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Gli Etruschi nel viterbese. VA – VB R. Livatino.
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Gli Etruschi nel viterbese VA – VB R. Livatino
Entriamo in silenzio e in piccoli gruppi nella necropoli delle piccole montagnette, dove il tempo sembra si sia fermato agli anni 530 e 500 a.C.. Osserviamo rapiti, come dietro le finestre, le case di un popolo affascinante e misterioso come quello degli etruschi, ancora senza preoccupazioni, belli e ricchi. Li spiamo in un viaggio immaginario, mentre mangiano con le loro mogli, considerate bizzarre e scandalose dai greci e dai romani. Sui tavoli coperti da tovaglie ricamate e apparecchiati con vasi, il menu’ della casa: pane integrale con salsa di olive nere, pinoli e erbe aromatiche; bocconcini di cinghiale con salsa d’alloro e bacche di bosco, pasticcetto di fichi secchi e formaggio fresco, vino mescolato con acqua, miele, spezie, semi e bacche. • I commensali sdraiati a coppie su letti convivialiklinai , accuditi da numerosi servi nudi, ascoltano i musicisti che suonano la lira e il tibicines e osservano i danzatori che si muovono a ritmo di musica Alcuni giocano a kóttabos. E in lontananza dal porto di Gravisca sul tirreno … il rumore delle onde colpisce la nostra attenzione, imbarcazioni di uomini a caccia e a pesca che si orientano con le stelle,accompagnati da stormi di gabbiani di improbabili colori come il blu e rosso • Siamo attratti dai i cigni reali che con il becco proteso sull’acqua prendono alghe, anatre, e cormorani…..
Questa esplosione di colori fotografa la vita reale del popolo etrusco che caccia, pesca e accompagna il defunto nel suo percorso ultraterreno,rappresentato dalla figura del tuffatore(v.d Tomba “Caccia e pesca”). L’atmosfera si fa più cupa nell'età della decadenza dove i monumenti funerari etruschi iniziarono a popolarsi di mostri e demoni: creature dalla pelle bluastra, diavoli che traghettano i defunti. Il viaggio rappresenta il passaggio nell’aldilà: un passaggio verso un nuovo mondo, da compiere a piedi, a cavallo o su un carro, oppure attraversando una palude o un fiume. Tutti noi siamo incuriositi dalle varie simbologie:i giochi,le danze,le gare ginniche,le scene di guerra,tutti atti iniziatici con lo scopo di esorcizzare la morte e suscitare le forze salvatrici che devono accompagnare il defunto durante il suo trapasso.
Gli etruschi consideravano la morte come una liberazione e una vittoria,solamente combattendola si raggiungeva l’immortalità; questo è il significato delle battaglie che si trovano scolpite sulle urne etrusche. E poi uccelli che, al pari di croci, spirali, cavalli, leoni e anatre, alludono alla vittoria sulle forze, oscure. Gli uccelli nell’arte etrusca sono l’espressione del sovrumano, volano in un’atmosfera irreale, anticipano gli angioletti cristiani. Infine l’uovo cosmico emblema della perfezione,della vita. Nel simbolismo dell’uovo le due circonferenze corrispondono a due spirali e quindi la rappresentano la perfezione, la nascita e la morte. Dal V sec. a.C. anche la concezione del mondo dei defunti risentì in modo più evidente dell’influenza della civiltà greca. Il mondo dei defunti era un luogo sotterraneo, abitato da divinità infernali e dagli spiriti degli antichi eroi, dove le anime vi accedevano. Il passaggio tra i due mondi era visto come un viaggio che il defunto compiva scortato da spiriti infernali. Il suo destino era quello di essere condotto in un mondo senza luce e speranza, in cui lo scorrere del tempo era segnato dai patimenti delle anime che ricordavano i momenti felici delle loro vita terrena. Le sofferenze delle anime dei morti potevano essere alleviate dai parenti con riti, offerte e sacrifici. Grazie a particolari riti e cerimonie alcuni personaggi importanti potevano diventare anche degli dei.
La tecnica della pittura: Inizialmente gli etruschi scelsero di creare un impasto di argilla e polveri (per lo più ricavate dal detrito di scavo della tomba stessa) su cui apporre uno strato di calce dove stendere il colore sciolto in acqua o in acqua di calce; la calce seccando crea un sottile strato di carbonato di calcio capace di intrappolare il colore. La preparazione della calce non ha permesso a queste tombe più antiche di conservare le decorazioni in buono stato; fortunatamente, in un momento successivo, scelsero di stendere sulle pareti due strati di sabbia e calce, uno o più spesso e l'altro più sottile, in cui mescolare il colore che serviva da sfondo. Tale perfezionamento garantì alle pitture una maggiore stabilità ed è grazie ad esso che è stato possibile recuperare molte pitture realizzati presso le tombe di età arcaica e classica.
La tomba della caccia e della pesca Il tuffatore
La tomba della caccia e della pesca Il banchetto
Tomba 5636 Particolare della parete di destra
Tomba del fiore di loto Il leone
Tomba dei Giocolieri Parete di fondo
Tomba dei giocolieri Il vecchio e il ragazzo
Tomba delle Leonesse La danzatrice
Tomba delle leonesse Il banchettante con l’uovo, simbolo di vita
Tomba dei leopardi Particolare della parete di destra: giovane con kylix
Tomba del Cacciatore Soffitto e parete di fondo
Progetto: gli Etruschi nel viterbese Classi VA – VB Plesso Rosario Livatinoa.s. 2013/2014 Istitito Comprensivo Ladispoli I