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La redazione del Regolamento Urbanistico Lo stato dell’arte: aprile 2008. La struttura della presentazione. Sezione I Richiami e riferimenti. Gli scenari nella redazione del RU. Scenario Zero del I RU. Scenario +5 del I RU. Scenario Zero del II RU.
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La redazione del Regolamento UrbanisticoLo stato dell’arte: aprile 2008
Gli scenari nella redazione del RU Scenario Zero del I RU Scenario +5 del I RU Scenario Zero del II RU Periodo di vigenza del Piano Strutturale
Gli interventi inseriti nello Scenario Zero sono quelli in corso di realizzazione, oppure già appaltati, oppure con procedure di affidamento in corso. Sono in sostanza gli interventi già decisi, sui quali non dovrà esprimersi il Regolamento Urbanistico.
Il contributo dello Scenario Zero alla attuazione delle previsioni del PS Residenziale
Il contributo dello Scenario Zero alla attuazione delle previsioni del PS Terziario, direzionale, commerciale
Il contributo dello Scenario Zero alla attuazione delle previsioni del PS Ricettivo e industriale
Le quattro componenti del RU interagiranno con le logiche spaziali di polarizzazione, integrazione/riequilibrio, reticolarità POLARIZZAZIONE INTEGRAZIONE/RIEQUILIBRIO RETICOLARITÀ
Due delle componenti, la pianificazione comunale di settore e l’attività gestionale della AC troveranno spazio nel RU soprattutto in forma argomentativa più che normativa.
Gli elementi più complessi da definire riguardano di converso le altre due componenti del RU, ovvero la disciplina del patrimonio esistente e la disciplina delle trasformazioni. Questa presentazione sarà quindi particolarmente orientata a questi aspetti, ed ai connessi processi valutativi. La esposizione sarà riferita alle tre logiche spaziali: polarità, integrazione e diffusione, reticolarità.
Sezione II Caratteristiche essenziali della disciplina del patrimonio esistente
Le innovazioni nella gestione del patrimonio esistente • viene introdotto il progetto di restauro (consente di intervenire meglio sugli edifici di pregio) • la disciplina è riferita alle singole tipologie di edificio; • sono indicate le microtrasformazioni suscettibili di incrementare la qualità urbana vissuta nel quotidiano; • sono state considerate le indicazioni del PRC2 (oggetto di una specifica tavola del PS).
Le innovazioni nella gestione del territorio rurale • divieto di utilizzare muratura o strutture in c.a. in opera per i nuovi annessi agricoli (la legge 1/2005 impone di eliminarli al termine della loro vita utile); • divieto di associare il cambio di destinazione d’uso rurale a trasformazioni edilizie eccedenti il risanamento conservativo; • attenzione puntuale alle trasformazioni nei resede; • introduzione dello “aspirapolvere”.
Aree “aspirapolvere” Per i manufatti individuati dal RU sulla base di considerazioni territoriali e di incongruità urbanistica dovrebbe essere prevista la demolizione con ricostruzione in luogo diverso da quello originario. Il proprietario del manufatto incongruo lo demolisce e trasferisce la relativa volumetria: a. a terzi (cessione di cubatura mediante asservimento) oppure b. realizzandola su altra area di sua proprietà, di terzi o del Comune (compensazione urbanistica). In entrambi i casi la demolizione con trasferimento di volumetria costituisce il diritto a riedificare in area diversa.
Sezione III La logica della polarizzazione:la valutazione delle priorità
La logica della polarizzazione: rischi e opportunità di una scelta insediativa • Concentrare le risorse sugli interventi a carattere strategico • Dare concretezza all’idea di città contenuta nel PS • Offrire un riferimento fondamentale alle politiche della diffusione e della reticolarità • Coinvolgere i cittadini e gli operatori economici e istituzionali in processi partecipativi e di cooperazione più chiaramente orientati • Impostare le scelte progettuali e programmatiche sulla base di una più elevata consapevolezza degli aspetti spazio-temporali della trasformazione
I riferimenti da impiegare nella scelta delle priorità • Evitare la concentrazione degli interventi di trasformazione in poche aree della città • Contribuire al raggiungimento dell’equilibrio tra nuova edificazione e recupero che il PS si è impegnato a perseguire nella misura rispettiva del 60% e del 40% • Impedire che gli interventi previsti all’interno delle ATI esauriscano le potenzialità edificatorie del quinquennio, con la conseguenza di limitare eccessivamente il ricorso alle trasformazioni diffuse (completamenti e riqualificazioni nei filamenti e negli insediamenti a bassa densità) • Realizzare un soddisfacente bilanciamento tra le funzioni non residenziali previste dal PS
La programmazione degli interventi nelle aree a trasformazione integrata • Il punto di partenza (le 12 ATI del PS) • L’esame delle iniziative in atto e la configurazione dello Scenario zero • L’articolazione e la ricomposizione degli interventi strategici: il caso delle azioni riguardanti la mobilità e le ATI localizzate intorno alla stazione ferroviaria (ATI 2 – Edificio lineare; ATI 3 – ex Consorzio agrario; ATI 4 – viale Sardegna) • Il riassetto logistico dell’area della stazione e la ridefinizione delle ATI da sottoporre a valutazione: 1. Parco scientifico-tecnologico; 2. Nodo intermodale stazione; 3. Parco urbano; 4. Ex Molino Muratori; 5. Nuovo centro sportivo polivalente; 6. Ex Idit; 7. Acquaviva; 8. Polo Abbadia-Renaccio; 9. Stazione Isola d’Arbia; 10. Mens Sana
Analisi di priorità delle ATI: giudizi attribuiti A = ALTO M = MEDIO B = BASSO
Sezione IV Le priorità nella integrazione e nel riequilibrio
Le logica della integrazione e diffusione della qualità insediativa: le azioni riconducibili alla disciplina del patrimonio edilizio esistente • Incremento verde urbano di quartiere • Incremento vivibilità degli spazi pubblici • Adeguamento servizi culturali, per l’istruzione, sportivi, etc. • Completamento tessuti urbani (residenziali e produttivi)
La disciplina del patrimonio esistente: azioni per l’integrazione e la diffusione della qualità insediativa
Criteri per la selezione degli interventi: verde urbano, vivibilità spazi pubblici, servizi • Privilegiare gli ambiti oggi meno dotati • Privilegiare le richieste emerse da processi partecipativi • Garantire il completamento di iniziative avviate PS: La selezione finale sarà operata considerando la prevedibile entità delle poste di bilancio
Integrazione e riequilibrio: un esempio di continuità con il passato Recupero Santa Maria della Scala
La disciplina delle trasformazioni: azioni per l’integrazione e la diffusione della qualità insediativa
I criteri per definire le priorità di intervento della disciplina delle trasformazioni in materia di integrazione e diffusione sono ancora in corso di elaborazione.
reticolarità I criteri di valutazione
reticolarità Criterio 1 Stato di avanzamento del corredo progettuale
reticolarità Criterio 2 Grado di coerenza con altri strumenti di programmazione
reticolarità COMUNE DI SIENA COMUNE DI MONTERIGGIONI REALIZZAZIONE DELLA NUOVA RETE VIARIA NELL'AREA INTERCOMUNALE FONTEBECCI - MONTARIOSO Criterio 3 Grado di rilevanza ai fini delle politiche di copianificazione