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AZIONE 4

AZIONE 4. La gestione integrata della sicurezza negli ambienti a rischio. LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI IN AMBIENTE OSPEDALIERO. Ciascun lavoratore DEVE prendersi cura della propria salute La prevenzione è strutturata in funzione di questo assunto.

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Presentation Transcript


  1. AZIONE 4 La gestione integrata della sicurezza negli ambienti a rischio

  2. LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORIIN AMBIENTE OSPEDALIERO

  3. Ciascun lavoratore DEVE prendersi cura della propria salute La prevenzione è strutturata in funzione di questo assunto I LAVORATORIDA SOGGETTI TUTELATIDIVENTANO PARTECIPI E AUTORI

  4. Informazione Formazione UOMO Consultazione Partecipazione

  5. CAMPO DI APPLICAZIONE LAVORATORE DATORE DI LAVORO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI MEDICO COMPETENTE PUNTI SALIENTI

  6. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA VALLUTAZIONE DEI RISCHI ED ELIMINAZIONE (O RIDUZIONE) ELIMINAZIONE, RIDUZIONE O SOSTITUZIONE DI SOSTANZE PERICOLOSE PROGRAMMAZIONE DELLA PREVENZIONE

  7. ERGONOMIA MISURE DI PROTEZIONE “COLLETTIVA” ED “INDIVIDUALE” CONTROLLO SANITARIO DEI LAVORATORI LIMITAZIONE N° LAVORATORI ESPOSTI AL RISCHIO

  8. ALLONTANAMENTO DAL RISCHIO DEL LAVORATORE PER MOTIVI SANITARI MISURE IGIENICHE MISURE DI EMERGENZA SEGNALETICA ANTINFORTUNISTICA MANUTENZIONI INFORMAZIONE/ISTRUZIONE/ FORMAZIONE

  9. LAVORATORE: Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro DATORE DI LAVORO: Persona responsabile dell’Azienda che può disporre delle finanze per intervenire nel campo della sicurezza DEFINIZIONI (ART.2)

  10. DIRIGENTE: Persona (anche senza qualifica di Dirigente d’Azienda) cui è demandata l’organizzazione e la cura del sistema di sicurezza

  11. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI RISCHI:Insieme delle persone, sistemi e mezzi (interni e/o esterni) finalizzati all’attività di prevenzione e protezione

  12. PREPOSTO:Colui che ha la responsabilità di un gruppo di persone MEDICO COMPETENTE:Medico in possesso di specializzazione o docenza in medicina del lavoro o equipollente, ovvero autorizzazione di cui all’art.55 del D.L. 277/91

  13. RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE: Persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate

  14. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA: Persona eletta o designata dai lavoratori per rappresentarli (possibilmente un tecnico)

  15. PREVENZIONE: Complesso delle disposizioni o misure per evitare o diminuire i rischi AGENTE: L’agente chimico, fisico, cancerogeno e biologico presente e potenzialmente dannoso DELEGATO: Persona in possesso di regolare delega plenipotenziaria.

  16. VALUTAZIONE DEI RISCHI ELIMINAZIONE DEI RISCHI RIDUZIONE DEI RISCHI ALLA FONTE PROGRAMMA DELLA PREVENZIONE SOSTITUZIONE DI CIO’ CHE E’ PERICOLOSO MISURE GENERALI DI TUTELA (ART.3)

  17. RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI PROTEZIONE COLLETTIVA PRIORITARIA LIMITAZIONE DELLE ESPOSIZIONI A RISCHIO USO LIMITATO DEGLI “AGENTI”

  18. CONTROLLO SANITARIO ALLONTANAMENTO DALL’ESPOSIZION MISURE IGIENICHE MISURE DI PROTEZIONE MISURE DI EMERGENZA USO DI SEGNALI

  19. REGOLARE MANUTENZIONE COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI ISTRUZIONI AI LAVORATORI LE MISURE DI PROTEZIONE NON DEVONO COMPORTARE ONERI PER I LAVORATORI

  20. STRUTTURA: INTERNO/ESTERNO NUMERO SUFFICIENTE MEZZI+TEMPO+CAPACITA’ RESPONSABILE CONSULT. RAPPR. SICUREZZA Servizio di Prevenzione e Protezione

  21. COMPITI: VALUTAZIONE DEI RISCHI MISURE SICUREZZA E SALUBRITA’ PROCEDURE DI SICUREZZA INFORMAZIONE E FORMAZIONE RIUNIONI PERIODICHE

  22. E’ compito del datore di lavoro, assicurare che ciascun lavoratore riceva un’adeguata formazione in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al rischio specifico del posto di lavoro derivante dalle mansioni espletate. OBBLIGO DI FORMAZIONE

  23. ARTICOLI 21 E 22 del D.Lgs. 626/94INFORMAZIONE E FORMAZIONEDEI LAVORATORI

  24. ATTIVITÀ DI FORMAZIONE

  25. Il datore di lavoro provvede ad informare tutti i lavoratori su: i rischi le misure di prevenzione e protezione rischi specifici, normative e disposizioni i pericoli per l’uso di sostanze le procedure in caso di pericolo i nomi dei responsabili INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART.21)

  26. FORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART.22) Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti assicurano la formazione dei lavoratori in occasione di: • assunzione • trasferimenti o modifiche di mansione • modifiche di impianti, attrezzature, prodotti.

  27. La formazione avviene in orario di lavoro senza oneri economici a carico del lavoratore

  28. INFORMAZIONE SU: RISCHI GENERICI E SPECIFICI NORMATIVE DI SICUREZZA DISPOSIZIONI AZIENDALI SCHEDE SOSTANZE PERICOLOSE PROCEDURE PRONTO SOCCORSO INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI

  29. PROCEDURE ANTINCENDIO PROCEDURE EMERGENZA RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE MEDICO COMPETENTE LAVORATORI DESIGNATI EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO

  30. FORMAZIONE SU: • NORMATIVA DI SALUTE E SICUREZZA • RISCHI GENERICI E SPECIFICI IN OCCASIONE DI: • ASSUNZIONE • TRASFERIMENTO E/O CAMBIO MANSIONE • NUOVE TECNOLOGIE E ATTREZZATURE • NUOVE SOSTANZE E PREPARATI

  31. Rischio Biologico Nelle InfezioniOspedaliere

  32. Infezione Ospedaliera: con il termine infezione ospedaliera si intendono tutte le infezioni contratta in ospedale e che non erano in incubazione all’atto dell’ammissione. Definizioni

  33. Infezione Comunitaria: si contrappone all’infezione ospedaliera, si esprime sintomatologicamente in ospedale ma era già in incubazione all’atto del ricovero.

  34. Infezione Crociata Ospedaliera : malattia infettiva trasmessa da malato a malato in ambito ospedaliero e in tal senso sono proprie dei reparti di isolamento per malattie infettive

  35. Ospitalismo : indica tutta la patologia derivante da infezioni ospedaliere. Il termine è molto ampio e comprende tutte le possibili cause che a tali conseguenze possono condurre

  36. SAPROFITI : si intendono quelli che vivono nell’ambiente: acqua, suolo, sostanze organiche in decomposizione I MICRORGANISMI DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

  37. COMMENSALI : si intendono quelli che vivono abitualmente sulle superfici cutanee e mucose dell’uomo e degli animali senza arrecare danno al loro ospite

  38. PARASSITI : si distinguono essenzialmente per il fatto di provocare danno al loro ospite.

  39. PATOGENI CONVENZIONALI :hanno la capacità di penetrare e di moltiplicarsi nell’ospite superando le normali barriere difensive

  40. OPPORTUNISTI : Sono microrganismi che approfittano dell’immunodeficienza dell’ospite

  41. PATOGENI CONDIZIONATI : riescono, per condizioni particolari, a superare le barriere superficiali o a giungere in cavità normalmente sterili.

  42. Fattori favorenti l’insorgenza di Infezioni Ospedaliere FATTORI AMBIENTALI Aumentato ricovero di pazienti con elevata recettività Specializzazione (concentrazione di pazienti recettivi)

  43. Aumentato uso di strumenti diagnostici e di assistenza (sonde, respiratori, circuiti extracorporei, ecc.) Suddivisione dell’assistenza (aumento delle persone a contatto con il malato per specifiche funzioni) Abuso di antibiotici

  44. Età: neonati anziani Malattie cardiovascolari Malattie respiratorie Malattie dismetaboliche FATTORI INDIVIDUALI

  45. malattie neoplastiche lesioni cutanee traumi gravi decifit immunitari

  46. FATTORI IATROGENI Diminuzione delle difese naturali per terapie immunodepressive Interventi chirurgici protratti e laboriosi Esposizione prolungata di cavità ed organi interni Permanenza in loco di cannule, cateteri

  47. Epidemiologia delle infezioni ospedaliere Sorgenti e Serbatoi Uomo:superfici cutanee e mucose (il malato stesso, altri malati, il personale di assistenza ed eventuali visitatori) Ambiente: suolo, acqua, superfici arredi, suppellettili, substrati organici, ecc.

  48. Modalità di trasmissione Autoinfezioni o infezioni o infezioni endogene: si verificano in seguito a pratiche mediche o chirurgiche (cateterismo, broncoscopia, interventi sull’addome, ecc. ) Infezione esogene:si realizzano per contatto, per via aerea, secondo la catena feco-orale in seguito a pratiche mediche o chirurgiche

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