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Le filiere energia da biomasse e biocombustibili in Italia: stato dell’arte e prospettive di sviluppo. Vito Pignatelli Unità Tecnico Scientifica Biotecnologie, Protezione della Salute e degli Ecosistemi ENEA, Centro Ricerche Casaccia Giugno 2005. Equivalenze tra fonti energetiche.
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Le filiere energia da biomasse e biocombustibili in Italia:stato dell’arte e prospettive di sviluppo Vito Pignatelli Unità Tecnico Scientifica Biotecnologie, Protezione della Salute e degli Ecosistemi ENEA, Centro Ricerche Casaccia Giugno 2005
Confronto fra il bilancio energetico di Italiae Finlandia (2000)
Confronto fra il bilancio energetico di Italiae Finlandia (2000)
Energia primaria equivalente prodotta da fonti rinnovabili in Italia (2003)
Energia primaria equivalente da fonti rinnovabili in Italia (2003)
Motivazioni per l’uso delle biomassein Italia • Produzione di energia rinnovabile • Smaltimento residui e rifiuti • Nuovi sbocchi produttivi per l’agricoltura (colture energetiche) • Difesa del territorio • Nuove opportunità di lavoro e sviluppo rurale
Energia primaria equivalente da biomasse, reflui e rifiuti organici in Italia (2003)
Principali settori di utenza per la bioenergia in Italia • Riscaldamento domestico • Produzione di calore di processo • Produzione di energia elettrica da biomasse, RSU e biogas • Biocombustibili
Produzione di elettricità da biomasse: co-combustione in impianti di grande taglia
Produzione di elettricità da impianti connessi alla rete alimentati a legna e assimilati
Produzione di elettricità da impianti connessi alla rete alimentati a legna e assimilati * 7.500 ore / anno di funzionamento
Produzione di elettricità da impianti connessi alla rete alimentati a legna e assimilati * 7.500 ore / anno di funzionamento
Disponibilità di residui agro-industriali(kt/anno - elaborazione ITABIA 2003)
Quantitativi annui di residui agricoli (kt s.s. - elaborazione ITABIA 2003)
Consumi finali di energia per settorein Italia. Anni 1990 - 2003 (%) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004
Il settore trasporti e la “Questioneenergetica” • Dipendenza energetica dell’Italia nel 2003: 84,6 % • Dipendenza dalle importazioni del settore trasporti italiano nel 2003: > 95 % • Trasporto merci su strada: 73 % del totale • Trasporto passeggeri su strada: 93 % del totale
Consistenza del parco autoveicoli in Italia.Anni 1990 - 2002 (migliaia di veicoli) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004 (elaborazione dati ACI)
Consumi di combustibili per autotrazione in Italia. Anni 1996 - 2003 (migliaia di t) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004
Il settore trasporti e la “Questione ambientale” • Inquinamento locale: effetti sulla salute (danni acuti e cronici) e sui manufatti • Effetti su scala globale: alterazione degli ecosistemi acidificazione, eutrofizzazione, danni alla vegetazione spontanea, perdite di raccolti) e del clima (effetto serra)
Principali provvedimenti per la riduzione delle emissioni inquinanti degli autoveicoli in Italia • 1 gennaio 1993: obbligo catalizzatore, recepimento normativa europea per adozione standard “Euro I” sui veicoli di nuova immatricolazione • 1 gennaio 1997: adozione standard “Euro II” • 1 gennaio 2001: adozione standard “Euro III” • 31 dicembre 2001: termine distribuzione benzina con piombo • 1 gennaio 2006: adozione standard “Euro IV”
Emissione dei principali inquinanti atmosferici del settore trasporti. Anni 1990 - 2001 (kt) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004 (elaborazione dati APAT)
Variazione delle emissioni di CO2 in Italia per settore. Anni 1990 - 2002 (%) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004 (Elaborazione su dati APAT)
La Direttiva 2003/30/CE (8 maggio 2003) • Introduzione progressiva, negli stati membri dell’Unione Europea, di una quota percentuale di biocombustibili e altri combustibili rinnovabili (idrogeno) in sostituzione di analoghi quantitativi di benzina e gasolio per autotrazione • Si definiscono biocombustibili (o biocarburanti) tutte le sostanze liquide o gassose derivanti direttamente da biomasse
Motivazioni per la diffusione dei biocombustibili in Europa • Riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane e dell’emissione di gas serra • Risparmio energetico e riduzione della dipendenza energetica • Diversificazione e sviluppo dell’agricoltura europea
Biocombustibili attualmente in uso • Oli vegetali, ottenuti a partire da colture oleaginose e utilizzati generalmente sotto forma di derivati modificati chimicamente (esteri metilici) con il nome di biodiesel • Alcool etilico (bioetanolo), ottenuto da colture zuccherine o amidacee, e suoi derivati chimici come l’etere etil ter-butilico (ETBE) • Tecnologie di produzione da colture agricole dedicate consolidate e mercato in costante espansione
I biocombustibili in Europa e nel mondo (2003) • Produzione Europea di biocombustibili: 1.743.500t, di cui: - 1.433.160 t di biodiesel (principali produttori: Germania, Francia e Italia) - 309.500 t di bioetanolo (destinato per la maggior parte alla trasformazione in ETBE, maggiore produttore Spagna) • Produzione mondiale di bioetanolo: 18,3 milioni di t (maggiore produttore Brasile con 11,3 Mt) • Produzione Italiana biodiesel: 273.000 t
Produzione di biodiesel in Europa (UE15).Anni 1998 - 2003 (kton)
Utilizzazione del biodiesel in Italia.Anni 1999 - 2004 (kton) Fonte: Min. Ambiente e Territorio / ITABIA - Rapporto 2003 “Le biomasse per l’energia e l’ambiente”
Il bioetanolo in Italia: il quadro legislativo • 1985: Direttiva CEE n 536/85, che stabiliva sia il tenore massimo di ossigeno nelle benzine (2,5% in peso con facoltà dei singoli Stati membri di arrivare fino al 3,7%), sia il tenore massimo ammissibile dei singoli ossigenati permessi • 1994: D.L. 18.04.1994 n°280, che recepisce la direttiva europea e definisce i composti organici ossigenati miscelabili nei carburanti e le relative percentuali di aggiunta • 2004: Decreto n°96 del 20.02.2004 del Ministero dell’Economia e delle Finanze (regolamento attuativo) che stabilisce l’applicazione delle aliquote ridotte già previste dalla Legge n°388/2000 nell’ambito di un progetto di durata triennale (2003-2005), nel limite massimo di spesa annua pari a circa 15,5 milioni di €
Vantaggi ambientali legati all’usodel biodiesel • Assenza di zolfo • Assenza di idrocarburi policiclici aromatici • Migliore combustione per la presenza di un maggiore quantitativo di ossigeno (riduzione delle emissioni di CO, HC e PM10) • Riduzione delle emissioni di CO2 (riduzione media di 2,5 kg di CO2 emessa per kg di gasolio sostituito) • Totale biodegradabilità
Materie prime impiegate per la produzione italiana di bioetanolo nel 2003 (118.000 t) Fonte: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2004 (dati ASSODISTIL)
Conclusioni Le condizioni essenziali per produrre in Italia una frazione significativa dei biocombustibili necessari per l’applicazione della Direttiva 2003/30/CE sono: • Certezza del quadro normativo e legislativo • Disponibilità di capitali • Disponibilità e certezza di approvvigionamento delle materie prime • Adozione delle tecnologie più moderne (trasferimento rapido dell’innovazione dal mondo della ricerca al comparto produttivo) • Collocazione sul mercato dei co-prodotti
e infine …… • Pieno accordo fra tutti i soggetti interessati per la condivisione dei costi e dei benefici
Grazie per l’attenzione Dr. Vito Pignatelli ENEA - UTS BIOTEC C.R. Casaccia - Via Anguillarese, 301 00060 S.M. di Galeria - Roma Tel. 0630484506 Fax 0630486514 e-mail: vito.pignatelli@casaccia.enea.it