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Da Ottaviano ad Augusto. La nascita di un Impero. L’antefatto.
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Da Ottaviano ad Augusto La nascita di un Impero
L’antefatto Cesare aveva fatto molto per Roma: il popolo lo amava ed era pronto ad appoggiarlo in qualsiasi decisione; ma egli era stato assassinato. Quella preziosa eredità non doveva essere sperperata nel gioco del potere: era il momento di Ottaviano. Finiva la Repubblica cominciava l’Impero.
Gaio Ottaviano Augusto • Figlio di Gaio Ottavio, homo novus della gens Octavia • La madre, di nome Azia, proveniva da una famiglia di rango senatorio e dagli illustri natali. • era infatti imparentata sia con Cesare sia con Gneo Pompeo Magno • Azia era più precisamente la figlia della sorella di Cesare, Giulia Minore
La Giovinezza • Ottaviano era pronipote di Cesare, il quale lo prediligeva per la sua grande intelligenza e serietà. • Nel 44 a.C. fu adottato come figlio ed erede dal prozio e assunse il nome del padre adottivo, diventando Gaio Giulio Cesare Ottaviano. • Cesare lo nominò magister equitum in seconda, in vista della grande spedizione contro i Parti, inviandolo, appena diciottenne, a sorvegliare i preparativi per la futura guerra.
Reazioni del popolo • Il consiglio di anziani aveva decretato che il giorno della sua nascita (23 settembre) e quello dell’annuncio della vittoria di Azio (2 settembre) fossero da allora in avanti giorni di festa. • Il suo nome venne incluso negli inni sacri accanto a quelli degli dei; • Diritto di indossare in tutte le cerimonie la corona di foglie di quercia simbolo dell’imperium e di chiamarsi Imperator Caesar Divi filius ( comandante supremo e Cesare figlio del dio).
Inizia il consolato • Venne nominato Console nel 29 a.C. • Egli ottenne il favore del popolo restituendo il governo della repubblica al Senato e alla cittadinanza. • Nell’estate dello stesso anno celebrò tre trionfi: • Sull’Illirico • Ad Azio • Sull’Egitto Fu acclamato come il restauratore della pace universale.
Una decisione strategica Lo stesso giorno di fronte ad un’immensa folla vennero chiuse le porte del tempio di Giano: il gesto sanciva la fine di ogni guerra sul suolo di Roma. Excursus: Giano era il dio che accompagnava gli eserciti di Roma, perciò, nei periodi di guerra, le porte del suo tempio rimanevano aperte. Chiuderle significava porre fine alle controversie.
Principe... • Egli fu attento ad esercitare il potere senza uscire dalle forme tradizionali della repubblica per evitare accuse di voler istaurare una monarchia. • Nel 28 a.C. si fece attribuire la carica di censore: • diminuì il numero dei senatori escludendo quelli che gli erano rivali • si attribuisce la carica di Principe del Senato
Una soluzione astuta Il 27 a.C. Ottaviano si presentò in Senato e rimise nelle mani dei senatori tutte le sue cariche: il popolo lo acclamò di nuovo console e proconsole per la Gallia, la Spagna e la Siria. N.B. In questo modo non era lui a prendere il controllo dell’intero territorio di Roma, erano gli altri ad affidarglielo.
... Augusto Alla qualifica di princeps il Senato aggiunse quella di Augustus: un titolo nuovo, istituito apposta scartando quelli di Romolus e Quirinus perché ricordavano troppo la monarchia. Lessico: Augustus deriva del verbo latino augeo che significa “innalzare”, radice anche di aucrotitas : il suo potere derivava dalla sua autorevolezza personale che lo innalzava al di sopra di ogni istituzione dello stato.
Princeps Augustus Ottaviano rifiutò le cariche di dittatore e di console a vita per non assumere titoli estranee alla tradizione. Roma era ancora una repubblica, perché nessuna delle vecchie istituzioni dello stato era stata abrogata; ma tutti i poteri erano nelle mani di un’unica persona ( Princeps Augustus e imperator Caesar Divi filius). Il nuovo sistema sarà detto “Principato” o “Impero” e i sucessori di Ottaviano si identificheranno con Augusto o Cesare.
La pace e la guerra • Augusto aveva cominciato a utilizzare il proprio potere per riprendere l’azione che Cesare aveva iniziare: egli mirava e restituire alla società romana la coesione, la funzionalità e l’ordine nell’ambito politico, sociale e culturale. Si tratta di aspetti diversi di un’unica azione riformatrice.
Le Cause Durante le guerre civili l’esercito era cresciuto a dismisura • costi insostenibile • pericolo se qualche altro generale avesse pensato di servirsene
I Provvedimenti • Congedò 300.000 uomini tramite distribuzione di terre e retribuzione in denaro • Costruì un esercito professionale riservato ai cittadini romani • Stanziò delle legioni lungo il confine • Istituì il corpo dei pretoriani ( nove coorti di soldati scelti) • Due flotte erano permanentemente in servizio una nel Tirrene e l’altra nell’Adriatico.
Conseguenze Augusto tentò di ridurre gli impegni militari di Roma: • Abbandonò il progetto di campagna contro i Parti e intavolò con essi delle trattative • In Oriente lasciò i piccoli regni confinanti indipendenti e intervenendo in caso di necessità • In Occidente le popolazioni richiesero più volte l’intervento delle Legioni Romane. Lunghe campagne furono intraprese per allontanare gli attacchi provenienti da nord e ad est ( 29- 9a.C) • Vennero conquistate le terre lungo la riva destra del Danubio • Tra il 12 a.C. e il 5 d.C. fu conquistato il territorio tra il Reno e l’Elba.
L'Impero con Augusto Arancione scuro: territori prima di Augusto Arancione chiaro: nuove annessioni
La Sconfitta Publio Quintilio Varo, governatore delle terre tra il Reno e l’Elba, incominciò ad amministrare la giustizia ignorando le consuetudini locali e imponendo forti tributi. A capo della resistenza si pose Arminio. Egli si conquistò la fiducia di Varo; in seguito mandò a una tribù insediata vicino alla sede dell’esercito l’ordine di ribellarsi. Dopo aver accompagnato per un tratto Varo, Arminio si allontanò e il generale non esitò ad addentrarsi con le legioni nella fitta foresta. ( battaglia di Teutoburgo, 9 d.C)
Curiosità • Appena nominato console uccise Cesarione, figlio illegittimo di Cesare e Cleopatra per essere sicuro di eliminare ogni singolo rivale. • Durante il suo pluridecennale con la moglie Livia non ebbe figli maschi. I candidati alla successione da lui prediletti morirono prima di lui. Alla fine fu costretto a disegnare come suo successore il poco amato Tiberio, figlio di primo letto della moglie Livia. • Restò al potere sino alla morte, e il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale (44 anni dal 30 a.C. 37 anni dal 23 a.C.)