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Preghiera per ottenere la Sapienza

CARITAS DIOCESANA di Foggia - Bovino Incontri di Formazione e Aggiornamento per le Caritas Parrocchiali 2010/2011 Lunedì 7 Marzo 2011. Preghiera per ottenere la Sapienza

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Preghiera per ottenere la Sapienza

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Presentation Transcript


  1. CARITAS DIOCESANA di Foggia - BovinoIncontri di Formazione e Aggiornamento per le Caritas Parrocchiali2010/2011Lunedì 7 Marzo 2011

  2. Preghiera per ottenere la Sapienza «Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato con la tua parola,che con la tua sapienza hai formato l'uomo, perché domini sulle creature fatte da te,e governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto,dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Donami Signore, la tua Sapienza Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini, mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Donami Signore, la tua Sapienza Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. Donami Signore, la tua Sapienza Essa infatti tutto conosce e tutto comprende, e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria. Gloria al Padre…

  3. La validità pastorale della Caritas Diocesana e delle Caritas Parrocchiali Statuto della Caritas Italiana (Art.1) La Caritas Italiana è l'organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di PROMUOVERE, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione PEDAGOGICA.

  4. La validità pastorale della Caritas Diocesana e delle Caritas Parrocchiali • La Caritas ha una PREVALENTE funzione PEDAGOGICA. • C’è anche l’assistenza nell’emergenza, ma essa è secondaria. • La Caritas promuove la testimonianza della carità DELLA COMUNITÀ • Quindi non è l’espressione di pochi operatori Caritas. • La Caritas ha una PARTICOLARE ATTENZIONE agli ultimi • Ma dedica attenzione anche alla Parrocchia/Chiesa e al Territorio/Mondo. • La Caritas opera in vista dello sviluppo INTEGRALE dell'uomo • Non avendo a cuore solo l’aspetto puramente materiale (come pacchi e bollette), ma si interessa anche dell’aspetto morale e spirituale.

  5. Gesù il Misericordioso nella parabola del buon samaritano

  6. Icona Biblica (Lc 10,25-37) Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fà lo stesso".

  7. Icona Biblica (Lc 10,25-37) “Cristo il Misericordioso nella parabola storica dell’animatore Caritas parrocchiale” "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?" = La parabola del buon samaritano ha come sfondo il problema dei comandamenti di Dio: quali sono i più importanti e decisivi nella vita del credente? Per Gesù, l’ordine è già stabilito da Dio nel decalogo dell’alleanza: si tratta quindi di restituire il primato di Dio, amandolo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze, ma la verifica dell’amore autentico per Dio sta nella dedizione generosa verso il prossimo. E chi è il mio prossimo?" = In ambiente giudaico si era propensi a restringere il concetto di prossimo al proprio parentado, alla tribù di appartenenza. Gesù spezza queste barriere razziali e religiose per dilatare il concetto di prossimo a tutti gli uomini, figli e creature di un unico Padre celeste. I vincoli di prossimità si ampliano nella misura in cui sappiamo avere i sentimenti di tenerezza e di amore di Dio per le sue creature. L’uomo non può comprendere chi è il suo prossimo finché non capirà chi sta nel cuore e nelle attenzioni di Dio. La questione di fondo per gli uomini di tutti i tempi è sapere chi è il proprio prossimo, chi merita attenzione, sacrificio, compromissione affettiva e impegno economico. A questa domanda non ci sarà una risposta finché non si comprenderà chi è il nostro Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo.

  8. Icona Biblica (Lc 10,25-37) “Cristo il Misericordioso nella parabola storica dell’animatore Caritas parrocchiale” Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico = La scena che si verifica tra Gerusalemme e Gerico si ripete ovunque e ogni giorno! Lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto = Ecco la sequenza che fotografa la diabolica crudeltà in cui incappano tanti nostri fratelli. Lo vide passò oltre dall'altra parte = Luca usa due volte il verbo antiparìlthen: passò dall’altra parte della strada. La proposizione antì dice tutta la distanza, il disgusto, l’opposizione alla vista di quell’uomo nudo e insanguinato. Passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione = Il malcapitato che giace sul bordo della strada lo attira. Egli gli passa accanto, lo vede e ne ha compassione. In lui nasce un sentimento che la Bibbia attribuisce spesso a Dio: esplanchnìsthe, ne sentì profonda tenerezza. Da quella tenerezza nascono tutti i gesti che ne seguiranno.

  9. Icona Biblica (Lc 10,25-37) “Cristo il Misericordioso nella parabola storica dell’animatore Caritas parrocchiale” Gli si fece vicino gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino = Gli si fece vicino: proselthòn. La preposizione pròs, è il contrario di antì. La radice di questa preposizione è passata tale e quale in latino e in italiano: proximus, prossimo! Gli fascia le ferite (tàtràumata): ovvero lo aiuta a superare i traumi fisici e psichici della rapina; Gli versa sulle ferite il disinfettante e l’emolliente, Poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno = Si ferma con lui tutta la notte perché vuol verificare di persona il decorso della guarigione: il giorno dopo riprende il viaggio, ma prima paga dalla sua borsa duo dinària, due monete d’argento, e non omette di farsi carico di tutte le spese e di eventuali supplementi.

  10. Icona Biblica (Lc 10,25-37) “Cristo il Misericordioso nella parabola storica dell’animatore Caritas parrocchiale” La parabola contiene anche un invito a riflettere sul ruolo che la Chiesa ha nel rivelare il volto del Misericordioso agli uomini. Il samaritano porta il ferito in un luogo che, nel testo greco, ha il nome meraviglioso di pandocheion, che significa letteralmente: luogo capace di accogliere tutto.I Padri hanno visto in questo pandocheion il simbolo della Chiesa. Essa è il luogo di accoglienza generosa, aperto a tutto ciò che Cristo vi conduce perché sia messo al riparo dagli attacchi della morte e perché possa fare, nel suo perdono, una convalescenza che lo risusciti e lo purifichi”. Cristo potrà continuare a rivelare agli uomini il suo volto di misericordia, quando la Chiesa saprà essere il luogo di accoglienza e di incontro di tutti coloro dei quali Cristo ha avuto compassione. Ecco il compito della Chiesa, in questo trapasso epocale dell’umanità. Ecco la missione di ogni cristiano: “Va’, e anche tu fa lo stesso” (Lc 10, 37).

  11. La ParrocchiaRiflessione sull’identità e missione della Caritas Parrocchiale, contenuta nella lettera pastorale di S.E. Mons. Francesco Pio Tamburrino“Il Vangelo della carità: eredità e impegno della Chiesa” (pag.80)

  12. Quale Caritas Parrocchiale ama i Poveri, la Chiesa e il Territorio?

  13. La Parrocchia che ama… La Caritas Italiana, come contributo a una rinnovata progettualità pastorale, ha sostenuto e supportato le Caritas diocesane per la promozione di Caritas in ogni comunità parrocchiale e ha redatto un documento specifico riguardante la Caritas parrocchiale, poiché si ritiene la validità della formula parrocchiale, come espressione normale e primaria della cura d’anime. Pertanto, in ogni parrocchia è necessario istituire la Caritas parrocchiale che, sotto la guida del parroco, deve operare in stretto collegamento con il consiglio pastorale parrocchiale e con la Caritas diocesana. Essa non coincide automaticamente con il “gruppo Caritas”, né esiste in concorrenza o in sostituzione di gruppi o associazioni caritative esistenti.

  14. La Parrocchia che ama… La Caritas parrocchiale svolge prevalentemente funzione pedagogica. • individua adeguati itinerari educativi che incidano sul vissuto delle comunità cristiane; • Partendo dalle povertà, come educare i singoli e la comunità ed essere “Gesù buon Samaritano” e a riconoscere nei poveri “l’uomo incappato nei briganti? • Le azioni promosse dalla Caritas sono incisive? Portano a dei risultati certi e verificabili? La Caritas Parrocchiale, naturalmente, trova una collocazione armonica nella vita della comunità solo attraverso l’osmosi con la catechesi e la liturgia, diventando anima e sostegno dei gruppi e delle iniziative di carità, di solidarietà e condivisione. • C’è collaborazione e programmazione tra animatori Caritas e animatori della liturgia e catechisti? • Ci sono azioni/opere promosse insieme?

  15. La Parrocchia che ama… La Caritas parrocchiale diventa così quell’organismo vivo che trasmette a tutta la comunità il richiamo pressante alle situazioni di povertà individuate e suggerisce, in particolare a livello comunitario e familiare, forme concrete di condivisione”. • Si è capaci di leggere il territorio, luogo teologico a cui siamo inviati? • Si è capaci di suggerire alla comunità e alle famiglie, proposte concrete e credibili di condivisione? L’azione padagogica della Caritas Parrocchiale va attuata come senso profondo di una prospettiva di animazione pastorale coinvolgendo maggiormente i nuclei familiari, i gruppi parrocchiali, le aggregazioni laicali e, in particolare, i giovani. • Che posto hanno i giovani nel coinvolgimento delle azioni caritative?

  16. La Parrocchia che ama… La Caritas ha il compito di promuovere, coordinare e valorizzare molteplici energie, in base alla prevalente funzione pedagogica, in modo che venga coinvolta ed espressa la comunità intera, senza facili deleghe o protagonismi individuali. • La Caritas Parrocchiale sa cogliere le tante energie presenti nella comunità parrocchiale e sul territorio, in modo da valorizzarle?

  17. La Parrocchia che ama… Se nella comunità parrocchiale esistono “opere segno” (distribuzione viveri o mensa, dormitorio, aiuto economico), la gestione dei servizi da parte della Caritas deve attenersi ad alcuni criteri, che elenchiamo, seguendo la Carta pastorale della Caritas Italiana: • a) un tipo di intervento non assistenziale ma promozionale, che cioè tende a far diventare le persone, di cui ci si prende cura, soggetti della propria liberazione, che ricerca la causa dei problemi, che coinvolge le strutture pubbliche e chiama in causa i politici, enti locali, forze sociali; • b) servizi come “opere-segno”: segno per i poveri di un Dio che è amore, accoglienza e perdono; segno per i cristiani di come essere fedeli al Vangelo, segno per il mondo di che cosa sta a cuore alla Chiesa; • c) un’ azione, che attraverso la cura diretta degli ultimi, riesca davvero a sviluppare la funzione pedagogica, coinvolgendo sempre nuove persone nel servizio, superando mentalità e stili di vita utilitaristici, aprendo parrocchie, gruppi e famiglie a gesti di condivisione e assistenza.

  18. La Parrocchia che ama… 3 Avvertenze!!! Il rapporto che si instaura tra la Caritas diocesana, le Caritas parrocchiali e le altre realtà caritative della diocesi è determinante perché l’amore verso il prossimo da un lato conservi la sua spontaneità e la sua inventiva, nel coinvolgimento personale di ogni membro della comunità, dall’altro non sia lasciato al caso o all’individualismo. La Caritas diocesana si pone come un organismo pastorale al servizio della comunità cristiana locale che opera la carità, soprattutto per educare e formare. È uno strumento di cui tener conto necessariamente se si vuole agire comunitariamente, ricordando però che i protagonisti della carità sono le comunità parrocchiali e i fedeli. La Caritas diocesana non è un “organismo superiore” che congloba tutte le altre realtà diocesane, per questo motivo non è un “ente” a cui si possono rimandare i problemi onerosi, tanto meno le persone bisognose, il povero - o una realtà di povertà - presente nel territorio parrocchiale è affidato primariamente alla sua comunità parrocchiale che ha, però, il diritto/dovere di relazionarsi con la Caritas diocesana per aiutarlo a pieno.

  19. 5 Prospettive di lavoro

  20. Le 5 prospettive di lavoro Conversione del Cuore Coinvolgimento/Animazione Sensibilizzazione/Educazione Formazione/Disoccupazione Ragazzi/Giovani

  21. Grazie per l’attenzione…

  22. Spazio per le domande…

  23. SUPPLICA ALLO SPIRITO SANTO “Vieni Spirito Santo, effondi su di noi la sorgente delle tue grazie e suscita una nuova Pentecoste nella Chiesa! Scendi sui tuoi vescovi, sui sacerdoti, sui religiosi e sulle religiose, sui fedeli e su coloro che non credono, sui peccatori più induriti e su ognuno di noi! Scendi su tutti i popoli del mondo, su tutte le razze e su ogni classe e categoria di persone! Scuotici col tuo soffio divino, purificaci da ogni peccato e liberaci da ogni inganno e da ogni male! Infiammaci con il tuo fuoco, fa che bruciamo e ci consumiamo nel tuo amore! Insegnaci a capire che Dio è tutto, tutta la nostra felicità e la nostra gioia e che solo in lui è il nostro presente, il nostro futuro e la nostra eternità. Vieni a noi Spirito Santo e trasformaci, salvaci, riconciliaci, uniscici, consacraci! Insegnaci ad essere totalmente di Cristo, totalmente tuoi, totalmente di Dio! Questo te lo chiediamo per l’intercessione e sotto la guida e la protezione della Beata Vergine Maria, la tua sposa Immacolata, Madre di Gesù e Madre nostra, la Regina della pace! Amen!.

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