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Le diverse tipologie di finanziamento comunitario: i Fondi strutturali. Rimini 5 dicembre 2006. I Fondi strutturali. Perché la Politica europea di Coesione Sebbene l’UE sia una delle aree più ricche del mondo, esistono fra le sue regioni enormi disparità di reddito e di opportunità.
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Le diverse tipologie di finanziamento comunitario:i Fondi strutturali Rimini 5 dicembre 2006
I Fondi strutturali Perché la Politica europea di Coesione Sebbene l’UE sia una delle aree più ricche del mondo, esistono fra le sue regioni enormi disparità di reddito e di opportunità. Oggi, l’UE a 25 registra disparità maggiori rispetto all’UE a 15: i nuovi Paesi possono contare su un reddito procapite inferiore al 40% della media UE. E ciò ha comportato una diminuzione del 12,5% nel PIL procapite dell’Unione. La Politica di Coesione trasferisce risorse dalle regioni prospere alle regioni più arretrate. Essa costituisce uno strumento di solidarietà finanziaria e un potente motore di integrazione economica.
I Fondi strutturali La Politica europea di Coesione Nel periodo 2000 - 2006, sono stati investiti su questa politica circa 257 miliardi di euro, che rappresentano circa il 37% del bilancio comunitario fino al 2006: - 213 miliardi di euro per l’Unione dei 15; - 22 miliardi di euro nell’ambito della politica di preadesione; - 22 miliardi di euro a carico degli interventi strutturali a favore dei nuovi Stati membri per il periodo 2004 - 2006.
I Fondi strutturali Gli strumenti della Politica europea di Coesione: i Fondi strutturali Oltre un terzo del bilancio UE, destinato allo sviluppo regionale e alla coesione economica e sociale, viene erogato tramite appositi strumenti finanziari, i Fondi strutturali. La programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013 presenta alcune novità sostanziali rispetto a quella in chiusura alla fine del 2006.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Finanziano attraverso 6 Fondi - Fondo di coesione: destinato ai Paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90 % della media comunitaria (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda soltanto fino a fine 2003 e, a seguito del grande allargamento, anche i dieci nuovi Paesi). Sul piano delle tematiche di intervento, il Fondo concede finanziamenti a favore di progetti infrastrutturali nei settori dell'ambiente e dei trasporti. - Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR): finanzia investimenti produttivi e infrastrutturali per favorire lo sviluppo locale, l’occupazione e le PMI.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Finanziano attraverso 6 Fondi - Fondo sociale europeo (FSE): finanzia lo sviluppo delle politiche attive del lavoro, le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro, lo sviluppo dei sistemi di istruzione e formazione, il miglioramento delle competenze della forza lavoro, l’aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. - Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP): finanzia azioni finalizzate a rafforzare la competitività delle aziende del settore, a migliorare l’approvvigionamento e la valorizzazione dei prodotti della pesca, al rilancio delle zone dipendenti dalla pesca.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Finanziano attraverso 6 Fondi - Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG): sostiene lo sviluppo rurale attraverso il miglioramento strutturale delle aziende agricole e la ridefinizione dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; l'introduzione di nuove tecnologie e il miglioramento della qualità dei prodotti; uno sviluppo forestale sostenibile; il consolidamento del tessuto sociale in zone rurali; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita degli agricoltori. - Sezione Orientamento: regioni obiettivo 1 - Sezione Garanzia: regioni non obiettivo 1.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Obiettivo 1 Sono regioni obiettivo 1 quelle il cui PIL è inferiore al 75% della media comunitaria. Esse presentano le seguenti caratteristiche: - scarso livello di investimenti; - tasso elevato di disoccupazione; - mancanza di servizi alle persone e alle imprese; - dotazione inadeguata di infrastrutture di base. Per il periodo 2000-2006, si tratta di circa 90 regioni. Obiettivo dei Fondi: fornire le attrezzature di base mancanti, elevare il livello della formazione delle risorse umane, favorire gli investimenti nelle PMI.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Obiettivo 1 Stanziamento: 151 miliardi di euro (circa il 70% del totale). Fondi coinvolti: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento, SFOP. Settori di intervento prioritari sono: - le infrastrutture di base; - la valorizzazione delle risorse umane; - gli investimenti nei settori della ricerca, dell'innovazione e della società dell'informazione.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Obiettivo 2 Sono aree obiettivo 2 alcune zone in difficoltà strutturale, siano esse industriali, rurali, urbane o dipendenti dalla pesca. Esse appartengono a regioni il cui livello di sviluppo si colloca attorno alla media comunitaria, ma che attraversano difficoltà socio-economiche e si caratterizzano per alti tassi di disoccupazione. Queste difficoltà sono: - mutamento di settori dell'industria o dei servizi; - declino delle attività tradizionali nelle zone rurali; - situazione di crisi dell'ambiente urbano; - crisi del settore della pesca.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Obiettivo 2 Le aree interessate all’obiettivo 2 riguardano il 18% della popolazione europea. Esse sono state concertate prima dell’inizio dell’attuale fase di programmazione nell’ambito di un processo decisionale che ha visto coinvolti le istituzioni comunitarie, i governi nazionali e le regioni dei Paesi UE. Obiettivo dei Fondi: dare un nuovo impulso alle zone in difficoltà strutturale. Stanziamento: 22,5 miliardi di euro (11,5% del totale). Fondi coinvolti: FESR e FSE.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Obiettivo 3 Non fa riferimento ad aree specifiche dell’Unione europea, ma è un obiettivo trasversale. L'obiettivo 3 non è regionalizzato: tutte le regioni che non rientrano nell'obiettivo 1 sono ammissibili all'aiuto. L'obiettivo 3 mira a sostenere l'adeguamento e la modernizzazione delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione ed occupazione. Stanziamento: 24,05 miliardi di euro (12,3% del totale). Fondi coinvolti: FSE.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Le iniziative comunitarie Finalizzate alla realizzazione di azioni che rivestono un interesse particolare per la Comunità. INTERREG: cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale volta ad incentivare uno sviluppo ed un assetto armonioso ed equilibrato del territorio europeo. URBAN: rigenerazione economica e sociale delle città e dei quartieri in crisi per promuovere uno sviluppo urbano durevole.
I Fondi strutturali 2000 - 2006 Le iniziative comunitarie Finalizzate alla realizzazione di azioni che rivestono un interesse particolare per la Comunità. LEADER +: sviluppo rurale mediante iniziative di Gruppi di Azione Locale. EQUAL: Cooperazione transnazionale per la promozione di nuove pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo nell'accesso al mercato del lavoro.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Dotazione complessiva 308.041.000.000 €
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Convergenza Rappresenta la continuità con l’ex obiettivo 1. Obiettivo: accelerare la convergenza economica delle regioni meno avanzate, sostenendo la crescita e l’occupazione, incoraggiando l’innovazione e lo sviluppo della società della conoscenza, promuovendo la tutela dell’ambiente e l’efficienza amministrativa. Stanziamento: 251.163.134.221 € (81,54% del totale). Aree interessate: - tutte le regioni che hanno un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE 25.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Convergenza Aree interessate: - gli Stati membri con un PIL inferiore al 90% della media comunitaria. - è previsto un sostegno temporaneo fino al 2013 per le regioni che subiscono il cosiddetto “effetto statistico”, ossia quelle regioni il cui PIL pro capite sarebbe stato inferiore al 75% della media UE 15, ma è superiore al 75% media UE 25. Per l’Italia, questo riguarda la Basilicata (phasing out).
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Convergenza Aree interessate: - è previsto un sostegno temporaneo per quei Paesi UE che avrebbero continuato ad essere ammissibili al Fondo di Coesione se la soglia di ammissibilità fosse rimasta al 90% dell’RNL medio dell’UE a 15, ma che hanno perso tale ammissibilità poiché il loro livello di RNL supera il 90% dell’RNL medio dell’UE a 25. Si tratta della Spagna. Fondi coinvolti: FESR, FSE, Fondo di coesione.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Convergenza Risorse per l’obiettivo Convergenza: - 177.083.601.004 € (70,51 %) per le regioni con PIL inferiore al 75% di quello medio UE; - 12.521.289.405 € (4,99 %) è destinato alle regioni in phasing out; - 58.308.243.811 € (23,22 %) per i Paesi che hanno un RNL inferiore al 90% di quello medio UE; - 3.250.000.000 € (1,29 %) per il sostegno transitorio alla Spagna.
Priorità Convergenza: regioni con PIL procapite inferiore al 75% UE-15 (effetto statistico/ regioni “phasing-out”) 16 regioni 16,4 milioni di abitanti 3,6% della popolazione UE Fonte: Commissione europea, DG Regio, Gennaio 2006
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Competitività regionale e occupazione Include gli ex obiettivi 2 e 3. Obiettivo: rafforzare la competitività e le attrattive dei territori e l'occupazione, anticipando e promuovendo il cambiamento in tutte le aree non interessate dalla priorità Convergenza. Stanziamento: 49.127.784.318 € (15,95% del totale). Aree interessate: - tutte le aree non interessate dalla priorità Convergenza.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Competitività regionale e occupazione Aree interessate: - aiuto speciale per le regioni in uscita dall’obiettivo 1, il cui PIL pro capite sarebbe più alto del 75% della media UE anche se l’Europa fosse rimasta a 15. Per l’Italia, è il caso della Sardegna, in uscita per arricchimento naturale (phasing in). Fondi coinvolti: FESR e FSE. Risorse - 38.742.477.688 € (78,86 %) per le regioni UE non in Convergenza; - 10.385.306.630 € (21,14 %) per le regioni phasing in.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Competitività regionale e occupazione Settore 1- Competitività regionale: programmi regionali finanziati dal FESR, per anticipare e promuovere il cambiamento economico nelle zone industriali, urbane e rurali, rafforzando la loro competitività e attrattività: - innovazione e società della conoscenza (strategia di Lisbona); - accessibilità e servizi d'interesse generale; - ambiente e protezione dei rischi; - riqualificazione urbana.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Competitività regionale e occupazione Settore 2 - Occupazione: programmi nazionali finanziati dal FSE a sostegno della piena occupazione, della qualità e produttività del lavoro, dell’inclusione sociale: - adattabilità dei lavoratori e apprendimento lungo tutto l’arco della vita; - occupabilità, invecchiamento attivo, partecipazione delle donne al mercato del lavoro; - accessibilità al mercato del lavoro per le persone vulnerabili (disabili, minoranze etniche, immigrati).
Priorità Competitività Regionale e Occupazione (tutte le altre regioni) 156 regioni 296 milioni di abitanti 65.1% della popolazione UE Fonte: Commissione europea, DG Regio, Gennaio 2006
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Non esiste più la zonizzazione Con la nuova programmazione dei Fondi strutturali, per la nuova priorità “Competitività regionale e Occupazione” viene meno la zonizzazione. Non ci sarà più una definizione ex-ante delle zone ammissibili all’intervento comunitario a livello subregionale, non ci saranno aree escluse dalla nuova programmazione.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea Rappresenta la continuità con l’ex iniziativa comunitaria Interreg. Obiettivo: promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile del territorio dell’Unione europea, per favorire soluzioni congiunte ai problemi comuni di autorità vicine. Stanziamento: 7.750.081.461 euro (2,52% del totale).
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea Tre sono i settori di attività: - Cooperazione transfrontaliera Obiettivo: promuovere lo sviluppo regionale integrato mediante azioni di cooperazione economica e sociale transfrontaliera avvalendosi di strategie e programmi di sviluppo comuni. Aree di interesse: regioni frontaliere contigue lungo i confini terrestri e marittimi interni ed esterni dell’UE.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea Tre sono i settori di attività: - Cooperazione transnazionale Obiettivo: migliorare il grado di integrazione territoriale all'interno di vasti gruppi di regioni europee, con l'obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile ed equilibrato in seno all’Unione. Aree interessate: tutte le regioni dell'Unione europea che, a seconda della collocazione geografica, possono concorrere ai finanziamenti relativi a due o tre ambiti di cooperazione.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea Tre sono i settori di attività: - Cooperazione interregionale Obiettivo: migliorare lo sviluppo regionale e la coesione comunitaria. Aree interessate: tutto il territorio europeo (e alcuni Paesi vicini).
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea Risorse per l’obiettivo Cooperazione territoriale europea: - 5.576.358.149 € (73,86 %) per la cooperazione transfrontaliera; - 1.581.720.322 € (20,95 %) per la cooperazione transnazionale; - 392.002.991 € (5,19 %) per la cooperazione interregionale.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Priorità Cooperazione territoriale europea: i GECT La Commissione europea ha proposto la creazione di GECT, organismi dotati di personalità giuridica che faciliteranno e promuoveranno azioni di cooperazione tra i membri che li compongono, nell’ambito della priorità Cooperazione territoriale europea. I GECT, che rappresentano uno strumento facoltativo di cooperazione territoriale, potranno essere composti da Stati membri, enti regionali e locali, organismi di diritto pubblico e saranno istituiti sulla base di apposite convenzioni. Ogni GECT deve essere composto da membri di almeno due Stati appartenenti all’UE.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 RER e obiettivo Cooperazione territoriale europea Cooperazione transfrontaliera: province di Ferrara e Ravenna. Cooperazione transnazionale: - area dell’Europa Centro - Orientale (Repubblica Ceca, Germania, Italia, Ungheria, Austria, Polonia, Slovenia e Slovacchia); - area del Mediterraneo (Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Malta, Portogallo, Slovenia); - area dell’Europa Sud - Orientale (Grecia, Italia, Ungheria, Austria, Slovacchia, Slovenia) Cooperazione interregionale: aperta a tutte le aree.
EUROPEAN COMMISSION Regional Policy Fonte: Commissione europea, DG Regio
I Fondi strutturali 2007 -2 013 Gli importi per l’Italia 2000 - 2006 28.801 milioni di euro 2007 - 2013 25.583 milioni di euro
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Cosa finanziano i Fondi strutturali 2007 2013? La fine della zonizzazione rappresenta la prima grande novità della nuova programmazione dei Fondi strutturali. Ma vi è un’altra grande novità: l’introduzione del principio dell’earmarking.Tale principio, introdotto dalle Conclusioni della Presidenza britannica dell’Unione europea (dicembre 2005), afferma che almeno il 60% della spesa in obiettivo Convergenza e il 75% della spesa in obiettivo Competitività regionale e occupazione devono essere indirizzati alle 24 priorità di Lisbona.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Le 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona 1. Garantire la stabilità economica per una crescita sostenibile. 2. Salvaguardare la sostenibilità economica e di bilancio, presupposto per la creazione di un maggior numero di posti di lavoro. 3. Promuovere un'allocazione efficiente delle risorse, orientata alla crescita e all'occupazione. 4. Far sì che l'evoluzione salariale contribuisca alla stabilità macroeconomica e alla crescita. 5. Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, politiche strutturali e politiche dell'occupazione.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Le 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona 6. Contribuire ad un'UEM dinamica e ben funzionante. 7. Aumentare e migliorare gli investimenti nel campo della ricerca e sviluppo, in particolare nel settore privato in vista della creazione di uno spazio europeo della conoscenza. 8. Favorire l'innovazione in tutte le sue forme. 9. Favorire la diffusione e l'utilizzo efficiente delle TIC e costruire una società dell'informazione pienamente inclusiva. 10. Rafforzare i vantaggi competitivi della base industriale.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Le 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona 11. Promuovere l'uso sostenibile delle risorse e potenziare le sinergie tra tutela dell'ambiente e crescita. 12. Ampliare e rafforzare il mercato interno. 13. Garantire l'apertura e la competitività dei mercati all'interno e al di fuori dell'Europa, raccogliere i frutti della globalizzazione. 14. Creare un contesto imprenditoriale più competitivo e incoraggiare l'iniziativa privata grazie al miglioramento della regolamentazione. 15. Promuovere maggiormente la cultura imprenditoriale e creare un contesto più propizio alle PMI.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Le 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona 16. Sviluppare, migliorare e collegare le infrastrutture europee e portare a termine i progetti transfrontalieri prioritari. 17. Attuare strategie occasionali volte a conseguire la piena occupazione, migliorare la qualità e la produttività del lavoro e potenziare la coesione sociale e territoriale. 18. Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita. 19. Creare mercati del lavoro che favoriscono l'inserimento, rendere più attrattivo il lavoro e renderlo finanziariamente attraente per quanti sono in cerca di occupazione, come pure per le persone meno favorite e gli inattivi.
I Fondi strutturali 2007 - 2013 Le 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona 20. Migliorare la risposta alle esigenze del mercato del lavoro. 21. Favorire la flessibilità conciliandola con la sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, considerando il ruolo delle parti sociali. 22. Garantire andamenti dei costi del lavoro e meccanismi per la determinazione dei salari favorevoli all'occupazione. 23. Potenziare e migliorare gli investimenti in capitale umano. 24. Adattare i sistemi di istruzione e formazione ai nuovi bisogni in termini di competenze.