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Il fu Mattia Pascal. Datazione. Fu scritto a partire dal 1903, dopo una grave crisi economica e familiare. Fu pubblicato nel 1904 a puntate sulla rivista «Nuova Antologia» e nello stesso anno in volume.
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Datazione • Fu scritto a partire dal 1903, dopo una grave crisi economica e familiare. • Fu pubblicato nel 1904 a puntate sulla rivista «Nuova Antologia» e nello stesso anno in volume. • Fu ripubblicato altre volte con aggiunte e ritocchi (nel 1918 presso Treves a Milano e nel 1921 ediz. Bemporad, Firenze).
Protagonista Mattia Pascal, un bibliotecario comunale protagonista di uno strano caso … “L’idea o piuttosto il consiglio di scrivere mi è venuto dal mio reverendo amico don Eligio Pelligronotto, che al presente ha in custodia i libri della Boccamazza, e al quale io affido il manoscritto appena sarà terminato, se mai sarà …”
Pirandello ricorre qui all’espediente della testimonianza lasciata in un manoscritto … Nei romanzi tradizionali tale espediente conferisce veridicità storica ai fatti narrati; Pirandello invece svuota l’artificio del manoscritto togliendo ogni aspetto di verosimiglianza e storicità al romanzo.
Come avviene tutto ciò… • Nell’ edizione del 1921 Pirandello aggiunge al romanzo un’Avvertenza sugli scrupoli della fantasia, per sostenere pubblicamente la verosimiglianza della vicenda raccontata. • Abbiamo così uno sdoppiamento del romanzo: È presentato come una storia accaduta Si discute se tale storia può essere accaduta Ogni verità è relativa
Struttura del romanzo 18 capitoli suddivisibili in quattro parti. • Prima parte: la storia comincia dalla fine; ormai estraneo alla vita, Mattia racconta in prima persona la propria vicenda. • Seconda parte: si ripercorrono le tappe di un’esistenza negativa egli rappresenta il piccolo borghese vittima di una “trappola” sociale.
Terza parte: liberazione dalla trappola formazione di una nuova identità: Adriano Meis limiti dell’identità fittizia: morte di Adriano Meis • Quarta parte: ritorno nella trappola della prima identità ma forestiere della vita
Il romanzo ha dunque una struttura circolare e simmetrica: Morte di Mattia Pascal – Nascita di Adriano Meis Morte di Adriano Meis – Rinascita di Mattia Pascal
La conclusione dell’opera … Non rappresenta l’accettazione dello stato civile. Mattia Pascal ha capito che esso riduce l’uomo a maschera, a forma, a personaggio; pertanto egli sceglie di vivere fuori dalla vita, in una condizione di estraneità e distacco da ogni meccanismo sociale.
Temi principali • La famiglia; • L’inettitudine; • Il doppio e la crisi d’identità; • Il relativismo filosofico.
Famiglia Nido Prigione Famiglia originaria Rapporto coniugale
Inettitudine Mattia è un inetto, un antieroe che ha avuto una serie di occasioni ma le ha sfruttate solo in apparenza.
Il doppio e la crisi d'identità Tematica pirandelliana fondamentale che ricorre in modo ossessivo nella sua opera
Il relativismo La personalità è una costruzione fittizia, una maschera al di sotto della quale non c’è nulla e la realtà è anch’essa una costruzione, una proiezione di comodo della soggettività dell’individuo.
Alle varie parti narrative corrispondono tre diversi modelli di romanzo • Prima e ultima parte: antiromanzo; • Seconda parte: romanzo idillico –familiare; • Terza parte: romanzo di formazione alla rovescia.
STILE • NOVITA’ STRUTTURALE-STILISTICA: narrazione retrospettiva in prima persona. • LESSICO: grigio, pacato, burocratico; privo di rilievo drammatico ma reso espressivo da improvvise coloriture dialettali, neologismi e termini desueti. • LINGUA: mescola vari registri facendosi di volta in volta comica, patetica, ironica, drammatica. • Uso costante del TEMPO PRESENTE che conferisce immediatezza e spontaneità al parlato.
LETTURA DEI SEGUENTI BRANI: • Capitolo VII “Cambio treno” • Capitolo XV “Adriano Meis e la sua ombra” (p. 279-280) • Capitolo XVIII: “Pascal porta i fiori alla propria tomba” (p. 274-275).