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Dissesti. Cedimenti delle strutture murarie fuori terra. Dott. Ing. Claudio DE ANGELIS. Cedimenti delle strutture murarie fuori terra. Difetti o deficienze statiche; Insufficienza delle membrature costituenti la struttura; Sopravvenute cause accidentali;
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Dissesti Cedimenti delle strutture murarie fuori terra Dott. Ing. Claudio DE ANGELIS
Cedimenti delle strutture murarie fuori terra • Difetti o deficienze statiche; • Insufficienza delle membrature costituenti la struttura; • Sopravvenute cause accidentali; • Interventi post operam per ampliamenti o ristrutturazioni
Come si manifestano? • Lesioni, moti; • Tali manifestazioni possono anche mancare pur sussistendo una situazione di pericolo per l’edificio. • Sono di sovente accompagnati da dissesti delle strutture portate quali, tramezzi, gradini, soglie, parapetti. • All’osservatore, la diagnosi si presenta difficoltosa in quanto vi è la sovrapposizione di più effetti. • Deve essere quindi effettuata una distinzione puntuale dei vari effetti per l’individuazione del dissesto principale.
Quali sono i tipi più comuni • Assestamento; • Schiacciamento; • Pressoflessione; • Spinte • Depressione strutture orizzontali • Turbamenti di origine vibratoria • Turbamenti di origine sismica
Mutua influenza fra i disssti • Ciascun dissesto richiama in generale, fin dalle prime manifestazioni, fenomeni riflessi riconducibili ad altri dissesti che talvolta assumono maggiore importanza del dissesto originario;
Assestamento • E’ anche chiamato rassetto; • E’ il fenomeno per il quale un solido murario, durante la costruzione, subisce una traslazione verticale; • Tale traslazione verticale è dovuta al calo delle malte ed alla compressione del terreno di fondazione sotto il carico. • Il fenomeno comincia a verificarsi quando la malta inizia la presa e quando il carico comincia da agire sul terreno di fondazione. • Il fenomeno si interrompe quando la malta si è indurita ed il carico è stato ripartito sul terreno; • La compressione, sotto il carico crescente della muratura in costruzione, produce un assestamento molto modesto; • Il calo è la costrizione che subisce la malta sotto l’azione del carico crescente, mano a mano che la struttura si eleva.
Il calo della malta • Viene influenzato da diversi fattori quali: • spessore dei giunti di malta; • qualità della malta e ritardo della presa; • variazione di volume della malta a seguito della perdita dell’acqua; • numero dei giunti; • altezza della costruzione; • Cattiva “inzeppatura” tra nuova e vecchia costruzione in caso di interventi successivi.
Lesioni di assestamento • In generale si può affermare che lesioni dovute all’assestamento non destano preoccupazioni rilevanti per la stabilità del fabbricato, anche se vanno tenute sotto osservazione per qualche settimana.
Schiacciamento • Si verifica quando la struttura muraria non resiste in una determinata zona ai carichi cui è soggetta; • Provoca una tensione di compressione che supera la capacità di resistenza della muratura; • I materiali costituenti la muratura vengono ridotti in parti minute.
Cause dello schiacciamento • Insufficienza della sezione trasversale per difetto progettuale, per sottrrazione successiva di materiale, per impiego di malte scadenti o per diffeto dei collegamento trasversali; • Inoltre: Vetustà o cattiva costruzione che anno abbassato il carico di rottura del materiale, aumento del carico a seguiro di sovracopstruzioni o installazioni pesanti, trasferimento di carico dovuto ad altri dissesti; • Disomogeneità delle sezioni reagenti.
Schiacciamento • Le fessurazioni si presentano in linea di massima con andamento pressoché parallelo; • Negli stadi più avanzati si hanno fenomeni di rigonfiamento dei paramenti; • In stadi avanzati (che preludono al collasso) si possono avere anche lesioni orizzontali. • Si disgregano prima le malte, poi si ha la rottura delle pietre ed infine il vero e proprio schiacciamento. • Nel caso di malte di ottima qualità ovvero di murature a sacco, si può avere la rottura delle pietre senza avere prioritariamente la rottura della malta.
Malte • Il degrado delle malte dovuto alla vetustà contribuisce in modo determinante all’indebolimento delle strutture murarie; • le malte invecchiando perdono la loro coesione, inoltre possono perdere la loro aderenza ai materiali lapidei e quindi non fare più presa; • la coesione e l’aderenza si annullano nel tempo più o meno rapidamente in relazione alla composizione della malta stessa, alla manipolazione e all’impiego che ne è stato fatto. • la malta che ha perso coesione diventa pulvirulenta, sfarinandosi tra le dita. • lo spessore del giunto di malta incide in maniera inversamente proporzionale alla resistenza della muratura.
Individuazione dello schiacciamento • Percuotendo con un martello si avverte un suono cupo; • Il martello non rimbalza; • Asportato un strato superficiale della muratura e ripetuta la percussione possiamo accertare se il fenomeno è profondo o superficiale.
Schiacciamento per sovraccarico localizzato • In figura è rappresentato il caso di schiacciamento per un sovraccarico localizzato; • le fessurazioni sono verticali o inclinate a 45° nella zona immediatamente sottostante il carico; • La frattura si determina nel piano medio sempre immediatamente sotto il carico; • In generale, la stabilità dell’edificio non può essere compromessa da un singolo episodio di eccessivo carico localizzato
Schiacciamento per peso proprio • Le fessurazioni sono pressoché parallele e dirette come il carico. • Naturalmente, si manifestano nella regione più bassa del muro.
Pressoflessione • E’ una sollecitazione molto pericolosa per le strutture murarie; • Il solido murario sollecitato a carico di punta può rompersi per effetto della pressoflessione prima di raggiungere la condizione di schiacciamento; • Il difetto costruttivo della muratura dovuto ad un cattivo collegamento trasversale può portare a pericolosi dissesti causati da pressoflessione ( a parità di altezza del muro, si può dimezzare lo spessore a causa della cattiva tessitura della struttura muraria); • Anche il difetto di omogeneità della sezione muraria può predisporre il muro ad un dissesto da pressoflessione; • Il dissesto si manifesta con il rigonfiamento dei paramenti; • La lesione è caratterizzata dalla smembratura della struttura in più tronchi verticali.
pressoflessione • cattivo collegamento trasversale della muratura • Altezza del solido murario, soggetto alla compressione assiale, supera di quindici volte la minore delle dimensioni trasversali.
pressoflessione • Rigonfiamento paramenti; • Smembratura in più tronchi verticali
Strutture curve • Archi, volte e cupole sono elementi strutturali caratteristici degli edifici in muratura della 1^ classe; • Sia le volte che le cupole possono essere studiati in prima approssimazione , riconducendoli allo schema statico dell’arco, purché siano considerati nella loro sezione mediana; • L’arco è retto dalla mutua pressione che i conci si trasmettono e dalla reazione che viene esercitata dai piedritti (pilastri, colonne, muri) sui quali carica l’arco stesso;
Stabilità archi • Curva delle pressioni contenuta nel nocciolo centrale di inerzia di ogni sezione; • le tensioni non devono superare il carico di sicurezza del materiale;
Stabilità archi • La risultante della pressione è inclinata e può essere scomposta in due forze. • La prima, verticale, che sollecita il piedritto a sforzo normale; • La seconda, orizzontale (spinta), che tende ad inflettere verso l’esterno il piedritto stesso. • Il centro di pressione C risulta spostato verso l’esterno (vedere fig. a fianco) favorendo l’eccentricità rispetto al baricentro B.
Stabilità archi • La spinta può agire in direzione normale al solido murario; • Il paramento murario subisce moti rotatori e inflessioni verso l’esterno.
Stabilità archi • Le ordinate massime del rigonfiamento sono poste al di sopra del centro di spinta C.
Dissesti • I dissesti dovuti alla spinta normale sono accompagnati da manifestazioni secondarie, tra cui la depressione della volta e il distacco delle strutture interne dal muro di facciata;
Dissesti • In figura a) si può osservare come la sezione verticale trasversale del rigonfiamento abbia forma sinusoidale disimmetrica rispetto al centro di inflessione con il ramo superiore più esteso di quello inferiore; • Tali rami sono tanto più sviluppati quanto più piccolo è lo spessore del muro, più rado è il telaio di fabbrica, più notevoli le strutture spingenti, più forte l’altezza dei piani, più scadenti le strutture murarie e più numerosi i piani sovrapposti al centro di spinta (vedi fig. b) • La presenza di porte e finestre perturba il fenomeno deformativo ma non ne altera la fisionomia.
Fessurazioni • In A (sezione orizzontale) per assenza del taglio la frattura è normale al paramento. • Nelle zone laterali (B,C) le fratture divergono verso la mezzeria • Le lesione nella sezione verticale sono analoghe. In particolare però quella inferiore è influenzata dalla presenza del peso del muro e, quindi, è più raddrizzata rispetto alla superiore.
Spinte dovute a diagonali e cosciali • Nella figura a fianco si da un esempio di lesioni in angolate sottoposte a spinta dovuta a diagonali di copertura (a); • Ovvero a cosciali (b).
Volte • Le volte a botte, a padiglione o a vela non stabiliscono centri di spinta ma regioni più o meno estese lungo le quali la spinta è esercitata; • Se la regione interessata dall’inflessione è molto estesa e la spinta non è ubicata molto in alto, il cedimento può investire le regioni fondali accrescendo le compressioni unitarie sul terreno dalla parte del ciglio esterno del muro, favorendo delle rotazioni fondali.
Manifestazioni secondarie • I dissesti dovuti alla spinta normale ai paramenti sono accompagnati dalle seguenti manifestazioni secondarie; • a) Distacchi delle strutture interne dal muro di facciata; • b) Deformazione rombica delle aperture; • c) Depressione delle volte.
Distacchi delle strutture interne dal muro di facciata • Si manifestano distacchi : • nei solai; • delle volte; • dei pavimenti; • dei muri.
Distacchi delle strutture interne dal muro di facciataPAVIMENTI • le fessurazioni si manifestano nella intersezione con il muro e lungo la parallela a tale intersezione;
Distacchi delle strutture interne dal muro di facciataSOLAI • In legno : tendenza alla fuoriuscita dall’appoggio, sconnessione dei giunti del pianellato parallelo al muro di facciata; • In ferro e voltine (con orditura normale al muro): tendenza alla fuoriuscita della travi e sconnessione di giunti lungo le direttrici delle voltine; • In ferro e voltine (con orditura parallela al muro):la sconnessione dei giunti si nota all’appoggio delle voltine sulle ali del ferro, in mezzeria e lungo le altre generatrici con manifestazioni fessurative e deformative pericolose;
Distacchi delle strutture interne dal muro di facciataVOLTE • A crociera o a botte (con generatrici normali al muro) : le fessurazioni, in forma di netti distacchi, si manifestano all’innesto con il muro stesso. In particolare nelle volte a crociera invadono le costole e si propagano nelle falde. • In figura è riportato un quadro fessurativo di un muro normale al fronte. • Nella pratica sono più frequenti i rami inferiori • A Padiglione, a vela, ecc: i distacchi si manifestano nelle adiacenze della intersezione con il muro inflesso.
Depressione delle volte • Insorge sempre nelle volte a vela e a padiglione; • E’ frequente nelle volte a crociera; • E’ rara nelle falde delle volte a botte; • Le fratture sono parallele all’imposta nelle regioni di trazione; • Nelle regioni contigue di compressione si hanno espulsioni di tinteggiatura o di intonaco e nei casi più gravi di muratura.
Deformazione rombica delle aperture • Si manifesta nelle aperture di porta normali ai muri inflessi, in prossimità degli stessi.; • Nelle regioni inferiori al ventre l’architrave tende a spostarsi verso la parte inflessa; • Nelle regioni superiori si sposta invece la base. (vedere figura a fianco) • Nell’angolo superiore dell’apertura che tende a chiudersi si verifica espulsioni di crosticine di tinteggiatura e d’intonaco per schiacciamento; • Nell’angolo superiore che tende ad aprirsi si stabiliscono le fratture per trazione; • Gli infissi ad un anta, secondo i casi, battono sull’architrave o radono il pavimento; • Gli infissi a due ante con una battono l’architrave e con l’altra il pavimento. • Nei dissesti più gravi l’architrave non rimane orizzontale ma si inclina verso il basso dalla parte del cedimento.
Spinta lungo il piano medio • La spinta può agire, altresì, lungo il piano medio del solido murario; • In tal caso l’azione della spinta è meno pericolosa perché ad essa reagisce una maggiore massa di spalla
Dissesti • Quando la spinta agisce lungo il piano medio del solido murario, si manifestano, in stadi avanzati, lesioni da schiacciamento
Piedritti ed archi • Sotto l’azione della spinta i piedritti possono cedere ; • Al cedimento del piedritto consegue il dissesto dell’arco • Il cedimento proprio delle strutture ad arco si verifica quando la curva delle pressioni esce al di fuori del nocciolo di inerzia determinando sforzi di trazione in uno dei lembi e di compressione nell’altro. • Possiamo avere, quindi, due tipi di deformazione degli archi: • 1) Depressione della chiave e rialzamento delle reni; • 2) Impennamento della chiave e depressione delle reni.
Depressione della chiave • L’arco tende a cadere verso l’interno e il piedritto verso l’esterno; • Ciò si verifica quando il carico verticale genera una reazione maggiore della spinta sopportabile dal piedritto; • Si verifica nelle volte molto depresse e quando il carico maggiore insiste nella zona centrale.
Impennamento chiave • La spinta è maggiore della reazione orizzontale causata dal carico verticale; • Si manifesta nelle volte molto rialzate e quando il carico maggiore e sulle reni.