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I TEST “ALTERNATIVI”. Presupposto. Un gran numero di condizioni patologiche viene ritenuto correlabile a reazioni avverse ad alimenti.
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Presupposto • Un gran numero di condizioni patologiche viene ritenuto correlabile a reazioni avverse ad alimenti. • ¼ delle famiglie americane modifica le proprie abitudini alimentari perché almeno un comonente della famiglia è ritenuto soffrire di ipersensibilità agli alimenti. • La percentuale di bambini < a 3 anni ritenuta ipersensibile agli alimenti da parte dei genitori varia dal 28% al 48% (nonostante la reale prevalenza a questa età non superi il 7%)
Paziente allergico o presunto tale ? Medicina alternativa Medicina allopatica
DBPCFC Diete di eliminazione Storia clinica Dimostrazione IgE specifiche
Metodi naturali Medicina Tibetana Metodi non invasivi Medicina Cinese Metodi privi di sostanze chimiche
Dimensioni del fenomeno • Il numero di persone che ricorrono a metodi alternativi è • Pari al 50% in Australia e USA • Fino al 70% in Germania e Francia • Dal 15,3 al 28% in Italia • In una significativa percentuale il ricorso a metodiche alternative avviene all’insaputa del medico. • Nel 60% dei casi tali metodiche sono praticate da laureati in medicina.
Chinesiologia applicata • Metodica diagnostico-terapeutica introdotta nel 1964 da Goodheart • Ogni alterazione organica è associata ad una riduzione della forza di determinati gruppi muscolari.
Chinesiologia applicata • Durante l’esecuzione del test, il paziente, in posizione supina, solleva l’arto superiore tenendolo perpendicolare al corpo mentre stringe con l’altra mano una fiala che contiene l’alimento da testare. • L’esaminatore valuta la forza del braccio controlaterale applicando una pressione sul polso. • La sostanza può essere posta anche sul torace o a livello sublinguale. • Se la resistenza del paziente viene vinta, il test è considerato positivo.
CHINESIOLOGIA APPLICATA La bottiglia può essere posta anche sul torace o vicino al paziente, senza che ci sia mai un contatto diretto tra l’alimento e la persona In età pediatrica se il bambino è piccolo e non collaborante, il test viene eseguito sul genitore con o senza il bambino in braccio e ogni differenza di risultato tra i due test viene attribuita all’allergia o intolleranza del bambino
KINESIOLOGIA APPLICATAa cura del dottor Dujani La Kinesiologia Applicata, ci permette di dialogare, secondo un codice binario, con il corpo, testando la resistenza di un suo muscolo. Il corpo risponde quando lo si interroga e la Kinesiologia insegna la tecnica per utilizzare i muscoli scheletrici come indicatori del suo linguaggio. Il muscolo può resistere, essere forte, questo è il SI, oppure cedere, indebolirsi, questo è il NO. Da parte nostra, oltre che sollecitarlo, chiediamo: Dammi un SI: il muscolo non cede, oppure dammi un NO, il muscolo cede. Noi usiamo la voce, lui la sua forza.Possiamo fare qualsiasi domanda e il corpo risponderà variando la forza del muscolo testato. Possiamo usare qualsiasi muscolo. Si capisce come, imparato questo linguaggio, sia possibile dialogare, "chiaccherare", con il corpo.Informarsi quale sia lo stato energetico, quindi di salute, dei suoi organi, visceri, ghiandole.
DRIA test • E’ una metodica nata in Italia per dare maggiore oggettività al test. • Si basa sul presupposto che il contatto sublinguale o inalatorio con la sostanza al quale il paziente è ipersensibile, determini una caduta della forza muscolare rilevabile con una specifica attrezzatura denominata Driaton TM. • Si tratta di un sedile con schienale regolabile; alla base c’è una cinghia di cuoio, completa di cavigliera, collegata ad una cella di carico che misura la forza di trazione esercitata dal paziente. La rilevazione è inviata ad un computer che elabora il tracciato di risposta. • Mentre il paziente sostiene la contrazione (quadricipite femorale = 50% dello sforzo max), gli viene posta sotto la lingua una opportuna soluzione della sostanza da testare. • Ad intervalli di alcuni minuti vengono successivamente testati gli altri alimenti. • La prova viene eseguita in cieco con placebo.
TEST DI PROVOCAZIONE NEUTRALIZZAZIONE E DRIA TEST Il Food Allergy Committee dell’American College of Allergist e l’American College of Physicians dichiarano che tali metodiche non sono in grado di discriminare l’estratto alimentare dal placebo per cui ne sconsigliano l’utilizzo
Test elettrodermici (EAV elettro agopuntura secondo Voll):Vega test, Sarm test, Biostrenght test e varianti • Nascono dalle osservazioni dell'elettroagopuntura secondo Voll sulle variazioni del potenziale elettrico in relazione al contatto con alimenti "non tollerati" o "nocivi" . • Il presupposto teorico fondamentale è che sia possibile leggere i potenziali elettrici cellulari, tissutali e distrettuali e che dalla variazione di questi e dalla rapidità di trasmissione dello stimolo elettrico sia possibile ricavare indicazioni sul pH e sul corretto funzionamento metabolico dei distretti interessati • In tutti questi sistemi l'organismo viene a trovarsi in un circuito attraverso il quale sono fatte passare deboli correnti elettriche (dell'ordine di circa 0.1 V, 7-15 mA, 7-10 Hz) oppure specifici stimoli elettromagnetici ed elettronici. • Tecnicamente si applica un potenziale elettrico alla cute e si osservano le modificazioni della resistenza cutanea in presenza dell'allergene, posto in una fiala (inserita nel circuito dell'apparecchio) alla concentrazione abituale o estremamente diluito. Le variazioni del potenziale cutaneo vengono registrate con una sottile sonda metallica posta in contatto con la cute in punti che corrispondono ai punti di repere dell'agopuntura
POSITION STATEMENT Vega testing in the diagnosis of allergic conditions C H Katelaris, J M Weiner, R J Heddle, M S Stuckey and K W Yan for The Australian College of Allergy * Vega testing (the Vega test method) is an unorthodox method of diagnosing allergic and other diseases. It has no established scientific basis and there are no controlled trials to support its usefulness. Vega testing may lead to inappropriate treatment and expense to the patient and community. Med J Aust 1991; 155: 113-114)
BMJ 2001;322:131-134 ( 20 January ) Is electrodermal testing as effective as skin prick tests for diagnosing allergies? A double blind, randomised block design study Lewith GT et al. BMJ 2001;522:131-4 Objective: To evaluate whether electrodermal testing for environmental allergies can distinguish between volunteers who had previously reacted positively on skin prick tests for allergy to house dust mite or cat dander and volunteers who had reacted negatively to both allergens. Design: Double blind, randomised block design. Setting: A general practice in southern England. Participants:15 volunteers who had a positive result and 15 volunteers who had a negative result on a previous skin prick test for allergy to house dust mite or cat dander.Intervention: Each participant was tested with 6 items by each of 3 operators of the Vegatest electrodermal testing device in 3 separate sessions (a total of 54 tests per participant). For each participant the 54 items comprised 18 samples each of house dust mite, cat dander, and distilled water, though these were randomly allocated among the operators in each session. A research nurse sat with the participant and operator in all sessions to ensure blinding and adherence to the protocol and to record the outcome of each test. Outcome: The presence or absence of an allergy according to the standard protocol for electrodermal testing. Results: All the non-atopic participants completed all 3 testing sessions (810 individual tests); 774 (95.5%) of the individual tests conducted on the atopic participants complied with the testing protocol. The results of the electrodermal tests did not correlate with those of the skin prick tests. Electrodermal testing could not distinguish between atopic and non-atopic participants. No operator of the Vegatest device was better than any other, and no single participant's atopic status was consistently correctly diagnosed. Conclusion: Electrodermal testing cannot be used to diagnose environmental allergies.
Clin Exp Allergy. 2002 Jun;32(6):928-32 A double-blind, placebo-controlled study on the diagnostic accuracy of an electrodermal test in allergic subjects.Semizzi M, Senna G, Crivellaro M, Rapacioli G, Passalacqua G, Canonica WG, Bellavite P.Department of Morphological and Biomedical Sciences, University of Verona, Verona, Italy.BACKGROUND: Many unconventional diagnostic procedures based on bioelectrical skin responses are presently widely used for allergic diseases, but rigorous experimental evaluations of their accuracy are still lacking. AIM: We assessed whether an electrodermal device can correctly diagnose respiratory allergy. METHODS: The diagnostic accuracy of the electrodermal device was assessed in double-blind fashion in 72 allergic patients and 28 healthy volunteers. A random sequence of substances in sealed vials, including histamine, allergens, immunoglobulins at various dilutions and physiological saline, were tested in duplicate in each subject. RESULTS: A wide variability of the measurements was found in most patients irrespective of their allergy status and of the substance tested. Allergic patients showed more negative skin electrical response at the second trial, compared to normal controls, independent of the tested substance. No significant difference in skin electrical response between allergens and negative controls could be detected. CONCLUSION: We conclude that the studied bioelectrical method, under blind testing, cannot correctly detect respiratory allergy.
La Biorisonanza • La biorisonanza si basa sulla convinzione che l'essere umano emetta onde elettromagnetiche che possono essere buone o cattive. • La terapia con biorisonanza usa un apparecchio che è considerato in grado di filtrare le onde emesse dall'organismo e rimandarle "riabilitate" al paziente. • Onde patologiche vengono rimosse con questo processo e in questo modo può essere trattata una malattia allergica. • Sfortunatamente è stato dimostrato che l'apparecchio in commercio non è in grado di misurare quel tipo di onda elettromagnetica coinvolta. • Due studi recenti, effettuati in doppio cieco non sono stati in grado di dimostrare alcun valore diagnostico o terapeutico della biorisonanza sia in soggetti adulti con rinite allergica che in una popolazione pediatrica affetta da eczema atopico.
Test di provocazione-neutralizzazione (intradermico) • Può essere definita una tecnica sia diagnostica che terapeutica. • Si basa sulla somministrazione per via intradermica dell'allergene o di altre sostanze e sulla successiva osservazione del paziente per un periodo variabile da 10' a 12' per valutare la comparsa di qualsiasi tipo di sintomatologia. • Non ci sono limiti circa numero, gravità e tipologia di sintomi provocati. • Non vengono utilizzati controlli negativi , ed il termine di 10' come tempo di osservazione è del tutto arbitrario • La seconda fase della neutralizzazione consiste in una successiva somministrazione dell'allergene, immediatamente dopo la comparsa di una positività del test. In questo caso si somministra un dosaggio inferiore o superiore della stessa sostanza che ha determinato la reazione nell'intento di neutralizzarla.
Test di provocazione-neutralizzazione (intradermico) • Uno studio condotto in doppio cieco da Crawford e coll. su una più ampia casistica (61 soggetti) con 5 alimenti comuni non ha confermato la validità e la riproducibilità del test. J Allergy Clin Immunol 1976;57 : 236 • Bronski e coll. hanno valutato una serie di parametri (frequenza cardiaca, monitoraggio del picco di flusso, fluttuazioni della conta leucocitaria, ECG) in 20 bambini asmatici e non hanno trovato alcun tipo di correlazione con questo tipo di metodica. Allergy 1971; 47 : 104 • Draper ha valutato la correlazione fra il risultato del test di provocazione e l'ingestione dell'alimento saggiato per via intradermica in 121 soggetti ed ha evidenziato che nel 38% dei casi la positività del test non era confermata dalla successiva ingestione dell'alimento. Questo Autore suggerisce pertanto la necessità di integrare il test con l'ingestione dell'alimento risultato positivo. Arch Otolaryngol 1972; 95 : 169 • Da non trascurare è la potenziale pericolosità del test, che ha scatenato un episodio di anafilassi in un soggetto affetto da mastocitosi.
Test di provocazione -neutralizzazione (sublinguale) • L'introduzione della somministrazione sublinguale dell'allergene fu proposta per la prima volta da Hansel nel 1944, nella diagnostica delle reazioni indotte da cibi sia respiratorie che gastrointestinali e sistemiche. • Attualmente la tecnica consiste nel porre a livello sublinguale tre gocce di un estratto allergenico acquoso o glicerinato (1/100 peso/volume) e, come per la provocazione intradermica, nella valutazione di eventuali reazioni che compaiono entro un tempo massimo di 10‘. • Quando l'esaminatore ritiene di essere in presenza di una risposta positiva, somministra al paziente una dose di neutralizzazione di una soluzione diluita (es. 1/300.000 peso/volume) dello stesso estratto utilizzato nella provocazione.
Test di provocazione -neutralizzazione (sublinguale) • Il Food Allergy Committee dell'American College of Allergists ha valutato consecutivamente per due anni, nel 1973 e nel 1974 l'uso di questo test giungendo alla conclusione che non è in grado di discriminare l'estratto alimentare dal placebo. Ann Allergy 1973; 31 : 382 • In un'altra indagine Kailin ha valutato l'efficacia del test di provocazione sublinguale effettuato da 5 diversi operatori che utilizzavano la metodica da almeno 7 anni e che potevano riesaminare soggetti noti con allergia alimentare nota, inseriti però in uno schema in doppio-cieco. Anche in questo caso non si è riusciti a discriminare l'estratto attivo dal placebo. JAMA 1971; 217 :78 • Questi dati sono stati ulteriormente confermati di recente da Lehman. Ann Allergy 1980; 45 : 144.
Test del riflesso cardiaco-auricolare • Si basa sull'assioma, peraltro scientificamente mai provato, che se la sostanza cui il soggetto è allergico viene posta alla distanza di 1 cm dalla cute il riflesso auricolare-cardiaco (che viene descritto dall'agopuntura) determina una modificazione del polso radiale, che viene sfruttata nella diagnosi di allergia. • Come test si utilizzano estratti liofilizzati di alimenti posti in speciali filtri. • Con questa tecnica è possibile testare 50 alimenti o altre sostanze chimiche in 15 minuti. • Non esiste alcun presupposto teorico scientifico al test né studi che ne abbiano studiato la validità.
Pulse test • Una teoria che indicava l'allergia in grado di modificare la frequenza cardiaca è alla base di questo semplice test, nel quale la frequenza cardiaca viene monitorata in presenza dell'allergene. • La dose test allergenica può essere somministrata per iniezione, per bocca o per inalazione. • Non è mai stato standardizzato l'intervallo di tempo fra l'applicazione dell'allergene e la successiva modificazione del polso. • Tuttavia una modificazione di almeno 10 battiti/minuto è considerata una risposta positiva, anche se non c'è unanime accordo fra gli esaminatori se sia significativo un incremento o una diminuzione o entrambe. • Peraltro non esiste, alla luce delle attuali conoscenze patogenetiche delle malattie allergiche, un razionale a questo test • Non esistono studi che abbiano valutato il test o lo abbiano confrontato con test standard
ANALISI DEL CAPELLO Due modalità : • Nella prima viene ricercata una intossicazione da parte di metalli pesanti o la carenza di oligoelementi. • Nella seconda si valutano le variazioni di frequenza di un pendolo come parametro diagnostico.
Test Citotossico • Proposto per la prima volta nel 1956, e quindi cronologicamente prima della scoperta delle IgE, questo test si basa sul principio che l'aggiunta in vitro di uno specifico allergene al sangue intero o a sospensioni leucocitarie comporti una serie di modificazioni morfologiche nelle cellule fino alla loro citolisi. • Nel test viene fornita una scala semiquantitativa che ha nella lisi cellulare l'alterazione più significativa. • In tempi più recenti è stata anche proposta una versione automatizzata del test, che si basa sul principio dei coulter-counter (ALCAT).
Cyto test • Si centrifugano 10 ml di sangue per separare i leucociti • I leucociti, mescolati a plasma e acqua, vengono applicati su vetrini rivestiti da estratti alleergenici essiccati. • I leucociti sono successivamente esaminati al microscopio ottico ad intervalli regolari per almeno due ore
Leucociti in disgregazione L' impilamento dei globuli rossi è sempre meno evidente I globuli rossi sono ipocromici I leucociti sono in disgregazione con una rottura totale della mebrana Impilamento dei globuli rossi, normale Globuli rossi normocromici I leucociti non hanno assunto nessuna deformazione strutturale La membrana dei leucociti è ben conservata leucociti vacuolizzati Non impilamento dei globuli rossi Globuli rossi tendenti all'ipocromia Leucociti vacuolizzati con una parziale rottura della membrana seguita da una perdita dei granuli citoplasmatici leucociti rigonfi Impilamento dei globuli rossi, normale Globuli rossi normocromici Leucociti vacuolizzati con leggera alte razione della membrana
J Allergy Clin Immunol. 1976 Oct;58(4):471-6. Cytotoxic testing for food allergy: evaluation of reproducibility and correlation.Benson TE, Arkins JA.Cytotoxic food tests still present conflicting opinions concerning their validity. Nine atopic patients with or without a history of food allergy were studied along with 5 nonatopic patients. All tests were conducted in a double-blind fashion with 6 determinations for each of 10 food antigens. Reproducibility of the test (5/6 positive or negative) was demonstrated with wheat, milk, yeast, chocolate, and orange. In the nonatopic group, reproducible results were obtained for wheat, egg, yeast, chocolate, and chicken. Clinical correlation with 11 foods in 7 patients was demonstrated. However, there were 46 positive tests without correlation and 2 negative tests with positive histories. Therefore, there appears to be reproducibility of the tests to only 3 foods but no apparent correlation with clinical symptoms. At the present time, cytotoxic tests offer no reliable help in establishing the diagnosis of food allergy
Test Citotossico • Franklin e Lowell documentarono in soggetti allergici all'ambrosia l'assenza di significative differenze morfologiche nei globuli bianchi quando posti in provette a contatto con estratto di ambrosia o con soluzione salina. J. Allergy 1949; 20 : 375 • Chambers e coll. in soggetti polisensibilizzati non evidenziarono significative differenze nei globuli bianchi se posti a contatto con allergeni cui tali soggetti erano o meno sensibilizzati. J Allergy 1958; 29 : 93 • Lieberman e coll. in uno studio controllato volto a valutare l'effetto citotossico di alcuni allergeni su globuli bianchi posti in sospensione nel plasma non identificarono alcuna correlazione fra risultati del test e reazioni allergiche a cibi o con reazioni indesiderate nei confronti degli stessi (emicrania, diarrea, astenia); inoltre il test non era riproducibile dal momento che si ottenevano risultati diversi per una stessa persona se saggiata in momenti successivi. . JAMA 1974; 231 :128 • Benson e Arkins in uno studio controllato in doppio cieco hanno identificato un elevato numero di risultati falsamente positivi e negativi che tolgono al test citotossico qualsiasi validità clinica. J Allergy 1976; 58 : 471
Test Citotossico • Questi risultati sono confermati da altri studi in doppio cieco effettuati da Lehman e da Stein. Ann Allergy 1980; 45 : 150 . West J Med 1975; 122 : 491. • Anche la metodica automatizzata ha dato luogo a risultati piuttosto controversi. • Bindslev_Jensen C, Poulsen LK. What do we at present know about the ALCAT test and what is lacking ? Monogr Allergy 1996; 32 : 228. • Potter PC, Mullineux J, Weinberg EG, Haus M et al.. The ALCAT test inappropriate in testing for food allergy in clinical practice. S Afr Med J 1992; 81 : 384. • Ruokonen J. Reactions in the cytotoxic leucocyte test. Allergol Immunopathol 1981; 9 : 281 • Le modificazioni morfologiche o delle dimensioni dei leucociti, sono verosimilmente da imputarsi a variazioni di pH, temperatura, osmolarità e tempo di incubazione.
TEST CITOTOSSICO Il testeseguito 2 volte sullo stesso sanguedi una pecora,rivela la presenza di intolleranza al grano tenero e duro nel primo campione, e di intolleranza allacarne di manzo, agnelloe in modo lieve all’uovo nel secondo!!
Analisi del capello • L'analisi del capello viene utilizzata in campo allergologico secondo due modalità. • Nella prima viene identificata un'eventuale intossicazione da metalli pesanti (mercurio, cadmio) o una carenza di oligoelementi (selenio, zinco, cromo, magnesio, manganese) cui segue una terapia sostitutiva. La presenza di un eccesso di metalli pesanti è stata posta in relazione con alcune patologie pediatriche come la sindrome ipercinetica del bambino. • Il concetto che una patologia allergica sia ad essi correlata è del tutto speculativa per cui per anni è stato abbandonato. • Ora risorge col nome di biotricotest, in numerose farmacie, per chiarire l’origine di cefalee, emicranie, stanchezza cronica, stitichezza, coliti, colon irritabile, predisposizione a candidosi, micosi, dismenorrea, amenorrea, insonnia, agitazione notturna, sovrappeso, cellulite, allergia, asma, eczemi, rinite. • La seconda modalità di utilizzo di campioni di capelli del paziente utilizza le variazioni della frequenza di un pendolo. La metodica appartiene pertanto più alla sfera della magia che della Medicina.
PositionStatements POSITION STATEMENT 8 Controversial Techniques In the Sept. 23, 1980 Federal Register, the National Health Care Technology requested opinions from interested parties concerning the following techniques: (1) Cytoxicity Testing (Bryan's Test)(2) Urine Autoinjection (autogenous urine immunization)(3) Skin Titration (Rinkel Method)(4) Provocative and Neutralization Testing (subcutaneous)(5) Provocative Testing (sub lingual) In response to this request, the Executive Committee and the Committee on Unproved Techniques have prepared the following position statements, and these have been submitted to the National Center for Health Care Technology. Robert E. Reisman, M.D.PresidentAmerican Academy of Allergy
Il dosaggio delle IgG specifiche • Laboratori di analisi di tutti i paesi europei offrono al momento il dosaggio di IgG4 verso differenti alimenti, affermando che tali tests rappresentano validi ausili per la diagnosi delle allergie alimentari. • Questa idea trae origine probabilmente dalle osservazioni effettuate nei primi anni ’80 sul ruolo delle IgG4 specifiche nell’indurre il rilascio di istamina da parte dei basofili (STS)
Ruolo delle IgG nelle allergie • IgG allergene specifiche rivestono sicuramente un ruolo nella diagnosi delle allergie (IgG precipitanti con meccanismi classe III Coombs e Gell) • IgG4 si formano in corso di immunoterapia iposensibilizzante specifica e rivestono un’attività bloccante inibendo i meccanismi IgE mediati. Neerven RJ et al. Int.Arch.Allergy Immunol 2006; 141: 119 • La risposta IgG4 allergene specifica è il risultato dell’attività di cellule T regolatorie attraverso la secrezizone di IL-10. Satoguina J et al. J. Immunol 2005; 174: 4718.
Quale è il significato di IgG4 elevate nel siero? • Probabilmente il sistema immunitario di alcuni soggetti tende a reagire in maniera più attiva verso alcuni antigeni (innoqui) rispetto ad altri. • Tale iperreattività del sistema immunitario può portare in alcuni casi a patologie allergiche IgE mediate • Nei soggetti giovani la presenza di una risposta IgG verso alimenti può essere determinata da un temporaneo aumento della permeabilità della mucosa intestinale immatura.
La risposta IgG verso alimenti • E’ stata dimostrata la presenza di IgG verso la gliadina nella diagnosi della malattia celiaca, specie nel caso di deficit di IgA. • Alcuni autori ritengono utile il dosaggio delle IgG specifiche per alimenti nella sindrome del colon irritabile. • Altri autori, in successivi lavori, non hanno confermato tali dati. • Studi successivi hanno permesso di evidenziare la presenza di IgG4 nel siero di gran parte dei giovani soggetti studiati e non selezionati per patologie allergiche. • Ulteriori osservazioni sembrano indicare che IgG4 specifiche per alimenti siano un rilievo comune nella popolazione giovanile e che la loro presenza non sia associata a patologie allergiche alimentari.
…l’impatto sul paziente. • Prima constatazione: la maggioranza di questi test hanno decenni di vita e che hanno già avuto risposte (negative) già parecchi anni fa circa la loro attendibilità. • Gran parte degli studi (favorevoli) vengono da medici non specialisti, talvolta cultori della Medicina non convenzionale, che sono pertanto privi di una cultura della branca. • I presupposti razionali, pur accattivanti dal punto di vista filosofico, non sono mai chiaramente dimostrati sul piano scientifico e pertanto viene a mancare un sicuro razionale al test. • L'aspetto più preoccupante è rappresentato dalle possibili conseguenze dell'abuso e dell'adeguamento di questo tipo di diagnostica. In età pediatrica infatti è stato documentato un deficit nella crescita in bambini erroneamente ritenuti allergici ad alimenti e che erano stati sottoposti ad inutili restrizioni dietetiche. • E’ stato descritto un quadro quasi mortale di anasarca in una bambina di 6 mesi, causato da una dieta incongrua decisa dalla madre sulla base dei risultati di un test leucocitotossico (G, Novembre E, Senna GE et al. The risk of unproven technique in the diagnosis of food allergy : a case report. Ann Allergy Asthma Immunol ).
…l’impatto sul paziente. • Nell'adulto, sovente questi soggetti sono costretti a diete incongrue per periodi molto lunghi ed è resa quasi impossibile una normale vita sociale. • Ancor più subdolo, ma potenzialmente molto più grave, è il rischio di un ritardo diagnostico. Non dimentichiamo che la visione dell'allergia alimentare come responsabile di un grande ventaglio di sintomi e patologie può trovare erronee risposte nelle false positività di questi test e non imporre in tempi congrui una corretta diagnostica differenziale. • Inoltre non bisogna dimenticare che la convinzione da parte del paziente di un'allergia alimentare nasconde frequentemente un disagio psicologico, che trova erronea risposta nelle positività riscontrate al test alternativo