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Reporting VAS

Reporting VAS. Fase di orientamento e impostazione Rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità / Documento di Sintesi per la verifica di esclusione Fase di elaborazione e redazione Rapporto preliminare / Documento di Scoping Rapporto Ambientale Sintesi non Tecnica

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Presentation Transcript


  1. Reporting VAS • Fase di orientamento e impostazione • Rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità / Documento di Sintesi per la verifica di esclusione • Fase di elaborazione e redazione • Rapporto preliminare / Documento di Scoping • Rapporto Ambientale • Sintesi non Tecnica • Fase di consultazione, adozione e approvazione • Dichiarazione di Sintesi • Fase di attuazione e gestione • Rapporti di monitoraggio e valutazione

  2. VAS in fase di orientamento e impostazione • Analisi preliminare di sostenibilità degli orientamenti di piano e programma • Svolgimento, ove necessario della fase di “screening” • verifica di assoggettabilità/esclusione del p/p all’intera procedura di VAS

  3. Orientamenti iniziali • Vengono solitamente costruiti tenendo conto di: • Indirizzi politici dell’Amministrazione responsabile dell’elaborazione e attuazione del p/p • Interessi settoriali o territoriali presenti • Pressione sociale su alcuni aspetti specifici • Tranne nel caso di piani di settore, la soluzione di problemi ambientali non è, in genere, motivazione significativa per elaborazione di un p/p • Ruolo della VAS: analisi di sostenibilità degli orientamenti iniziali per integrare o potenziare, se già previste dal p/p, istanze di miglioramento ambientale

  4. Sostenibilità degli orientamenti iniziali • Per i p/p direttamente assoggettati a VAS si procede a: • Valutare le componenti ambientali che potrebbero subire pregiudizio a seguito dell’attuazione del p/p • Valutare gli aspetti ambientali che potrebbero migliorare con l’attuazione del p/p • L’analisi favorisce così la formulazione di obiettivi generali di p/p orientati alla sostenibilità ambientale

  5. La verifica di esclusione o assoggettabilità a VAS

  6. Verifica - criteri di significatività • Gli elementi indicati dall’Allegato II della direttiva fanno riferimento a: • 1) Caratteristiche degli impatti attesi • entità, estensione, probabilità e frequenza di accadimento, durata e reversibilità, carattere cumulativo • 2) Caratteristiche delle aree interessate agli impatti • valori naturalistici e ambientali • grado di vulnerabilità-resistenza-resilienza • Presenza di fattori di criticità • Presenza di vincoli di protezione regionale, nazionale, comunitaria o internazionale

  7. Verifica - criteri di significatività • 3) Importanza del p/p come quadro di riferimento per l’autorizzazione di successive opere e progetti comportanti effetti rilevanti sull’ambiente • Condizionamento diretto (es. il piano detta regole operative o localizzative per il progetto) • Condizionamento indiretto (es. il p/p influenza altri p/p che determineranno attività e progetti) • 4) Importanza del p/p nel contesto programmatico complessivo • Influenza su altri p/p • Caratteristiche di p/p dal punto di vista dell’integrazione di criteri ambientali o politiche volti alla sostenibilità L’insieme delle informazioni è ampio e non dissimile da quanto previsto per il Rapporto Ambientale (Allegato I della Direttiva)

  8. Consultazione e decisione (DGR 6420) • Pubblicazione e avviso di deposito del Documento di Sintesi / Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità • Conferenza di Verifica • Espressione del parere degli enti territorialmente interessati e dei soggetti competenti in materia ambientale • Decisione da parte dell’autorità competente, con atto formale reso pubblico, sulla base di • Verbale della conferenza • Pareri • Osservazioni • Verifica degli elementi di cui all’Allegato II della Direttiva

  9. Esito della decisione (DGR 6420) • Nel caso in cui il p/p venga escluso dalle successive fasi di VAS l’autorità procedente deve tenere conto delle eventuali condizioni e indicazioni contenute nel provvedimento di esclusione Il provvedimento di esclusione diviene parte integrante del p/p adottato e approvato • In caso contrario la proposta di p/p seguirà l’iter procedurale completo di VAS, prevedendo, parallelamente allo sviluppo della proposta pianificatoria, la redazione del Rapporto Ambientale

  10. VAS in fase di elaborazione e redazione • Definizione dell’ambito di influenza (Scoping) • Contributo alla definizione degli obiettivi generali di p/p • Verifica di coerenza esterna • Contributo a individuazione alternative di p/p (previa definizione di obiettivi specifici e linee d’azione) • Verifica della coerenza interna • Stima degli effetti ambientali di alternative e proposte di piano • Definizione sistema indicatori e monitoraggio Elaborazione del Rapporto Ambientale

  11. Scoping - quadro pianificatorio e programmatico • Comprende piani e programmi di settore (es. Piani del Traffico, Zonizzazione Acustica, Piano Rifiuti) o a carattere territoriale complessivo (es. PTR, PTCP, PGT) • Dal punto di vista ambientale si dovranno quindi considerare: • Pianificazione di settore (acqua, aria, energia, rifiuti, sviluppo sostenibile, ecc.) • Programmazioni territoriali a diverso livello sul medesimo territorio (Regioni, Provincie, Parchi, Autorità di Bacino, ecc.) • Programmi di sviluppo socio economico (PSR, POR, ecc.) • Politiche e orientamenti finanziari • Piani d’azione per le politiche ambientali (es. Agenda 21) • Ne deriva un quadro contenente obiettivi ambientali di fondo da assumere all’interno del piano evitando duplicazioni

  12. Scoping - analisi di contesto • Si tratta di una prima analisi delle questioni ambientali, socioeconomiche e territoriali da approfondire nei successivi sviluppi del Rapporto Ambientale • Identifica e sistematizza le questioni ambientali più rilevanti per il p/p: criticità da affrontare, opportunità di valorizzazione, ecc., ma anche le questioni socio-economiche di rilevanza per il p/p • Ricostruisce aspetti territoriali chiave quali l’assetto insediativo, le modificazioni in atto, le tutele, gli usi del suolo, ecc. • E’ il punto di partenza per condividere la base di conoscenza comune con le amministrazioni ed i soggetti interessati Gli enti di livello superiore possono mettere a disposizione informazioni ed indicatori già in loro possesso, in funzione sia di Scoping che di Rapporto Ambientale

  13. Scoping - ambito spazio/temporale • Quali sono gli ambiti di influenza spaziali di piano? • L’area oggetto di pianificazione può non coincidere con l’ambito di influenza delle previsioni (es. PGT – Scala comprensoriale o provinciale, a volte regionale, interregionale o transfrontaliera • Quale sarà la previsione temporale degli effetti di piano? • Gli effetti dovuti all’attuazione di piano si potrebbero manifestare immediatamente (per singola opera) o nel futuro (potrebbero essere amplificati dal futuro scenario delle trasformazioni complessive) • La definizione dell’ambito di influenza spazio-temporale deve considerare i possibili effetti cumulativi prodotti dall’attuazione di piano Diventa quindi importante stabilire il livello di approfondimento delle analisi da svolgere nel Rapporto Ambientale, anche in funzione della scelta degli indicatori e delle tempistiche di monitoraggio

  14. Scoping - soggetti da coinvolgere • Ogni soggetto esterno porta contributi in termini di conoscenza e di identificazione di problemi e potenzialità • Il riconoscimento di soggetti da coinvolgere nel p/p e nel relativo processo di VAS prevede • Partecipazione di autorità competenti e di soggetti specializzati in materia ambientale • Partecipazione del pubblico e dei soggetti transfrontalieri (ove previsto) • Concertazione/negoziazione con amministrazioni di vario livello e soggetti diversi per la risoluzione di problemi comuni ed il raggiungimento di obiettivi ambientali condivisi dalle rispettive programmazioni

  15. Scoping - Riassunto dei contenuti • Il documento di Scoping contiene quindi • Proposta di ambito di influenza del p/p (spaziale, temporale, relazionale) • Portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (indicatori, probabili effetti, basi per la coerenza esterna, ecc.) • Contiene inoltre • Sintesi degli orientamenti preliminari del p/p • Verifica delle interferenze con i siti della rete Natura 2000 (SIC e ZPS) • Proposta del percorso metodologico e procedurale che si intende seguire nella redazione del successivo Rapporto Ambientale • Il documento viene illustrato nella prima seduta della Conferenza di Valutazione, la cui convocazione e modalità di svolgimento viene decisa dall’Autorità competente per la VAS d’intesa con l’Autorità procedente

  16. Scenario di riferimento – “Alt 0” • Si tratta di costruire una previsione che stimi l’evoluzione del contesto sociale, economico, territoriale ed ambientale in assenza delle previsioni di p/p (“Alternativa 0”) • Nella configurazione dell’alternativa 0 • Si configura il possibile andamento futuro delle variabili considerate mantenendo il trend in atto (es. consumo di suolo, qualità dell’aria, produzione di rifiuti, ripartizione modale della mobilità, ecc.) • Per poter essere confrontate con le proposte di p/p, le previsioni “0” degli andamenti futuri devono coprire il medesimo orizzonte temporale di p/p • Le previsioni “0” possiedono un elevato grado di incertezza • Non tutti i p/p hanno un orizzonte di vita predeterminato • Il contesto economico e tecnologico può variare velocemente • L’alternativa “0” risulta dalla integrazione di vari p/p a volte estremamente complessa da valutare o caratterizzata da orizzonti temporali dei singoli strumenti spesso diversi tra loro

  17. Coerenza esterna • E’ un’analisi degli obiettivi generali di p/p ideata per consolidare le proposte di p/p, verificando la loro consistenza rispetto alle programmazioni in cui lo strumento si trova ad operare • Si distinguono due dimensioni • “verticale”, quando l’analisi si focalizza su p/p redatti a diverso livello di governo (es. PTCP-PGT, oppure PGT-AdP): valuta il grado di integrazione su specifici temi • “orizzontale” quando l’analisi si riferisce a documenti redatti dal medesimo ente o da altri enti per lo stesso ambito territoriale (es. PGT- PUM-Zonizzazione acustica); valuta la presenza di sinergie da valorizzare o contraddizioni da eliminare • In caso di incoerenza si devono ripercorrere alcuni step pianificatori • Ridisegno degli obiettivi, sulla base conoscitiva complessiva

  18. Coerenza esterna

  19. Quale coerenza • Pianificazione urbanistica e territoriale • PTR,PTCP, Piani d’area, PGT, PII, PISL • Destinazione dei suoli • Parchi, Cave • Agricoltura, foreste e pesca • Piani agricoli, PSR, Piani di bonifica e tutela rurale, PIF, Piano Ittico, Piano faunistico-venatorio • Aria e rumore • Piano regionale qualità aria, Zonizzazioni acustiche • Telecomunicazioni ed elettromagnetismo • Piano antenne • Acque • PTUA

  20. Quale coerenza • Trasporti e viabilità • Piano regionale mobilità e trasporti, Piani di viabilità extraurbana, PUM, PUT, PGTU, PUP, Piano sviluppo sistema ferroviario Regionale, Piani di TPL, Piani di mobilità sostenibile • Energia • Piani energetici regionali e provinciali • Rischio • PRIM, Piani di protezione civile provinciali e comunali, PAI, PSSR • Sviluppo e occupazione • POR, Sviluppo sistema fieristico, Piani del commercio, PRERP • Turismo • Piano del turismo

  21. Quadro conoscitivo di dettaglio • Profilo geografico, sociale ed economico • Cenni storici, inquadramento geografico, demografia, economia • Profilo territoriale • Beni storici ed architettonici, assetto insediativo, siti contaminati, cave, rischio industriale • Paesaggio • Vincoli, aree protette, aree agricole, rete ecologica • Assetto geologico, idrogeologico e climatico • Geologia, geomorfologia, pedologia, clima, idrografia, idrogeologia, sismica, fattibilità geologica • Mobilità e viabilità • Sistema viario, trasporto pubblico, piste ciclabili

  22. Quadro conoscitivo di dettaglio • Qualità dell’aria • Qualità delle acque e servizio idrico integrato • Rifiuti • Agenti fisici • Rumore, inquinamento luminoso, elettromagnetismo • Energia • Analisi SWOT • Punti di forza e debolezze (fattori endogeni, interni al sistema territoriale descritto) • Opportunità e minacce (fattori esogeni, esterni al sistema ma in grado di condizionarlo)

  23. Definizione delle ragionevoli alternative • Possono riguardare obiettivi specifici o azioni di piano • Richiedono momenti di consultazione e partecipazione al fine della condivisione delle scelte attuate ed alla definizione stessa di alternative • Presentano 3 componenti diverse • Strategica (es. come risolvere la necessità di collegamento tra 2 siti? Attraverso un collegamento stradale, ferroviario, cambiando le politiche insediative, ecc.) • Strutturale: trasposizione spaziale della scelta strategica (es. alternative di tracciato a scala di corridoio) • Attuativa: articolazione di dettaglio (es., tipo di infrastruttura, individuazione di massima del tracciato, ecc. )

  24. Selezione delle alternative • L’ordinamento ed il confronto possono avvenire • Con il supporto derivante dalla consultazione e partecipazione di pubblico, enti competenti in materia ambientale, enti territorialmente interessati (“analisi di conflitto”) • Confrontando gli impatti attesi con i valori di riferimento disponibili ed individuandone l’ambito spaziale e temporale • Studiando la fattibilità di meccanismi di compensazione dei probabili effetti delle alternative da scegliere • Attraverso analisi di tipo costi/benefici • L’ordinamento delle alternative e la scelta di quella più sostenibile è comunque complessa e comporta un elevato grado di soggettività

  25. Impatti - metodi di valutazione • Modelli logici • Basati su relazioni non matematiche, dedotte in modo empirico dalla realtà in cui si opera (es. matrici) • Modelli matematici o fisici • equazioni (es. diffusione e dispersione di inquinanti) • Simulazione degli effetti in una determinata porzione del territorio previa ricostruzione in scala • La scelta della tipologia di stima dipende • Dall’oggetto di studio: in alcuni casi non sono disponibili modelli matematici atti a descrivere un certo impatto, di conseguenza si usano quelli logici • Dalla conoscenza del dato iniziale: inutile utilizzare modelli sofisticati se non esiste una elevata precisione del dato iniziale • Dal dettaglio a cui è utile avere i risultati, in relazione alla tipologia di p/p • Dal costo del modello in rapporto al suo utilizzo • Dall’affidabilità del modello per il contesto in esame

  26. Coerenza interna • Al pari della coerenza esterna, consente di verificare l’esistenza di contraddizioni o manchevolezze all’interno del p/p • Serve infatti a verificare e migliorare il grado di correlazione tra obiettivi generali, specifici e linee d’azione del p/p • Serve inoltre alla definizione degli indicatori per la successiva fase di monitoraggio • È necessario che tutte le criticità emerse siano misurabili • E’ necessario che si possa misurare il gado di attuazione degli obiettivi di p/p • E’ necessario che venga misurato l’impatto delle azioni di piano • Come nel caso della coerenza esterna sono identificabili due dimensioni: • “verticale”: confronto tra obiettivi generali/specifici/linee d’azione • “orizzontale”: atta ad evidenziare contrasti o ridondanze tra obiettivi specifici ed all’interno del set di azioni o di indicatori

  27. Coerenza interna

  28. Indicatori • Gli indicatori sono strumenti di collegamento e coerenza, trasversali al processo di VAS, che consentono di • Descrivere i caratteri quali-quantitativi delle risorse ambientali • Prevedere gli effetti dovuti alle azioni di piano • Verificare, in fase di monitoraggio, l’effettiva realizzazione degli obiettivi iniziali • Caratteristiche degli indicatori • Semplici e facilmente comprensibili • Pertinenti agli obiettivi del Piano • Popolabili • Aggiornabili • Rappresentativi degli obiettivi di piano • Sensibili alle azioni di Piano • Possedere adeguati tempi di risposta

  29. Campo degli indicatori

  30. RA e SnT • Il RA è lo strumento che garantisce la trasparenza e la ripercorribilità delle decisioni • Si pone in continuità ed in coerenza con quanto rilevato in fase preliminare, anche in funzione dei pareri e dei contributi ricevuti (è una “risposta” ai contenuti del Documento di Scoping) • Rende conto del processo partecipativo del pubblico e dei soggetti coinvolti in fase di orientamento e redazione • La Sintesi non Tecnica è il principale documento a cui viene affidato la funzione di consultazione e partecipazione del pubblico • Sintetizza le questioni affrontate nel RA e le conclusioni della valutazione: impatti, coerenze, scelta delle alternative, indicatori • Deve essere redatta in forma comprensibile anche da parte dei non addetti ai lavori

  31. VAS in fase di adozione ed approvazione • Consultazione delle autorità competenti e del pubblico sulla proposta di p/p e relativo RA • Formulazione del “Parere Motivato” • Redazione della “Dichiarazione di Sintesi” • Adozione ed approvazione

  32. Soggetti e modalità • I soggetti da coinvolgere in fase di adozione ed approvazione sono gli stessi identificati nelle fasi precedenti (autorità competenti in materia ambientale, enti territorialmente interessati, pubblico e pubblico interessato) • L’originaria individuazione puntuale dei soggetti può naturalmente essere ampliata, anche in relazione a quanto emerso nell’elaborazione del RA • Autorità competente e procedente definiscono: • Modalità di accesso alle informazioni e ai documenti • Modalità e tempi per il recepimento di pareri, contributi ed osservazioni, nonché relativa modalità di pubblicazione • Iniziative di consultazione e presentazione del RA (seconda seduta della conferenza di valutazione, forum tematici, ecc.)

  33. Parere motivato (DGR 6420) • “..Come previsto al punto 5.14 degli Indirizzi generali, l’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, alla luce della proposta di p/p ed RA, formula il parere motivato, che costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione del p/p..” • A tale fine, sono acquisiti: • il verbale della conferenza di valutazione, comprensivo eventualmente del parere obbligatorio e vincolante dell’autorità competente in materia di SIC e ZPS, • i contributi delle eventuali consultazioni transfrontaliere • le osservazioni e gli apporti inviati dal pubblico. • Il parere motivato può essere condizionato all'adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta del P/P valutato • L’Autorità procedente, in collaborazione con l’Autorità competente per la VAS, provvede, ove necessario, alla revisione del piano o programma alla luce del parere motivato espresso.

  34. Dichiarazione di Sintesi (DGR 6420) • L’autorità procedente predispone la Dichiarazione di Sintesi volta a: • illustrare il processo decisionale seguito • esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel p/p e come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni della scelta dell’alternativa di p/p e il sistema di monitoraggio • descrivere le modalità di integrazione del parere ambientale motivato nel p/p • Contestualmente l’autorità procedente provvede a dare informazione circa la decisione di adozione del p/p e degli elaborati di VAS

  35. Approvazione (DGR 6420) • Deposito degli elaborati di p/p e della VAS (RA, SnT, DdS comprensivi di parere motivato) • Comunicazione del deposito e successive consultazioni ed osservazioni sugli elaborati adottati • Controdeduzioni alle osservazioni • Redazione degli elaborati finali di p/p e VAS • Approvazione

  36. VAS in fase di attuazione e gestione • Monitoraggio dello stato dell’ambiente e dell’attuazione del p/p • Produzione e pubblicazione di Report di monitoraggio periodici • Retroazione (ove previsto)

  37. Monitoraggio • E’ una fase essenziale e caratterizzante della VAS finalizzata a • Informare sull’andamento del piano • Verificare l’effettivo conseguimento degli obiettivi di Piano • Individuare eventuali effetti ambientali imprevisti • Adottare misure di mitigazione degli impatti o, se del caso, rimodulare obiettivi ed azioni tramite meccanismi retroattivi • Per progettare e gestire correttamente il monitoraggio serve • Chiara correlazione tra obiettivi generali, specifici e linee d’azione • Disporre di banche dati informative a cui attingere per la costruzione ed il popolamento degli indicatori • Individuare i soggetti responsabili delle azioni di monitoraggio • Definire un cronoprogramma delle attività di monitoraggio, con scadenze valutate dall’amministrazione e concordate con i soggetti competenti in materia ambientale

  38. Rapporti di monitoraggio • La struttura degli elaborati periodici deve rendere conto di • Indicatori selezionati e relativa periodicità di aggiornamento • Schema di monitoraggio previsto (fonti, legislazione di riferimento, localizzazioni, ecc.) • Variazioni nei valori misurati dagli indicatori, interpretandone le cause • Possibili interventi di modificazione del p/p per limitarne gli eventuali effetti negativi da attuazione • In genere si dovrebbe fissare una prima scadenza di reporting a breve termine rispetto all’approvazione di piano, in modo da verificare immediatamente l’esistenza di effetti non valutati; successive valutazioni potrebbero ripetersi ad intervalli prefissati • In alternativa il monitoraggio potrebbe essere condotto in momenti critici della vita di p/p (inizio e fine)

  39. Strumenti per il monitoraggio • Apparecchiature di misurazione o campionamento affidabili e conformi agli standard (es. per qualità dell’aria, flussi di traffico, ecc.) • Cataloghi e database di informazioni già disponibili ed in costante aggiornamento, utili per il popolamento degli indicatori e, a monte, per la stessa scelta del set di indicatori del monitoraggio • Regione • Provincia • Comune • ISTAT, Camere di Commercio, ecc. • ARPA, ASL, Università, Centri di ricerca, ecc. • Enti gestori di servizi • Mappe tematiche in GIS/SIT • Strumenti per l’analisi statistica dei dati

  40. Meccanismi di retroazione • Se gli scostamenti tra i valori previsti ed i valori registrati fossero di lieve entità • Si potrebbe comunque procedere a successivi monitoraggi con modalità prestabilite, tenendo conto della possibilità di scostamenti legati a condizioni particolari • Se gli scostamenti fossero significativi (previa intensificazione della cadenza di monitoraggio) • In caso di effetti inattesi dovuti a interventi non ancora completamente realizzati si dovrebbe procedere ad una loro revisione • In caso di interventi già realizzati si dovrebbe pensare ad attuarne gli effetti e comunque rivedere il p/p per evitare l’attuazione di interventi del genere

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