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Corso di storia economica Patrizio Bianchi. Lezione 8 La grande crisi. Area OECD: fiducia dei consumatori. OECD, consumer confidence index: una misura della fiducia dei consumatori. Ma attenzione all’Italia. Area OECD. GERMANIA. ITALIA. La fiducia dei consumatori.
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Corso di storia economicaPatrizio Bianchi Lezione 8 La grande crisi
Area OECD: fiducia dei consumatori OECD, consumer confidence index: una misura della fiducia dei consumatori Ma attenzione all’Italia
Area OECD GERMANIA ITALIA
La fiducia dei consumatori • Cade in tutta l’area OCSE in maniera drammatica dal 2007 • Ma in Italia la caduta dell’indice della fiducia è meno drastica perché è dal 2002 che la fiducia scende continuamente • Quindi per l’Italia vi è il tema della crisi mondiale ma anche una crisi strutturale interna di lunga durata
Scrive la Banca d’Italia: BOLLETTINO ECONOMICO N. 55, GENNAIO 2009 15-01-2009 Sintesi La crisi di fiducia si è estesa dai mercati finanziari alle scelte di consumatori e imprese - La crisi nata nell'estate del 2007 nel mercato dei mutui immobiliari americani, dopo essersi rapidamente estesa a ogni comparto della finanza e a tutto il mondo, ha colpito negli ultimi mesi l'economia reale, influenzando le scelte di consumo, investimento e produzione. La dinamica del prodotto nelle principali economie si è fortemente deteriorata; risentono ora della crisi anche i paesi emergenti. Ma la crisi non è solo crisi finanziaria di breve periodo, ma anche una crisi strutturale ed una crisi di sostenibilità da leggere nel lungo periodo
Fino al 2000 l’economia mondiale segue un unico andamento, dato dai paesi sviluppati, dal 2000 esplode la globalizzazione, trainato dai paesi emergenti
Ma il vero malato è l’economia americana. Negli anni in cui gli USA si pongono come unica superpotenza economica, la loro competitività crolla
L’Europa appare più lenta degli Stati Uniti, ma segue gli USA nella caduta della produzione industriale, invece il Brasile segue una diversa via di crescita
Nella globalizzazione i paesi emergenti e i paesi sviluppati crescono diversamente, ma cadono nello stesso modo
Paesi sviluppati e paesi emergenti • L’economia mondiale segnava una differenza sostanziale fra andamenti dei paesi sviluppati e paesi emergenti. • Il ruolo della Cina è cruciale per spiegare la crescita mondiale degli ultimi 10 anni, ma anche la Cina affronta oggi un problema grave di rallentamento estremamente pericoloso per i suoi equilibri interni
La crisi in Cina colpisce in modo diverso le diverse aree; in particolare sta colpendo la costa e il Guangdong La strategia GO-WEST è fallita e vi sono seri rischi di tenuta sociale Il governo ha avviato un ampio programma di rilancio
La crescita americana è stata drogata dalla domanda pubblica militare; gli investimenti produttivi sono stati spiazzati dagli investimenti finanziari, immobiliari e nella industria della difesa
La bilancia dei pagamenti cumula deficit, e nel contempo il debito pubblico esplode U.S. NATIONALDEBTCLOCK The Outstanding Public Debt as of 11 Dec 2008 at 07:41:26 AM GMT is: The estimated population of the United States is 305,253,278so each citizen's share of this debt is $34,926.41. The National Debt has continued to increase an average of$3.76 billion per day since September 28, 2007! Il debito pubblico americano viene largamente sostenuto da acquisti di titoli pubblici da parte cinese, che in tal modo mantengono stabile il cambio del yuan- remimbi, mantenendo alte le esportazioni
La cura di Obama per un paese in degrado • 4,8 finanziamenti a privati per la manutenzione delle case • 15,2 infrastrutture acqua potabile • 27,9 autostrade • 1 aeroporti • 8,5 Trasporti pubblici • 3,5 sussidi di disoccupazione • 15,2 Borse di studio per studenti a basso reddito • 19 studenti disabili • 42,7 sanità
La crisi in Europa La crisi ha un impatto differenziato paese per paese In ragione della esposizione al mercato finanziario ed immobiliare, della struttura industriale, del debito pubblico, degli investimenti in R&D Il caso della Germania diviene cruciale per lo sviluppo europeo I rischi del nuovo protezionismo e di politiche non-coordinate di sussidio alle imprese
WTO agreement euro Berlin Wall End 9/11 terroristic attack Financial crisis Several political and economic events redesign the global context
World Economic Outlook Update Contractionary Forces Receding But Weak Recovery Ahead July 8, 2009 The global economy is beginning to pull out of a recession unprecedented in the post–World War II era, but stabilization is uneven and the recovery is expected to be sluggish.
I paesi emertgenti anticipano l’uscita e trainano una ripresa instabile ed ineguale
Settori industriali 1. Automotive: nuovi mercati e nuove industrie, sovracapacità produttiva, ricerca e innovazione, effetti del prolungamento della crisi, M&A, crisi aziendali e reti di subfornitura 2. Textile and fashion: Tessile- abbigliamento vs. FAD; lunghezza delle reti produttive, qualità e time-to-market, quality and branding strategies, 3. Industria farmaceutica: Rischi di una crisi prolungata per la ricerca, riallocazione a livello mondiale di ricerca e produzione, il bisogno di ridefinere il modello di regulazione pubblica 4. settore energia e costruzioni: Sviluppo e bilanciamento tecnologie per uscire dalla dipendenza petrolifera, ma anche nuove tecnologie per le costruzioni e la casa, per la pianificazione urbana e la gestione ambientale
La situazione italiana. Dieci anni di crescita lenta e una crescita delle esportazioni concentrata in pochi settori manifatturieri Il peso del debito e gli effetti della crisi sul debito La situazione delle banche e delle imprese Una riflessione su un paese a crescita lenta, che investe poco in ricerca ed educazione
L’economia italiana resta vincolata a tassi di crescita limitati e frenati Andamento della economia e fiducia dei consumatori in discesa da dieci anni
Elementi di strategia • la crisi finanziaria ha messo in evidenza i problemi strutturali della industria e i limiti della sostenibilità • La crisi è una sfida per ripensare il modello di regolazione pubblica e strategie di imprese • Questa crisi senza precedenti ridisegnerà l’industria nel mondo e le imprese che gestiranno con successo questa fase saranno i leader di domani • Rigenerare i vantaggi competitivi: conoscenza e risorse umane, piccole imprese e reti di imprese, ricerca e sviluppo, beni pubblici e responsabilità sociale
Politiche industriali • La prima politica industriale è ristabilire l’idea che la ricchezza delle nazioni è la produzione, il lavoro, la conoscenza • Più Europa, e andare in fondo con la Strategia di Lisbona • Attenzione al consumo, alla casa, ai servizi alla persona, ai beni pubblici, che qualificano la vita collettiva • Promuovere piccole e medie imprese, imprese cooperative, imprese sociali per sostenere l’occupazione e consolidare la base sociale della economia • Ricerca, alta formazione, trasferimento tecnologico, il sistema universitario come agenzia diffusa
Considerazioni finali La lunghezza della crisi Gli effetti interni della crisi La ristrutturazione e il riposizionamento della industria italiana nel nuovo contesto mondiale