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Freud: introduzione alla psicoanalisi

Freud: introduzione alla psicoanalisi. istruzioni (scientifiche) per un viaggio da talpa. Sigmund FREUD (1856-1939). La psicoanalisi: un metodo scientifico.

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Freud: introduzione alla psicoanalisi

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Presentation Transcript


  1. Freud: introduzione alla psicoanalisi istruzioni (scientifiche) per un viaggio da talpa Sigmund FREUD (1856-1939)

  2. La psicoanalisi: un metodo scientifico Si comincia il lavoro aspettandosi determinati risultati, ma guai se ci si lascia prendere dalla precipitazione. Mediante l'osservazione si impara, un po' qui un po' là, qualcosa di nuovo, ma a tutta prima i pezzi non combaciano. Si procede a congetture, ci si aiuta con costruzioni accessorie, che vengono ritrattate qualora non trovino conferma, si fa uso di molta pazienza, si è pronti a ogni eventualità, si rinuncia a convinzioni precedenti per non trascurare, sotto il loro peso, nuovi e inattesi fattori; e alla fine tutta la fatica viene ripagata, le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro, si acquista la visione di tutto un settore dell'accadere psichico, si è portato a termine un compito e si è liberi per il seguente. Si noti che nell'analisi si deve fare a meno dell'aiuto dato alla ricerca dall'esperimento. (pag. 51) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congettura una Weltanschauung è una costruzione intellettuale che, partendo da un determinato presupposto, risolve unitariamente tutti i problemi della nostra esistenza e nella quale, di conseguenza, nessun problema rimane aperto e tutto ciò che ci interessa trova il suo posto preciso. . . . la psicoanalisi . . . deve accettare quella della scienza (pag. 44) weltanschauung scientifica nuovo problema

  3. La psicoanalisi: un metodo scientifico . . . la Weltanschauung scientifica. . . Una concezione del mondo eretta sulla scienza ha, tranne l'accentuazione del mondo esterno reale, tratti essenzialmente negativi, come quello di accettare la verità, di rifiutare le illusioni. (pag. 55) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congettura Copernico Darwin Marx Nietzsche Freud accentuazione mondo esterno reale scientifica verità weltanschauung centralità terra diversità uomo e animale storia diretta da motivi ideali morale assoluta ragione dirige l’uomo accentuazione mondo interno desiderio illusione non scientifica Narcisismo

  4. La psicoanalisi: un metodo scientifico . . . non c'è altra fonte di conoscenza dell'universo all'infuori dell'elaborazione intellettuale di osservazioni accuratamente vagliate - quindi all'infuori di ciò che noi chiamiamo ricerca e che, oltre a questa, non vi è alcuna conoscenza proveniente da rivelazione, da intuizione o da divinazione. Pareva che negli ultimi secoli questa concezione fosse molto vicina a ottenere il riconoscimento generale, ma nel nostro secolo spuntò, piena di presunzione, l'obiezione che una simile Weltanschauung è insieme misera e sconfortante, ignora le esigenze dello spirito umano e le necessità della mente umana. (pag. 44) La sua aspirazione (della scienza) è di raggiungere la concordanza con la realtà, ossia con ciò che esiste al di fuori e indipendentemente da noi e che, come l'esperienza ci ha insegnato, è decisivo per l'appagamento o la vanificazione dei nostri desideri. Questa concordanza con il mondo esterno viene da noi chiamata "verità". (pag. 49) "Oh, non sono cose che val la pena di spiegare, si tratta di piccoli eventi casuali". Che cosa intende con ciò? Vuole forse affermare che accadono cose così insignificanti da rimanere al di fuori dell'universale concatenazione degli eventi e che, come ci sono, potrebbero altrettanto bene non esserci? Chi spezza così il determinismo naturale in un singolo punto, manda all'aria l'intera concezione scientifica del mondo. (pag. 6) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congettura accentuazione mondo interno desiderio non scientifica illusione ? prive di desiderio weltanschauung determinismo accentuazione mondo esterno reale verità scientifica nuovo problema neutre

  5. La psicoanalisi: un metodo scientifico L'Io è il soggetto per eccellenza, come può diventare oggetto? Ora, non c'è alcun dubbio che questo è possibile: l'Io può prendere come oggetto sé stesso, trattarsi come altri oggetti, osservarsi, criticarsi e fare di sé stesso Dio sa quante altre cose ancora. Così facendo, una parte dell'Io si contrappone alla restante. L'Io dunque è scindibile; si scompone nel corso di parecchie sue funzioni, almeno transitoriamente. Le parti possono successivamente riunirsi. (pag. 22) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congetture accentuazione mondo interno desiderio non scientifica illusione prive di desiderio weltanschauung determinismo accentuazione mondo esterno reale verità scientifica nuovo problema neutre . . . l'Io è debole rispetto all'Es, che ne è il fedele servitore, intento a eseguirne gli ordini e a soddisfarne le richieste. Non intendiamo ritrattare questa frase. Ma d'altra parte, questo Io è pur sempre la parte dell'Es meglio organizzata, orientata verso la realtà. Non dobbiamo esagerare troppo la distinzione fra i due, né essere sorpresi se l'Io, da parte sua, influisce sui processi dell'Es. (pag. 36)

  6. Freud: la fiducia nella scienza . . . la Weltanschauung scientifica. . . , quasi non merita tale nome altisonante, perché non abbraccia ogni cosa, è troppo frammentaria, non ha alcuna pretesa di essere un tutto in sé compiuto e di costituire un sistema. Il pensiero scientifico è ancora molto giovane, non è ancora potuto venire a capo di moltissimi dei sommi problemi. . . . Chi fra di noi mortali è insoddisfatto di questa situazione, chi pretende qualcosa di più per trovare una momentanea consolazione, cerchi questo qualcosa dove potrà trovarlo. Noi non ce ne avremo a male: non possiamo aiutarlo, ma nemmeno, per riguardo a lui, pensare diversamente. (pag. 55) Secondo la dottrina anarchica, non vi è alcuna verità, alcuna conoscenza accertata del mondo esterno. Ciò che noi spacciamo per verità scientifica è solo il prodotto dei nostri bisogni, così come sono spinti a manifestarsi dal variare delle condizioni esterne, ed è quindi a sua volta illusione. . . . Non possiamo fare altrimenti. Dal momento che il criterio della verità - la concordanza con il mondo esterno - viene a mancare, è del tutto indifferente a quali opinioni aderiamo. . . . Posso soltanto dire che la dottrina anarchica sembra tanto meravigliosa finché si riferisce a opinioni su cose astratte; nella vita pratica crolla al primo passo. . . . se fra le nostre opinioni non ci fossero conoscenze contraddistinte dalla loro concordanza con la realtà, potremmo costruire ponti tanto di cartone quanto di pietra, iniettare al malato un decigrammo di morfina invece di un centigrammo, impiegare per la narcosi gas lacrimogeno al posto dell'etere. Ma anche gli intellettuali anarchici respingerebbero energicamente simili applicazioni pratiche della loro teoria.

  7. La psicoanalisi nel retrobottega Una weltanschauungpersonale Vien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. Egli è l'eccezione. . . . . . non appartiene all'essenza dello spirito libero l'avere opinioni più giuste, ma piuttosto l'essersi distaccato dalla tradizione, con fortuna o con insuccesso. Di solito, però, egli avrà dalla sua parte la verità, o almeno lo spirito di ricerca della verità: egli esige motivi, gli altri fede. (225/I) una costruzione intellettuale che, partendo da un determinato presupposto, risolve unitariamente tutti i problemi della nostra esistenza e nella quale, di conseguenza, nessun problema rimane aperto e tutto ciò che ci interessa trova il suo posto preciso. E' facile comprendere che il possedere una tale Weltanschauung rientra negli ideali desideri degli uomini. Avendo fede in essa si può sentirsi sicuri nella vita, si può sapere a che cosa aspirare e come collocare nel modo più opportuno i propri affetti e i propri interessi. (pag. 44) io stesso non credo che qualcuno abbia mai guardato nel mondo con un sospetto altrettanto profondo (1/pr) Visione unitaria del mondo, della vita Visione del mondo, della vita Fede Fiducia coerente mai definitiva elaborata da spirito libero Sicurezza frutto di scelte consapevoli . . .non abbraccia ogni cosa, è troppo frammentaria, non ha alcuna pretesa di essere un tutto in sé compiuto e di costituire un sistema. Il pensiero scientifico è ancora molto giovane, non è ancora potuto venire a capo di moltissimi dei sommi problemi. (pag. 51) . Non c'è da meravigliarsi che i signori dell'altro fronte ne siano insoddisfatti, dato che sono viziati, avendo la Rivelazione reso loro tutto più facile. Il progresso del lavoro scientifico si compie in modo del tutto simile a quello dell'analisi. (pag. 55) Se mi vuoi comprendere bene, posso dire che nello scegliere non importa tanto lo scegliere giusto quanto l'energia, la serietà ed il pathos col quale si sceglie. (Kierkegaard, La scelta e l’angoscia)

  8. caverna – inconscio Io, dove sono io ? Agostino Tutte queste cose la memoria accoglie nella sua vasta caverna, nelle sue, come dire, pieghe segrete e ineffabili, per richiamarle e rivederle all'occorrenza. . . La facoltà della memoria è grandiosa . . . E, ciò sono io stesso. Cosa sono dunque, Dio mio? Montaigne Bisogna riservarsi una retrobottega ... del tutto indipendente, nella quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro e la nostra solitudine. retrobottega Nietzsche . . . io stesso non credo che qualcuno abbia mai guardato nel mondo con un sospetto altrettanto profondo .... Kierkegaard – Se mi vuoi comprendere bene, posso dire che nello scegliere non importa tanto lo scegliere giusto quanto l'energia, la serietà ed il pathos col quale si sceglie. negozio – relazioni personali Hobbes Locke Rousseau Hegel Marx piazza

  9. La weltanschauung personale Il pensiero scientifico non è diverso, nella sua essenza, dall'attività mentale che noi tutti, credenti e miscredenti, impieghiamo nel disbrigo delle nostre faccende nella vita. (pag. 14) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congetture accentuazione mondo interno desiderio desiderio mondo interno + illusione non scientifica weltanschauung richieste soddisfazioni personale accentuazione mondo esterno reale verità mondo esterno scientifica nuovo problema La nostra più viva speranza per il futuro è che l'intelletto (lo spirito scientifico, la ragione) col tempo ottenga una preminenza dittatoriale sulla vita psichica dell'uomo. (pag. 49)

  10. La weltanschauung personale “esplorare ossessivamente le vetrine alla ricerca di tesserini d'identità già pronti, facili da usare e leggibili ovunque. Vagare per i meandri dei centri commerciali, spinto e guidato dalla speranza semiconsapevole d'imbatterti proprio nel badge o segno di riconoscimento che ti occorre per tenere aggiornato il tuo io, roso dal timore di venir colto alla sprovvista nel momento in cui un marchio da portare con orgoglio si trasforma in un marchio di disonore. .. Il passato di ogni identità è disseminato di immondezzai in cui ogni giorno è stato lasciato, pezzo dopo pezzo, tutto ciò che fino a ieri l'altro era indispensabile, e che già ieri si è trasformato in un ingombrante fardello. L'unico nucleo d'identità destinato sicuramente a emergere illeso, e forse persino rafforzato, dal cambiamento continuo è quello dell'homo eligens —l' «uomo che sceglie», ma non «che ha scelto»! …. (Z. Bauman “La vita liquida” pag. 8) le scoperte sparse trovano il loro luogo d'incastro aspettative osservazioni congetture desiderio + mondo interno weltanschauung personale mondo esterno reale richieste soddisfazioni

  11. Un divano nel retrobottega Nel trattamento analitico non si procede a nient'altro che a uno scambio di parole tra l'analizzato e il medico. Il paziente parla, racconta di esperienze passate e di impressioni presenti, si lamenta, ammette i propri desideri e impulsi emotivi. Il medico ascolta, cerca di dare un indirizzo ai processi di pensiero del paziente, lo esorta, sospinge la sua attenzione verso determinate direzioni, gli fornisce alcuni schiarimenti e osserva le reazioni di comprensione o di rifiuto che in tal modo suscita nel malato. (pag.1) • la parte più intima della sua vita psichica: • tutto ciò che, come persona socialmente autonoma, egli deve nascondere di fronte ad altri • - tutto ciò che, come personalità unitaria, non vuole confessare a sé stesso. (pag. 2) paziente nel retrobottega racconta di esperienze passate e di impressioni presenti si lamenta ammette i propri desideri e impulsi emotivi analista sospinge la sua attenzione verso determinate direzioni fornisce alcuni schiarimenti osserva le reazioni di comprensione o di rifiuto che in tal modo suscita

  12. Un divano nel retrobottega: il perturbante il fenomeno è dotato di senso, ha un senso. . . Per "senso" noi intendiamo significato, intenzione, tendenza e posizione in un concatenarsi di eventi psichici (pag. 10) “constatato il numero legale dichiaro chiuso la seduta” Atto mancato: Connessione associativa Intenzione perturbatrice Intenzione perturbata “non mi aspetto niente di buono dalla seduta “constatato il numero legale dichiaro aperta la seduta” Prima concatenazione Seconda concatenazione l'effetto del lapsus in quanto tale ha forse il diritto di essere considerato un atto psichico pienamente valido, perseguente un proprio fine, espressione di un contenuto e di un significato. . . . l'atto mancato sia di per se stesso un'azione del tutto normale che si è messa al posto di un'altra azione attesa o progettata. (pag. 9) gli atti mancati sono il risultato dell'interferenza di due diverse intenzioni, l'una delle quali può essere detta perturbata, l'altra perturbatrice. (pag. 11) non manca una connessione associativa tra ciò che perturba e ciò che è perturbato (pag. 11)

  13. alla ricerca del perturbante La mia interpretazione implica l'ipotesi che in colui che parla possano esternarsi intenzioni di cui egli stesso non sa nulla, ma che io sono in grado di inferire sulla base di indizi. (pag. 10) Atto mancato Connessione associativa Intenzione perturbatrice Intenzione perturbata Nota e cosciente sospinge la sua attenzione verso determinate direzioni fornisce alcuni schiarimenti osserva le reazioni di comprensione o di rifiuto che in tal modo suscita Intenzione perturbata Intenzione perturbatrice indizi di un gioco di forze che si svolge nella psiche (pag. 14) Nota e cosciente poco prima Indizio Estranea e non voluta la tendenza perturbatrice è nota a colui che parla e inoltre è stata da lui avvertita prima del lapsus. la tendenza perturbatrice viene ugualmente riconosciuta come propria da colui che parla; tuttavia costui non sa nulla del fatto che essa era attiva in lui proprio poco prima del lapsus. l'interpretazione della tendenza perturbatrice viene respinta energicamente da colui che parla; non soltanto egli contesta che tale tendenza fosse viva in lui prima del lapsus, ma afferma addirittura che gli è completamente estranea. (pag. 12) Non solo sappiamo che essi sono atti psichici nei quali si può riconoscere un senso e un'intenzione, non solo che hanno origine dall'interferenza di due diverse intenzioni, ma anche che una di queste intenzioni, per giungere a esprimersi attraverso la perturbazione dell'altra, dev'essere stata in certo modo trattenuta dall'attuarsi. Dev'essere stata perturbata essa stessa, prima di diventare perturbatrice

  14. Un divano nel retrobottega: il sogno Ciò che è stato denominato "sogno" noi lo chiamiamo "testo onirico" o "sogno manifesto", e "pensieri onirici latenti" ciò che cerchiamo, ciò che, per così dire, presumiamo ci sia dietro al sogno. (pag. 14) Sogno manifesto Intenzione perturbatrice x = intenzione perturbatrice Intenzione perturbata Connessione associativa Censura Rimozione il conflitto di due istanze psichiche - che noi designiamo, in modo impreciso, come il "rimosso inconscio" e il "conscio"- domina la nostra vita psichica in generale, e che la resistenza contro l'interpretazione dei sogni, indizio della censura onirica, non è altro che la resistenza della rimozione, la quale tiene separate queste due istanze. (pag. 18) x Significato latente Rimosso

  15. il sogno: il lavoro onirico studiare il processo attraverso il quale i pensieri onirici latenti vengono trasformati nel sogno manifesto. Lo chiamiamo il lavoro onirico (pag. 14) Lavoro onirico: uso simboli Un elemento del sogno manifesto  tanti significati latenti condensazioni Tanti significati latenti un elemento del sogno manifesto Il fatto che venga impiegata in ampia misura la descrizione di certi oggetti e processi mediante simboli estranei al pensiero cosciente, corrisponde sia alla regressione arcaica all'interno dell'apparato psichico sia alle esigenze della censura. (pag. 20) Importanza emotiva  effetto sensoriale spostamento La cosa principale dei pensieri onirici appare come secondaria, e, viceversa, l'essenziale dei pensieri onirici trova nel sogno solo una descrizione incidentale e poco distinta. come in un linguaggio primitivo privo di grammatica, solo il materiale grezzo del pensiero viene espresso, quello astratto viene ricondotto al concreto che ne costituisce la base. Ciò che rimane può facilmente apparire incoerente. (pag. 20) elaborazione secondaria razionalizzazione sogno manifesto Vi si aggiunge ancora un fattore abbastanza incostante, la cosiddetta elaborazione secondaria, . . . questa attività, per così dire razionalizzante, che nel migliore dei casi conferisce al sogno una facciata liscia, tale che non s'accorda con il suo contenuto reale, può anche venire tralasciata o manifestarsi soltanto in misura molto modesta, nel qual caso il sogno fa apertamente mostra di tutte le sue incrinature e le sue crepe. (pag. 21) spostamento o dislocazione dell'accento . ... . gli affetti vengono risolti indipendentemente, possono essere spostati su qualcos'altro, essere conservati, subire trasformazioni, non apparire affatto nel sogno. . . questo accento è passato da elementi importanti a elementi indifferenti (pag. 20-21) singoli elementi dei pensieri onirici che lasciano scoprire un qualsiasi punto di contatto tra loro vengono condensati in nuove unità. (pag. 20)

  16. dal sogno manifesto al significato latente: le associazioni In tal caso noi interveniamo di nostra iniziativa, completiamo gli accenni, traiamo conclusioni inconfutabili, enunciamo esplicitamente ciò che il paziente nelle sue associazioni ha solo sfiorato. Può sembrare che noi lasciamo giocare il nostro ingegno e il nostro arbitrio con il materiale che il sognatore ci mette a disposizione e che ne abusiamo allo scopo di leggere nelle sue dichiarazioni ciò che in esse in realtà non è scritto. (pag. 16) invitiamo il sognatore a liberarsi a sua volta dell'impressione del sogno manifesto, a distogliere la sua attenzione dall'insieme, per rivolgerla alle singole parti del contenuto onirico e a comunicarci per ordine ciò che gli viene in mente a proposito di ognuno di questi frammenti, quali associazioni gli si presentano quando li considera uno per uno. (pag. 15) rivolgere l’attenzione alle singole parti del contenuto onirico associazioni che si presentano quando si considera uno per uno gli elementi ordine cronologico partendo da: residui diurni elementi che colpiscono per la loro particolare chiarezza e forza sensibile consentono di: evidenziare un elemento del sogno sunto delle associazioni colmare le lacune tra le parti del sogno Possiamo seguire semplicemente, così come è risultato dal racconto del sogno. . . . Oppure possiamo indirizzare il sognatore a cercare nel sogno in primo luogo i residui diurni; l'esperienza ci ha infatti insegnato che quasi in ogni sogno è entrato un residuo mnestico o un'allusione a un avvenimento - spesso a parecchi avvenimenti - del giorno precedente, e se seguiamo questi collegamenti spesso troviamo d'un sol colpo il passaggio da un mondo onirico apparentemente molto remoto alla vita reale del paziente. Oppure gli diciamo di iniziare con quegli elementi del contenuto onirico che lo colpiscono per la loro particolare chiarezza e forza sensibile; sappiamo infatti che gli sarà particolarmente facile ottenere associazioni con questi elementi. Non fa alcuna differenza il modo in cui ci avviciniamo alle associazioni cercate. (pag. 16) Sogno = rendere comprensibili le singole parti costituiscono parte dei pensieri onirici latenti da elaborare La maggior parte mostra un chiaro riferimento a un elemento del sogno Gettano una luce sorprendente su tutte le parti del sogno, colmano le lacune tra le parti, rendono comprensibili i loro singolari accostamenti. Il sogno appare come un sunto delle prime (pag. 16) dallo psicoanalista sulla base delle teorie psicoanalitiche Le associazioni relative al sogno non sono ancora i pensieri onirici latenti. Questi sono contenuti nelle associazioni come in un'acqua madre, ma non vi sono contenuti interamente. . . spesso l'associazione si è arrestata proprio davanti ai pensieri onirici autentici, li ha solo avvicinati, li ha toccati solo con allusioni. (16) nel retrobottega sulla base dela propria weltanschauung

  17. Un divano nel retrobottega: alla ricerca del rimosso i primi pensieri sono frammenti di un pensiero cosciente o, per esprimerci più correttamente, preconscio; avrebbero potuto venire pensati anche nella vita vigile e anzi, verosimilmente, si sono formati durante il giorno. L'unico pensiero rinnegato, o, più esattamente, quest'unico impulso, è invece figlio della notte; appartiene all'inconscio del sognatore e viene perciò da lui negato e respinto. Esso dovette attendere l'allentamento notturno della rimozione per giungere a una qualsiasi forma di espressione. (pag. 19) Associazioni: Pensiero rinnegato Bisogno di punizione Desiderio pulsionale rimosso Sogno questa espressione è attenuata, deformata, mascherata; senza il lavoro dell'interpretazione onirica non l'avremmo scoperta . . . questo impulso inconscio è il vero creatore del sogno, esso fornisce l'energia psichica per la sua formazione. . . la regressione a meccanismi primitivi resa così possibile, consentono che questo desiderato soddisfacimento pulsionale venga vissuto in forma allucinatoria come attuale. (pag. 19) il paziente il quale oppone resistenza molto spesso non ne sappia nulla. Ma non solo gli è inconscio il fatto della resistenza, lo sono anche i motivi della resistenza. Noi abbiamo dovuto ricercare questi motivi, o questo motivo, e con nostra sorpresa lo abbiamo trovato in un forte bisogno di punizione, che abbiamo potuto classificare solo fra i desideri masochistici. (pag. 42)

  18. angoscia e senso di colpa l'angoscia produce la rimozione, e non viceversa, come ritenevamo; ... una situazione pulsionale temuta risale, in ultima istanza, a una situazione esterna di pericolo . . . Il processo di rimozione sotto l'influenza dell'angoscia . . . l'Io s'accorge che il soddisfacimento di una richiesta pulsionale che sta destandosi rievocherebbe una delle situazioni di pericolo che ben ricorda. Questa carica pulsionale deve quindi venire in qualche modo repressa, revocata, neutralizzata. Sappiamo che l'Io ci riesce se è forte e ha incluso la spinta pulsionale nella sua organizzazione. Nel caso contrario (che sfocerà nella rimozione) la spinta pulsionale appartiene ancora all'Es e l'Io si sente debole. . L'Io anticipa dunque il soddisfacimento della spinta pulsionale sospetta e le dà modo di riprodurre le sensazioni spiacevoli che accompagnano l'inizio della temuta situazione di pericolo. Con ciò scatta l'automatismo del principio di piacere-dispiacere, il quale ora effettua la rimozione della spinta pulsionale pericolosa. … (pag. 35-36) [Possiamo dunque attribuire al Super-io] l'auto osservazione, la coscienza morale e la funzione di ideale. (pag. 25) nell'accesso melanconico il . . . Super-io diventa esageratamente severo, insulta, umilia, maltratta il povero Io, gli prospetta i più severi castighi, gli muove rimproveri per azioni da molto tempo trascorse e prese, allora, alla leggera, come se durante l'intero intervallo non avesse fatto altro che raccogliere accuse e aspettare il suo presente rafforzamento per farsi avanti, e forte di esse pronunciare la sua condanna. Il Super-io impone all'Io inerme, che è in sua balìa, i più severi criteri morali; è in generale il sostenitore delle esigenze della moralità, e improvvisamente ci rendiamo conto che il nostro senso morale di colpa è l'espressione della tensione fra l'Io e il Super-io. (pag. 23) questo Io è pur sempre la parte dell'Es meglio organizzata, orientata verso la realtà. Ritengo che l'Io esplichi questo influsso mettendo in azione il quasi onnipotente principio di piacere-dispiacere per mezzo del segnale d'angoscia. Per la verità, immediatamente dopo, esso mostra di nuovo la sua debolezza, poiché rinuncia, con l'atto della rimozione, a una parte della sua organizzazione e deve permettere che la spinta pulsionale rimossa rimanga permanentemente sottratta al suo influsso (pag. 35-36) le tre principali forme di angoscia - l'angoscia reale, quella nevrotica e quella morale - possono essere senza sforzo messe in relazione con le tre forme di dipendenza dell'Io: dal mondo esterno, dall'Es e dal Super-io.. (pag34) Angoscia reale Pericolo esterno Inclusione nell’Io Rafforzamento dell’Io Richiesta pulsionale Desiderio Situazione temuta Anticipazione dell’Io Angoscia nevrotica Rimozione Angoscia morale Super-io Inclusione nell’Es Indebolimento dell’Io

  19. il super-io: gli imperativi degli altri in noi in realtà, il Super-io del bambino non viene costruito secondo il modello dei genitori, ma del loro Super-io; si riempie dello stesso contenuto, diventa il veicolo della tradizione, di tutti i giudizi di valore imperituri che per questa via si sono propagati per generazioni. E' facile indovinare di quanto aiuto sia la considerazione del Super-io per comprendere il comportamento sociale. (pag. 26) questo Io è pur sempre la parte dell'Es meglio organizzata mostra di nuovo la sua debolezza, poiché rinuncia, con l'atto della rimozione, a una parte della sua organizzazione e deve permettere che la spinta pulsionale rimossa rimanga permanentemente sottratta al suo influsso (pag. 36) Qualunque sia l'accomodamento a cui il loro Io è giunto nei confronti del loro Super-io (pag. 26) Meno pressione del Super-io più facile l’inclusione nell’Io della richiesta pulsionale Organizzazione Controllo pulsioni / desideri Accomodamento Io – Super-io Angoscia reale Pericolo esterno Inclusione nell’Io Rafforzamento dell’Io Richiesta pulsionale Desiderio Situazione temuta Anticipazione dell’Io Angoscia nevrotica Situazione NON temuta Rimozione Angoscia morale Super-io Inclusione nell’Es Indebolimento dell’Io

  20. Un divano nel retrobottega: l’identificazione Nel corso dello sviluppo, il Super- io accoglie anche gli influssi di quelle persone che sono subentrate al posto dei genitori, ossia educatori, insegnanti e modelli ideali. Anche dopo i bambini si identificano . . . e queste identificazioni forniscono persino, di norma, importanti contributi alla formazione del carattere, ma in tal caso riguardano solo l'Io, non influiscono più sul Super-io, il quale è stato determinato dalle primissime imago dei genitori. Super-io. (Il Super-io) . . . è anche l'esponente dell'ideale dell'Io, al quale l'Io si commisura, che emula, e la cui esigenza di una sempre più ampia perfezione si sforza di adempiere. Non c'è dubbio che questo ideale dell'Io è il sedimento dell'antica immagine dei genitori, l'espressione dell'ammirazione del bambino, che li considerava allora esseri perfetti. (pag. 25) l'insediamento del Super-io può essere descritto come un caso ben riuscito di identificazione con l'istanza parentale (pag. 24) Fondamento di tale processo è la cosiddetta "identificazione", cioè l'assimilazione di un Io a un Io estraneo, in conseguenza della quale il primo Io si comporta sotto determinati riguardi come l'altro, lo imita, lo accoglie in certo qual modo in sé. Non inopportunamente l'identificazione è stata paragonata all'incorporazione orale, cannibalistica della persona estranea. L'identificazione è una forma molto importante di legame con un'altra persona, verosimilmente la più primitiva (pag. 24) Fase orale: Modalità di relazione con il mondo Incorporamento oggetti Persone affettivamente significative (genitori, amici, educatori, ...) Identificazione con l’altro Modelli ideali weltanschauung personale

  21. Mondo interno e mondo esterno Autorità esterna - Società Meno desiderio Desiderio / pulsione Meno possibilità di potere possibilità di potere Super-io Ma, se cade l'idea di Dio, cade anche il senso del«peccato» come infrazione alle prescrizioni divine. . . (133/1) divieto divino possibilità di potere desiderio + pena angoscia terrore peccato rimorso pentimento Il divieto angoscia Adamo, poiché il divieto sveglia in lui la possibilità della libertà . . . cioè la possibilità angosciante di potere . . . Se il divieto sveglia il desiderio, allora anche la parola della pena deve svegliare l'idea del terrore

  22. Un divano nel retrobottega: la scelta oggettuale Abbiamo preso l'abitudine di dire che la nostra civiltà è costruita a spese di tendenze sessuali inibite dalla società, che vengono in parte rimosse, ma in parte sono rese utilizzabili per nuove mete. (pag. 43) Nella pulsione si possono distinguere: fonte, oggetto e meta. La fonte è uno stato di eccitamento nel corpo, la meta l'eliminazione di tale eccitamento; lungo il percorso dalla fonte alla meta la pulsione diviene psichicamente attiva. Noi ce la rappresentiamo come un certo ammontare di energia, che preme verso una determinata direzione. (pag. 37) Angoscia Es Rimozione Indebolimento dell’Io Oggetto su cui investire la mia energia psichica Desiderio / pulsione Scelta oggettuale Organizzazione Controllo pulsioni / desideri Sublimazione desiderio Io mondo interno Accomodamento Io – Super-io + weltanschauung personale Valori sociali richieste soddisfazioni mondo esterno reale Un certo tipo di modificazione della meta e di scambio dell'oggetto, in cui entrano in considerazione i nostri valori sociali, è da noi designata come "sublimazione". (pag. 37) Per contro, da un punto di vista puramente psicologico, si deve riconoscere che l'Io non si sente a suo agio quando viene così sacrificato ai bisogni della società, quando deve sottostare alle tendenze distruttive dell'aggressività che avrebbe volentieri esercitato contro altri. (pag. 43)

  23. Un divano nel retrobottega - w. Reich: uno sguardo alla piazza Sospettiamo che non l'attività culturale in sé, ma soltanto le forme attuali di questa attività richiedano questo (la repressione) . . . Allora il problema non è più un problema culturale, ma un problema che riguarda l'ordinamento sociale. Se esaminiamo la storia della repressione sessuale e l'origine della rimozione sessuale constatiamo che essa non ha inizio all'origine dello sviluppo culturale, e che quindi non è la premessa per lo sviluppo culturale, ma cominciò a formarsi solo relativamente tardi insieme al patriarcato autoritario e all'inizio della divisione in classi della società. Gli interessi sessuali di tutti cominciano ad entrare al servizio degli interessi di profitto economico di una minoranza; sotto la forma del matrimonio e dèlla famiglia patriarcali questo dato di fatto ha assunto una precisa forma organizzativa. . . Tutto questo ha un preciso significato sociologico in rapporto con l'ormai fiorente sfruttamento della forza lavorativa umana. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 43) La repressione necessaria allo sfruttamento della forza lavorativa (consumativa?) dell’uomo e non dello sviluppo culturale

  24. Un divano nel retrobottega: posso essere un apolitico? L'inibizione morale della sessualità naturale del bambino, . . rende quest'ultimo pauroso, timido, timoroso dell’autorità, ubbidiente, « buono » ed « educabile » in senso autoritario; l'inibizione morale paralizza, perché ormai ogni impulso libero e vivo è affetto da grave paura, le forze che si ribellano nell'uomo, e provoca, attraverso la proibizione del pensiero sessuale, una generale inibizione nel pensiero e una incapacità di critica; in breve, il suo obiettivo è la creazione di un suddito che si adatti all'ordine autoritario e lo subisca nonostante la miseria e l'umiliazione . . . La strutturazione dell'uomo nel senso della sottomissione ad un'autorità avviene — dobbiamo ricordarcelo bene — fondamentalmente attraverso l'ancoramento dell'inibizione sessuale e della paura negli elementi viventi degli impulsi sessuali. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 44) la repressione del soddisfacimento dei bisogni materiali porta a un risultato diverso da quello prodotto dalla repressione dei bisogni sessuali. La prima porta alla ribellione, la seconda invece impedisce, provocando la rimozione delle esigenze sessuali, sottraendole alla coscienza e ancorandole interiormente, la realizzazione della ribellione contro entrambi i tipi di repressione. Persino l'inibizione della stessa della ribellione è inconscia. Nella coscienza dell'uomo apolitico medio non se ne trova nemmeno una traccia. Il risultato è il conservatorismo, la paura della libertà, e persino una mentalità reazionaria. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 44) Dalla psicoanalisi di persone di qualunque estrazione sociale risulta che il concatenamento della struttura socio-economica con la struttura sessuale della società e la riproduzione strutturale della società stessa avviene nei primi quattro o cinque anni di vita e nella famiglia autoritaria. In seguito, la chiesa non fa altro che continuare questa funzione. Così Io stato autoritario ha un interesse immenso nella famiglia autoritaria: essa è diventata la sua fabbrica strutturale ed ideologica. . . . (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 43) • Il problema pratico della psicologia di massa è dunque l'attivazione della maggioranza passiva della popolazione che aiuta sempre la reazione politica a vincere, e l'eliminazione di quelle inibizioni che si oppongono allo sviluppo della volontà di libertà. Se le energie psichiche di una massa che segue animatamente una partita di calcio fossero liberate dalle catene e convogliate sui binari che portano alle mete razionali del movimento della libertà, non potrebbero più essere fermate. . (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 44) esterno interno Inibizione morale Proibizione pensiero sessuale Famiglia Chiesa Stato Centri economici Paura degli impulsi liberi e vivi Proibizione pensiero critico Suddito adattato a un ordine autoritario che lo umilia apolitico Incapace di ribellarsi – di realizzarsi Paura della libertà

  25. Un divano nel retrobottega: la sessualità Il piacere sessuale era inizialmente e in modo naturale il bene, il bello, la felicità, ciò che legava l'uomo con la natura in generale. Con la disgregazione del sentimento sessuale e religioso, il sesso doveva diventare il maligno, l'infernale, il diabolico. . . .  L'idea base religiosa in tutte le religioni patriarcali è la negazione dei bisogni sessuali. Non esistono eccezioni, se lasciamo da parte le religioni primitive che erano sessuo-affermative e in cui religione e sessualità erano ancora una unità. Nel passaggio dall'organizzazione sociale del diritto naturale e del matriarcato al patriarcato e quindi alla società patriarcale divisa in classi, l'unità fra culto religioso e culto sessuale si disgregò; il culto religioso divenne l'opposto di quello sessuale. Con questo il culto sessuale cessò di esistere per cedere il posto alla inciviltà sessuale dei bordelli, della pornografia e della sessualità sotterranea. . . . Non vi è bisogno di ulteriori motivazioni per spiegare che nel momento in cui l'esperienza sessuale non costituiva più un'unità con i culti religiosi, ma il loro opposto, l'eccitazione religiosa doveva diventare contemporaneamente un surrogato dell'atto del piacere perduto, socialmente positivo. Soltanto questa contraddizione dell'eccitazione emotiva religiosa, cioè che essa è contemporaneamente antisessuale e un surrogato sessuale, fa comprendere la forza e la tenacia delle religioni. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 123-25) Sessualità naturale vs Eccitazione emotiva religiosa Repressione sessualità Surrogato sessualità

  26. Un divano nel retrobottega: la sessualità Per il giovane sessualmente integro l'esperienza orgastica con una donna significa un legame in cui si realizza l'elevazione del partner, l'annullamento di qualsiasi genere di tendenze umilianti nei confronti della donna che si concede sessualmente. Nei casi di impotenza orgastica agiscono soltanto le forze psichiche di difesa, cioè schifo e ripugnanza nei confronti della sensualità genitale. . . dovuto a un effettivo abbrutimento della vita amorosa nell'uomo di oggi. Questa vita amorosa abbrutita assurge a modello di tutta la vita amorosa. La morale coatta crea dunque esattamente ciò a cui si richiama poi per giustificare la sua esistenza (« la sessualità è asociale »). L’altra fonte affettiva è la concezione sadica della vita sessuale che i bambini di tutti gli ambienti culturali patriarcali acquisiscono già nella prima infanzia. Poiché ogni inibizione del soddisfacimento genitale intensifica gli impulsi sadici, tutta la struttura sessuale diventa sadica; (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 140) . . . come nasce e si manifesta la paura del piacere, cioè la paura dell'eccitazione sessuale . . gli uomini che sono incapaci di distensione alla lunga devono avvertire le eccitazioni sessuali come angosciose, opprimenti, distruttive. La eccitazione sessuale infatti è distruttiva e angosciosa se non vi è distensione. Vediamo dunque che l'idea religiosa della sessualità come una forza distruttiva, diabolica che porta alla rovina, affonda le sue radici in reali processi organici. Ora l'atteggiamento nei confronti della sessualità diventa per forza ambivalente. Valutazioni tipicamente religiose e morali, come o buono o - « cattivo o - « celeste o - « terreno o - « divino o - diabolico o ecc., diventano, da un lato, simboli del soddisfacimento sessuale, e, dall'altro, simboli della relativa punizione. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 123-25) Eccitazione emotiva religiosa Sessualità naturale No inibizione morale Libera attività sessuale sessuale legame in cui si realizza l'elevazione del partner Repressione sessualità Surrogato sessualità Accettazione degli impulsi liberi e vivi Pensiero critico eccitazioni sessuali come angosciose, opprimenti, distruttive annullamento tendenze umilianti nei confronti della donna schifo e ripugnanza nei confronti della sensualità genitale sensualità sadica

  27. Un divano nel retrobottega: posso essere un apolitico? Manca il fatto che la maggioranza lavoratrice delle popolazioni, che fino a quel momento socialmente erano solo passive, venga investita della piena responsabilità del suo futuro destino. È come se ovunque esistesse una paura segreta di scaricare la responsabilità dalle spalle di un governo benevolo e orientato in senso democratico sulle spalle di coloro che finora erano stati solo elettori, ma non sostenitori responsabili della società. Questa paura non nasce dalla malvagità, o da un brutto carattere, ma dalla conoscenza data della struttura bio-psichica delle masse umane. La rivoluzione russa, che aveva cominciato a conferire alle masse la responsabilità, fallì e proprio per questo motivo finì nella dittatura. Malgrado ciò la rivoluzione sociale, per via della trasformazione della democrazia formale nella democrazia completa e reale, è la più importante conclusione che si deve trarre da questa guerra e da tutto ciò che l'ha provocata. Ripeto l'inevitabile conclusione in base ai seguenti fatti: a) Le masse umane sono incapaci di essere libere. b) la generale capacità di essere liberi può essere acquisita solo nella lotta quotidiana per la libera determinazione della vita c) Dunque: le masse umane incapaci di essere libere devono avere per diventare capaci di essere libere e di realizzare la libertà. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 270-71) sostenitori responsabili della società democrazia completa e reale Controllo del potere sociale

  28. Un divano nel retrobottega: posso essere un apolitico? Il problema di fondo di una vera democrazia, di una democrazia del lavoro, è però anche che il lavoro riesca a mutare la sua natura in modo tale per cui esso da gravoso dovere possa diventare un piacevole soddisfacimento dei bisogni. Il lavoro di milioni di lavoratori non dà loro alcuna gioia e nessuna soddisfazione biologica. Esso è articolato sostanzialmente sul tipo del lavoro coatto. E caratterizzato dal fatto che è in contrasto con il bisogno biologico di piacere del lavoratore. Esso viene svolto per senso del dovere, per coscienza . . . La gioia di vivere nel lavoro è un elemento sostanziale, indispensabile, della ristrutturazione dell'uomo da schiavo del lavoro a dominatore della produzione. Quando gli uomini riacquisteranno di nuovo un rapporto diretto con il prodotto del loro lavoro si assumeranno anche con gioia quella responsabilità del lavoro che oggi non hanno, oppure che si rifiutano di avere. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 224-25) Se un obiettivo che ci si è prefissi (in questo caso la razionalità delle masse umane) non viene realizzato, il fatto non costituisce una dimostrazione che non sia possibile raggiungerlo. Il pro­blema fondamentale rimane quello di stabilire se l'obiettivo del lavoro svolto con gioia esiste a ragione o no. Se questo obiettivo esiste a ra­gione, se è il desiderio di tutti, allora bisogna chiedersi quali siano gli ostacoli che impediscono di raggiungere quest'obiettivo razionale. La stessa cosa vale nel campo della tecnica e della scienza. Se il monte Everest non è stato scalato finora, non è una prova che non sia possibile scalarlo. Si tratta di superare gli ultimi 800 metri! (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 226) Per la psicologia sociale la domanda si pone esattamente alla rovescia: non si chiede perché l'affamato ruba o perché lo sfruttato scio­pera, ma il motivo per cui la maggior parte degli affamati non ruba e perché la maggior parte degli sfruttati non sciopera. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 35) Pensiero critico Libera attività sessuale sessuale democrazia completa e reale sostenitori responsabili della società democrazia del lavoro Controllo del potere sociale lavoro piacevole rapporto con il prodotto del proprio lavoro assunzioni responsabilità

  29. Freud assolutamente non eliminabile repressione intrinseca alla società “Ci sono difficoltà inerenti all’essenza stessa della civiltà e che non cederanno di fronte a nessun tentativo di riforma” Marcusein parte eliminabile repressione= repressione fondamentale + Repressione addizionale IL DISAGIO DELLA CIVILTA’: Non indispensabile, causata dal Dominio degli individui dominanti

  30. Penuria opulenza + eliminazione repressione addizionale “Il mondo è troppo povero poter soddisfare i bisogni umani senza continue limitazioni , rinunce, differimenti” IL DISAGIO DELLA CIVILTA’: Meno lavoro alienante (Soddisfazione parziale dei bisogni: con lavoro = pena) Più attività libera e creativa + Inconciliabilità principio realtà e principio piacere

  31. Io, dove sono io ? caverna – inconscio Agostino Tu mi conosci meglio di me stesso Dio retrobottega Es Super-io Io Montaigne ... del tutto indipendente, nella quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro e la nostra solitudine. Nietzsche . . . io stesso non credo che qualcuno abbia mai guardato nel mondo con un sospetto altrettanto profondo .... Kierkegaard – la scelta negozio – relazioni personali Affetti Hobbes Locke Rousseau Hegel Marx piazza Io Tu Valori sociali

  32. Quanto è bene che non sia rimasto sempre «a casa», sempre «presso di sé», come un timido e ottuso perdigiorno! (Nietzsche) BUON VIAGGIO A TUTTI!

  33. Un divano nel retrobottega - H. Marcuse: uno sguardo alla piazza Sospettiamo che non l'attività culturale in sé, ma soltanto le forme attuali di questa attività richiedano questo (la repressione) . . . Allora il problema non è più un • Il problema pratico della psicologia di massa è dunque l'attivazione della maggioranza passiva della popolazione che aiuta sempre la reazione politica a vincere, e l'eliminazione di quelle inibizioni che si oppongono allo sviluppo della volontà di libertà. Se le energie psichiche di una massa che segue animatamente una partita di calcio fossero liberate dalle catene e convogliate sui binari che portano alle mete razionali del movimento della libertà, non potrebbero più essere fermate. . (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 44) La repressione

  34. Angoscia reale Pericolo esterno Inclusione nell’Io Rafforzamento dell’Io Richiesta pulsionale Desiderio Situazione temuta Anticipazione dell’Io Angoscia nevrotica Rimozione Angoscia morale Super-io Inclusione nell’Es Indebolimento dell’Io

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