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Un dramma nel cuore dell’Europa

Jugoslavia. Un dramma nel cuore dell’Europa. In una società gravemente disgregata come quella Jugoslava degli anni '90, in cui i nazionalismi e gli odi etnici ebbero la meglio sulla ragione e sulla solidarietà, la guerra fu di tutti contro tutti e coinvolse sia le etnie che le fedi religiose.

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Un dramma nel cuore dell’Europa

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Presentation Transcript


  1. Jugoslavia Un dramma nel cuore dell’Europa

  2. In una società gravemente disgregatacome quella Jugoslava degli anni '90,in cui i nazionalismi e gli odi etnici ebbero la meglio sulla ragione e sulla solidarietà,la guerra fu di tutti contro tutti e coinvolse siale etnieche le fedi religiose

  3. Sloveni • Croati • Bosniaci • Serbi e Montenegrini • Macedoni • Albanesi • Musulmani • Cattolici • Ortodossi

  4. LA SITUAZIONE L’area geografica compresa tra i mari Adriatico, Nero ed Egeo prende il nome di Balcani, una catena montuosa di modesta altezza. La Penisola balcanica comprende gli Stati di: • Grecia • Bulgaria • Romania • Albania e gli Stati che sono sorti dopo la disgregazione della Jugoslavia

  5. Durante l’occupazione tedesca, la grande maggioranza del Paese trovò un punto di amalgama nel segretario del partito comunista JosipBroz, meglio conosciuto come Tito.

  6. La Jugoslavia fu l’unico paese europeo che si liberò dal giogo nazi-fascista senza l’intervento diretto degli alleati. I morti furono circa 2,5 milioni, il 15% della popolazione totale dell’epoca Alla fine della guerra Tito si trovò alla guida di un Paese che trasformò in “Repubblica Popolare e Federale Jugoslava”

  7. Le caratteristiche che improntarono il nuovo Stato sorto nel 1945 furono due SopranazionalismoIndipendenza da Mosca

  8. Il modello di sviluppo che la Jugoslavia aveva imboccato andava bene negli anni ’60, e il Paese aveva fatto un balzo avanti sia sul piano politico che sociale. Ma gli anni ’70 si aprirono sotto il segno di due difficoltà: Crisi economica Ripresa dei movimenti nazionalisti

  9. Dopo la morte del maresciallo Tito (1980) la coesione della federazione jugoslava cominciò ad incrinarsi e il declino dei regimi comunisti nel resto dell’Europa orientale favorì le pressioni per una maggiore democrazia e autonomia.

  10. una dopo l'altra, Slovenia, Croazia, Macedonia e Bosnia-Erzegovina (1991-1992), che avevano sopportato male il predominio serbo, si dichiararono indipendenti.

  11. La PULIZIA ETNICA caratterizza il decennio 1990-1999, nel corso del quale sia i serbi sia i croati tentano di istituire territori etnicamente omogenei con una guerra totale che coinvolse i civili, rinchiudendoli in lager, usando l'eliminazione fisica, l'espulsione dei membri di altre etnie e lo stupro etnico.

  12. dal giugno al dicembre del 1991 scontri che accompagnano le dichiarazioni di indipendenza di Slovenia e Croazia • dal febbraio del 1992 al dicembre dal 1995 fase legata alla dichiarazione di indipendenza della Bosnia-Erzegovina, che si conclude con gli accordi di Dayton (i territori delle tre etnie: musulmana, serba, croata) • dal 1998 al 1999 tentativo del Kososvo di ottenere l'indipendenza e quindi la nazione serba fermata dall'intervento Nato

  13. il primo paese ad ottenere l'indipendenza fu la Slovenia. In seguito, Serbia e Montenegro si fondono nella Repubblica di Serbia e Montenegro che non viene riconosciuta dalla CEE e dagli Stati Uniti, ma ritenuta responsabile della guerra scatenata in Bosnia. Le istanze d'indipendenza che seguirono diedero vita ad una serie di conflitti etnici che sconvolsero la nazione per quasi un decennio.

  14. La guerra assunse presto una forma di tutti contro tutti: Serbia contro Croazia e Bosnia ma anche Bosnia contro Croazia. La guerriglia era fatta casa per casa, villaggio per villaggio. L’ esercito che prevaleva facevapulizia etnica bruciava o confiscava le abitazioni, cacciava o uccideva le persone di altra etnia.

  15. Il movente principale va ricercato nel nazionalismo esasperato, coltivato non solo dai Serbi, ma da tutte le parti in causa.

  16. Nel1992 la Bosnia Erzegovinadichiarò la sua indipendenza dall'ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia

  17. La Bosnia era composta da tre etnie, Bosniaci Musulmani e Croati favorevoli all'indipendenza e i Serbi Bosniaci guidati da RadovanKaradžic, sostenuti dalla Serbia del primo ministro Slobodan Miloševic, contrari alla formazione di una nuova nazione bosniaca.

  18. Il referendum in Bosnia del 1992 è un passaggio decisivo nella storia del conflitto Jugoslavo. Ogni decisione doveva essere presa di comune accordo e con l'avvallo dei grandi protettori, Serbia e Croazia, pena lo scoppio della "guerra civile".

  19. In realtà le decisioni sembra fossero già state prese: Croazia, Slovenia, Macedonia indipendenti, Serbiapersa dietro al sogno della Grande Serbia.

  20. Che destino aveva la Bosnia?

  21. Solo uno, già scritto da Tudjiman(Presidente della Croazia) eMilosevic (Presidente della Serbia): lo smembramento a favore dei due grandi nazionalismi.

  22. Appena un mese dopo il referendum la CEE riconosce ufficialmente la Bosnia. I Musulmani, preoccupati, chiedono agli Europei di proteggerli come Stato autonomo. La CEE e l'ONU sembrano fornire le garanzie di protezione richieste dai Bosniaci.

  23. 6 aprile 1992: la CEE riconosce la Bosnia e Sarajevo si sveglia assediata. Aprile 1992 L’esercito serbo entra a Sarajevo ed inizia la resistenza. Maggio 1992 il bombardamento della città è ininterrotto. CEE, CRI, ONU lasciano la città. Maggio 1992 la Bosnia-Erzegovina entra a far parte dell'ONU. Maggio 1992 l'ONU vota l'embargo a Serbia e Montenegro ritenute responsabili della guerra in Bosnia .

  24. La guerra nei Balcani fu la più sanguinosacombattuta sul suolo europeodopo la Seconda Guerra Mondiale

  25. la guerra e le stragi proseguono

  26. Vengono scoperti i primi lager, prime notizie di stupri e atrocità.

  27. Nel '93: i Croati si concentrano contro i Musulmani. Vengono compiute torture, esecuzioni e violenze sui Musulmani che perdono tutto. La guerra tra Serbi e Croati sembra fermarsi, come se vi fosse un accordo tra Serbi e Croati per eliminare i Musulmani e spartirsi la Bosnia-Erzegovina.

  28. Dicembre 94 con la mediazione americana Serbi e Bosniaci siglano una tregua di 4 mesi nei quali il gruppo di contatto (Usa, Russia, Germania, Francia, Inghilterra) dovrà studiare e proporre una soluzione definitiva.

  29. I primi di luglio del 1995 una forza al comando del generale Mladic attacca Srebrenica l’area di sicurezza che dovrebbe essere difesa dai caschi blu olandesi.

  30. Srebrenica rappresenta la pagina più nera della storia europea del secondo dopoguerra. É conosciuta come luogo dove per la mancanza di intervento dell'Europa e del mondo, sotto gli occhi di tutti i media, è avvenuto un genocidio.

  31. l'ONU non interviene

  32. nel luglio 1995 il massacro di Srebrenica fu un genocidio e crimine di guerra, consistito nel massacro di migliaia di musulmani bosniaci da parte delle truppe serbo-bosniache nella zona protetta che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite.

  33. Questo disastro umanitario indusse il presidente Clinton ad assumere una responsabilità diretta

  34. Gli americani decisero di reimpostare tutta l’operazione di diplomazia e d’accordo con gli alleati di utilizzare la NATO ( North Atlantic TreatyOrganization)

  35. nel giro di due settimane gliattacchiNATO inflissero ai Serbi perdite così sostenute, da piegare la resistenza di Milosevic e avviare le trattative di pace

  36. La guerra si concluse con la conferenza di pace di Dayton inOhio, dal 1° al 21 novembre 1995, fortemente voluta dal presidente americano Bill Clinton. In base agli accordi siglati prima a Dayton, poi a Parigi la Bosnia Erzegovina fu divisa in due: laFederazione croato-musulmana, con il 51% del territorio bosniaco, e la Repubblica Serba, con il 49% del territorio.

  37. Cosa succedeva in Italia?

  38. Berlusconi e Prodi nel 1996

  39. Romano Prodi Fausto Bertinotti Carlo Azeglio Ciampi Nino Andreatta

  40. Romano Prodi conferisce il ministero del tesoro a Carlo Azeglio Ciampi e il ministero della difesa aNino Andreatta

  41. Commissione bicamerale

  42. Le brecce nella coalizione guidata da Prodi tendevano ad allargarsi per le minacce di frange contrarie a l’utilizzo delle basi NATO da parte degli alleati

  43. La presentazione della legge finanziaria provocò la reazione di Bertinotti che annunciò il ritiro del suo sostegno al governo.

  44. Massimo D’Alema fu il primo esponente dell'ex PCI ad assumere la carica di presidente del Consiglio. Sostenne l'intervento NATO nella guerra del Kosovo, Attirandosi le critiche dell'ala pacifista della sua coalizione. D'Alema rimase in carica dal21 ottobre 1998 al 22 dicembre1999. Il secondo esecutivo dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000.

  45. Intanto la pace nella regione durò molto poco. Nella primavera del1998, nella Repubblica di Serbia e Montenegro le prime tensioni tra gli abitanti della provincia meridionale del Kosovo e l'esercito serbo minacciarono una nuova escalation.

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