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DTD. Laurea Magistrale in Informatica Chapter 03 Modulo del corso Thecnologies for Innovation. Agenda. DTD role DTD Declaration Sequences Content Types Attributes Entities. Relazione tra classi ed oggetti in OO. Ruolo del DTD. DTD.

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Presentation Transcript


  1. DTD Laurea Magistrale in Informatica Chapter 03 Modulo del corso Thecnologies for Innovation

  2. Agenda • DTD role • DTD Declaration • Sequences • Content Types • Attributes • Entities DTD

  3. Relazione tra classi ed oggetti in OO DTD

  4. Ruolo del DTD DTD

  5. DTD • Un DTD e’ un documento che definisce in modo formale, le regole di una classe di documenti XML • In un DTD si possono dichiarare: • Gli elementi utilizzabili, in che ordine e con quante occorrenze possono essere nidificati tra loro • Quali attributi sono applicabili a ciascun elemento, se sono obbligatori e quali sono i loro valori predefiniti • Le entità e le annotazioni utilizzabili all’interno del documento XML o del DTD stesso DTD

  6. Perché usare una DTD • Gruppi indipendenti di persone possono accordarsi su un DTD comune per definire un formato per i dati • Un DTD puo’ essere usato per verificare la validita’ dei dati • Avvertenza: il DTD non e’ obbligatorio! DTD

  7. Dichiarazione di un DTD Interna al documento XML: <!DOCTYPE root-element [element declarations]> Esterna al documento XML : <!DOCTYPE root-element SYSTEM “URI”> N.B.: In XML il nome del DOCTYPE deve essere il nome del tag radice. DTD

  8. Esempio DTD Interna DTD

  9. Esempio DTD Esterna DTD

  10. Dichiarazione di elemento • Per ogni tipo di elemento viene indicato il tipo di contenuto, che può essere: • Any content: indica che ogni contenuto è ammissibile.Es: <!ELEMENT memo ANY> • Empty content: un elemento vuoto non può contenere alcun testo tra il tag di inizio e quello di chiusura e può quindi essere rappresentato da un tag vuoto. Es: <!ELEMENT br EMPTY> • Simple content: è un elemento il cui contenuto è composto da testo. In questo caso #PCDATA è acronimo di “Parsed Character Data”.Es: <!ELEMENT message (#PCDATA)> • Element content: è il caso tipico in cui il contenuto è composto da sottoelementi.Es: <!ELEMENT note (to, from, title, message)> • Mixed content: sono elementi che contendono testo misto ad altri elementi DTD

  11. Sequenze L’elemento , (chiamato sequenza) specifica l’ordine in cui debbono presentarsi gli elementi <!ELEMENT classe (insegnate,studente)> Specifica che l’elemento classe deve contenere un solo elemento insegnate seguito daun solo elemento studente L’elemento | (chiamato opzione) specifica le opzioni con cui debbono presentarsi gli elementi <!ELEMENT classe (insegnate|studente)> Specifica che l’elemento classe deve contenere l’elemento insegnate o l’elemento studente non entrambi L’elemento + (chiamato ricorrenza) specifica le frequenze di ripetizione con cui debbono presentarsi gli elementi <!ELEMENT classe (insegnate,studente+)> Specifica che l’elemento classe deve contenere un solo elemento insegnate seguito dapiù elementi studente DTD

  12. Indicatori di ricorrenza <!ELEMENT libreria (libro*)> Specifica che l’elemento libreria può contenere un numero qualsiasi di elemento libro che può anche non essere utilizzato <!ELEMENT poltrona (persona?)> Specifica che l’elemento poltrona può contenere al massimo un elemento persona che può anche non essere utilizzato DTD

  13. ESEMPI <!ELEMENT classe (numero, (istruttore | assistente+), (credito | nocredito) )> soluzione <!ELEMENT crostata (gelatina?, limone*,((crema | zucchero)+ | glassa))> soluzione <!ELEMENT fattoria (fattore+,(cane* | gatto?), maiale*, ( capra | mucca)?, (gallina+ | oca* ))> soluzione DTD

  14. Contenuto misto • In XML il contenuto di testo #PCDATA ed il contenuto di elementi possono combinarsi solo nella forma seguente:<!ELEMENT para (#PCDATA | bold | italic)*> • Ogni paragrafo contiene un testo in cui si possono trovare, opzionalmente, degli elementi <bold> ed <italic>. Es: <para> <bold>Questo</bold> testo contiene delle sezioni in <bold>grassetto</bold> ed in <italic>corsivo</italic>, ma potrebbe anche non averne</para> DTD

  15. EMPTY DTD

  16. ANY DTD

  17. Tipi di contenuto Documento DTD  intro.dtd <!ELEMENT myMessage ( message )> Dichiara l’elemento myMessage come root con un unico child di nome message <!ELEMENT message ( #PCDATA )> Dichiara che l’elemento message deve contenere dati di caratteri riconosciuti dal parser XML Contenuto MISTO <!ELEMENT myMessage (#PCDATA | message )*> Dichiara l’elemento myMessage come root con contenuto misto MARKUP conforme alla dichiarazione <?xml version = "1.0"?> <!DOCTYPE myMessage SYSTEM "intro.dtd"> <myMessage> questo è un esempio; segue <message> altro test </message> e <message> altro testo ancora </message> </myMessage> L’elemento myMessage contiene due elementi message e due istanze di dati e caratteri Considerando la presenza dell’*, l’elemento myMessage potrebbe essere privo di contenuto Documento XML  intro.xml <?xml version = "1.0"?> <!DOCTYPE myMessage SYSTEM "intro.dtd"> <myMessage> <message>Welcome to XML!</message> </myMessage> DTD

  18. <?xml version = "1.0" ?><!-- Fig. 6.5: mixed.xml --><!-- Mixed content type elements --> <!DOCTYPE format [ <!ELEMENT format ( #PCDATA | bold | italic )*> <!ELEMENT bold ( #PCDATA )> <!ELEMENT italic ( #PCDATA )>]><format> This is a simple formatted sentence. <bold>I have tried bold.</bold> <italic>I have tried italic.</italic> Now what?</format> NOTARE LA SPECIFICA DELLA DTD INTERNA Esempio di tipo di contenuto mixed.xml DTD

  19. Limitazioni DTD

  20. Attributi • In generale gli attributi vengono specificati con ATTLIST:<!ATTLIST elemento attributo1 tipo1 modificatore1 attributo2 tipo2 modificatore2 attributo-n tipo-n modificatore-n> • I tipi definiscono l’insieme o la tipologia dei valori assumibili dall’attributo • I modificatori identificano le condizioni di obbligatorietà o opzionalità dell’attributo ed, eventualmente, un valore di default per lo stesso DTD

  21. Sintassi per la dichiarazione di attributo • Possibili valori di attribute-type: • CDATA character data • (n1|n2|…) uno fra gli n1, n2, … • ID un identificatore unico • IDREF riferimento ad un ID • … DTD

  22. Note DTD

  23. Attributi stringa <!ATTLIST message lang CDATA “Italiano”> • In questo caso l’attributo lang è una stringa • Se l’attributo è presente nel file il suo valore è quello specificato • Altrimenti viene assunto il valore di default “Italiano” <note> … <message lang=“English”> Remember the meeting </message> </note> <note> … <message> Ricordati l’appuntamento </message> </note> DTD

  24. Attributi per enumerazione <!ATTLIST person salutation (Mr | Mrs | Miss | Dr) “Mr”> • Il titolo di ogni persona assume valori nell’insieme indicato • In mancanza del parametro si assume per default “Mr” <person salutation=“Dr”> <name>Luke</name> <surname>Brown</name> </person> DTD

  25. Modificatori • Valore di default: espresso da una stringa indica il valore da assegnare all’attributo in mancanza di diverse indicazioni • Valore fisso: definito da #FIXED più il valore. L’attributo assume obbligatoriamente il valore assegnato e l’autore del documento XML non può modificarlo:<!ATTLIST persona numeroGambe CDATA #FIXED “2”> • Specifica di obbligatorietà: #REQUIRED. Indica che l’attributo deve essere sempre presente in ogni elemento<!ATTLIST misura val CDATA #REQUIRED> • Specifica di opzionalità: #IMPLIED. Indica che l’attributo è opzionale e può non essere specificato dall’autore del documento. Se combinato con ID indica che il sistema genererà un identificativo automaticamente DTD

  26. Entità • Le entità del DTD sono frammenti ricorrenti di contenuti testuali a cui vengono associati degli identificatori che possono essere “espansi” come macro all’interno del documento prima di procedere al parsing vero e proprio • La definizione avviene secondo lo schema: <!ENTITY nomeEntità valore> • L’utilizzo avviene inserendo nel testo la sequenza: &nomeEntità; • Esempio: <!ENTITY autore “Francesco De Angelis”> <document><title>Introduzione ad XML</title><author>&autore;</author> </document> DTD

  27. Entità esterne • Le entità esterne vengono “recuperate” da un file esterno all’XML <!ENTITY nomeEntità SYSTEM “url del file”> • Es: <!ENTITY text SYSTEM “book.txt”> • E’ possibile specificare entità da non parsare, tipicamente come entità di dati binari <!ENTITY immagine SYSTEM “img.gif” NDATA gif> <book> <title>..</title> <text>&text;</text> </book> DTD

  28. Entità predefinite • Sono predefinire tutte le entità associabili ai singoli caratteri sulla base del codice (unicode) degli stessi. Ad esempio l’entità &#10; corrisponde al carattere ASCII 10. • Alcuni caratteri, tra cui ‘<‘ ed ‘&’, creano problemi quando vengono mischiati al testo. Per questo sono predefinire alcune entità che possono sostituire questi caratteri: • Equivalente a : <![CDATA [<]]> DTD

  29. Entità parametriche (I) • Sono entità definite nel DTD ed utilizzate all’interno del DTD stesso • Vengono sostituite durante la lettura del DTD • Contengono frammenti ricorrenti del modello di contenuto • Es: volendo definire in un unico punto il tipo di testo che contiene sezioni in grassetto: <!ENTITY % testo “#PCDATA”> <!ENTITY % testoConBold “(%testo;|bold)*”> <!ELEMENT testo %testoConBold;> DTD

  30. Entità Parametriche (II) <!ENTITY % common " size (small | medium | large) 'medium' color (red | blue | green | black | white) "'white' price CDATA #REQUIRED"> <!ELEMENT shirt (#PCDATA)> <!ELEMENT pants (#PCDATA)> <!ELEMENT skirt (#PCDATA)> <!ATTLIST shirt %common;> <!ATTLIST pants %common;> <!ATTLIST skirt %common;> DTD

  31. Cosa c’è di sbagliato nelle DTD • Troppo “document oriented” • DTD è stato sviluppato per interfacciarsi con tool per il trattamento del testo • Limitato nella rappresentazione di strutture complesse • Non c’è la nozione di ereditarietà/sub-typing • Content-model ambiguo • Troppi modi per rappresentare la stessa cosa • I nomi sono globali, non locali DTD

  32. Utilizzo delle DTD • Validazione • Storage XML efficiente (persistenza, estensione, o database storage) • Documentazione • Parsing efficiente • Design di tool di supporto DTD

  33. Progettare una struttura dati XML DTD

  34. Attributi o Elementi : scelte forzate DTD

  35. Attributi o elementi : scelte stilistiche DTD

  36. Case Study: Agenda giornalieraDefinizione degli elementi DTD

  37. Case Study: Agenda giornalieraAggiunta di attributi DTD

  38. Case Study: Agenda giornalieraDTD : Completo DTD

  39. Case Study: Agenda giornalieraDocumento Valido DTD

  40. fine DTD

  41. Soluzione 1 L’elemento classedeve contenere un elemento numero, un elemento istruttore oppure un numero qualsiasi di elementi assistente e un elemento credito o un elemento nocredito, <!ELEMENT classe (numero, (istruttore | assistente+), (credito | nocredito) )> DTD

  42. Soluzione 2 L’elemento crostatapuò avere o non avere l’elemento gelatina, seguito da zero o più elementi limone, uno o più elementi crema o zucchero, oppure un solo elemento glassa <!ELEMENT crostata (gelatina?, limone*,((crema | zucchero)+ | glassa))> DTD

  43. Soluzione 3 L’elemento fattoriadeve avere almeno un elemento fattore, può avere un numero qualsiasi di elementi facoltativi cane o un elemento facoltativo gatto, un numero qualsiasi di elementi facoltativi maiale, un elemento facoltativo capra o mucca e uno o più elementi gallina oppure un numero qualsiasi di elementi facoltativi oca. <!ELEMENT fattoria (fattore+,(cane* | gatto?), maiale*, ( capra | mucca)?, (gallina+ | oca* ))> DTD

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