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GERUNDIO. In latino il gerundio è una forma nominale del verbo che non ha niente a che vedere con il gerundio italiano. Esso serve per tradurre l'infinito del verbo nei casi obliqui (indiretti) perché per soggetto e complemento oggetto si usa l'infinito stesso.
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GERUNDIO In latino il gerundio è una forma nominale del verbo che non ha niente a che vedere con il gerundio italiano. Esso serve per tradurre l'infinito del verbo nei casi obliqui (indiretti) perché per soggetto e complemento oggetto si usa l'infinito stesso. Es.Vidēre Mediolanum pulchrum est E' bello vedere Milano. Vidēre è il soggetto Es. Cupio vos vidēre Desidero vedervi. Vidēre è il comp. oggetto
COME SI FORMA • Si forma aggiungendo al tema del presente i suffissi: I coniug.→ and→amand II coniug.→ end→monend III coniug.→ end→ legend IV coniug.→ iend → audiend Si aggiungono poi le desinenze del singolare della II declinazione a partire dal genitivo.Per l'accusativo si pone prima la preposizione ad perché serve per tradurre la proposizione finale
COME SI TRADUCE.... • Ognuno dei casi del gerundio viene adoperato in diversi costrutti per esprimere diverse funzioni. • GENITIVO: in dipendenza da aggettivi come cupidus, avidus etc. • Es. Cupidus videndi: desideroso di vedere • DATIVO: in dipendenza da aggettivi che indicano attitudine e predisposizione • Es. Paratus loquendo : adatto a parlare
ACCUSATIVO: in genere è preceduto da ad ed è retto da aggettivi quali idoneus, aptus etc., ma soprattutto per tradurre la finale • Es. Venio ad visendum te: vengo per visitarti • ABLATIVO: semplice, serve per esprimere l'idea di mezzo. Con preposizioni (a, ex, de etc.) svolge la stessa funzione di un nome preceduto da quelle preposizioni. • Es. Errando discitur: con lo sbagliare s'impara oppure sbagliando s'impara. • Questo è l'unico caso in cui il gerundio latino si può tradurre col gerundio italiano.