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11.00. CATERINA. SANTA. da Siena. A frate Tommaso della Fonte. d ell’Ordine dei Predicatori. quando era a san Quirico nel loro Spedaletto. Lettera 41. Con desiderio di vedervi sano dell'anima e del corpo, quanto piace a Dio. Al nome .

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Presentation Transcript


  1. 11.00

  2. CATERINA SANTA da Siena

  3. A frate Tommaso della Fonte dell’Ordine dei Predicatori quando era a san Quirico nel loro Spedaletto Lettera 41

  4. Con desiderio di vedervi sano dell'anima e del corpo, quanto piace a Dio.

  5. Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce

  6. A voi, dilettissimo e carissimo padre dell'anime nostre in Cristo Gesù, Catarina e Alessia e tutte l'altre nostre figliuole si raccomandano; con desiderio di vedervi sano dell'anima e del corpo, quanto piace a Dio.

  7. Io Catarina, serva inutile di Gesù Cristo, vostra indegna figliuola sopra tutte le altre vostre figliuole, io sono con poca fame dell'onore di Dio; e ho poco tenuta a mente la dottrina che egli spesse volte m'ha data, cioè che io viva morta alla mia perversa volontà.

  8. La quale volontà io non ho sottoposta con debita riverenza al giogo della santa obbedienza, quanto averci dovuto e potuto. Oimè, disavventurata l'anima mia, che non son corsa con cuore virile abbracciando la Croce del mio dolcissimo e carissimo sposo Cristo crocifisso; ma mi sono posta a sedere per negligenza e ignoranza!

  9. Adunque io mi dolgo, e mi rendo in colpa a Dio e a voi, carissimo padre. Vi prego pietosamente che m'assolviate, e benediciate me e tutte le altre. E vi prego ancora, padre carissimo, che vogliate adempire il mio desiderio, cioè di vedervi unito e trasformato in Dio. Ma questo non possiamo avere se noi non siamo uniti con la volontà sua.

  10. O dolcissima Bontà eterna, che ci hai insegnato il modo a trovare la tua santa volontà! E se noi domandassimo quel dolcissimo e amantissimo giovane e clementissimo padre, egli ci risponderebbe e direbbe così: «Se voi volete sentire e trovare il fuoco della mia volontà, fate che voi sempre siate abitatore della cella dell'anima vostra».

  11. La quale cella è un pozzo, il quale pozzo tiene in sé l'acqua e la terra. Per la quale terra, padre carissimo, intendo la nostra miseria, e che noi conosciamo, noi non essere per noi medesimi, ma l'esser nostro conosciamo avere da Dio.

  12. O inestimabile e infiammata carità! L'acqua viva è giunta, cioè il vero conoscimento della sua dolce e vera volontà, che non vuole altro che la nostra santificazione. Adunque entriamo in questa profondità di questo pozzo: che per forza si converrà, abitandoci dentro, noi conosciamo noi e la bontà di Dio.

  13. Conoscendo, noi non essere, ci avviliamo umiliandoci, e entriamo nel cuore, arso, consumato e aperto, come finestra senza uscio, che non si serra mai. E mettendovi noi l'occhio della volontà libera, che Dio ci darà, conosciamo e vediamo che la sua volontà non vuole altro che la nostra santificazione.

  14. Amore, Amore dolce, aprici, aprici la memoria a ricevere e a ritenere tanta bontà di Dio, e ad intendere; perché intendendo amiamo, amando noi ci troviamo uniti, e trasformati dalla dilezione della madre della carità; passati, e passando per la porta di Cristo crocifisso, siccome egli disse ai discepoli suoi: «Io verrò, e farò dimora con voi».

  15. E questo è il mio desiderio, cioè di vedervi in questa dimora e trasformazione. Questo desidera l'anima mia di voi singolarmente, e di tutte le altre creature. Vi prego dunque che siate confitto e chiavellato in su la Croce.

  16. Mi mandaste dicendo che foste al corpo di sant’Agnese, e che ci raccomandaste a lei, e a tutte le sue figliuole; della quale cosa molto son consolata. E perché dite che non avete desiderio di tornare, e non sapete la cagione; dico che due cagioni ci possono essere.

  17. L'una è, che quando l'anima è molto unita e trasformata in Dio, dimentica sé e la creatura: l'altra è, quando si fosse imbattuta in luogo che fosse occasione di rientrare in sé medesima. Onde se queste ragioni sono in voi, è a me grandissima consolazione; che altro non desidera l'anima mia di voi: benché alcuna volta io ho creduta e credo che la mia miseria e ignoranza è causa del tempo che passa.

  18. Credo che quella ineffabile carità di Dio voglia castigare, e correggere la mia iniquità. E questo fa per singolare amore, acciocché io riconosca me medesima. Mi pare che abbiate intendimento d'andare altrove; la quale andata non mi pareva che doveste fare ora.

  19. Nondimeno sia adempita la volontà di Dio e la vostra. Dio vi dia a pigliare il meglio di questo, e di tutte quante l'altre operazioni; sicché sia onore di Dio e bene dell'anima vostra. Laudato sia Gesù Cristo crocifisso. Vi raccomando la vostra Catarina; e Alessia vi si manda molto raccomandando che voi preghiate Dio per lei, e che voi la benediciate da parte di Cristo crocifisso.

  20. E pregate Dio per Joanna Pazza, e per Catarina serva e schiava ricomprata del sangue del Figliuolo di Dio. Perdonatemi, se io avessi detto parole di presunzione.

  21. Dio v'arda d'amore.

  22. Gesù dolce • Gesù amore

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