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Quarta parte

Quarta parte. Ateismo Agnosticismo Indifferentismo. Ateismo (dal greco atheos , composto da α- , "senza", e θεός , “Dio", letteralmente "senza Dio").

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Quarta parte

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Presentation Transcript


  1. Quarta parte Ateismo Agnosticismo Indifferentismo

  2. Ateismo (dal greco atheos, composto da α-, "senza", e θεός, “Dio", letteralmente "senza Dio")

  3. Nella presenza del male e dell’ingiustizia nel mondo, molti uomini vedono oggigiorno una prova della non-esistenza di Dio, perché… se Egli esistesse, non permetterebbe tutto ciò.

  4. In realtà questo disagio e questo interrogativo sono anch’essi una “via” verso Dio. L’uomo, infatti, percepisce il male e l’ingiustizia come privazioni, come situazioni dolorose non dovute che reclamano un bene e una giustizia cui si aspira. Potrebbe essere interessante vedere questo breve video da YouTube http://www.youtube.com/watch?v=JaojRzhN0Ts

  5. Un ateismo come conseguenza di una analisi razionale di tipo scientifico, empirico, è contraddittoria, perché Dio non è oggetto del sapere scientifico-sperimentale.

  6. Una causa diffusa di ateismo è ritenere che l’affermazione di Dio obblighi ad una penalizzazione dell’uomo: se Dio esiste allora l’uomo non sarebbe libero, né godrebbe di una piena autonomia nella sua esistenza terrena.

  7. Questa visione ignora che la dipendenza della creatura da Dio fonda la libertà e l’autonomia della creatura. È vero piuttosto il contrario: come insegna la storia dei popoli, quando si nega Dio si finisce col negare anche l’uomo e la sua dignità trascendente.

  8. Fra le cause dell’ateismo, specialmente dell’ateismo pratico, va incluso anche il cattivo esempio dei credenti.

  9. Si deve dire piuttosto che nascondono e non manifestano il genuino volto di Dio e della religione per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presentazione fallace della dottrina, o anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale.

  10. Un altro motivo per dichiararsi ateo è vedere la divisione che esiste tra coloro che credono in un solo Dio (cristianesimo; ebraismo ed islamismo come maggiori religioni monoteiste) o tra coloro che credono in Gesù Cristo (ortodossi; riformisti; anglicani; calvinisti; evangelisti; ecc.)

  11. Lo studio per conoscere Dio non è una complicazione: il fatto che nell’unico Dio ci sono tre Persone; che ogni Persona è Dio ma non sono tre dei bensì un solo Dio; che Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo; ecc. C’è in gioco la relazione degli uomini col vero Dio e la propria salvezza. “Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!” (Gc 2, 19)

  12. L’agnosticismo Sostiene che la ragione umana non può concludere nulla su Dio e sulla sua esistenza. Diffuso specie negli ambienti intellettuali. Spesso i loro fautori si propongono un impegno di vita personale e sociale, ma senza alcun riferimento verso un fine ultimo, cercando così di vivere un umanesimo senza Dio.

  13. L’indifferenza religiosa rappresenta oggi la principale manifestazione di non credenza . Il tema di Dio non viene preso in considerazione perché quasi soffocato da una vita orientata ai beni materiali. Cruise ships still find a Haitian berth Luxury liners are still docking at private beaches near Haiti's devastated earthquake zone for holidaymakers to enjoy the water

  14. L’indifferenza religiosa coesiste con certa simpatia per il sacro e talvolta per lo pseudo-religioso, fruiti in modo moralmente disimpegnato, come fossero beni di consumo. Per mantenere a lungo una posizione di indifferenza religiosa, l’essere umano ha bisogno di continue distrazioni in modo da non soffermarsi mai sui problemi esistenziali più importanti, rimuovendoli sia dalla propria vita quotidiana che dalla propria coscienza: senso della vita e della morte, valore morale delle proprie azioni, ecc.

  15. Poiché nella vita di una persona esistono sempre eventi “che fanno la differenza” (innamoramento, paternità, morti premature, dolori e gioie, ecc.), la posizione di “indifferenza religiosa” non è sostenibile lungo l’intero arco di una vita umana, perché su Dio non si può fare a meno, almeno qualche volta, di interrogarsi. Prendendo spunto dagli eventi esistenzialmente significativi della vita, occorre aiutare chi è indifferente ad aprirsi alla affermazione di Dio.

  16. Dove ci portano le considerazioni fatte in questa prima lezione? Ci avvicinano alla verità sul mondo e su noi stessi; allo stesso tempo ci fanno scoprire che Dio non è una risposta che meta fine alle nostre domande. Dio è un mistero profondo il che non toglie che possiamo dedurre il mistero di Dio dal mistero del cosmo e dal mistero della nostra esistenza. Jutta Burggraf, Teologia fondamentale, Ed. Ares, Milano 2004. p.30

  17. Davanti al mistero di Dio, le nostre rappresentazioni umane della divinità debbono rinnovarsi continuamente. Perciò dobbiamo rifare il cammino sempre di nuovo e approfondire sempre più la conoscenza di Dio. Più l’uomo si avventura nella ricerca di Dio, tanto più insoddisfacenti gli appaiono tutte le risposte precedenti. Un impressionante esempio di questo fatto ce lo offre la Bibbia nella figura di Giobbe. Jutta Burggraf, Teologia fondamentale, Ed. Ares, Milano 2004. p.31

  18. Tua figlia è rimasta attratta da un libro di Marilyn Ferguson in cui afferma che «la guerra è impensabile in una società di persone autonome che hanno scoperto che tutta l'umanità è interdipendente, che non temono idee e culture estranee, che sanno che tutte le rivoluzioni cominciano nell'interiorità e che non si può imprimere il proprio marchio di illuminazione sugli altri». Cosa diresti a tua figlia?

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