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Villa Adriana • Villa Adriana fu una residenza reale extraurbana a partire dal II secolo. Voluta dall'imperatore Adriano (76-138), si trova presso Tivoli (l'antica Tibur), oggi in provincia di Roma. Realizzata gradualmente nella prima metà del II secolo a pochi chilometri dall'antica Tibur, la struttura appare un ricco complesso di edifici estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ettari, in una zona ricca di fonti d'acqua a 17 miglia romane dall'Urbs. Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'Unesco. • Tra le molte ville rustiche che fin dall'età repubblicana erano sorte fra Roma e Tivoli, ne esisteva già una costruita nel periodo sillano, ingrandita all'epoca di Giulio Cesare, pervenuta forse in proprietà della moglie di Adriano, Vibia Sabina, che proveniva da una famiglia di antica nobiltà italica . Fu questo il primo nucleo della villa, incorporato poi nel Palazzo imperiale. Dai bolli laterizi ritrovati in circa metà degli edifici emergono tre fasi di costruzione particolarmente attive tra il 118 e il 138 d.C. Adriano poté godere della villa solamente gli ultimi anni della sua esistenza, fino alla morte avvenuta a Baia il 10 luglio 138.d.C. Più che alle numerose sfaccettature della personalità di Adriano , la costruzione complessa fu dovuta alla necessità di soddisfare esigenze e funzioni diverse (residenziali, di rappresentanza, di servizio), oltre che all'andamento frastagliato del terreno; la magnificenza e l'articolazione delle costruzioni rispecchiano le idee innovative dell'imperatore in campo architettonico. Si afferma comunemente che egli volle riprodurre nella sua villa i luoghi e i monumenti che più lo avevano colpito durante i suoi viaggi nelle province dell'impero.
Quale che fosse l'entrata principale originale della villa è ancor oggi tema di discussione, comunque una strada antica con basoli di lava giungeva presso l'attuale ingresso dell'area archeologica, e da qui inizia la descrizione dei principali monumenti secondo la loro collocazione logistica lungo un ipotetico percorso in senso orario, anche se la varietà della composizione architettonica e la sua articolazione secondo assi diversamente orientati • danno al complesso il carattere di una composizione aperta. La Historia Augusta ci riferisce che nella sua villa Adriano aveva voluto riprodurre quei monumenti che durante i suoi innumerevoli viaggi, specie in Grecia, lo avevano affascinato: Pecile, Canopo, Accademia, Liceo. Così dal Rinascimento in poi fu un continuo attribuire nomi o credere di riconoscere questo o quel monumento della villa con il risultato che la maggior parte delle attribuzioni • sono arbitrarie e dal valore puramente convenzionale. Il periodo adrianeo rimane comunque il più importante nella storia dell'architettura romana paragonabile a quella Rinascimentale per i valori classici ed a quella Barocca per l'innovazione stilistica e la fantasia. L'apoteosi della linea curva è celebrata in Villa Adriana grazie anche a virtuosismi tecnici ed all'uso sapiente del calcestruzzo, del mattone e del tufo che come detto, in questo periodo, toccano valori di qualità insuperata.
N°1 :partendo dal cancello d’ingresso, il primo edificio che si incontra è quello del TEATRO GRECO, di cui rimane la cavea visibile e con accanto una vasta pianta quadrangolare tuttora interrata
N°2: Poco distante si trova il complesso tradizionalmente chiamato PALESTRA. Essa aveva tre grandi piazze, una delle quali era pavimentata in marmo cipollino. Circondato da un doppio portico, presentava in uno una pavimentazione a cubi prospettici e nell’altro rettangoli posti a lisca di pesce. La corte scoperta e i due porticati poggiavano su due criptoportici concentrici tuttora ben conservati, perché nel Settecento vennero trasformati in cantine e magazzini ed in parte incorporati dal CASALE DEL FONTANILE (detto anche FONTANA DI PALAZZO ).
N°3: Attraverso un lungo viale fiancheggiato da cipressi (probabilmente un antico accesso), si giunge al CASINO FEDE costruito su un antico NINFEO con tempio rotondo dedicato alla venere Cnido; sotto di esso passava una via carrabile basolata. E’ stato costruito in opus incertum e restaurato negli anni 90.
N°4:il lato orientale della villa affacciava sulla TERRAZZA DI TEMPE, una vasta spianata sostenuta da strutture sotterranee, che hanno l’aspetto di mura. La terrazza partiva dal Ninfeo Fede e arrivava fino ad una specie di torre sormontata dal PADIGLIONE DI TEMPE (N°6) che univa i diversi livelli. Al piano inferiore si è conservato un ambiente chiamato STALLONE dalla quale è stata rinvenuta la statua di Eracle che allude al mondo dell’Aldilà.
N°5: partendo da Nord si incontra la TERRAZZA INFERIORE DELLE BIBLIOTECHE dalla quale un muro di contenimento decorato con nicchie per delle statue con due piccole scale portava alla Terrazza Superiore e alle così dette BIBLIOTECHE GRECA E LATINA (N°9-10).
N°6: Dalla Terrazza di Tempe una scalinata e una rampa portano fino al piano superiore dove si trovava il PADIGLIONE DI TEMPE, dal quale si poteva ammirare il paesaggio sottostante. Esso era un punto di passaggio obbligato e sorvegliato e faceva parte di un percorso che, attraverso una scalinata interna, si saliva ad una spianata artificiale alla quale estremità meridionale si apriva PIAZZA D’ORO (N°15).
N°7: Ad un livello più basso è situato il TRICLINO IMPERIALE collegato agli HOSPITALIA attraverso due scale. A Sud si conserva il criptoportico con volta rampante, mentre a Nord un ampio ambiente che si apriva con due colonne su un giardino antistante. Le pavimentazioni erano in mosaico bianco e nero con semplici fasce nere, indice che il complesso era dedicato al personale di rango.
N°8: Gli HOSPITALIA erano decorati da pregevoli mosaici bianco neri con motivi floreali arabescati tipici dell’età adrianea. Vi erano dieci cubicoli a forma di T, con tre alcove dove erano sistemati i letti per dormire. Inoltre essi possedevano una vasta aula centrale, disposta in asse con l’ingresso principale.
N° 9: Procedendo arriviamo alla BIBLIOTECA LATINA che aveva anch’essa due grandi sale decorate da alcove , ma qui prevalevano le linee curve, come nella biblioteca greca. L’abside della sala più interna era visibile fin dall’ingresso, formato da una gradinata ricurva .
N°10: La BIBLIOTECA GRECA aveva due grandi sale quadrangolari una di seguito all’atra, decorate da alcove rettangolari. La biblioteca greca conserva ancora parte del piano superiore che dotato di impianto di riscaldamento.
N° 11 :Il CORTILE DELLE BIBLIOTECHE era una vasta piazza rettangolare che in origine era l’antico giardino della villa repubblicana
N° 12: PALAZZO IMPERIALE era una vasta area rettangolare circondata da portici; sul lato Nord-Ovest dove si aprivano le biblioteche, si trovava come si è detto l’antico ninfeo che era coperto da una volte a botte e terminante con un’abside decorata da nicchie con fontane .Il ninfeo era dotato di una cisterna che serviva ad alimentarle. L’antica villa era dotata di un podio ( basisvillae )che serviva a raccordare il livello più basso corrispondente al cortile delle biblioteche con quello più alto del palazzo Imperiale.
N° 13 Tale BASIS VILLAE era formato da un Criptoportico sotterraneo a quattro bracci con volta a Mosaico
N°14: Alle spalle del Ninfeo c’è L’EDIFICIO CON PILASTRI DORICI di cui si conosce poco. Questo edificio è dotato di una vasta area porticata e da una sala absidata .
N°15:PIAZZA D’ORO era un vastissimo edificio formato da un grande cortile scoperto sistemato a giardino con aiuole e vasche per l’acqua, circondato da un doppio portico.Si pensa che questa sia stata la biblioteca della villa ,degna di un imperatore colto come Adriano.
N°15a: piazza d’oro si affaccia su un panorama sottostante nel quale è stata rinvenuta una struttura di forma ovale che è stata interpretata come ARENA DEI GLADIATORI.
N°16: Dal Ninfeo Fede parte un secondo viale che termina nei pressi di un muro in laterizi appartenente al doppio portico del PECILE. A ovest di questo si apriva la spianata del Pecile che si poggia su delle strutture sotterranee dette CENTO CAMERELLE. Queste erano formate da decine di ambienti di servizio.
N°17: Dall’estremità meridionale del Pecile ,due scalinate semicircolari portavano alla cosiddetta SALA DEI FILOSOFI. E’ una sala rettangolare che termina con un abside. L’accesso principale si trova a Nord ed era collegata da un passaggio sotterraneo al Pecile e al Ninfeo stadio
N°18: accanto alla Sala dei Filosofi si trova il TEATRO MARITTIMO. Il suo ingresso principale era a Nord, preceduto da una terrazza. È un complesso assai singolare, ad un solo piano, senza alcun rapporto con la forma abituale di un teatro romano, costituito da un pronao di cui non resta più nulla, mentre sono riconoscibili la soglia dell'atrio e tracce di mosaici pavimentali.
N°19: tra il Teatro Marittimo e il Pecile si stanziano le TERME CON HELIOCAMINUS. Esse prendono il nome dalla cupola che sormontava una delle sale circolari, fortemente riscaldata. Era presente anche un frigidarium dotato di una vasca per l’acqua fredda.
N°20: Ritornando al Pecile si trova un ulteriore ingresso per un altro gruppo di edifici appartenenti alla Residenza Imperiale. L’ingresso monumentale è costituito dall’EDIFICIO CON TRE ESEDRE, decorato con una fontana. L’ edificio aveva un portico centrale quadrangolare sul quale si aprivano tre cortili absidati decorati con fontane.
N°21: Tra l’Edificio con tre esedre e quello con Peschiera si trovava il NINFEO STADIO . Era formato da tre cortili porticati.
N°22:Sul lato est del Ninfeo Stadio si trovava l’EDIFICO CON PESCHIERA. Articolato su tre piani , presenta in quello superiore la peschiera con intorno un grande portico costituito da 40 colonne.
N°22a: poco lontano sorgeva la CASERMA DEI VIGILI. Edificio a più piani, deve il suo nome alla sua impostazione che ricorda un edificio destinato a Caserma di vigili. Costituito da vani impostati simmetricamente intorno ad una grande sala centrale. L'edificio è comunque da intendersi come abitazione per il personale o a magazzino .
N°23: Nell’angolo formato dal Ninfeo stadio e l’Edificio con tre Esedre, sorgeva il QUADRIPORTICO, un giardino quadrangolare circondato da portici.
N°24: mediante una piccola porta del Quadriportico si accedeva alle PICCOLE TERME. Si Articolava in una sala ellittica con due vasche, una piscina con due lati absidati, un vano ottagonale, che si ipotizza spogliatoio, infine una sala a pianta rotonda , forse il calidarium. Notevole il sistema di copertura a volta di tutti gli ambienti.
N°25:IL VESTIBOLO era un complesso posto tra le Terme ed il Canopo, costituito da ambienti intorno ad un vasto cortile con al centro una grande esedra.
N°26: Accanto alle Piccole Terme sorgevano le GRANDI TERME. Secondo complesso termale di grandi dimensioni che si ritiene destinato al personale di servizio della villa. Nelle grandi sale è evidente il sistema di riscaldamento posto sotto il pavimento che risultava sospeso su pilastrini per la circolazione dell'aria calda. Un corridoio semicircolare, dietro la vasca ad esedra, portava agli ambienti riscaldati, tepidarium e calidarium. Imponente la sala circolare con funzioni di sudatio.
N°27: Posto all'imbocco della valle del Canopo, il PRETORIO è costituito da un imponente blocco costruttivo di stretti vani sovrapposti l'uno sull'altro. Analogamente alle Cento Camerelle si tratta di ambienti ricavati all'interno di un grande passaggio sotterraneo , accessibili tramite ballatoi.
N°28: A Est del Pretorio si accedeva al CANOPO. Questo tempio ninfeo, sacro a Serapide, dalla chiara ispirazione egizia, ha restituito nel tempo un gran numero di sculture oltre alla sua stessa immagine ancora eccezionale. Il tempio nel quale termina il lungo bacino è costituito da una ampia sala ad emiciclo, coperta da una cupola a spicchi.
N°29: Alle spalle del Canopo troviamo l’edificio di ROCCABRUNA. E’ costituita da un grosso dado parallelepipedo sul quale si innalzava un ulteriore piano coperto da una cupola.
N°30: A trecento metri da Roccabruna si trova l’ACCADEMIA. I ruderi sono molto modesti, restano solo quelli del Tempio di Apollo. Il nome Accademia è riferito al terreno che Academo donò alla città di Atene che ne fece prima un ginnasio e poi con Platone una scuola .
N°31: Il TEMPIO DI APOLLO è una bella sala rotonda a due piani, con ordine tuscanico in basso ed una serie di nicchie e finestre in alto.
N°32: Oltre troviamo i resti dell’ ODEON. Il teatro nel quale furono rinvenute statue di muse. Esso è direttamente collegato all’edificio meno conosciuto della villa, il Ninfeo degli Inferi.
N°33: l’ edificio degli INFERI è stato identificato in una valle stretta e lunga resa cupa dalla folta vegetazione. Qui si ha accesso ad un complesso sistema di gallerie e criptoportici a forma di trapezio. Il tenebroso nome non ha però riscontro con la funzione di queste centinaia di metri di percorso che sono una specie di metropolitana di servizio della villa. Un percorso carrabile con svincoli, stalle per cavalli e asini, depositi e magazzini tra cui quelli per la neve per la ghiacciaia di Villa Adriana.
N°34: L’Edificio degli Inferi termina nel GRANDE TRAPEZIO, un percorso di gallerie sotterranee illuminate da oculi, cioè da fori scavati nella roccia. Erano vie sotterranee destinate ai carri che portavano approvvigionamenti alla villa
N°35:il MAUSOLEO è attualmente interrato ed è difficile distinguerlo
N°36:poco distante dal Mausoleo sorge il TEMPIO DI PLUTO. Un complesso del quale non si conosce quasi nulla e che è conservato in modo precario.