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I Regni Floristici La sommatoria delle informazioni derivanti dalla distribuzione (areale) delle singole entità vegetali, unitamente alle peculiari caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geopedologiche e climatiche di un territorio, permette la definizione biogeografica dello stesso.
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I Regni Floristici La sommatoria delle informazioni derivanti dalla distribuzione (areale) delle singole entità vegetali, unitamente alle peculiari caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geopedologiche e climatiche di un territorio, permette la definizione biogeografica dello stesso. La tassonomia biogeografica prevede diversi ranghi a partire dal Regni floristici (Imperi) Regioni floristiche Provincia (Dominio) Settore Subsettore Distretto Tesela (unità elementare)
Regni floristici (Imperi): sono 6 (Olartico; Paleotropicale; Neotropicale; Capense; Australe; Antartica) Circa 60 Famiglie endemiche COMPOSITAE 10% della flora ORCHIDACEAE 10% della flora Genere endemico Eucalyptus con 600 specie Famiglie endemiche BROMELACEAE TROPEOLACEAE Olartico Genere endemico Nothofagus fam. CUPULIFERAE Miriadi di generi endemici
Regno Oloartico: Nordamerica, Eurasia, Africa settentrionale e zone circumpolari. Regno fitogeografico molto esteso e piuttosto omogeneo dal punto di vista floristico. Comprende masse continentali compattate e vicine tra loro. Tra le piante vascolari esistenti, molte delle famiglie più ricche di specie hanno una gravitazione oloartica: Compositae (il 10% della flora di questo regno è composto da questa famiglia),Ranuncolaceae, Chenopodiaceae, Caryophyllaceae, Polygonaceae, Plumbaginaceae, Fagaceae, Betulaceae, Salicaceae, Brassicaceae, Ericaceae, Primulaceae, Malvaceae, Euphorbiacea, Thymelaeaceae, Rosaceae, Rhamnaceae, Gentianaceae, Boraginaceae,Scrophulariaceae,, Campanulaceae, Iridaceae, Asphodelaceae,Magnoliaceae, Lauraceae, Juncaceae, Cyperaceae, ecc. Tra le Conifere sono presenti, nell’Oloartico, molte specie di Pinaceaee diCupressaceae. Tra le felci. molte Pteridaceae, Polypodiaceae, Aspleniaceae e Aspidiaceae. Ricordiamo, inoltre, le famiglie endemiche dell'Oloartico: Ginkgoaceae, Theligonaceae,Cephalotaxaceae,Ruscaceae, Viburnaceae, Cannabaceae, Paeoniaceae, ecc. Il regno Oloartico si divide a sua volta in 9 Regioni floristiche:Circumboreale; Est-Asiatica; Irano/Turaniana; Macaronesica; Madreana; MEDITERRANEA; Montagne Rocciose; Nordamericana Atlantica; Saharo-Arabica.
Regno Paleotropicale (dal Sahara al Kalahari, Asia meridionale, Isola del Madagascar e isole del Pacifico). Questo Regno è particolarmente ricco di flora, e conta di ben 40 famiglie endemiche. Famiglie caratteristiche di questo Regno sono: Palme, Liliacee, Urticacee, Araliacee, Sterculiacee, Orchidaceae. Questa regione ospita ambienti caldi con vari gradi di umidità: foreste tropicali pluviali, savane, boscaglie spinose e zone aride. Il regno Paleotropicale si suddivide in 13 Regioni (Uzambara-Zululand; Sudano-Zambesiana; Guineo-congolese; Karoo-Namibica; Sant’Elena e Ascensione; Madagascar; Indiana; Indocinese; Malese; Fiji; Polinesiana; Hawaiana e Neocaledoniana)
Regno Neotropicale (Florida, Messico, America centrale; Antille; Sudamerica esclusa l’estremità meridionale). Le famiglie più tipiche sono: Lauraceae, Myrtaceae, Bromeliacee, Cactacee Pontederiacee, Monimiacee, Eritroxilacee e Passifloracee. Anche questo regno ospita, come la precedente, foreste pluviali, savane, boscaglie spinose e zone aride, ma con taxa (famiglie, generi e specie) molto diversi. Il regno Neotropicale si suddivide in 5 Regioni (Caraibica; Guayananse; Amazzonica; Brasiliana e Andina)
Regno Capense (zona del Capo di Buona Speranza). Ha un clima di tipo mediterraneo ed una flora molto ricca (8.600 specie) di cui il 75% endemismi. Il Regno capense è infatti biogeograficamente molto isolata, essendo delimitata a S dall'oceano e a N dai deserti sudafricani. Sono caratteristici i generi Carpobrotus (Aizoacee), Pelargonium (Geraniacee) e Aloe (Asfodelacee). Molto numerose sono lespecie del genere Erica. Questo regno presenta una sola regione Capense Regno Australiano. Tra le piante più notevoli citiamo Eucalyptus (circa 600 specie sempreverdi) e Melaleuca (generi di Mirtacee), le Proteacee, e i generi Casuarina e Xanthorrboea. Il regno australiano si suddivide in3Regioni: NE-Australiana; SE-Australiana e Centro-Australiana Regno Antartico (parte meridionale del Sudamerica, Isole di Juan Fernandez; Terra del Fuoco e Nuova Zelanda). Comprende boschi pluviali, sempre umidi, con clima fresco o temperato-freddo. Sono frequenti i “faggi dei Sud”. (genere Nothofagus). L'Antartide, che un tempo ospitava un ricco biota terrestre, è oggi del tutto priva di Fanerogame, eccezion fatta per la graminacea Deschampsia antarctíca Il Regno si suddivide in 4 Regioni (Fernandeziana; Cileno-Patagonica; Subantartica; Neozelandese)
Molti autori considerano anche un altro Regno. Regno Oceanico: Non è un regno come gli altri, essendo costituita dai mari di tutto il mondo. La vegetazione consta essenzialmente di alghe, da quelle microscopiche del plancton (i Coccolitoforidi più piccoli misurano solo 4 µm) alle fronde di Macrocystis e Nereocystis (Alghe brune) che superano i 100 m. Altre alghe marine sono le Xantofite, le Silicoflagellate, le Dinoflagellate, le Alghe rosse, le Diatomee e le Alghe verdi. Non mancano rappresentanti di piante vascolari: Zosteracee e Idrocaritacee (Monocotiledoni) che possono formare praterie sommerse (praterie di Posidonia o erba di mare).
REGIONI FLORISTICHE DELLA TERRA Macaronesica Madagascar Madreana Malese MEDITERRANEA Neocaledoniana Neozelandese Nordamericana-Atlantica NE-Australiana Amazzonica Andina Brasiliana Capense Caraibica Centro-Australiana Cileno-Patagonica Circumboreale Est-Asiatica Fernandeziana Fiji Guineo-Congolese Hawaiana Sant’Elena & Ascensione Indiana Indocinese Irano-Turaniana Karoo-Namibica Polinesiana Guayananse Subantartica Montagne Rocciose Saharo-Arabica SE-Australiana Sudano-Zambesiana Uzambara-Zululand Panoceanica
Regioni floristiche: sono 35 (Amazzonica; Andina; Brasiliana; Capense, Caraibica; Centro-Australiana; Cileno-Patagonica; Circumboreale; Est-Asiatica; Fernandeziana; Fiji; Guayananse; Guineo-Congolese; Hawaiana; Indiana; Indocinese; Irano-Turaniana; Karoo-Namibica; Macaronesica; Madagascar; Madreana; Malese; Mediterranea; Montagne Rocciose; Neocalendoniana; Neozelandese; Nordamericana Atlantica; NE-Australiana; Polinesiana; Saharo-Arabica; Sant'Elena e Ascensione; SE-Australiana; Subantartide; Sudano-Zambesiana; Uzambara-Zululand.)
Regione Mediterranea: (dalla Penisola Iberica alla penisola Balcanica). Il limite corologico di questa regione coincide con il limite della distribuzione della tipica vegetazione Mediterranea a Quercus ilex epiù precisamente con l’area della coltivazione dell’Olivo. E corrisponde con il limite di distribuzione di moltissime piante come ad esempio: Pinus halepensis, P. pinea, Phillyrea angustifolia, Quercus coccifera, Arbutus unedo, Erica multiflora, Ampelodesmos tenax, Chamaerops humilis, Arisarum vulgare, Coris monspeliensis, Euphorbia dendroides, Poterium spinosum, Cercis siliquastrum, Anagyris foetida, Rosmarinus officínalis, Prasium majus, Thymus capitatus, Aristolochia sempervirens,ecc. La regione mediterranea conta una sola Famiglia endemica: le Aphyllanthaceae (molti autori la includono nelle Liliaceae), invece presenta molti Generi endemici (circa 150). Le specie endemiche rappresentano circa il 50% della flora del Mediterraneo. La Regione Mediterranea si suddivide in 8 Province (S-Marocchina; SW Mediterranea, S-Mediterranea, Iberica, Balearica, Liguro-Tirrenica, Adriatica, E-mediterranea, Crimeana)
Provincia Liguro-Tirrenica: include Roussillon (la quale è influenza ancora dalla flora della provincia Iberica), la bassa Provenza, la Costa Azzurra, la Liguria, tutte le coste del Mar Tirreno, Calabria, Arcipelago Toscano, Corsica, Sardegna, Sicilia, Malta, Isole Eolie e le Isole Egadi e Pantelleria e Linosa. Nella Provincia Liguro-Tirrenica i generi endemici sono solo 4: Morisia, Petagonia, Melitella e Palaecocyanus. Però è caratterizzata da un numero consistente di specie endemiche, presenti soprattutto nelle isole di Corsica, Sardegna e Sicilia. Acinos sardous (SA), A. corsicus (CO) Allysum tavolarae; Allium parciflorum (CO, SA), Aquilegia nugorensis (SA), A. nuragica (SA), Ribes sardoum (SA), Rhamnus persicifolia (SA), Polygala sardoa (SA), P.preslii (SI), Bellium crassifolium (SA), Campanula forsythii (SA), Astragalus maritimus (SA), A. verrucosus (SA), A.genargenteus (CO, SA), sp.pl. di Armeria e Limonium (SA), Oenanthe lisae (SA), Buphthalmum inuloides (SA), Hyoseris taurina (SA), Anchusa littorea (SA), A. undulata (SA), A.marittima (SA), A.crispa (CO, SA), Lamyropsis microcephala (SA), Helichrysum montelinasum (SA), H.saxatile (SA, Pantelleria), Cymbalaria muelleri (SA), Morisia monanthos (CO, SA), Potentilla crassinervis (CO, SA), Genista sp.pl., (CO, SA, SI) Ranunculus revelierei (Francia merid., CO, SA), Quercus congesta (Francia merid., SA, SI, Calabria merid.), Sagina pilifera (CO, SA), Nepeta agrestis (CO), Micromeria cordata (SA), Serapias nurrica (SA), Lactuca longidentata (SA), Festuca morisiana (SA), Thymus herba-barona (CO, SA), Mentha requienii (CO, SA, Montecristo), Polygonum scoparium (CO, SA), ecc.
1 A Territori Settore Sardo Sottosettore dei monti calcarei della Sardegna centro-occidentale: A - Distretto nord-orientale B - Distretto dei "tacchi" .Sottosettore delle montagne silicee: A - Distretto del Gennargentu B - Distretto del Limbara e dei Monti del Marghine C - Distretto sulcitano Sottosettore costiero e collinare A - Distretto siliceo B - Distretto nord-occidentale C - Distretto campidanese D - Distretto sud-occidentale B A 2 C 3
Tipi corologici Lo studio degli areali non è fine a se stesso; i dati da esso forniti servono accanto ai dati genetici per chiarire l'origine delle specie, la loro storia e le loro affinità. Già dallo studio dell'areale di una singola specie si possono spesso trarre interessanti conclusioni. Un areale frammentato, sul tipo dell'Erica arborea si può spiegare solo ammettendo che si tratti di specie molto antica, probabilmente terziaria. L'areale compatto di Artemisia genipi copre quasi esattamente le zone delle Alpi che a suo tempo furono invase dalle glaciazioni; bisogna dunque pensare che questa specie si sia formata circa in quel periodo, e che in seguito abbia occupato le zone che la progressiva ritirata dei ghiacciai lasciava libera.
Una flora risulta costituita, dal punto di vista corologico, da una serie di elementi, ciascuno dei quali comprende un gruppo di specie aventi simili caratteristiche. Si distinguono elementi geografici, composti da gruppi di specie aventi simile distribuzione ed elementi genetici con specie aventi la stessa patria d'origine. In molti casi i due concetti si sovrappongono, particolarmente per le specie ad areale ristretto, nelle quali il centro d'origine viene praticamente a coincidere con l'area di distribuzione. La definizionedell'elemento geografico (o tipo corologico) è assai più sicura della definizione dell'elemento genetico, in quanto basata sulla distribuzione attuale delle specie e cioè su un dato di fatto concreto e indiscutibile, agevolmente controllabile e sottratto all'arbitrio individuale. I Corotipi hanno un significato storico, in quanto mettono in evidenza le specie che hanno avuto una comune vicenda distributiva post-glaciale.
Quindi un modo per riassumere ed ordinare le conoscenze sulla distribuzione geografica (areale geografico) delle piante è quello di considerare i tipi corologici, detti anche corotipi. I corotipi prendono generalmente il nome della regione geografica corrispondente. Abbiamo, ad esempio, il corotipo mediterraneo, che è quello individuato dalle specie che sono distribuite nell'omonima regione. Un altro esempio è il corotipo mediterraneo-atlantico a cui appartengono specie distribuite a cavallo del Mediterraneo e delle regioni atlantiche d'Europa. La nomenclatura dei corotipi attinge spesso ai nomi geografici greco-latini. Ad esempio, quelle piante che hanno il loro baricentro distributivo nelle steppe attorno al Mar Nero (Pontus euxinus) sono indicate come "specie pontiche". I diversi ranghi a partire dal Regno fino alla Tesela hanno le loro specie e ogni specie appartiene ad un tipo corologico
I Tipi corologici della flora italiana Le specie che costituiscono la flora italiana possono essere suddivise nei seguenti tipi corologici principali: Endemiche La percentuale di specie endemiche è elevata (13%) perché l'Italia, penisola lunga e stretta a cui si aggiunge un complesso distretto insulare, è relativamente isolata dal resto dell'Europa e presenta condizioni fisiografiche ed ecologiche assai diverse. Queste piante endemiche però non sono distribuite su tutto il nostro territorio e solo sul nostro territorio. Gli endemismi italiani vanno ripartiti fra due grandi gruppi: endemismi della zona a clima medio-europeo, cioè delle Alpi e della Padania (endemismi alpici) ed endemismi della zona a clima mediterraneo, cioè della Penisola e delle isole (endemismi centro-mediterranei).
Questi due gruppi dal punto di vista genetico sono assai lontani, perché la flora alpina deriva dalla mescolanza fra gruppi di origine artica e gruppi di origine eurasiatico-montana e sono quindi di origine più recenti (Quaternario), mentre la flora mediterranea rappresenta lo sviluppo della flora tropicale e subtropicale del Terziario, impoverita dalle glaciazioni. Inoltre gli endemismi presenti nelle Alpi sono specie per lo più esclusive di questa catena montuosa e solo raramente irradiano su stazioni isolate dell'Appennino o di altri sistemi montuosi sudeuropei. In particolare le specie orofile (da óros = monte) appenniniche risultano separate da quelle dell'Arco alpino dalla Pianura Padana che funziona da barriera fitogeografica. Inoltre, le specie orofile alpine e appenniniche sono separate tra loro, in Liguria, da una serie di rilievi troppo bassi per poter servire da collegamento. Le specie endemiche alpini sono circa 400, delle quali meno che la metà sono distribuite su zone più o meno ampie della catena alpina, mentre il resto è accantonato in singole vallatte o massicci.
Esistono inoltre endemiti dell'Appennino (Appennino centrale, Appennino meridionale), Siciliane, Sarde, ecc. Tra le Endemiche centro-mediterranee ricordiamo gli: Endemismi della Sardegna e della Corsica: le due isole sono fra loro alquanto differenti dal punto di vista geologico che dal punto di vista botanico, tuttavia esse formano una entità geografica abbastanza unitaria, per la relativa distanza dal continente e per la grande vicarianza fra loro; possiedono circa una sessantina di endemiche in comune (es. Leucojum roseum, Aristolochia insularis, Allium parciflorum, Saxifraga cervicornis, S. corsica, Linaria arcusangeli, L. flava ssp. sardoa) alcune delle quali raggiungono anche l'Arcipelago toscano (Limonium articulatum, Carex microcarpa, Romulea requienii, Pancratium illyricum, Crocus minimus), mentre altre sono conosciute anche nelle Baleari (Bellium bellidioides, Arum pictum, Dracunculus muscivorus, Micromeria cordata). La Sardegna è una regione particolarmente ricca di endemismi (circa 300) Endemismi della Sicilia: vengono distinti alcuni distretti particolarmente ricchi di endemismi , come l'Etna, il Trapanese, le Madonie ed i Nebrodi. Anche le isole circondanti la Sicilia mostrano uno straordinario pullulare di forme endemiche.
Mediterranee Sono le specie il cui areale gravita verso il bacino del Mediterraneo; esse possono essere distribuite su tutte le coste del Mediterraneo oppure solo su una zona più o meno estesa, che può essere settentrionale, meridionale, occidentale, orientale, centrale. La prima distinzione fondamentale entro le specie appartenenti al corotipo mediterraneo è fra specie stenomediterranee (Steno-Medit.) specie euromediterranee (Euri-Medit.).
a) Stenomediterranee, sono le mediterranee in senso stretto, e sono legate strettamente al clima mediterraneo. Infatti l'areale di queste piante non sorpassa verso nord l'area di diffusione dell'olivo coltivato, pianta che classicamente è presa per convenzione per definire il limite della regione mediterranea in senso botanico. Quindi sono stenomediterranee le piante litorali come Urginea maritima Silene nicaeensis, Alyssum maritimum, Teucrium polium, Crucianella maritima che vivono sulle dune, e Limonium virgatum, L. echioides, L. bellidifoliurn, Arthrocnemum glaucum che vivono sui terreni salati litoranei; un piccolo gruppo assai specializzato dal punto di vista ecologico sono le 'specie rupicole, come Capparis spinosa, Lavatera arborea, Centranthus calcitrapa, Antirrhinum majus (quest'ultimo, la comune bocca di leone, è stato diffuso dalla coltura in tutta l'Eurasia). La maggior parte delle specie stenomediterranee tuttavia vive nella macchia, che è l'ambiente più caratteristico della regione mediterranea; fra esse possiamo ricordare Pinus halepensis, Juniperus oxycedrus, Asparagus acutifolius, Quercus ilex, Osyris alba, Cistus salvifolius, Micromeria graeca, Myrtus communis, Pistacia lentiscus, P. terebinthus, Arbutus unedo, Erica arborea, Rosmarinus officinalis, Lavandula stoechas, Smilax aspera, Phillyrea angustifolia, P. latifolia ed un gran numero di specie erbacee; piante coltivate i cui limiti corrispondono a quelli della zona mediterranea sono ancora: Olea europaea, Laurus nobilis, Nerium oleander.
Stenomediterranee il cui areale è limitato soltanto al bacino occidentale delMediterraneo sono ancora Quercus suber, Halimium halimifolium, Cistus albidus, Dorycnium suffruticosum. Stenomediterranee orientali sono invece Hyacintus orientalis, Crocus biflorus, Ficus carica, Platanus orientalis; Stenomediterranee settentrionali (limitate cioè alle coste europee del Mediterraneo) sono Pinus pinea, Cercis siliquastrurn, Helichrysum italicum, Inula montana.
Eurimediterranee: queste specie hanno l'areale centrato sulle coste mediterranee, ma prolungantesi, verso nord e verso est, nelle zone più calde dell'Europa media. Il limite settentrionale della loro distribuzione corrisponde circa al limite settentrionale della coltura della vite (Champagne, Borgogna; Renania, Valtellina, Alto Adige, Friuli, Stiria, Moravia, ecc.). Esempi di vere eurimediteranee sono Ceretach officinarum, Quercus pubescens, Ononix natrix, Fraxinus ornus, Acer monspessulanum. Anche le specie Eurimedit. possono essere distinte nelle sottodivisioni: Eurimedit.-Occidentali - Eurimedit. -Settentrionali - Eurimedit.-Orientali - Eurimedit -Meridionali Mediterranee montane Specie con areale come le Steno-Medit. oppure Euri-Medit limitatamente però alle specie montane.
Eurasiatiche Specie del continente eurasiatico (dall'Europa al Giappone), soprattutto diffuse su tutte le zone temperate dell'Eurasia. Si distinguono le seguenti sottodivisioni: - Paleotemp.: eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica; - Sudeurop. -Sudsiber: zone calde dell'Europa e fascia arida d'ella Siberia meridionale: si tratta generalmente di elementi steppici; - Pontiche: se invece l'areale gravita attorno al Mar Nero dove il clima è continentale-steppico, con inverni freddi ed estati calde ed aridissime;
Orof. S-Europ. Specie montane ed alpine dei rilievi dell'Europa meridionale (dalla Penisola Iberica ai Balcani ed Caucaso o Anatolia), con le seguenti sottodivisioni: - Orof. SE-Europ.: areale gravitante verso SE (cioè principalmente Balcani, manca sui Pirenei); - Orof. SW-Europ.: areale gravitante verso SW (cioè principalmente Penisola Iberica, talora anche massiccio centrale, raro o mancante sui Balcani); - Orof.-Europ.: distribuite sulle montagne europee, ma con prevalenza per le catene meridionali; - Orof.-Centroeurop.: Alpi, Giura, Carpazi e talora anche catene più meridionali.
Atlantiche • Specie con areale centrato sulle coste atlantiche d'Europa occidentale (Penisola Iberica, Francia, Isole Britanniche, Danimarca). • In Italia sono poco numerose e confinate per lo più nelle zone tirreniche (Lazio e Sardegna). • Le piante atlantiche sono spesso arbusti o alberi sempreverdi amanti del lima oceanico, sempre umido, con inverni temperati ed estati fresche. • Tra queste ricordiamo Ruscus aculeatus, Tamus communis, Ilex aquifolium, Hedera helix, Erica terminalis. A questo gruppo si possono riferire anche alcune tipiche alofite come Crithmum maritimum, Eryngium maritimum, Inula crithmoides. • Si distinguono le seguenti suddivisioni: • W-Europ.: diffuse nell'Europa occidentale dalla Scandinavia alla Penisola Iberica; • Subatl.: diffuse nell'Europa occidentale ed anche più ad oriente nelle zone a clima suboceanico; • Medit.-Atl. (Steno): diffuse sulle coste atlantiche e mediterranee; • Medit.-Atl. (Euri): diffuse sulle coste atlantiche e mediterranee ma penetrano maggiormente nell'entroterra; • Anfi-Atl.: sui due lati dell'Atlantico e quindi diffuse anche sulla costa nordamericana.
Specie boreali:con diverse sottodivisioni: • Circumboreali - zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica; • Eurosiberiane - zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia (areale asiatico giace principalmente in Siberia); • (Circum.) Artico Alpine -zone artiche dell'Eurasia e Nordamerica ed alte montagne della fascia temperata; • ArticoAlp. (Eurasiat) - zone artiche dell'Eurasia e alte montagne della fascia temperata; • Artico-Aip. (Europ.) - Europa artica, Alpi ed altre montagne S-Europee; • Artico Alp. (Euro-Amer.) - Scandinavia, Nordamerica ed alte montagne delle zone temperate.
Gruppi ad ampia distribuzione: • Pantrop. - in tutta la fascia tropicale dell'Eurasia, Africa ed America; • Saharo-Sind. - zone desertiche dall'Africa Sett. all'india; • Medit.-Turan - zone desertiche e subdesertiche dal bacino Mediterraneo all'Asia minore • Subcosmop. - in quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti (es. manca in un continente o in una zona climatica) • Cosmop. - in tutte le zone del mondo, senza lacune importanti • Paleotrop. - paesi della fascia tropicale nell'Africa ed Asia; • Subtrop. - paesi della fascia tropicale e temperato-calda; • Avventizie
SPETTRO COROLOGICO • L'insieme delle percentuali con cui i diversi tipi corologici entrano a formare la flora di un certo territorio viene detto spettro corologico. • Lo spettro corologicoè uno strumento di diagnosi di un territorio. • In generale il ruolo dei tipi corologici in un territorio a clima mediterraneo si può riassumere come segue: • Stenomediterranea: caldo • Eurimediterranea: temperato caldo • Endemiche: autonomia floristica • Cosmopolite: grado di antropizzazione • Eurasiatiche: relitti floristici
Quindi si può dire che è Mediterranea (69%) con prevalenza di specie dell’area dell’olivo (32%) a contatto con aree tipiche del termoclima mesomediterraneo espresso dal contingente Eurimediterraneo (24%).
Infatti le Terofite giocano un ruolo dominante (43%), le Emicriptofite (23%) e le Geofite (17%) in subordine. Significativo il numero delle Idrofite (2,06%) che segnala la presenza d’acqua dei Pauli e le Fanerofite (10,56%) che indicano nel clima mediterraneo le numerose specie arboree e arbustive che concorrono alla serie boschive tipiche delle aree mediterranee. Infine le Camefite (2,84%) indicano la ventosità frequente di questo altopiano. Forma biologica N. entità % Fanerofite (P)348,76 Nanofanerofite (NP)7 1,8 Emicriptofite (H)9323,97 Terofite (T) 168 43,3 Geofite (G) 67 17,27 Camefite (Ch) 11 2,84 Idrofite (I) 8 2,06