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♦ Fascismo e Nazismo ♦

♦ Fascismo e Nazismo ♦.

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♦ Fascismo e Nazismo ♦

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Presentation Transcript


  1. ♦ Fascismo e Nazismo ♦ Il Nazismo ed il Fascismo sono figli della cultura e della civiltà occidentale. Sono l’esito drammatico delle criminali politiche imperialiste e coloniali dell’occidente del secolo scorso. Sono di fatto nati e si sono sviluppati come risposta ad una fase di crisi del sistema capitalistico. Quelle esperienze hanno causato gli oltre 50 milioni di morti della seconda guerra mondiale e sono l’efferato esito della nostra cultura occidentale. Ad una tale superiorità morale ed etica noi non siamo affatto disposti a dar credito, o almeno, non fino a quando la cultura imperialista e coloniale permanga il motore principale della politica occidentale nel mondo.

  2. Le loro caratteristiche comuni…. • Comune al fascismo e al nazismo fu l’ispirazione violentemente anticomunista e reazionaria atta a conquistare il consenso di vaste masse; ma anche il totalitarismo negatore di ogni libertà, l’uso sistematico di reparti militari di partito (come le squadre d’azione fasciste e le SA e le SS naziste, certo ben più disumane), la capacità di dominare le piazze con grandi manifestazioni pubbliche, l’abilità nell’inventare gli slogan più adatti a colpire gli istinti della gente e a spegnere le facoltà critiche .

  3. Differenze… • Ma non meno rilevanti furono le differenze fra i due movimenti. Il fascismo è sciovinista ma non arriva al razzismo (se non tardivamente e per abietta imitazione dei nazisti), il nazismo esalta invece fin dalle sue prime origini le virtù della presunta razza germanica. L’odio dei nazisti si rivolge con la più bieca e ottusa brutalità contro gli Ebrei, cui sono attribuite le peggiori nefandezze. • Il totalitarismo fascista scalfisce ma non distrugge i valori della tradizione cristiana, mentre l’assai più radicale totalitarismo nazista propugna un neo- paganesimo fondato sul mito del sangue e della razza, per il quale il Tedesco, come essere biologicamente superiore, dovrà subordinare a sé, ridurre in schiavitù o sterminare tutte le altre razze "inferiori". • Il fascismo perseguita, imprigiona e qualche volta uccide gli esponenti dell’opposizione, mentre il nazismo procede alla sistematica eliminazione fisica non solo degli oppositori, ma persino dei dissidenti interni al partito. • Il fascismo non rifiuta la tradizione umanistica, anzi la esalta, per quanto solo verbalmente e retoricamente, mentre il nazismo delira di una nuova scienza e di una nuova cultura tedesca, che dovrebbe ripudiare ogni valore di ragione e contrapporsi alla tradizione "liberale e giudaica".

  4. E non solo…… • Il fascismo, in quanto non intrinsecamente razzista, guarda al futuro nella pretesa di creare una "maschia gioventù“, di creare l’uomo fascista, coraggioso, attivo, virile; il nazismo, appunto perché essenzialmente edoriginariamente razzista, si propone di tornare a un mitico passato di ariana e germanica purezza. Nell’Intervista sul fascismo il De Felice scrive a questo proposito: "Se da un lato il nazismo tende alla creazione di una nuova società, dall’altro però i valori più profondi su cui questa società deve costruirsi sono valori tradizionali, antichi, addirittura immutabili. Il principio della razza è tipico, in questo senso, ma non è il solo: …il nazismo … tende ad una restaurazione di valori, non alla creazione di nuovi valori. L’idea di creare un nuovo tipo di uomo non è del nazismo. Il nazismo si propone di liberare l’uomo tedesco dalle sovrastrutture che si sono venute accumulando in passato. Questo, nel fascismo italiano, non c’è". • Infine il fascismo, nato in un paese come l’Italia, di potenza limitata, non è in grado di sconvolgere l’ordine internazionale; il nazismo invece, sorto in un paese come la Germania, molto più ricco di risorse industriali e demografiche, costituisce fin dal principio una minaccia mortale per la pace.

  5. L’ Asse Roma - Berlino • Il 24 Ottobre 1936 nacque l'Asse Roma-Berlino in cui le due potenze, Italia e Germania, si impegnavano nella lotta contro il bolscevismo e a sostegno dei militari spagnoli ribellatisi al governo democratico. Da quel momento, i rapporti tra le due potenze si fecero sempre più stretti. Nel Settembre 1937 Mussolini fu accolto trionfalmente in Germania e restò profondamente impressionato dalle cerimonie naziste.Nel Maggio 1938 Hitler ricambiò la visita.Quello che fu definito da tutti "lo storico incontro" fu un grande spettacolo festoso e solenne: l'intento era di celebrare l'Asse Roma-Berlino e la nuova immagine dell'Italia di Mussolini erede, nella retorica fascista, delle glorie della Roma imperiale. Galleria

  6. Il connubio nazismo… Il connubio nazismo-fascismo fu così rinsaldato con il "Patto d'acciaio" del 22 maggio 1939, logica conclusione dell'allineamento della politica italiana a quella tedesca, determinatasi già ai tempi della guerra di Spagna (1936).Il patto, pur non trovando unanime consenso in Italia, neppure nella gerarchia fascista, fu accettato con il tacito consenso della Monarchia,e successivamente consolidato soprattutto al vertice (Mussolini-Hitler).L'Italia si trovò impegnata ad appoggiare la Germania anche nel caso di una guerra di aggressione da essa stessa provocata.La guerra scoppiò poco dopo con l'aggressione alla Polonia (1 settembre 1939)."Il popolo italiano e il popolo tedesco, strettamente legati tra loro dalla profonda affinità delle loro concezioni di vita e dalla completa solidarietà dei loro interessi, sono decisi a procedere anche in avvenire l'uno a fianco dell'altro e con le loro forze unite per la sicurezza del loro spazio vitale e per il mantenimento della pace. Su questa via, indicata dalla storia, l'Italia e la Germania intendono adempiere al loro compito di assicurare le basi della civiltà europea". Così recitava il preambolo del "patto" rimarcando le affinità ideologiche dei due regimi.Lo stesso Ciano, ministro degli esteri italiano, che firmò il patto, ebbe a dire che "il patto ha avuto influenze tanto sinistre nella vita e sul domani dell'intero popolo italiano". continua…

  7. Il nazismo e il fascismo furono ideologicamente, per molti aspetti, vicini. Le affinità e le differenze tra l'ideologia nazionalsocialista e il fascismo possono essere così sintetizzate:- collegamento tra nazionalismo e socialismo delle masse;- nel fascismo prevaleva un'ideologia nazionale-imperiale (romana) con risvolti socialisti, lo Stato forte come valore supremo; nel nazionalsocialismo era predominante l'ideologia d'integrazione-antisemita e come valore supremo la "razza" nordico-germanica;- entrambi i regimi furono antimarxisti e nello stesso tempo anticapitalisti;- il nazismo si fondava su pochi punti fissi: razza, spazio vitale,principio del capo, comunità di popolo; il fascismo riuscii a saldare ideologia e realtà, azione e regime autoritario;- entrambi ebbero il consenso delle masse popolari, soprattutto del ceto medio;-pur nelle differenze nazionali, le ideologie totalitarie del nazismo e del fascismo intrecciarono alcuni elementi fondamentali: la tradizione, l'azione rivoluzionaria, il populismo sociale, l'autoritarismo. continua…

  8. Su tutto prevaleva il totalitarismo: assoluta identità del capo e del popolo, del duce e della nazione, del partito e dello Stato.In Italia, la presenza della monarchia e della Chiesa temperò la concezione pseudoreligiosa della dittatura del capo. In Germania, invece, si realizzò l'orgia del potere sostenuta dalla religione della razza e dal fanatismo degli apparati statali, soprattutto delle S.S.

  9. I miti nel Nazismo e nel Fascismo… Nel nazismo i miti di identificazione e di gruppo assumono un’importanza assai maggiore rispetto al fascismo, poiché fondati sulle reali caratteristiche culturali del popolo tedesco e non imposti a posteriori come nel caso dell’Italia. Tuttavia esistono miti che le due dittature hanno in comune, e non certo occasionalmente: Hitler riconosce che Mussolini è stato il suo maestro nell’arte della propaganda e dell’acquisizione del consenso popolare, ciò significa che tra le due culture esiste sin dall’inizio un processo di reciproco scambio e di reciproca influenza. Tra i miti comuni al Fascismo e al Nazismo vi è una progressione che va dall’esaltazione delle manie più innoque alla dissoluzione di ogni carattere umano nell’adorazione della morte. Uno dei miti nazisti ad essere recepiti meglio in Italia è quello del Lebensraum, dello spazio vitale, che si trasforma in un più bonario “posto al sole”. Così anche in Italia si pone la questione dello spazio vitale, ma in modo arbitrario, particolarmente con la campagna demografica e le pretese coloniali: l’Italia deve diventare un impero ed ha quindi bisogno di nuovi cittadini soldati da inviare fuori dai confini patri per costruirlo, ne consegue un bisogno di nuove terre per dare da vivere agli italiani “in eccedenza”. Da ciò la paradossale conclusione: le colonie africane sono contemporaneamente causa e scopo della politica coloniale… cioè perfettamente inutili! La motivazione delle conquiste coloniali è stata allora trovata nella missione civilizzatrice della cultura occidentale su quella autoctona considerata incivile. continua…

  10. I nazisti risolvono in ben altro modo il loro Lebensraum, proponendosi come spazio immediato i territori dell’est: la loro motivazione era unicamente era razzista, oltre che imperialista. Mussolini sembra non rendersi conto delle numerose differenze tra la cultura tedesca e quella italiana e insiste per ficcarsi in quel lungo tunnel che percorrerà alla testa dell’Italia senza potersi più fermare. I miti che finora avevano retto il fascismo, contribuendo a propagandare in Italia la politica di allineamento con la Germania, inculcati ad una generazione di scolaretti in camicia nera non potevano essere denunciati d’un colpo… era meglio andare avanti fino alla catastrofe… Una delle componenti fondamentali della mitologia nazifascista è il terrore irrazionale per la morte, che si sublima nell’adorazione di questa. Il mito fascista della guerra, che inevitabilmente si risolve in quello di Thanatos, arriva a giustificare la violenza non come mezzo, ma come fine ultimo. Che dire allora dell’Eros, del desiderio di vita? Non è assente neppure questo, solo che si tratta di un amore standardizzatoin forme che lasciano ben poco spazio alla libertà individuale. La donna è sempre vista come madre e vergine e l’uomo come virile e campione della vita sessuale. continua…

  11. In conclusione si può affermare che la mitologia del fascismo e del nazismo si basa più sul mito di Thanatos che su quello di Eros, facendo così leva sui timori irrazionali: tutta l’ideologia fascista finisce per respirare un senso di morte…

  12. Le frasi celebri… ·Non è la fede che arriva nell'ora del crepuscolo quella che mi sostiene, è la fede della mia infanzia e della mia vita che mi impone di dover credere... ·Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la fede. Il mondo, me scomparso, avrà bisogno ancora dell'idea che è stata e sarà la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee. La storia mi darà ragione. ·Onorate il pane Gloria dei campi Fragranza della terra Festa della vita Non sciupate il pane Ricchezza della patria Il più soave dono di Dio Il più santo premio alla fatica umana

  13. Le frasi celebri… Se questo è dunque l'ultimo giorno della mia esistenza, intendo che anche a chi mi ha abbandonato e chi mi ha tradito, vada il mio perdono... Amate il pane Cuore della casa Profumo della mensa Gioia dei focolari Rispettate il pane Sudore della Fronte Orgoglio del lavoro Poema di sacrificio

  14. Bibliografia • Enciclopedia Encarta 2003 • Enciclopedia Rizzoli Larousse 2003 • Siti vari e www.arianna.itwww.iol.itwww.google.it • Realizzato da --::Annovi Giuseppe::-- & --::Di Pinto Grazia::--

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