 87 99010391 72 99010428 0.01

  20. Per limitare la diffusione internazionale del poliovirus selvaggio • Due tipi di polio • Endemico • Importato con potenzialedicausareepidemie • Un tipodirisposta • Immunizzazionedi routine EPI • Sorveglianzasupplementare /AFP • Campagnedivaccinazione (tOPV e mOPV)

  21. Cosa si intende quando si parla di influenza?

  22. L’influenza è un’infezionedel tratto respiratorio che interessa milioni di persone ogni anno. • Sintomi più comuni • Febbre (39-40°C) • Raffreddore • Angina • Tosse secca • Mal di testa • Dolori diffusi • Chi è a rischio di complicazioni? • persone oltre i 65 anni • persone con malattie croniche • bambini nei primi anni di vita • donne in gravidanza • residenti in case di cura

  23. Qual è l’agente eziologico dell’influenza?

  24. Il Virus dell’influenza Orthomyxovirus dal greco ORTO Dritto e MIXO MUCO • Il Virus dell’influenza è altamente contagioso e circola dalla fine dell’autunno, in inverno e all’inizio della primavera. • E’ trasmesso per via aerea da uomo a uomo, attraverso l’aerosol causato da tosse e starnuti. • L’incubazione è di 1-5 giorni • Infettività: da 1-2 giorni prima a 4-5 giorni dopo la comparsa dei sintomi • Infetta tutte le età ed è responsabile di una malattia generalmente lievema che può presentare complicazionisevere.

  25. Virus dell’influenza umana Tre tipi di virus: influenza A, B e C • Tipo A • Animali e uomo • Epidemie e pandemie • Tipo B • Solo l’uomo • Piccole epidemie • Principalmente bambini • Tipo C • Solo l’uomo • Non provoca epidemie • Forme cliniche molto lievi Il virus dell’influenza A può infettare differenti specie animali (volatili, suini, equini, mammiferi acquatici) Il virus dell’influenza A è generalmente specie-specifico. Tuttavia, alcuni ceppi di influenza A possono infettare differentispecie animali. Quelli che infettano gli uccelli (in particolare i migratori), il maiale el’uomosono ritenuti la più importante causa di variabilitàdel virus.

  26. Virus dell’influenza A (100 nm) Virus ad RNA segmentato a polarità negativa

  27. Virus dell’influenza A Proteina PB2 PB1 PA HA NP NA M1M2 NS1 NS2 Funzione Polimerasi Polimerasi Polimerasi Emoagglutinina Nucleocapside Neuroaminidasi Matrice Proteine non strutturali RNA 1 2 3 4 5 6 7 8 • L’emoagglutinina (HA), di cui si conoscono 16 sottotipi, è un trimero, che legale mucoproteinesulla superficie delle cellule epiteliali contenenti residui di acido N-acetyl neuraminico. • La neuroaminidasi, di cui si conoscono9 sottotipi, iterviene nella fase di rilascio della nuova progenie virale • Entrambe fondamentali per l’infettività del virus

  28. Ecologia del Virus dell’Influenza A “Reservoir” Genetici H3, H7 H1, H2, H3 Riassortimento H5N1 H10 H5, 7, 9 H1-12 H14-15 H1-2, 4-7, H9-13, 15 Altri uccelli acquatici? H16 H1, H3, H4, H7, H13 H1, H3 Modificata da D. Swayne

  29. Come si trasmette • primi casi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo; il nuovo virus A(H1N1) è infatti un virus di derivazione suina: si è adattato all’uomo ed è diventato trasmissibile da persona a persona. • Tuttavia l’influenza A da nuovo virus A(H1N1)v non viene trasmessa attraverso il cibo e non c’è alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina o prodotti a base di carne suina.E' comunque sempre una buona regola igienica consumare carne ben cotta.

  30. Come si trasmette • Al pari dell'influenza classica stagionale, l’influenza A si trasmette invece attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, per via diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata) ma anche pervia indiretta(dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici come rubinetti, maniglie, telefoni, piani di lavoro, corrimani che vengono poi toccati da altre persone). I virus influenzali possono rimanere infettanti per alcune ore nell'ambiente esterno, prima di essere inattivati dall'essiccamento e dall'azione degli agenti atmosferici. Dall’andamento fin qui verificato, l’influenza A si diffonde più facilmente nelle collettività frequentate da ragazzi e giovani che sembrano essere più suscettibili di contrarre l’infezione, quali ad esempio le scuole, piuttosto che fra le persone più anziane, le quali conservano forse memoria immunitaria di pregresse infezioni da Virus influenzali appartenenti allo stesso sottotipo H1N1.

  31. Il riassortimento genico tra specie animali differenti è alla base delle pandemie da Virus dell’influenza A Influenza Aviaria H9 H7 Influenza Russa H5 H5 Influenza Asiatica H1 Influenza Spagnola H3 H2 Influenza Hong Kong H1 1918 1957 1968 1977 1997 2005 1998/9

  32. Influenza pandemica

  33. Epidemiologia dell’Influenza • Alla base dell’epidemiologia dell’influenza vi è la marcata tendenza di tutti i virus influenzali a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie(emagglutininae neuramminidasi), che permettono loro di aggirare la barriera costituita dall’immunità presente nella popolazione con esperienza pregressa di infezione; ciò spiega perchè l’influenza possa ripetutamente colpire la popolazione e causare ricorrenti epidemie

  34. Perché il virus dell’influenza rappresenti un vero pericolo per l’uomo è necessario che si verifichi una significativa variazione del virus Come può avvenire? Antigenic shift Antigenic drift Parziali modificazioni delle proteine virali coinvolte nell’infettività (HA, NA). MUTAZIONI Completa sostituzione di una o più proteine virali coinvolte nell’infettività (HA, NA). RIASSORTIMENTO

  35. Antigenic drift Mutazioni puntiformi possono presentarsi nel normale ciclo di replicazione virale dei virus ad RNA Quando il virus va incontro a mutazioni multiple nei geni che codificano per proteine superficiali cambiando la specificità per il recettore della cellula ospite Comparsa di VARIANTI a differente patogenicità

  36. aviario umano Antigenic shift Quando due diversi virus infettano la stessa cellula può verificarsi un riassortimento dei segmenti genici tra i due genomi con formazione di un nuovo virus Ospiti come il maiale possiedono i recettori per virus di specie diverse e sono responsabili del RIASSORTIMENTO GENICO

  37. Struttura di Herpesvirus • Herpesvirus sono composti da: • Pericapside • tegumento • capside • core interno

  38. Il sito target di HSV la pelle, le mucose e, meno frequentemente, l’esofago e l’encefalo.

  39. Epstein virus EBV 1-6 anni e 14-20 anni picchi di sieroconversione

  40. EBV Malattia del bacio

  41. IPERTROFIA TONSILLARE

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