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CONOSCIAMO IL NOSTRO TERRITORIO. Nati,Fabbri,Galeotti, Mondini. VIDEO INTRODUTTIVO SULLA CRISI. http://www.youtube.com/watch?v=TFLvVaC3p2w. DI COSA PARLEREMO?. Analizzeremo la crisi Mondiale italiana territoriale. Territoriale. Mondiale. Italiana.
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CONOSCIAMO IL NOSTRO TERRITORIO Nati,Fabbri,Galeotti,Mondini
VIDEO INTRODUTTIVO SULLA CRISI http://www.youtube.com/watch?v=TFLvVaC3p2w
DI COSA PARLEREMO? Analizzeremo la crisi Mondiale italiana territoriale Territoriale Mondiale Italiana analisi grafica e testimonianze Sintomi e conseguenze Aspetto politico ed economico
COS’è LA CRISI? Una crisi (dal greco: scelta) è un cambiamento traumatico o stressante per un individuo, oppure una situazione sociale instabile e pericolosa
UNO SGUARDO AL PASSATO… Venti secoli fa il sistema economico finanziario dell’Impero Romano era sull’orlo del precipizio. A trovare la soluzione fu l’imperatore Tiberio: una robusta iniezione di denaro per risollevare i consumi.
The economiccrisisstarted in 2008 allover the world, followedby a financialcrisis (originates in the UnitedStateswith the subprimecrisis). The reasonsof the crisis are the high price ofraw material (in particular, oil), foodcrisisallover the world, a very high global inflation, and a creditcrisiswith the consequentfallof the broker market.
Manyeconomistsidentifyitasoneof the biggestcrisis in the historyofhumanity. Secondonlyto the big recession the big recessionof 1929. .
l'aumento della disoccupazione I sintomi sono: la diminuzione del tasso di interesse in seguito alla riduzione della domanda di credito da parte delle imprese il rallentamento del tasso di inflazione causato dalla diminuzione della domanda di beni e servizi da parte dei consumatori La diminuzione del tasso di crescita della produzione
Quali sono le cause della crisi italiana? • La crisi economica italiana ha 3 cause: i debiti dello Stato I debiti dello Stato la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. Alla base di tutto c’è il debito accumulato dallo Stato italiano che ha raggiunto i 1.900 miliardi di euro, cioè il 120% della ricchezza prodotta dal nostro Paese in un anno, il cosiddetto Pil. La regressione dell’economia
The distributionofprosperity in Italy The bar chart shows which is the distribution of prosperity in Italy, after the crisis. First of all ,You can see that The majority of business own about 0,3% of Italian economy. In fact, people don’t have much money because of the bad economic conditions. Secondly, only 20 % of business, such as entrepreneurs of little business and administrators, have about 1%. Almost as many, the 15% of business own about 1% of Italian economy. This number is formed by great local business. The people that have much money are very few in fact only 5% of italians own about 5% of Italian economy. 20 % of Italian economy is represent with a very small number of Italians: only about 3%, the 40% of Italian economy is represent far less frequently. Less than one percent of Italian people owns about 60% of Italian economy. Finally, 80 % of Italian economy while the same number of 100 % of Italian economy that are represents about 0.2% of Italians. The bar chart demonstrate that the Italian people aren’t much money and the majority of people owns about of 0.3 % of Italian economy.
Il nostro territorio. . . Da circa un paio d’anni l’Emilia Romagna è stata scossa da una forte crisi, presente principalmente nel settore industriale . Molte piccole o grandi aziende , a causa di enormi debiti e mancanza di vendite , hanno rinunciato a proseguire la loro carriera commerciale, interrompendo le attività. Milioni di italiani si sono dunque ritrovati senza occupazione, arrancando sempre di più per arrivare a fine mese.
Crisi nel settore ravennate Nel 1° trimestre del 2012 le aziende cessate erano state 78, quest’anno sono state 112. La crisi morde ferocemente: in tre mesi cessate 1444 aziende! In cinque anni di austerity il prelievo fiscale su imprese e famiglie è cresciuto di quasi 50 miliardi. Le politiche di austerity seguite alla crisi del debito sovrano hanno portato ad un aumento delle imposte di ben 48,8 miliardi di euro in cinque anni (2008-2012) di cui 18,5 nel solo 2012. Il mix di tasse, disoccupazione e calo del potere d’acquisto rende difficile non solo il ritorno alla crescita, ma anche la risoluzione dei problemi di produttività e di competitività, di cui soffriamo dall’inizio del decennio scorso.
La disoccupazione Laureati e disoccupati.E' il binomio che purtroppo si sta affermando nel mercato del lavoro italiano, dove cresce il numero di persone senza un impiego, ma con un titolo universitario in tasca. A dirlo sono i dati dell'Istat che, nel 2012, hanno calcolato la presenza di ben 200mila disoccupati con meno di 34 anni che hanno già completato gli studi accademici. Si tratta di una cifra superiore di oltre il 28% rispetto al 2011 e di ben il 43% in rapporto al 2008.
The relation ofGraduates and unemployment This is a combination that is unfortunately emerging in the Italian market , where we notice a growing number of people without a job, but with a university degree in their pockets. In 2012, Istat calculated the presence of over 200 thousands unemployed people under 34 years old who have already completed their academic studies. As you can see from the graph above, there is a larger increase of unemployed graduates in 2012, more than 28%, compared to 2011 and there is a significant growth of 43% compared to 2008. Finally, Istat calculated that in 2013 the unemployment of graduates will soar but they say that economic recovery is expected for 2016.
Dall’inizio dell’anno ogni 3 giorni un suicidio per motivi economici: 32 i casi registrati nel 1° trimestre, 16 solo a marzo. Circa il 40§% in più rispetto al 1° trimestre 2012. Il 50% dei suicidi tra i disoccupati, quasi il 44% tra gli imprenditori. Diminuisce l’età media, l’impiccagione la modalità prevalente.
Variazione Percentuale dell’occupazione per settori a Ravenna, in Emilia-Romagna e in Italia..
Le prospettive per l’economia italiana della Camera di Commercio…
Movimento anagrafico delle imprese nel 1° trimestre 2013 (Ravenna)
Demand of oligopolistic enterprise The curve shows the Demand of oligopolistic enterprises, on which the enterpreneur can intervene varying the price. We suppose that the enterpreneur is in point E, where he sells a certain quantity at a specific price P1. If the enterpreneur increases the price slightly (P2>P1), there is a significant reduction of the quantity sold (Q2<Q1). As a consequence the increase of the price is irrelevant when compared with the strong contraction of quantity sold. If the entrepreneur reduced the price from P1 to P3 (P3 < P1), there is a moderate increase of the quantity sold, that increase from Q1 to Q3 (Q3 > Q1): the increase of the quantity is irrelevant if it is compared with the sensible decrease of the price. The curve of the demand of oligopolistic enterprises shows a kink point, because it starts from the combination of two straight lines of different inclination: the curve is elastic for the higher prices than the price of market (ex: P1) and it’s rigid for the inferior prices. (P3). The entrepreneur remains in the E point because he hasn’t any interest in changing the price because of the reactions that cause the competitors
Whofixes the price? The oligopolistic enterprise holds an important part of the supply. In such a way the enterprise can define the price of sell. Firstly, the enterprise decides the quantity of production to supply into the market. Secondly ,the enterprise has to estimate (calculate) the costs. The enterpreneur values the variable costs in order to make every unit of goods. he adds a percentage at direct costs. The goal is to cover the fixed costs ascribed to every unit of goods. He adds an other percentage, in order to guarantee a fringe of profit on every unit of the sold products. The skills of entrepreneur consists of calculating exactly a percentage earmarked to cover the fixes costs, as well as of budgeting a unitary profit. This profit is the so-called “mark up”. It’s possible to establish a higher mark up as much as is the elasticity of demand of the produced goods. Set to the rising of the price of the goods, which have an un-elastic demand. The increase of the price of the goods of stiff demand, damage a contraction of sells, and conversely.
Ora uno sguardo più da vicino… IEMCA MORINI
Intervista a Mauro Galeotti dipendente Iemca Che cos’è la Iemca? La Iemca è leader indiscusso nell'automazione e robotica per le macchine utensili. Dal 1961, anno della sua fondazione, Iemca progetta e produce caricatori automatici di barre per torni mono e plurimandrino.
Sono 4 anni che la Iemca è colpita dalla Crisi, a volte è durata poco, ma sono comunque 4 anni.L’anno peggiore per la Iemca è stato l’anno scorso, anno 2012, dove è stato lasciato a casa per un periodo medio-lungo la maggior parte dei lavoratori La iemca è stata colpita dalla crisi? Effetti della crisi sulla iemca? I capi giocano un asta al ribasso per pagare i fornitori, questi ultimi smettono di mandarci il materiale, molti dipendenti sono stati messi sotto cassa integrazione e i lavoratori lavorano solo quando ne ha bisogno l’azienda
Come la crisi ha colpito lei? In un primo momento non hanno avuto bisogno di me, quindi mi sono fatto un mese a casa in cassa integrazione senza mai lavorare, poi invece, come succede tutt’ora, lavoro tre giorni su la settimana. Come la crisi ha colpito il suo modo di spendere soldi? Adesso si sta tutti attenti a non spendere molti soldi, si cerca sempre il prodotto migliore al prezzo più conveniente, gli acquisti sono largamente diminuiti e si acquista solo quello che serve.
Consigli per uscire dalla crisi? Un consiglio che mi piacerebbe fosse ascoltato è di sfruttare tutto, materiali tempo,al meglio…e di iniziare a pagare i fornitori per i ricambi, invece di fare un asta sempre al ribasso.
La salute prima di tutto Salute, prorogate al 31 dicembre 2013 le misure contro la crisi Distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C per le famiglie in situazione di disagio economico-sociale Esenzione ticket per disoccupati,lavoratori in cassa integrazione,mobilità o con contratto di solidarietà
Progetto Realizzato da Nati Federica Fabbri Giulia Galeotti Carlo Mondini Manuel
Sitografia http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi http://www.ra.camcom.it/ Interviste a dipendenti “Economia,Imprese e mercati” P.Ronchetti http://www.corriere.it/ https://www.google.it/search?q=google+immagini&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=Y-6mUdeDNbOv4QTNmoH4Dg&ved=0CAoQ_AUoAQ&biw=1920&bih=971