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TERMOREGOLAZIONE. IPERTERMIE NON FEBBRILI IPERTERMIE FEBBRILI IPOTERMIE. Docente: Loredana Albonici. Organismi POICHILOTERMI T° corporea = T° ambiente OMEOTERMI T° corporea costante. PROCESSO DI TERMOREGOLAZIONE MEDIATO DAL CENTRO TERMOREGOLATORE DELL’IPOTALAMO
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TERMOREGOLAZIONE IPERTERMIE NON FEBBRILI IPERTERMIE FEBBRILI IPOTERMIE Docente: Loredana Albonici
OrganismiPOICHILOTERMI T° corporea = T° ambiente OMEOTERMI T° corporea costante PROCESSO DI TERMOREGOLAZIONE MEDIATO DAL CENTRO TERMOREGOLATORE DELL’IPOTALAMO Segnali locali segnali periferici (T° sangue) (Termocettori) Docente: Loredana Albonici
TERMOREGOLAZIONE Processo omeostatico finalizzato a mantenere costante la temperatura corporea e si realizza mediante due meccanismi: TERMOGENESI TERMODISPERSIONE negli organismi omeotermi il rapporto è sempre = 1 Docente: Loredana Albonici
TERMOGENESI Energia sotto forma di legame chimico ATP ADP + Pi 8000 cal/mol H TIROIDEI aumentano la trascrizione di proteine trasportratrici di ioni Na+ , K+ , Ca 2+ ATPasi ADRENALINA mobilizzazione di glicogeno (epatociti) mobilizzazione di acidi grassi (adipociti) H GLUCOCORTICOIDI favoriscono la trasformazione di protidi in glucidi (GLUCONEOGENESI) CONTRAZIONE MUSCOLARE (volontaria e involontaria) Docente: Loredana Albonici
Produzione di calore di un soggetto a digiuno e a riposo, in ambiente termicamente neutro ≈ 70 cal/h (1.400÷1800cal/die) METABOLISMOBASALE (M. B.) La determinazione del consumo di O2 da parte di un individuo consente di conoscere il livello della sua TERMOGENESI In quanto la produzione di calore è proporzionale al consumo di O2 QUOZIENTE rapporto volumetrico tra CO2eliminatae RESPIRATORIO O2 introdotto Docente: Loredana Albonici
TERMODISPERSIONE via cutanea: CONDUZIONE passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo CONVEZIONE trasferimento di calore mediato da particelle con T° diverse (aria - fluidi) IRRAGIAMENTO trasferimento di Ê termica mediato da onde elettromagnetiche infrarosse EVAPORAZIONE passaggio dalla fase liquida a quella gassosa (sudorazione). E’ la più efficiente Le prime 3 modalità non si possono attuare quando la T°amb ≥ T° corporea Docente: Loredana Albonici
Neuroni dell’area preottica W Recettivi ai segnali termici Insensibili agli stimoli termici I Effettori della produzione di calore TERMOGENESI c Effettori della perdita di calore TERMODISPERSIONE W Docente: Loredana Albonici
CENTRI TERMOREGOLATORI T° = 37° C T° < 37° C • Induzione di neuroni TRH (H tireotropi) → • stimolazione dell’adenoipofisi produzione di TSH TIROXINA → RISPOSTA TERMOGENETICA • induzione di una risposta periferica → pallore –vasocostrizione – brivido ( TERMOCONSERVATIVA ) T° riferimento èla T° più bassa che l’organismo può raggiungere senza che i neuroni siano stimolati • Stimolazione dei neuroni preposti alla termodispersione - inibizione dei neuroni preposti alla termoconservazione • risposta periferica con vasodilatazione – sudorazione • ( RISPOSTA TERMODISPERSIVA ) T° > 37° C Docente: Loredana Albonici
T° = 37° C W TERMODISPERSIONE GLI IMPULSI ECCITATORI ( + ) E GLI IMPULSI INIBITORI ( - ) SI EQUIVALGONO w c TERMOGENESI I Docente: Loredana Albonici
T° < 37° C W ( + ) ( - ) TERMODISPERSIONE RISPOSTA TERMOCONSERVATIVA Gli impulsi inibitori / eccitatori di I prevalgono sugli impulsi di W , si ha così una inibizione della termodispersione e una stimolazione della termogenesi w c TERMOGENESI I ( - ) ( + ) Docente: Loredana Albonici
T° > 37° C W ( + ) ( - ) TERMODISPERSIONE RISPOSTA TERMODISPERSIVA Gli impulsi inibitori / eccitatori di W prevalgono sugli impulsi di I , si ha così una inibizione della produzione di calore (TERMOGENESI) e una stimolazione della termodispersione w c TERMOGENESI I ( + ) ( - ) Docente: Loredana Albonici
T° < 37° C TERMODISPERSIONE w (-) (+) RISPOSTA TERMOCONSERVATIVA GLI IMPULSI INIBITORI (-) PREVALGONO SUGLI IMPULSI ECCITATORI (+) W I Docente: Loredana Albonici
T° = 37° C w (-) (+) TERMODISPERSIONE GLI IMPULSI ECCITATORI (+) E GLI IMPULSI INIBITORI (-) SI EQUIVALGONO W I Docente: Loredana Albonici
T° > 37° C w (-) (+) GLI IMPULSI ECCITATORI (+) PREVALGONO SUGLI IMPULSI INIBITORI (-) RISPOSTA TERMODISPERSIVA TERMODISPERSIONE W I Docente: Loredana Albonici
T° < 37° C TERMOGENESI C (+) (-) RISPOSTA TERMOCONSERVATIVA GLI IMPULSI ECCITATORI (-) PREVALGONO SUGLI IMPULSI EINIBITORI (-) W I Docente: Loredana Albonici
T° = 37° C C (+) (-) TERMOGENESI GLI IMPULSI ECCITATORI (+) E GLI IMPULSI INIBITORI (-) SI EQUIVALGONO W I Docente: Loredana Albonici
T° > 37° C C (+) (-) GLI IMPULSI INIBITORI (-) PREVALGONO SUGLI IMPULSI ECCITATORI (+) RISPOSTA TERMODISPERSIVA TERMOGENESI W I Docente: Loredana Albonici
ALTERAZIONI DELLA TEMPERATURA CORPOREA IPERTERMIE - FEBBRILI modificazioni funzionali dei neuroni del centro termoregolatore ipotalamico - NON FEBBRILI da eccessiva T°genesi e/o alterata T°dispersione IPOTERMIE -da eccessiva T°dispersione e/o alterata T°genesi Docente: Loredana Albonici
FEBBRE Forma di ipertermia associata ad una alterazione funzionale reversibile dei neuroni dei centri termoregolatori ipotalamici causata dal rilascio di citochine. Viene così assunta una T° di riferimento > 37° C Docente: Loredana Albonici
EZIOPATOGENESI DELLA FEBBRE • L’inoculazione di endotossina batterica (Gram -) era sempre seguita da rialzo termico. • La comparsa della febbre era sempre preceduta da un periodo di latenza + ENDOTOSSINA Docente: Loredana Albonici
EZIOPATOGENESI DELLA FEBBRE (2) Animali precedentemente irradiati, resi cioè leucopenici, non manifestavano febbre dopo inoculazione con endotossina batterica + + ENDOTOSSINA Docente: Loredana Albonici
EZIOPATOGENESI DELLA FEBBRE (3) L’inoculazione di sangue da un coniglio febbricitante ad uno sano provocava la febbre senza periodo di latenza malato S A N G U E sano febbre Docente: Loredana Albonici
CONCLUSIONI: • La febbre è un sintomo costante delle malattie infettive • (ma non solo) • Le endotossine non erano direttamente responsabili della • comparsa delle febbre (latenza) • tra la penetrazione dell’endotossina e la comparsa della febbre • doveva essere prodotto qualche “metabolita” da parte dei • leucociti (animali leucopenici non sviluppavano febbre) che era • responsabile del rialzo febbrile • Le endotossine, che vennero chiamate PIROGENO ESOGENO, • portavano alla sintesi ed al rilascio nel sangue del PIROGENO • ENDOGENO • il pirogeno endogeno presente nel sangue era il diretto responsabile • del rialzo febbrile (3° esperimento) Docente: Loredana Albonici
PIROGENO ENDOGENO ENDOTOSSINA BATTERICA Lipide A Fosfolipide B polisaccaride proteina ANTIGENE O COMPLESSO LIPOPROTEICO COMPLESSO LPS LIPOPOLISACCARIDE Docente: Loredana Albonici
Pirogeni endogeni Pirogeni esogeni • CITOCHINE PIROGENICHE • inducono la secrezione delle • proteine di fase acuta da parte degli • epatociti • l’inoculazione , in dose adeguata, • induce comparsa di febbre • IL-1α - IL-1β - TNF-α - TNF- β - IL-6 • IFN- α - IFN- β - IFN-γ • La loro liberazione può essere indotta anche da: • complesso Atg-Ab+complemento • Endotossina batterca Gram (-) (LPS) • Peptidoglicano (Gram +) • Componenti proteiche di microrganismi come : • Funghi • micoplasma • virus Docente: Loredana Albonici
MECCANISMO D’ AZIONE DEI PIROGENI ENDOGENI La barriera ematoencefalica è impermeabile al passaggio di proteine Si ritiene che esistano due modalità di superamento : (1) Superamento a livello dell’area cribrosa nella regione preottica dell’ipotalamo detta “Organum vasculosumlaminaeterminalis” (OVLT) a livello della quale la funzione di barriera è fisiologicamente deficitaria (2) Legame della citochina con il R presente sulle cellule endoteliali della barriera ematoencefalicainduzione di queste cellule a produrre la stessa citochina nel versante nervoso Docente: Loredana Albonici
EFFETTO DELLE CITOCHINE SUI CENTRI TERMOREGOLATORI Agiscono indirettamente stimolando la produzione di PROSTAGLANDINE della serie E2 (PG E2) da parte delle cellule endoteliali PG E2 attivazione C.T. ADENILATO CICLASI adenilato ciclasi ATP cAMP L’eccesso di cAMP innalza la soglia di sensibilità dei neuroni a T° > 37° C Docente Loredana Albonici
FOSFOLIPIDI (membrane di cellule distrutte) FOSFOLIPASI (endoteliale) ACIDO ARACHIDONICO CICLOSSIGENASI 5-LIPOSSIGENASI * Prostaglandina G2 PG G2 LEUCOTRIENI LTC4 LTD4 LTE4 PG H2 PG E2 PG D2 TX A2 PG I2 * Gli antipiretici agiscono sull’enzima ciclossigenasi bloccando la sintesi di PG E2 Docente: Loredana Albonici
DECORSO DELLA FEBBRE • FASE PRODROMICA O • RIALZO TERMICO • Sensazionedi freddo • Brividi • Pallore cutaneo • Vasocostrizione • TERMOGENESI • TERMODISPERSIONE • cAMPnei neuroni I W c w TERMODISPERSIONE TERMOGENESI I neuroni W sono inibiti (non inviano segnali eccitatori a wed inibitori a c. Prevalgono i segnali inviati dai neuroni I (inibizione di w ed eccitazione di c (TERMOGENESI) Docente: Loredana Albonici
DECORSO DELLA FEBBRE FASTIGIO Scompare la sensazione di freddo compare la sensazione di caldo la termoregolazione si aggiusta a livelli > 37° C Persiste cAMPnei neuroni I W c w TERMODISPERSIONE TERMOGENESI I neuroni W intervengono quando nell’ipotalamo la T° > 37° C e iniziano a controbilanciare i segnali dei neuroni I ( TERMOGENESI =TERMODISPERSIONE CON T° > 37° C ) Docente: Loredana Albonici