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L' ALLEANZA DI DIO CON L' UOMO. Unità di apprendimento 13 capitolo 2. La fatica di diventare un popolo. Le << dieci parole >>. Il contesto del decalogo. La fatica di diventare un popolo.
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L' ALLEANZA DI DIO CON L' UOMO Unità di apprendimento 13 capitolo 2 La fatica di diventare un popolo Le << dieci parole >> Il contesto del decalogo
La fatica di diventare un popolo L’ Esodo tratta dell’ uscita del popolo di Israele dalla schiavitù d’ Egitto alla terra promessa. Il momento culminante è la promulgazione del decalogo. Prima dell’ anno 1000 a.C. questo popolo era diviso in tribù. Esse venivano contaminate dai popoli confinanti politeisti, orientando il proprio culto non verso YHWH, ma verso altri dèi oppure idoli, come nell’episodio del “vitello d’oro” (Es 32, 5-20.)
Il contesto del decalogo Mosè ricevette sul Sinai da Dio un’ elaborazione del patto dell’ Alleanza sviluppatosi in cinque fasi storiche: 1) Annuncio e preparazione dell’ Alleanza (Es 19,1-14) 2) Manifestazione misteriosa di Dio (Es 19,16-25) 3) Il decalogo (Es 20,1-17) 4) Codice dell’ Alleanza (Es 21-23) 5) Celebrazione dell’ Alleanza (Es 24,1-18)
Le <<dieci parole>> I dieci comandamenti sono la formula abbreviata del testo biblico. I comandamento: Io sono il Signore tuo Dio non avrai altro Dio all’infuori di me II comandamento: Non nominare il nome di Dio invano III comandamento: Ricordati di santifica le feste IV comandamento: Onora il padre e la madre V comandamento: Non uccidere VI comandamento: Non commettere atti impuri VII comandamento: Non rubare VIII comandamento: Non dire falsa testimonianza IX comandamento: Non desiderare la donna degli altri X comandamento: Non desiderare le cose degli altri
The End A cura di Antonio M. e di Paolo G.
Esodo 32, 5-20 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: <<Domani sarà festa in onore del Signore>>. Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento. . Allora il Signore disse a Mosè:<<Va’, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dall’ Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinnanzi, gli hanno offerto sacrifici e gli hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele;colui che ti ha fatto uscire dall’ Egitto>>. Il Signore disse inoltre a Mosè: <<Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distugga. Di te invece farò una grande nazione>>. Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: <<Perché Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo che tu hai fatto dall’ Egitto con grande forza e mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti che lo possederanno per sempre>>. Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. Mosè ritornò e scese dalla montagna con le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’ altra. Le tavole erano opere di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita su due tavole. Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: <<C’è rumore di battaglia nell’ accampamento>>. Ma rispose Mosè: <<Non è il grido di chi canta: Vittoria! Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cuori io sento>>. Quando si avvicinò all’ accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l’ ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’ acqua e la fece bere agli Israeliti
Esodo 19,1-14 Voi stessi avete visto cosa ho fatto all’ Egitto e come ho sollevato voi su ali d’ aquile e vi ho fatti venire a me. Ora, se vorrete ascoltate la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.
Esodo 19,16-25 Al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte Sinai e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell’ accampamento fu scosso da tremore. Il monte Sinai era tutto fumante, perché Dio era sceso. Mosè parlava a Dio e Dio gli rispondeva con voce di tuono.
Esodo 20,1-17 Dio allora pronunciò tutte queste parole: io sono il Signore Dio tuo.…
Esodo 24, 1-18 Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò, costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù di Israele. Incaricò alcuni giovani Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese il libro dell’ alleanza e lesse i precetti ivi contenuti. Al che, il popolo rispose:<<Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!>>. Allora Mosè prese il sangue dei giovenchi sacrificati e ne asperse il popolo, dicendo:<<Ecco il sangue dell’ alleanza che il Signore ha concluso con voi, sulla base di tutte queste parole!>>.