920 likes | 1.13k Views
http://www.cgcrvaldera.it. cosa vogliono fare?. cosa vogliono fare?. una nuova discarica per rifiuti speciali da 1.400.000 metri cubi di stoccaggio un impianto di dissociazione molecolare capace di trattare a regime 120.000 ton/anno di rifiuti speciali, pericolosi e non.
E N D
cosa vogliono fare? • una nuova discarica per rifiuti speciali da 1.400.000 metri cubi di stoccaggio • un impianto di dissociazione molecolare capace di trattare a regime 120.000 ton/anno di rifiuti speciali, pericolosi e non che cos'è un “dissociatore molecolare”?
dissociatore molecolare (gassificatore) FUMI IN ATMOSFERA GASSIFICAZIONE COMBUSTIONE SYNGAS RIFIUTI CENERI ARIA
...consideriamo le due “scatole” come una “scatola sola”... FUMI IN ATMOSFERA GASSIFICAZIONE MA QUESTO ALLORA CHE COS’E’ ??? RIFIUTI COMBUSTIONE CENERI ARIA
inceneritore FUMI IN ATMOSFERA INCENERIMENTO RIFIUTI ARIA CENERI
la legge italiana cosa dice in proposito? gli impianti di dissociazione molecolare rientrano nel campo di applicazione del D.LGS. 133/05 “Attuazione della direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento dei rifiuti”
dove vogliono fare questo impianto? • A Gello di Pontedera. chi deve decidere se si può fare o no? • La Provincia di Pisa.
chi vuole farlo? • La ditta Ecofor Service S.p.a. quando vogliono farlo? • Il procedimento ha avuto inizio il 15 marzo 2010. • Ecofor ne ha chiesto la sospensione Il 24 novembre 2010. • Ecofor ne ha richiesto il riavvio, limitatamente alla discarica, il 14 aprile 2011. ma allora non vogliono più fare il dissociatore?
“il Tirreno”, venerdì 25 febbraio 2011 • La stampa dice che verrà sperimentato a Peccioli • Il progetto Ecofor dice che verrà costruito a Gello ma con 3 anni di ritardo rispetto alle previsioni non abbiamo informazioni circa l'eventuale avvio di questa “sperimentazione” ma allora non vogliono più fare il dissociatore?
9 dicembre 2009 ARPAT rigetta la richiesta di accesso ai dati della sperimentazione sul dissociatore molecolare di Peccioli motivazione: il titolare dei dati della sperimentazione è la Società Belvedere (caso mai chiedeteli a loro...) non abbiamo informazioni circa l'eventuale avvio di questa “sperimentazione”
come funzionano gli altri impianti di questo tipo già esistenti? L'unica referenza industriale indicata nel progetto Ecofor è uno stabilimento in fase di sperimentazione in Scozia, In una località chiamata Dumfries Vediamo cosa dice la SEPA, l'ente pubblico scozzese addetto ai controlli ambientali (l'equivalente dell'ARPAT) I dati completi, aggiornati a febbraio 2011, sono scaricabili dal nostro sito http://www.cgcrvaldera.it
in 160 giorni ci sono stati i seguenti problemi: • 17 lamentele per rumore • 15 attivazioni di by-pass • 2 guasti al sistema di monitoraggio delle emissioni in continuo • 172 superamenti dei limiti delle emissioni • dal 29 marzo al 31 maggio 2010: 41 superamenti dei limiti in 63 giorni • dal 1° giugno al 5 settembre 2010: 131 superamenti dei limiti in 97 giorni • la situazione quindi, in questa seconda fase di test, peggiora
quanta energia produrrebbe, questo impianto? rendimento elettrico netto massimo 16%
possibili comparazioni tra inceneritori e gassificatori di rifiuti inquinanti prodotti in un anno da un impianto che brucia 36.500 t/anno di rifiuti fonte: US Environmental Protection Agency, Compilation of Air Pollutant Emission Factors, Volume 1, Fifth Edition, AP-42 (le differenze di quantità tra alcuni inquinanti dipendono principalmente dalle differenze di quantità di aria utilizzata nella combustione)
se è sbagliata la premessa, è sbagliato anche tutto il resto! legge della conservazione della massa In una reazione chimica, la somma delle masse delle sostanze di partenza è pari alla somma delle masse delle sostanze che si ottengono dalla reazione
materiali destinati a venire “trattati” ogni anno dall'impianto: (elaborazione dei dati riportati al par. 2.5.1 del S. I A. Ecofor) (aria respirabile e ossigeno non sono quantificati nella presente tabella)
per dettagli: http://www.cgcrvaldera.it/sections/Documenti/03_Varie/GCR-mappa_01.pdf
nanoparticelle: cosa sono? la misura delle particelle regolate nell’ emissione dell’ inceneritore nanoparticelle
nanoparticelle: i pericoli • non vengono catturate in modo efficiente dai filtri di depurazione dell’inceneritore • viaggiano a lunghe distanze • restano in sospensione per un periodo di tempo prolungato • penetrano in profondità nei polmoni
nanoparticelle: i pericoli Le nanoparticelle sono così piccole che possono facilmente attraversare le membrane dei polmoni SANGUE
nanoparticelle: i pericoli Nanopatologia una volta che le nanoparticelle sono nel sangue possono attraversare le membrane di ogni tessuto
nanoparticelle: i pericoli particolato e globuli rossi ____20u_____ _____10u____
nanoparticelle: i pericoli le nanoparticelle prodotte dagli inceneritori sono piu’ pericolose di quelle di altre combustioni esse contengono: • Metalli neurotossici • Radicali liberi • diossine e furani
diossine: i pericoli • Tra le diossine ci sono le sostanze più pericolose prodotte dall'uomo. • Le diossine si accumulano nel grasso animale. • Un litro di latte di mucca dà la stessa dose di diossina quanta ne assumeremmo respirando aria vicino ad una mucca per OTTO MESI (Connett and Webster, 1987). • Le diossine si accumulano nel grasso del corpo umano. • L’uomo non può espellerle MA una donna può… … avendo un bambino!
diossine: i pericoli in nove mesi molta diossina accumulata in 20-30 anni nel grasso della madre va al feto
diossine: i pericoli La diossina interferisce con il feto e con lo sviluppo infantile • Le diossine distruggono vari sistemi ormonali, tra i quali: • gli ormoni dell’identità sessuale • gli ormoni della tiroide • insulina e altri.
approfondimenti: Dossier per Autorità dello Stato, Magistrati e Giornalisti http://www.cgcrvaldera.it/sections/Documenti/03_Varie/Documento_per_Autorita.pdf a cura di ISDE Italia Associazione Medici per l'Ambiente http://www.isde.it/
approfondimenti: Lettera aperta dei Medici della Valdera al Presidente della Provincia di Pisa ed ai Signori Sindaci http://www.cgcrvaldera.it/sections/Documenti/01_Pontedera/lettera_medici_valdera.pdf
quali problemi possono produrre le discariche di rifiuti? • deturpazione del paesaggio (almeno nella fase “attiva”) • occupazione di territorio, inutilizzabile per altri scopi dopo la dismissione • cattivo odore • problemi di stabilità in particolare in territori sismici (il nostro territorio è classificato come sismicità media) • aumento della popolazione di gabbiani e topi, problemi per la salute e l'agricoltura • emissioni ad alto contenuto di metano e CO2 nelle moderne discariche si riesce a recuperare fino al 40% del metano prodotto • molti rifiuti producono liquami contaminanti per il terreno e le falde acquifere (percolato). Il percolato deve venire estratto, raccolto e inviato presso impianti autorizzati allo smaltimento. Una corretta gestione deve prevedere il controllo mensile del percolato estratto. Le geomembrane utilizzate per isolare il terreno dai rifiuti hanno una durata limitata nel tempo! • se la discarica è progettata e costruita correttamente, i rifiuti devono comunque rimanere sotto osservazione per almeno 30 anni dopo la sua chiusura.
quali problemi possono produrre le discariche di rifiuti? se non viene effettuata una seria campagna di riduzione e riuso dei rifiuti abbiamo ulteriori problemi: • la discarica è destinata ad esaurirsi in poco tempo, portando gli amministratori a pensare immediatamente ad ampliamenti o creazione di nuove • non riciclando, o gettando in discarica addirittura il rifiuto tal quale, si generano moltissimi problemi di gestione (percolato, rischi di inquinamento da materiali instabili e anche pericolosi). • non si recupera materia prima-seconda. • le discariche per RSU, soprattutto se di proprietà dei comuni dove risiedono, disincentivano la raccolta differenziata: le amministrazioni possono addirittura preferire il pagamento dell'ecotassa (per mancato raggiungimento dei target di raccolta differenziata) pur di poter sfruttare la discarica (economicamente molto più vantaggiosa). le discariche sono una scelta plausibile solo se residuali: cioè adibite allo stoccaggio di quel poco che resta da una raccolta rispettosa delle priorità previste dalla normativa vigente.
quante discariche ci sono nella Provincia di Pisa? • Gello (Pontedera) una chiusa, una attiva e una in progetto • La Grillaia (Chianni) chiusa, con problemi tecnici • Legoli (Peccioli) attiva, recente richiesta di ampliamento Tirassegno (Cascina) in fase di riutilizzo-copertura • Bulera (Pomarance) progetto di colmatazione • Buriano (Montecatini Val di Cecina) attiva, progetto di ampliamento • Saline di Volterra (Volterra) attiva • Riotorto/Villamagna (Gambassi Terme, a 800m dal confine con Volterra) in progetto
procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale avviato il 9 marzo 2011 secondo ampliamento della discarica per rifiuti urbani e rifiuti non pericolosi sita in località Legoli nel Comune di Peccioli http://www.provincia.pisa.it/interno.php?id=41310&lang=it
rifiuti attualmente conferiti nella discarica di Legoli Alcuni dati dalla sintesi non tecnica del progetto
Cascina, discarica Tiro a segno (via del Nugolaio) progetto di messa in sicurezza e recupero paesaggistico ...previsto lo smaltimento di 170.000 m³ di rifiuti !?
ma avete da ridire su tutto! quali sarebbero le alternative? Una Gestione Corretta dei Rifiuti costa meno e crea più posti di lavoro.
Però qualcosa avanzerà sempre, quindi avremo sempre bisogno di bruciare... (la cosiddetta “frazione residua”) Fonte: Regione Toscana dati 2009 ...senza contare le emissioni in atmosfera
Sì, però l'impianto previsto a Pontedera tratterà principalmente rifiuti speciali e industriali... I rifiuti industriali sono recuperabili e riciclabili con maggiore facilità rispetto ai rifiuti solidi urbani (RSU), perché sono più omogenei!
Va bene, però i rifiuti industriali sono soggetti al libero mercato, e noi dobbiamo essere autosufficienti per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle industrie del nostro territorio ...O VOLETE FORSE PEGGIORARE GLI EFFETTI DELLA CRISI? “In linea generale, considerata la stima della situazione dei flussi di rifiuti speciali e il fabbisogno di trattamento/smaltimento in Provincia di Pisa, che evidenziano una situazione di eccedenza di offerta di trattamento dei rifiuti speciali rispetto alla domanda interna proveniente dalle attività produttive presenti nel territorio provinciale, al fine di non incrementare il carico ambientale attualmente generato dalle attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti, il Piano non prevede la realizzazione di nuovi impianti o il potenziamento di quelli esistenti. Solo nel caso in cui si originassero nuovi consistenti flussi di rifiuti derivanti da attività produttive del territorio provinciale che non trovino possibilità di smaltimento negli impianti esistenti, si potrà consentire la localizzazione di nuovi impianti; l’autorizzazione di nuovi impianti sarà altresì possibile allorquando si proponessero tecnologie di trattamento e/o smaltimento innovative tali da contenere a livelli minimali e non significativi gli effetti sull’ambiente e sul territorio” (dal Piano Provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi, adottato con D.C.P. n. 1 del 16 gennaio 2004 dalla Provincia di Pisa, pag. 48)
provenienza dei rifiuti conferiti nella discarica di Gello nell'anno 2009 (approssimativa) Elaborazione basata su dichiarazioni MUD
Conferimenti minori e relativa origine: Comuni della Provincia di Pisa, meno di 1000 t/anno provenienti dallo spazzamento meccanico delle strade RA.RI srl (LI), 200 t/anno rifiuti misti CER 190203 provenienti al 50% dall'ATO Costa e il resto da FI, AR, SP e altre TESECO SpA, 620 t/anno rifiuti misti CER 191212 e legno CER 191207 provenienti prevalentemente da fuori ATO Costa AREA srl, 230 t/anno rifiuti misti CER 191212 provenienti dalla prov. PI e ATO Costa VARIA Versilia Ambiente, 330 t/anno rifiuti misti CER 191212 provenienti dall'ATO Costa RESAPEL Srl, 140 t/anno CER 030310 e una piccola parte di CER 080112 (pitture e vernici di scarto) prov. 60% ATO Costa ECOFOR Service SpA, 200 t/anno rifiuti misti non differenziati di produzione interna all'azienda fonte: dichiarazioni MUD anni 2006/2007 (http://sira.arpat.toscana.it/ sira/rifiuti/ricerca_rifiuti.htm) incrociate con lo storico conferimenti della discarica di Gello (anno 2009)
...ma l'impianto in progetto a Gello servirà per il superamento delle discariche, come previsto dalle direttive europee... (gas irrespirabili e nocivi e polveri fini disperse in atmosfera non quantificati)
...ma l'impianto in progetto a Gello servirà per il superamento delle discariche, come previsto dalle direttive europee... "La non realizzazione della discarica e conseguentemente l'esaurimento delle volumetrie del lotto attualmente in esercizio, non consentirebbero di reperire le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dell'impianto di dissociazione molecolare" (pag. 56, sintesi non tecnica del progetto Ecofor) volume previsto per la nuova discarica: 1.400.000 metri cubi conferimento previsto rifiuti in ingresso: 120.000-220.000 t/anno
va bene, però... Questa è demagogia, e i vostri sono solo slogan! In realtà le scelte ambientali costano molti soldi
“il Tirreno”, giovedì 7 aprile 2011 Bientina: raccolta porta a porta su tutto il territorio minori conferimenti in discarica ...e le tariffe calano
cosa possiamo fare? informarci e informare (colmando il vuoto lasciato dalle istituzioni) manifestare le nostre opinioni (petizioni, lettere ai giornali, incontri pubblici, manifestazioni)
cosa possiamo fare? “campagna diffide” Scrivo la presente in qualità di cittadino del comune di ……… Sono venuto di recente a conoscenza della presentazione di un progetto ad iniziativa di Ecofor Service s.p.a avente ad oggetto la costruzione di un “dissociatore molecolare” e di una discarica in località Gello e mi risulta che sia attualmente in corso di svolgimento del procedimento autorizzativo da parte delle competenti autorità. Posto che è noto che con l’incenerimento dei rifiuti si liberano nell’aria e nel suolo sostanze altamente tossiche ed inquinanti, responsabili di gravi e spesso irreversibili danni alla salute (tumori, malattie polmonari e cardiocircolatorie ecc.), come del resto è attestato da molti studi medici e scientifici in materia, anche di rilievo internazionale, con la presente sono a DiffidarVi dal procedere nella costruzione dell’impianto di dissociazione molecolare sopra descritto. Avverto sin d’ora che, in difetto di quanto sopra, agirò in tutte le opportune sedi giudiziarie -civili, amministrative e penali- per ottenere la più ampia tutela dei miei diritti, ritenendoVi responsabili, ciascuno secondo le proprie competenze ed attribuzioni, di qualsiasi danno dovesse derivare alla mia persona e/o ai miei familiari.