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IL TRENO AZZURRO Un mito torna a viaggiare. IL TRENO AZZURRO. Un mito torna a viaggiare. L’Associazione Treni Storici Liguria e Trenitalia – Direzione Regionale Liguria, presentano “IL TRENO AZZURRO”. Assieme al “Settebello”, “l’Arlecchino”, ai
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IL TRENO AZZURRO Un mito torna a viaggiare IL TRENO AZZURRO Un mito torna a viaggiare
L’Associazione Treni Storici Liguria e Trenitalia – Direzione Regionale Liguria, presentano “IL TRENO AZZURRO”
Assieme al “Settebello”, “l’Arlecchino”, ai “TEE”, il “Treno Azzurro” ha rappresentato Uno dei simboli della ricostruzione postbellica e del “boom economico”. Nel 1957, alcune vetture di nuova costruzione, destinate ad effettuare i Rapidi Milano-Napoli R30/R33 e Torino-Napoli R51/R56, ricevettero un’elegante livrea blu e celeste
I “Treni Azzurri” Torino-Napoli e Milano-Napoli, impegavano circa 8 ore e mezza fra il capoluogo partenopeo e le due città del Nord Italia, i convogli prevedevano in composizione anche una carrozza ristorante e una pullman della CIWL. Nel 1967/68 le composizioni blu-celeste lasciarono il posto alle nuovissime vetture unificate Y e X, la cui consegna alle FS iniziava in quel periodo.
Nel 2010, quattro vetture e un bagagliaio, del parco storico Trenitalia, assegnate alla DR Liguria, hanno ricevuto nuovamente l’elegante livrea blu-celeste, allo scopo di effettuare treni rievocativi e d’agenzia a medio-lungo raggio. I lavori, effettuati in gran parte da volontari, sono stati eseguiti presso la rimessa rotabili storici di S.Stefano di Magra (SP).
Nei primi anni di esercizio, la trazione del “Treno Azzurro” era affidata alle locomotive elettriche E.428, principalmente di seconda e terza serie.
A partire dal 1960, furono le E.646 di prima serie a incaricarsi della trazione di questi importanti treni, seguite, dal 1962, dalle E.646 di seconda serie, delle quali due unità – la 035 e la 037 – ricevettero a titolo sperimentale gli stessi colori delle vetture.
Non essendo stato possibile recuperare una delle E.646 “azzurre” originali, si è provveduto a ricolorare la E.646.085, recentemente entrata a far perte del parco storico di Trenitalia.