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Studi di popular music Serena Facci a.a.2012-13. Time line. Prima del 1880. Rock & Roll Cinquanta. 1888 Columbia 1894 Gramophon 1896 Pathé. 1982 CD digitale. 1962 Moog Syntesizer Compact Cassette Philips. 1931-32 chitarra elettrica 1934 organo Hammond.
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Time line Prima del 1880 Rock & Roll Cinquanta 1888 Columbia 1894 Gramophon 1896 Pathé 1982 CD digitale 1962 Moog Syntesizer Compact Cassette Philips 1931-32 chitarra elettrica 1934 organo Hammond Fonte: Internet e in particolare Wikipedia, le date riguardano soprattutto la commercializzazione.
Study of popular music (Richard Middleton in Preface, “Popular music”, 1, 1981) • Popular music studies (“Journal of Popular Music Studies”, della IASPM US) • Popular Musicology (Allan Moore in Critical essays in Popular Musicology – 2007; “Popular musicology online”, Erik Steinskog e Derek Scott)
Perché una definizione in inglese? • Possibili traduzioni in italiano: musica popolare, musica leggera, musica di massa, musica di consumo. • Popolare come folklorico (dimensione rurale-locale), in senso gramsciano (nazionale-popolare, contrapposto a elitario). • Storica importanza nel corso del XX secolo delle produzioni musicali americane e britanniche (jazz, blues, song, musical, swing, skiffle, beat, pop, rock, punk, disco, metal, rap ecc.)
Theodor W. Adorno, On popular music, 1941 (riferimento ai popular song americani)
Mandalay • Città della Birmania • Poesia di Rudyard Kipling (1892): Mandalay nostalgia di un soldato britannico nei confronti della località esotica e di un amore. • On the road to Mandalay canzone di Oley Speacks, 1907, messe in musica solo alcune strofe. • The road to Mandalay, film muto di Tom Browning, 1926. Il protagonista è un soldato. • Lawrence Tibbet canta On the road to Mandalay, in Metropolitan 1935, interessante (per noi) il dialogo precedente : https://www.youtube.com/watch?v=CSzXoVWjEbo
A -Chorus (8 bat.): Holding hands at midnight 'Neath a starry sky... nice work if you can get it. And you can get it if you try. A – Chorus: Strolling with the one girl Sighing sigh after sigh. nice work if you can get it. And you can get it if you try. B-bridge (8 bat.): Just imagine someone Waiting at the cottage door. Where two hearts become one... Who could ask for anything more? A -Chorus (8 bat.) Loving one who loves you, And then taking that vow... Nice work if you can get it, And if you get it -- Won't you tell me how? La forma di 32 battute Nice work if I can get it (Ira & George Gershwin, 1937 per il film Damsel in distress – Una magnifica avventura, Fred Astaire) Verse:The man who only live for making money Lives a life that isn't necessarily sunny; Likewise the man who works for fame There's no guarantee that time won't erase his name The fact is The only work that really brings enjoyment Is the kind that is for girl and boy meant. Fall in love you won't regret it. That's the best work of all if you can get it.
Matrici musicali ottocentesche dei popularsong americani • Innodia religiosa, musiche popolari europee (ballads, danze), bande militari. • Musica Afro-americana (work song, spiritual, dance songs, ballads, blues, ragtime) • Minstrel Show (Ethiopiansongs) e Vaudeville • Opera e parlor music (musica da salotto ) con canzoni. Stephen Foster 1826-1864. • Tin Pan Alley (28^ Street), edizioni Harms 1881 M. De Simone “Doo-dah! Doo-dah! . Musica e musicisti nell’America dell’Ottocento”, Arcana, 2003 P. Van der Merwe, Origins of Popular Style, Clarendon Press, 1989.
Ballade (folk song): In the pines Canto tradizionale pubblicato in una versione di 4 versi da Cecil Sharp nel 1917 Negli anni venti è stata documentata una versione che parla di un incidente alla ferrovia. Negli anni Settanta sono state documentate le numerose varianti. Versioni di Lead Belly: esempio di “blues rurale” (1944-1948) – Testo Versione di Bob Dylan (Carnegie Chapter Hall 1961.T Versione dei Nirvana a MTV unplugged (1990) (David Jeffen, citato da Curt Kobain è il discografico, produttore dei Nirvana). McCulloh, Judith Marie, In the Pines: The Melodic-Textual Identity of an American Lyric Folksong Cluster. Ph.D. Indiana University, 1970
I shall not be moved (INNO tratto da un versetto del primo libro dei salmi) Charley Patton, con steel guitar 1929 (dalla Anthology of American Folk music di Harry Smith 1952) Mississippi John Hart , finger picking, ………, I shall not be moved;………, I shall not be moved,Just like a tree that's planted by the waters,Lord, I shall not be moved. ChorusI shall not be, I shall not be moved;I shall not be, I shall not be moved;Just like a tree that's planted by the waters,Lord, I shall not be moved. Carter Family, voci + chitarre
A - And I followed her to the station with a suitcase in my handB - Well, it's hard to tell, it's hard to tell when all your love's in vainAll my love's in vain When the train rolled up to the station I looked her in the eyeWell, I was lonesome, I felt so lonesome and I could not help but cryAll my love's in vain When the train, it left the station with two lights on behindWell, the blue light was my blues and the red light was my mindAll my love's in vain “Blues rurale” Robert Johnson Love in vain 1937 http://www.youtube.com/watch?v=-BkPm8JIJJQ
Le signore del blues classico Billie Holiday: LONG GONE BLUES A Talk to me baby, tell me what's the matter now (2v) B Are you tryin' to quit me, baby, but you don't know how A I've been your slave ever since I've been your babe (2v) B But before I see you go, I see you in your grave I'm a good girl, but my love is all wrong (2 v) I'm a real good girll but my love is gone
Black and withe, Broadway e Harlem: Blue sky Blue Skies (1926 Irving Berlin) Per “Betsy” di F. Ziegfild. Musiche di Rodgers and Hart. VERSE I was blue, just as blue as I could be Ev'ry day was a cloudy day for me Then good luck came a-knocking at my door Skies were gray but they're not gray anymore CHORUS Blue skies Smiling at me Nothing but blue skies Do I see CHORUS Bluebirds Singing a song Nothing but bluebirds All day long Never saw the sun shining so bright Never saw things going so right Noticing the days hurrying by When you're in love, my how they fly Blue days All of them gone Nothing but blue skies From now on [2] I should care if the wind blows east or west I should fret if the worst looks like the best I should mind if they say it can't be true I should smile, that's exactly what I do Ella Ftzgerald 1958 Josephine Backer Frank Sinatra 1941 http://www.youtube.com/embed/Djd1XfwDAQs?fs=1 Jolson, The jazz singer, 1927
Orale – scritto - registrato Dopo l’invenzione del fonografo da parte di Edison nel 1890 Emile Berliner brevetta il “grammophone”, sostituendo i rulli di cera con i dischi. Ma In Italia le attività commerciali di canzoni riguardano più l’editoria che la discografia sino alla fine degli anni Cinquanta: si vendevano “copielle” con le sole parole, spartiti con testo e melodia oppure partiture per orchestrina
I dischi della Sirena • Società Fonografica Napoletana dei Fratelli Esposito (rivenditori di grammofoni) 1909. • Nata grazie a un accordo con la tedesca Beka • Successivamente prese il nome di Phonotype • Le canzoni italiane erano anche incise da case americane, inglesi e francesi come Columbia, Pathé, Gramophone (successivamente: La voce del padrone), ecc.
Maggio sì tu (1912) E. A Mario (1984 1961) Elvira Donnarumma (1883 – 1933) Classica (bellissima) canzone “patogenica” dedicata alla descrizione e alla vitalità infusa dal sentimento amoroso. Il refrain ripetuto molte volte è molto complesso L’incisione per la Phonotype è degli ultimi anni 10. La canzone è stata incisa da molti dopo. A (a - b) B (c [domanda]- d [cadenza che sembra concludere]) C ( e [con profilo simile ad a ma con le stesse parole di d] – f) B’ (c – d’ [conclude riprendendo in maniera assertiva il verso gridato in apertura “Maggio sì tu”) Testo
La definizione delle melodie come “patogeniche” o “logogeniche” è di Curt Sachs (Le sorgenti della musica, Bollati Boringhieri, Torino, 1991 (e.0. postuma 1962). L’autore la utilizza a proposito delle origini dei canti primitivi, ma è una categorizzazione molto utile nell’analisi delle canzoni
Festival partenopeo a Sanremo (istituto Luce) Piedigrotta La celebre festa prevedeva, sembra, da sempre momenti musicali. Per festival di Piedigrotta si intende una complessa esibizione canora che ebbe fortuna dalla fine del XIX secolo fino agli anni 50 del XX. Le varie case editrici organizzavano delle “audizioni”, in caffè e teatri, di canzoni inedite. Il successo veniva decretato dal favore del pubblico e dalle vendite di spartiti e copielle. Questi concerti avvenivano a Napoli, ma i cantanti partivano poi in tourné in Italia e talvolta anche all’estero. La manifestazione entrò in crisi dopo la nascita del Festival di Sanremo e del Festival di Napoli. Le case editrici erano decine: ricordiamo Gennarelli, Santa Lucia, Marechiaro, La Canzonetta, Bixio e Mario (di E. A. Mario).
E. A Mario (Giovanni Ermete Gaeta), su versi di M. Cardarola • O Vascio (DAL CD) 1946 • La forma è strofa – ritornello • Canzone “logogenica”, macchiettistica • Da notare alla fine del ritornello un passaggio modale (lidio) con il quarto grado aumentato (La# in Mi maggiore) • Renato Carosone • Dischi Pathè • Tu vo’ fa l’americano , dal film Totò, Peppino e le fanatiche di Mario Mattioli, 1958. • Con il suo “Complesso”: Gegé di Giacomo (batteria), Lombardini, Del conte, Tozzi Rambaldi (fiati), Giorgetti (cb), Raf Montrasio (mandolino). • Canzone da ballo: Boogie-Woogie. Nel testo un riferimento al R&R Versione “swingata” di Fausto Cicliano, 1957, sul sito l’Italia in Brasile (con testo)http://italiasempre.com/verita/ovascio1.htm Swinghizzazione (da F. Liperi Storia della canzone Italiana, Eri, Torino 1999)
FORMA Generalmente la canzone ha una forma strofica. Più elementi strofici possono però combinarsi in una stessa canzone. Esistono casi anche di forme interamente composte o complesse. • Il modello di 32 battute con schema AABA (chorus, chorus, bridge, chorus), preceduto talvolta da un’introduzione (verse). Es. Nice work if you can get it (I.& G. Gershwin), da Damsl Distress 1937 Le forme più ricorrenti sono : 2) Il blues da 12 battute (twelve bars blues) con schema AAB. Es. Long gone Blues (B. Holiday) 3) Il modello strofa-ritornello. Es. Tu vo’ fa l’americano 4) La ballata monostrofica con una strofa o doppia strofa ripetuta senza ritornelli secondo lo stile di molti canti narrativi delle tradizioni popolari europee. A volte l’ultimo verso di ogni strofa si ripete come un ritornello. Franco Fabbri, Il suono in cui viviamo, Feltrinelli
Torniamo alla definizione di popular music Il dibattito nato in UK negli anni Settanta, la nascita della IASPM e della rivista Popular music
Le tricotomie discutibilie le dicotomie specifiche • Orale – scritto - registrato • Locale – internazionale – globale • Funzionale – d’arte – commerciale • … • Live – studio • Acustico – elettrico • Suonato – elettronico • Aperto – chiuso • definizioni “emiche” come swing - streight • “Black – white” • “Alto – Basso” • …
Definizione di popular music • Definizioni quantitative (musica di massa, musica di consumo) • Definizioni qualitative (musica del popolo, musica leggera o per il popolo) • Definizioni negative (ciò che non è musica tradizionale o colta) R. Middleton “Studiare la popular music”, Feltrinelli 1994 (ed.or. 1990)
Differenze tra popular music, musica folklorica e musica colta P. Tagg “Popular Music, da Kodjak al Rave”, CLUEB , Bologna 1994
Varietà di repertori • Di metodi compositivi • Di motivazioni nella fruizione quindi • Di metodi analitici • Di finalità di studio • Di bibliografia (sempre più monografica)
Philip Tagg: analisi musematica nella musica pop(ular) • Al centro del metodo c’è il concetto di musema, un’unità musicale portatrice di significato e estrapolabile dal suo contesto. • L’individuazione dei musemi ha bisogno di: trascrizione e analisi della canzone, raccolta del materiale intersoggettivo attraverso gruppi di ascolto, confronto interoggettivo e sostituzione ipotetica per verificare la consistenza dell’analisi musematica. • Il metodo di Tagg rientra nella semiotica musicale. Per Tagg l’analisi è socialmente importante, in quanto certe reazioni al contenuto musicale delle canzoni sono spesso inconsapevoli e ci rendono facili preda del “mercato” o peggio. • Un esempio è l’analisi di Fernando degli Abba, nella quale Tagg ha individuato 11 musemi.
FERNANDO THE FLUTE • ABBA Fernando 1975-1977 • Simon and Garfunkel: El condor pasa 1970, cover di una canzone del compositore peruviano Daniel AromiaRobles per una zarzuela del 1913. • Golpe di Pinochet contro il governo di S. Allende in Cile 1973. • ANALISI DI PHILIP TAGG, Individuazione dei musemi 1 a, 1b,1c e materiali per il confronto interoggettivo
Dietro un brano • Contesti storici ed etnografici • Motivazioni commerciali e gruppi di consumatori di riferimento • Personalità ed esperienze di autori e interpreti • Correnti stilistiche di riferimento • Influssi stilistici più remoti • Topoi, stereotipi e musemi
Dentro un brano • Il testo con i suoi contenuti semantici e formali (metrica, retorica, fonetica, ecc.). • La melodia con la sua forma, il suo profilo, i suoi intervalli. • Il ritmo con il suo metro, la velocità, la durata dei suoni, i pattern motori per la danza. • L’armonia, “classica”, “jazzistica”, “modale”. • La strumentazione, gli effetti e l’arrangiamento. • Il lavoro di missaggio. • I sample nel caso di musica remixata.
Il festival e la specificità Italiana • La ritualità del ciclo dell’anno • Gare canore • Non luoghi e città turistiche • L’emittente pubblica • Gli italiani: aspirazioni all’unità, caratterizzazioni pluralistiche, livellamento convenzionale. • IL Festival: punto di vista fisso nei luoghi e nelle procedure da cui si può osservare passare la storia. • La periodizzazione del Festival e la storia di un paese che cerca se stesso.
Un paese da ricostruire • Vecchi autori e vecchi interpreti • Le orchestre • Dall’editoria al disco • - Dal 56: la ricerca di una nuova leva I Cinegiornali della Settimana Incom, Dall’Archivio dell’Istituto Luce CANZONI Grazie dei Fiori (Testoni,Panzeri,Seracini: Nilla Pizzi). Al mercato di Pizzighettone(Locatelli, Ravasini: Achille Togliani e Duo Lescano) Vola Colomba (Cherubini, Concina, Nilla Pizzi) Papaveri e papere (Rastelli,Panzeri, Mascheroni: Nilla Pizzi)
FORMA SONG In mezzo a quelle roseci sono tante spinememorie dolorosedi chi ha voluto beneSon pagine già chiusecon la parola fineGrazie dei fiorfra tutti gli altri li ho riconosciutimi han fatto male eppure li ho graditiSon rose rosse e parlano d'amorGrazie dei fiore addio…per sempre addio...senza…rancor Tanti fioriin questo giorno lieto ho ricevutiRose…rose...ma le più belle le hai mandate tuGrazie dei fiorfra tutti gli altri li ho riconosciutimi han fatto male eppure li ho graditiSon rose rosse e parlano d'amorE grazie ancorche in questo giorno tu m'hai ricordatama se l'amore nostro s'è perdutoperchè vuoi tormentare il nostro cuor? Amado mio
Sanremo Story Una canzone da “pazzia”
Negli anni sessanta queste voci, in vario modo piene ed educate, si affiancarono a nuove soluzioni. Roberto Agostini distingue quattro modelli dominanti di vocalità: 1. voci limpide, appassionate, con alto grado di sonorità e risonanza (Claudio Villa, Milva, Pino Donaggio); 2. voci limpide ma delicate, giovanili e con poche nuance (Gigliola Cinquetti) o ispirate dal folk (Wilma Goich); 3. voci intime, con toni colloquiali, attente soprattutto a valorizzare le parole, predominanti tra i cantautori; 4. voci roche o grintose, con poche nuance, tipiche dei giovani post-urlatori o influenzati dal beat inglese (Agostini, 2007). La classificazione di Agostini, relativa alla metà degli anni sessanta, è interessante se paragonata a quella proposta dai giornalisti di “tv Sorrisi e Canzoni” in un gioco elettorale per i lettori tra il 1960 e il 1961. I cantanti, in base a caratteristiche vocali, ma anche di genere e di tipo di utenza, furono divisi in ben 9 partiti con altrettanti capilista: Movimento juke-boxista (Mina), Partito musical-moderato (Franca Aldovrandi), Partito restaurazione melodica (Nilla Pizzi), Partito modernista (Natalino Otto), Partito italo-partenopeo (Sergio Bruni), Partito cantanti-compositori (Domenico Modugno), Partito d’azione lirica (Anna Moffo), Partito attori-cantanti (Renato Rascel), Partito estremista dell’urlo (Ghigo) (Emanuelli, 2004, pp. 121-2).
Melodici • Urlatori • Cantanti-autori
ANNI 50-60, strumenti elettrici e piccoli gruppi: Rhythm and Blues e Rock and roll (Beat>British invasion>rock) Rocking and rolling: usato in ambiente afroamericano per indicare un tipo di “motion”, Biilboard usa rock and roll per il ritmo in controtempo dal 1942, nel 1951 un dj, Alan Freed, usa il termine per radio per definire un tipo di musica simile al R&B. Billy Haley: Rock around the Clock, Decca 1954 http://www.youtube.com/watch?v=j0rtW56maXI&NR=1 “Blackboard Jungle” (1955) http://www.youtube.com/watch?v=F5fsqYctXgM “Rock around the Clock” (1956) The Beatles “Love me do” (1962) Dal terzinato al backbeat Il “terzinato”: Blueberry hill (Lewis/Stock/Rose) Fats Domino 1956- terzine sul piatto Il rock&roll : Tuttifrutti 1955 (L. Richard) - cassa 1-3, rullante 2-4, duine sul piano
Rock e derivati: Il “gruppo” chitarre, basso e batteria Stereofonia, missaggio La scatola sonora di Allan Moore
Il sistema di analisi proposto da Allan Moore per la musica rock tiene in considerazione oltre ai normali parametri dell’analisi musicale (forma, melodia, armonia, ritmo, arrangiamento) anche alcuni parametri del sound, in particolare la disposizione spaziale delle varie componenti del brano. • Ogni canzone è paragonabile a una scatola sonora in cui i vari elementi sono osservati in una disposizione tridimensionale che comprende: la disposizione delle parti (basso-alto),la disposizione stereofonica (destra-sinistra),la profondità dei piani (avanti-dietro). • Moore, Rock the primary text. Developing a Musicology of Rock, Ashgate, 2001
DISPOSIZIONE DELLE PARTI Melodie, solisti Intelaiatura armonica Groove:basso Groove: battertia The Beatles: From me to you
DISPOSIZIONE STEREOFONICA Canale destro Canale sinistro The Rolling Stones: Paint it Black
PROFONDITA’ DEI PIANI Sfondo Primo, secondo piano Attraverso il mixer si definisce dove e come inviare le tracce registrate ai canali di uscita. Panning è l’effetto di passaggio da un canale all’altro Lou Reed: A walk in the wilde side
BOOM: il rock a Sanremo • I giovani: una nuova leva di cantanti nati dopo la guerra • Rock and roll, batteria e nuove vocalità • Semplificazione dei testi • - I “complessi” CANZONI 24.000 baci (1961, Fulci, Vivarelli, Celentano: Adriano Celentano/Little Tony) Al di là (1961,Mogol, Donida: Luciano Tajoli/Betty Curtis) Questa volta (1966: Mogol,Satti: The Yardbirds (disco) e Bobby Solo
I “cantautori” • Cantante-autore: colui che canta le sue canzoni (Sorrisi e canzoni, anni Cinquanta) • Cantautore: colui che canta le sue canzoni perché ha qualcosa da dire (M. Santoro, Tenco e dintorni, 2010) • Canzone d’autore, club Tenco (1972), progetto culturale e estetico: ricerca della “dignità artistica e poetico realismo”.
L’insolita strada: Ciao amore ciao, Luigi Tenco 1967. Voce “swing” o “streigth”, armonia jazzistica (Sib misolidio), ma convenzionale nel ritornello (Fa maggiore). Forma inedita con la successione Strofa-Ritornello-Ponte
ANALISI DELLE CANZONI: MODELLO DI SCHEDA Esempio Alle prese con una verde milonga Paolo Conte