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INTERVISTA AL GENIO DEL PASSATO. RENZO PIANO. “ UNA CITTA’ NON E’ DISEGNATA, SEMPLICEMENTE SI FA DA SOLA. BASTA ASCOLTARLA, PERCHE’ LA CITTA’ è IL RIFLESSO DI TANTE STORIE”. “ LA CITTA’ E’ UNA STUPENDA EMOZIONE DELL’UOMO. LA CITTA’ E’ UN’INVENZIONE, ANZI: E’ L’INVENZIONE DELLUOMO”.
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INTERVISTA AL GENIO DEL PASSATO RENZO PIANO
“ UNA CITTA’ NON E’ DISEGNATA, SEMPLICEMENTE SI FA DA SOLA. BASTA ASCOLTARLA, PERCHE’ LA CITTA’ è IL RIFLESSO DI TANTE STORIE”. “ LA CITTA’ E’ UNA STUPENDA EMOZIONE DELL’UOMO. LA CITTA’ E’ UN’INVENZIONE, ANZI: E’ L’INVENZIONE DELLUOMO”
DOTT. PIANO MI RACCONTI QUALCOSA DI LEI … Sono nato a Genova il 14 settembre 1937. Dopo aver frequentato le facoltà di architettura di Firenze e Milano, mi sono laureato al Politecnico di Milano nel 1964 con una tesi Intitolata “ Modulazione e coordinamento modulare”
COM’E’ INIZIATA LA SUA CARRIERA? Dopo la laurea incontrai Jean Prouvè ( 1901- 1984), architetto francese e diventato mio grande amico. All’incirca nello stesso periodo incontrai Richard Rogers ( 1933) con il quale ho fondato lo studio “ Piano e Rogers”, a Londra. Nel 1977 mi unii a Peter Rice (1935- 1993), celebre ingegnere civile, e fondammo l’ “ Atelier Piano e Rice”. Nel 1981 fondai il “Renzo Piano Building Workshop”, con un ufficio a Genova e uno a Parigi.
COM’E’ NATA LA PASSIONE PER L’ARCHITETTURA? Grazie a mio padre, costruttore edile, ho avuto modo di conoscere la vita di cantiere. Ho iniziato così ad esercitare tale professione, A contatto quindi con i clienti.
IL SUO STILE HA UNA DEFINIZIONE PRECISA? Il mio lavoro si può inserire nel cosiddetto razionalismo Italiano e, secondo esperti e colleghi, rappresenta un Superamento dei canoni dello Stile Internazionale degli anni settanta e la realizzazione di nuove forme tecnologiche di architettura. Grazie a tali riconoscimenti nel 1998 ho vinto il premio Pritzker, uno dei premi più prestigiosi a livello mondiale in campo architettonico.
Quali sono stati i suoi maggiori progetti in Italia? Nel 1979 ho collaborato al progetto di riqualificazione del centro di Otranto, in collaborazione con l’ Unesco. Nel 1987 ho progettato lo stadio San Nicola di Bari. Nel 1996 ho lavorato ai Portici del Lingotto a Torino, che ho ripreso nel 2002 con il progetto Multisala Pavè, al Lingotto. Dal 1991 al 2004 ho lavorato alla realizzazione della chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo Nel 1997 ho lavorato alla galleria del vento alla Ferrari, Maranello, ( Modena) mentre nel 2005 alla nuova sede de Il Sole 24 ore a Milano
ALL’ESTERO INVECE A QUALI PROGETTI HA LAVORATO? Dal 1971 al 1977 ho lavorato al Centre Georges Pompidou di Parigi, Francia
Dal 1988 al 1924 ho lavorato all’aeroporto internazionale del Kansai, Osaka (Giappone), Costruito sul mare Nel 1997, invece, il museo delle Scienze e tecnologie Di Amsterdam (Olanda)
Dal 1992 ho lavorato Alla ricostruzione di PotsdamerPlats, a Berlino (Germania) Nel 1997 ho partecipato al progetto della torre Debis, sede della Daimler-Benz, Berlino
Una delle mie ultime opere è stato il grattacielo del New York TimesBuiding a New York (dal 2007) La Nuova California AcademyofSciences di San Francisco, USA, 2008
CHE PROGETTI HA PER IL FUTURO? Ho in mente ancora tanti progetti da realizzare. Ho aperto diversi cantieri in tutto il mondo, ma in particolare sono molto legato all’ Harvard Univesity Art Museum (Harvard, Cambridge, 1997), un nuovo campus della Columbia University, il “Manhattanville” (2005), la riqualificazione della zona EUR di Roma, nuovo grattacielo Intesa- San Paolo a Torino (2007), la City TechTower, la Biblioteca Nazionale e il Teatro Nazionale dell’Opera di Atene, (Grecia) dal 2008, ed infine nel 2009 un progetto per la costruzione di uffici, centri commerciali e appartamenti a Londra.
DEI PROGETTI IN CORSO A QUALI SI SENTE PIU’ LEGATO? Ti rispondo dicendoti la London Bridge Tower Iniziata nel 2003, sorgerà nel quartiere di Southwark, a sud del Tamigi, e sarà un nuovo simbolo dello Skyline londinese. Situato adiacente alla stazione di London Bridge, fungerà da incrocio tra metropolitana, sei linee ferroviarie e quattordici linee d’autobus
COSA SIGNIFICA PER LEI “FARE ARCHITETTURA”? “Fare architettura” per me significa seguire un concetto fondamentale: un studio deve essere una bottega, dove le persone, gli strumenti e i materiali hanno la medesima importanza. L’architettura deve “collaborare” con le altre arti e discipline.
COME PROGETTEREBBE UN QUARTIERE A MISURA DI BAMBINO? Sicuramente non si tratta di un’impresa facile, occorre impegno concreto da tutti gli enti preposti a tale compito. Io, come architetto, cercherei di attrezzare un’area che risponda concretamente alle esigenze dei più piccoli, ovviamente in totale Sicurezza, e con tutti quegli accorgimenti che ciò comporta. Spero, un giorno non troppo lontano, di poterlo dimostrare.
COSA PENSA DELLE ARCHITETTURE URBANE? Ritengo che tutte le architetture, come tutto ciò che va a costituire un territorio, debba essere improntato in un’ottica di sviluppo sostenibile. Bisogna, innanzitutto, conoscere un territorio nella sua complessità, rispettarne le caratteristiche pur intervenendo efficacemente. Purtroppo spesso ci si concentra troppo sulla bellezza esteriore delle architetture (certamente elemento importante ma non può essere l’unico essenziale) senza salvaguardare l’ambiente, che esige rispetto assoluto.
E’ pur vero che vi sono, anche oggi giorno, in epoca moderna, interi territori e quartieri che necessitano dell’intervento dell’uomo, per essere rimodernati, in conformità con la Legge. Spesso tali territori sono abbandonati, il loro potenziale poco sfruttato e così ci ritroviamo spesso circondati da paesaggi ritenuti dai più brutti, degradati. Ma un intervento efficace, volto alla loro riscoperta e salvaguardia, farebbe scoprire a tutti noi zone meravigliose e ricche di risorse da offrire!!
LA RINGRAZIO PER IL TEMPO CHE MI HA DEDICATO, PER AVER RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE, PER ESSERSI APERTO SENZA CENSURE, PER AVERMI PERMESSO DI SCOPRIRE UN GRANDE ARTISTA COME LEI!!