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III DECLINAZIONE. Alla III declinazione appartiene la maggior parte dei sostantivi latini di tutti e tre i generi: maschili, femminili, neutri. Caratteristica comune a tutti i sostantivi della III declinazione è la terminazione della desinenza del genitivo singolare che è - is.
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III DECLINAZIONE Alla III declinazione appartiene la maggior parte dei sostantivi latini di tutti e tre i generi: maschili, femminili, neutri. Caratteristica comune a tutti i sostantivi della III declinazione è la terminazione della desinenza del genitivo singolare che è -is. Essi si suddividono in tre gruppi.
I GRUPPI DELLA III DECLINAZIONE I gruppi della III declinazione sono: • I GRUPPO: nomi imparisillabi (cioè che presentano una sillaba in più al genitivo rispetto al nominativo singolari ad es. con/sul, con/su/lis) con una sola consonante prima della desinenza -is del genitivo. (DI TUTTI E TRE I GENERI)
I GRUPPI DELLA III DECLINAZIONE • II GRUPPO • Nomi imparisillabi con due consonanti prima della desinenza -is del genitivo, ad es. fons, fon/tis prima di -is presenta le due consonanti nt. (DI TUTTI E TRE I GENERI) • Nomi parisillabi (SOLO MASCHILI E FEMMINILI) ad es. imber, imbris; pellis, pellis.
I GRUPPI DELLA III DECLINAZIONE • III GRUPPO : Nomi neutri che al nominativo singolare escono in -al, -ar, -e. ad es. animal, animalis mare, maris exemplar, exemplaris
IL PRIMO GRUPPO • Al primo gruppo appartengono i nomi imparisillabi con una sola consonante prima della desinenza -is del genitivo. (DI TUTTI E TRE I GENERI). • Essi presentano queste caratteristiche: • Ablativo singolare in -e • Genitivo plurale in -um • Casi retti del neutro plurale in -a
LA RICERCA DEL NOMINATIVO La difficoltà maggiore per i nomi della III declinazione è la ricerca del nominativo sul vocabolario dal momento che esso è vario. • Per i nomi imparisillabi (sia con una sia con due consonanti prima di -is) basta seguire queste regole. • Guardare la consonante immediatamente precedente la desinenza. • Se essa è una dentale (t o d), gutturale (c o g), labiale (p o b) la parola avrà un nominativo sigmatico.
L'aggiunta di -s comporta mutamenti fonetici per cui avremo: • Le dentali cadono: Es. fontis togliamo -is e otteniamo font, aggiungiamo -s e la t cade, per cui il nominativo singolare sarà fons. Fontis → font → fonts → fons 2) Le gutturali si trasformano in x: Es. ducem togliamo -em e otteniamo duc, aggiungiamo -s e c diventa x, per cui il nominativo singolare sarà dux. Ducem → duc → ducs → dux
3) Le labiali rimangono invariate. Es. plebem → pleb → plebs. Talvolta succede che la vocale i finale del tema della parola (ad es. peditis, tema pedit), si trasformi in e al nominativo singolare per cui: Peditis → pedit → pedits → pedis →pedes
Se la consonante precedente la desinenza è una liquida (l) si avrà un nominativo asigmatico e generalmente il nominativo coincide col puro tema. Es. consul, consulis. 5)Se la consonante precedente la desinenza è una liquida (r) si avrà un nominativo sigmatico (PER TUTTI E TRE I GENERI); concretamente bisogna togliere la desinenza e sostituire -r con -s per ottenere il nominativo singolare. Es. honorem → honor → honos Tellure → tellur → tellus
Bisogna prestare particolare attenzione ai sostantivi neutri, perché essi spesso presentano -us al nominativo singolare. Perciò per ottenere il nominativo singolare si deve togliere la desinenza e sostituire le ultime due lettere con -us. Es. corpore → corpor → corp → corpus Tempora → tempor → temp → tempus
6) Se la consonante precedente la desinenza è una nasale (m o n) hanno un nominativo asigmatico e per ottenere il nominativo singolare bisogna operare così: Se il gen. sing. esce in –onis il nom. sing. esce in –o: per ottenere il nom. sing. si deve levare tutto il gruppo -onis e aggiungere -o Es: centurio, centurionis; ratio, rationis. Se il gen. sing. esce in –inis il nom. sing. esce in –en ( se il termine è neutro) oppure in –o (negli altri generi): Es: homo, hominis (maschile); certamen, certaminis (neutro); nomen, nominis (neutro).